Rodney Marsh: The Clown Prince Of Soccer
Come abbiamo visto, la North American Soccer League cominciava a metà degli anni '70 ad esplorare le potenzialità dell'indoor soccer. Tra le altre cose, una delle aspettative era che il calcio indoor aumentasse l'interesse verso il gioco del calcio in generale (quindi anche verso la sua versione "all'aperto"). Cosa da non sottovalutare, un maggiore interesse avrebbe permesso ai proprietari delle squadre di avere ulteriori profitti grazie a giocatori che, per la maggior parte, erano già sotto contratto con le squadre stesse: come dire, "minima spesa, massima resa".
Dopo l'esibizione dell'Armata Rossa, la NASL organizzò il 1° torneo ufficiale di indoor soccer nel 1975: parteciparono 16 squadre, divise in 4 minitornei regionali. I vincitori di questi si sarebbero scontrati tra loro a San Francisco per il titolo assoluto, con una formula simile a quella delle Final Four del basket NCAA. Nei "regionals" 2 squadre giocavano l'una contro l'altra, poi le vincitrici giocavano contro le perdenti del 1° incontro in una serie da 2 partite. La squadra col record migliore avanzava alle semifinali nazionali; nel caso di squadre con lo stesso record, avanzava la squadra con la migliore differenza-reti. Per il torneo vennero adottate le stesse regole della partita tra Philadelphia Atoms e Armata Rossa, ma i 3 periodi vennero accorciati a 15 minuti l'uno.
Il 1° "regional" cominciò alla Fair Park Arena di Dallas il 24 gennaio 1975. La 1ª partita vide i Philadelphia Atoms, grazie all'ottima prestazione del portiere di riserva Norm Wingert, battere i St. Louis Stars per 5-3. Il coach degli Atoms Al Miller disse che la sua squadra non era certo la favorita, visto che per la maggior parte in campo c'erano ragazzi americani che avrebbero giocato "alla maniera americana - fatta di risse e spinte - per superare" la loro mancanza di esperienza. Tuttavia, nonostante questo e il fatto che St. Louis tirò 21 volte in porta contro le 11 degli Atoms, Philadelphia vinse grazie alle 18 parate di Wingert, 2 gol di Bobby Ludwig e un gol a testa di Karl Minor, Joe Luxbacher e del 37enne Walt Chyzowych. Altre 3 stelle americane – Pat McBride, Gene Geimer e il 2 volte vincitore dell'Hermann Trophy Al Trost - segnarono per St. Louis. La 2ª partita vide i Toronto Metros battere i padroni di casa Dallas Tornado per 2-1. Il 26 gennaio si giocò il 2° turno, la cui 1ª partita - Dallas Tornado-Philadelphia Atoms – venne trasmessa in diretta nazionale sulla CBS. La partita finì 6-2 per Dallas, con tripletta per Mike Renshaw e gol di Ilija Mitic, Bob Ridley e Roy Turner per i Tornado; gli unici gol di Philadelphia vennero segnati da Luxbacher e Tom Galati. La sorpresa più grossa della partita fu la prestazione del portiere di Dallas Ken Cooper che batté il suo omologo di Philly Bob Rigby, parando 15 tiri contro i 13 di Rigby. Nella 2ª gara, 3 gol di Al Trost aiutarono St. Louis a battere Toronto per 8-4. Le 4 squadre terminarono tutte con il record di 1W-1L, ma Dallas avanzò alle semifinali per la differenza-reti.
Il 2° "regional" cominciò a Rochester il 6 febbraio 1975. Nella 1ª gara i New York Cosmos batterono l'expansion team Hartford Bicentennials per 4-3, grazie alle ottime giocate di Jorge Siega (all'epoca, si attendeva che New York annunciasse l'acquisto della star nordirlandese George Best; per questo, alcuni giornali riportarono che Best si sarebbe unito ai Cosmos in tempo per il torneo indoor. Tuttavia, il contratto non venne firmato e Best non si unì ai Cosmos, che presto rivolsero la loro attenzione verso un altro giocatore di fama internazionale, questa volta brasiliano: si chiamava Pelé). Nella 2ª partita, un altro expansion team, i Boston Minutemen, superarono i padroni di casa Rochester Lancers con l'identico risultato di 4-3. L'8 febbraio i Cosmos persero contro Rochester per 8-7, nonostante le 35 parate del portiere Antonio Carlos; fu comunque una partita combattutissima, che vide le 2 squadre alternarsi in testa ben 4 volte prima che il 2° gol di Frank Odio mettesse il suggello a favore di Rochester. La 2ª partita, tra i 2 expansion teams, vide Hartford battere Boston per 5-3. Di nuovo fu decisiva la differenza-reti, poiché tutte le squadre finirono col record di 1W-1L; furono i Cosmos ad avanzare alle semifinali.
Il 17 e 19 febbraio fu giocato a Tampa Bay il 3° "regional", di cui ci rimangono poche notizie. I Tampa Bay Rowdies, altro expansion team, attirarono 10.000 tifosi. Sia Tampa Bay sia i Miami Toros vinsero entrambe le partite che li vedevano protagonisti; Tampa Bay avanzò alle semifinali, anche qui per differenza-reti.
Il 4° "regional" venne giocato a San Francisco la settimana seguente. Le gare di apertura videro i Vancouver Whitecaps distruggere i campioni in carica (outdoor) Los Angeles Aztecs per 15-4, mentre i San José Earthquakes, grazie anche a 4 gol di Paul Child, seppellirono i Seattle Sounders per 14-4. Data l'evidente differenza-reti tra vincenti e perdenti, San José e Vancouver si accordarono per non seguire le regole e giocarono per il titolo regionale. Il 26 febbraio San José superò Vancouver per 7-3 con una tripletta di Child e le sicure parate del veterano portiere Mirko Stojanovic di fronte ad una folla che sfiorò il "tutto-esaurito".
Il 14 marzo le semifinaliste si incontrarono al Cow Palace di San Francisco per iniziare la Championship Series. Questi i numeri della serie finale:
1975 NORTH AMERICAN SOCCER LEAGUE INDOOR TOURNAMENT
San Francisco, California
Piazzamenti finali:
W L GF GA GB
San José Earthquakes 2 0 16 10 —
Tampa Bay Rowdies 1 1 18 13 1
Dallas Tornado 1 1 7 8 1
New York Cosmos 0 2 5 15 2
PLAY-OFF
Semifinali:
Tampa Bay Rowdies – New York Cosmos 13-5
San José Earthquakes – Dallas Tornado 8-5
Championship Game:
San José Earthquakes – Tampa Bay Rowdies 8-5
Classifica leaders: Gol Assist Punti
Paul Child (San Jose) 7 3 17
Doug Wark (Tampa Bay) 7 0 14
Bernard Hartze (Tampa Bay) 4 3 11
Ilija Mitic (Dallas) 4 1 9
Siggy Lezak (Tampa Bay) 4 0 8
La finale del torneo venne trasmessa in diretta nazionale dalla CBS. Paul Child e Gabbo Gavric vennero nominati MVP del torneo ex-aequo; il torneo fu un vero successo, sia sul campo sia sugli spalti dove c'erano sempre almeno 9.000 persone ad assistere alle partite, e si decise di ripeterlo nel 1976. Ma questa volta parteciparono solo 12 squadre divise in 3 "regionals".
Il 1° "regional" si giocò il 12 e 13 marzo a St. Petersburg. Nella 1ª giornata, Tampa Bay - alla caccia del titolo - sconfisse Washington per 9-5, mentre Miami andò ai supplementari contro i Boston Minutemen, vincendo per 7-6. Nella 2ª giornata, Tampa Bay batté Boston per 5-3, e Washington superò Miami per 9-3. Per la prima volta una squadra avanzava senza aver bisogno della differenza-reti, perché il record di 2W-0L di Tampa Bay li proiettò alle semifinali.
Chicago ospitò il 2° "regional", tenutosi il 13 e 14 marzo. I Rochester Lancers batterono i Chicago Sting per 5-2 nella 1ª giornata, e il giorno dopo i St. Louis Stars per 5-4 e andarono alle semifinali. Nelle altre partite, Toronto sconfisse St. Louis per 8-6 ma perse contro gli Sting per 6-2.
I campioni in carica di San José erano i favoriti per vincere il 3° "regional", che si tenne ancora al Cow Palace di San Francisco, il 19 e 21 marzo, e non fallirono le aspettative. Tuttavia, i Quakes ebbero bisogno della differenza-reti per avanzare fino alle semifinali. Il 19 marzo i Quakes affondarono Vancouver per 18-6, mentre Dallas sconfisse i San Diego Jaws - cioè gli ex-Baltimore Comets dopo il trasferimento a San Diego - per 5-2. Nella 2ª giornata San José superò San Diego per 8-4, e Dallas seppellì i Whitecaps per 11-2. Per mantenere il formato delle "final four", però, si stabilì che la migliore tra le seconde classificate dei 3 gironi passasse il turno: l'onore andò a Dallas.
Le semifinaliste si ritrovarono a St. Petersburg per la Championship Series. I Rochester Lancers sconfissero San José per 6-4, mentre Tampa Bay superò Dallas per 6-2. Il 27 marzo 1976, di fronte ad un "tutto-esaurito", i Rowdies vendicarono la sconfitta dell'anno precedente con una convincente vittoria (6-4) su Rochester. I Quakes sconfissero Dallas per 5-2 nella Finale per il 3° posto.
1976 NORTH AMERICAN SOCCER LEAGUE INDOOR TOURNAMENT
St. Petersburg, Florida
Piazzamenti finali:
W L GF GA GB
Tampa Bay Rowdies 2 0 12 6 —
Rochester Lancers 1 1 10 10 1
San Jose Earthquakes 1 1 9 8 1
Dallas Tornado 0 2 4 11 2
PLAYOFF
Semifinali:
Tampa Bay Rowdies – Dallas Tornado 6-2
Rochester Lancers – San José Earthquakes 6-4
Finale 3° posto:
San José Earthquakes – Dallas Tornado 5-2
Championship Game:
Tampa Bay Rowdies – Rochester Lancers 6-4
Dopo questo torneo vennero giocate altre partite di esibizione: l'8 aprile i Philadelphia Atoms, che non avevano partecipato al torneo ed ora schieravano prevalentemente giocatori messicani, sconfissero Washington per 4-3 a Philadelphia. Il 6 marzo, come riscaldamento in vista per il torneo, Tampa Bay giocò un'amichevole contro il Santos (team giamaicano, da non confondersi con la squadra di Pelé), vincendo per 11-4.
Negli anni seguenti le squadre giocarono partite di esibizione, ma non fu organizzato nessun torneo. Ma queste esibizioni ebbero un buon successo: nel 1978, per esempio, Tampa Bay giocò 7 partite indoor, attirando una media di 6.400 persone a partita per i match casalinghi al Bayfront Center di St. Petersburg, mentre giocarono di fronte a platee di 3.662, 3.111 e 3.250 a Washington e a Tulsa. Queste partite erano tuttavia ancora poco più che esibizioni; durante una partita contro i Dallas Tornado, la star dei Rowdies Rodney Marsh, evidentemente annoiato e con la sua squadra in vantaggio per 7-3 a 5 minuti della fine, fece un po' il pagliaccio in campo guadagnandosi il soprannome di "The Clown Prince of Soccer": saltava e tentava di prendere la palla con le mani (mancandola diverse volte) e, una volta catturata, giocava a "torello" al contrario, sfidando gli avversari a portargliela via. Mentre gli spettatori di St. Petersburg apprezzavano, il coach di Dallas Al Miller ne era scocciato, giustamente.
La NASL aveva cominciato ad aprire la via per l'organizzazione professionistica dell'indoor soccer, ma si trattava di una lega outdoor, riconosciuta dalla FIFA, ed era nell'outdoor che vedeva il proprio futuro. Ma con il boom che accompagnò gli anni del dopo-Pelé, gli opportunisti cominciarono a vedere un vuoto che poteva essere riempito da una versione americana del gioco, un ibrido che procurava più colpi di scena, con più ritmo e punteggi più alti: gli USA erano pronti per l'indoor soccer professionistico.
(3 - continua)