MLS Best Players 2007

Brad Guzan, Guillermo Barros Schelotto, Luciano Emilio e Maurice Edu

Dopo i regali (?) di Natale ecco il Capodanno di una MLS 2007 che ha visto tante novità  e notevoli miglioramenti, anche grazie all'arrivo dei Designated Players, di stranieri giovani e più stagionati e di rookie di buon livello usciti dal Draft. Tutti insieme hanno reso la stagione chiusasi a novmbre con la vittoria della MLS Cup da parte degli Houston Dynamo la più importante dalla sua nascita, datata 1996.

Tra i giocatori più in evidenza nel 2007, tranne rare eccezioni, sicuramente i newcomers, e cioè quelli sbarcati negli USA quest'anno, con a dimostrazione di come si possa forse considerare quest'anno l'anno della svolta che molti sperano possa portare la MLS a diventare nel raggio di una decade un campionato appetito non solo da campioni al tramonto, ma anche magari da giovani con voglia di farsi un nome.
Ovviamente le valutazioni di questo articolo sono assolutamente arbitrarie e bastae sulle impressioni di una stagione che ha preso il via addirittura nello scorso gennaio con il primo ritiro della Nazionale USA con alla guida Bob Bradley, che alle sue prime convocazioni ha dato a molti giocatori della MLS alla prima esperienza (ben 11) la possibilità  di mettersi in mostra con la maglia a stelle e strisce.

Ma andiamo a vedere ruolo per ruolo chi sono stati i migliori giocatori della MLS 2007 secondo il nostro personalissimo taccuino.

PORTIERI

Senza dubbio il migliore dell'anno è Brad Guzan (Chivas USA). Alla sua terza stagione, la migliore sino ad oggi, Guzan ha confermato le promesse del primo anno, arrivando a cementare il posto di numero 12 della Nazionale alle spalle di Tim Howard. Costanza, riflessi pronti, grinta e capacità  di comandare la difesa sono i suoi punti forti. Le sue prestazioni hanno colpito anche Arsene Wenger, che lo vorrebbe all'Arsenal.

Dietro Guzan sicuramente Pat Onstad, portiere dei campioni Houston Dynamo. Nonostante l'età  avanzata (ne compie 40 il 13 gennaio), il canadese nel 2007 ha messo insieme il minor numero di gol subiti (23), interpretando un ruolo fondamentale nella corsa alla MLS Cup la seconda consecutiva per i Dynamo. Calma e sicurezza le sue virtù, si è ben comportato anche in Gold Cup con la Nazionale canadese (dove ha dovuto sostituire d'urgenza Greg Sutton, Toronto FC), mantenendo poi anche la forma in campionato.

Al terzo posto Troy Perkins (D.C. United).Nonostante qualche errore di troppo, Perkins si è dimostrato anche quest'anno il miglior portiere americano della MLS dopo Guzan, anche se ancora presenta margini di miglioramento. Il trasferimento in Norvegia, al Và¥lerenga IF, potrebbe consentirgli quel salto di qualità  che ancora non è riuscito a fare. Non male nel 2007, come sempre del resto, Matt Reis (New England Revolution), che ha però concesso più gol dello scorso anno (1.43 a partita) e ancora una volta non è riuscito ad essere decisivo in finale. Nonostante qualche perplessità  bene Nick Rimando (Real Salt Lake), per sua sfortuna troppo spesso ultimo baluardo di una squadra disastrata (146 parate, record). A Colorado si è fatto notare per il gran fisico Bouna Coundoul, che però manca ancora di costanza, come anche Matt Pickens a Chicago, troppi alti e bassi per lui. A NY Ronald Waterreus ha deluso, optando giustamente per il ritiro, mentre bene si è comportato Jon Conway, che però non appare in grado, anche per la scarsa personalità , di essere il portiere dei Red Bulls che puntano alla MLS Cup. Stagione altalenante per Joe Cannon, che dopo un pessimo inizio ha spesso salvato i Los Angeles Galaxy nella fase finale della stagione. Stagione in chiaroscuro anche per Kevin Hartman a Kansas City, troppe volte indeciso.


Il meglio di Brad Guzan

TERZINI DESTRI

Il nostro Oscar dell'anno va sicuramente a Frankie Hejduk. Terzino piccolo ma molto arrembante, è rientrato da un infortunio subito prima dei Mondiali che sembrava potesse chiudergli la carriera. Ma la sua grinta ha prevalso ancora, ed è stato una delle (poche) note positive del Columbus Crew, trovando anche il modo di ritornare in Nazionale e vincere la Gold Cup.

Forse più completo di Hejduk e sicuramente con più carriera davanti Bryan Namoff (D.C. United). Terrzino completo, capace anche di saltare l'uomo oltre che di fendere, è stata una delle armi vincenti di D.C. per tutta la regular season. Come i suoi compagni, è stato però travolto dal disastro della spedizione organizzata da Bob Bradley in Copa America. In grande ascesa a Houston Craig Waibel, fisico notevole capace spesso di annullare l'avversario di turno. Bene, specie in fase di costruzione del gioco, Jay Heaps, che la cura Nicol sta aiutando notevolmente, aggiungendo qualità  tattica alla velocità . Molto bravo Drew Moor (FC Dallas) capace di giostrare sia destra che al centro con ottimi risultati, che quest'anno gli sono anche valsi la convocazione per la Copa America. Da segnalare anche Lawson Vaughn (Chivas USA) e Jack Jewsbury (Kansas City), mentre l'atteso Marvell Wynne (Toronto FC) si è visto più a centrocampo che in difesa quest'anno.

DIFENSORI CENTRALI

Avendo vinto il premio di Defender of the Year, non possiamo che partire da Michael Parkhurst (New England Revolution). I soli 5 falli commessi dicono molto di un difensore che se avesse anche un fisico un po' più possente sarebbe già  da tempo in Europa. Molto tecnico, ha una grande senso della posizione e la velocità  che gli consente di anticipare quasi sempre l'avversario.
Al secondo posto sicuramente Eddie Robinson (Houston Dynamo). Robinson ogni fine anno si ritrova in testa alla classifica di falli e ammonizioni, attirandosi l'odio di attaccanti e allenatori avversari. Che però non lo tollerano perchè è probabilmente il difensore più duro della lega e anche il più efficace. Alla grande anche nel 2007, nonostante i 38 anni, l'ex capitano della Nazionale messicana Claudio Suarez, la cui personalità , la capacità  di inquadrare le situazioni e i cui tackle, sono stati un pilastro della miglior stagione della breve storia dei Chivas USA. Vicino a lui è notevolmente cresciuto Shavar Thomas, che una volta entrato in forma con Suarez ha reso la difesa dei Chivas un muro durissimo. Stagione d'alto livello anche per Jimmy Conrad, le cui assenze dovute alla Nazionale hanno pesato spesso sulle prestazioni di Kansas City. Il soccer saluta uno dei migliori centrali della storia del soccer USA, Eddie Pope, che lascia dopo un'ultima stagione onorevole. Un altro che lascia, ma solo Houston per andare a San Jose dal 2008, è Ryan Cochrane, che insieme a Robinson ha composto una coppia centrale quasi impenetrabile. Chi si è un po' perso per strada è Bobby Boswell (Defender of the year 2006), che una volta messo in discussione dal coach Tom Soehn non è stato in grado di rendere come h dimostrato in passato. Speriamo che il trasferimento a Houston gli consenta di tornare ai suoi livelli.


Il meglio di Michael Parkhurst

TERZINI SINISTRI

Wade Barrett ha capitanato gli Houston Dynamo al secondo titolo consecutive, vinto anche grazie alla sua capacità  di reggere la fascia e partecipare al gioco, oltre alla leadership verso compagni e avversari. Dopo essere stato il migliore nel ruolo nella scorsa stagione, quest'anno Jonathan Bornstein (Chivas USA), anche a causa dei numerosi impegni in Nazionale (Ha giocato sia in Gold Cup che in Copa America) ha vissuto un inevitabile calo, comunque ben figurando. Come terzino difensivo ottimo il costaricano Gonzalo Segares (Chicago Fire), uno difficile da superare e molto duro nei tackle. Come terzino d'attacco, e infatti schierato spesso a centrocampo, il rookie Michael Harrington (Kansas City Wizards) si è dimostrato uno capace di grandi cose, e nonostante lo sballottamento nei vari ruoli di fascia ha messo insieme 3 gol e 4 assist in 29 partite (27 dall'inizio) rispettando le attese degli osservatori. Una delle sorprese dell'anno è sicuramente Marc Burch (D.C. United) che Soehn ha trasformato da attaccante a terzino, senza che questi perdesse la capacità  di crossare in modo sempre pericoloso. Buona stagione quella di Jim Brennan, che ha guidato con personalità  dalla fascia Toronto FC nonostante il lungo stop nel passaggio dalla Premier League alla MLS.

CENTROCAMPISTI – DESTRA

Dopo qualche esperimento di troppo, il coach del D.C. United Tom Soehn ha trovato la quadratura del cerchio di centrocampo piazzando Ben Olsen a destra. Da quel momento il veterano Nazionale USA ha messo in campo spirito, grinta e alcuni tiri dalla distanza di cui è capace, trascinando con le sue prestazioni I rossoneri verso il Supporters Shield segnando 7 gol e piazzando 7 assist.
Capitano dell'Under 23 che si sta preparando per Pechino 2008, Sacha Kljestan dopo un inizio da centrale nell'anno da rookie, quest'anno ha spostato il suo raggio d'azione sulla fascia esplodendo (13 assist) fino a raggiungere anche la Nazionale maggiore, guidata dal suo maestro Bradley.

Tra le novità  dell'anno Davy Arnaud (Kansas City Wizards), che con 9 assist e 4 gol ha dato un grosso contributo alla causa di KC, fermatasi solo nella finale di Western Conference. La grande velocità , ma ancora da indirizzare, è la caratteristica che ha consentito al giamaicano Dane Richards di mettersi in mostra a NY. Ma mentre ad un rookie certi errori vengono perdonati, dal prossimo anno tutto sarà  più difficile. Infine. La MLS e il calcio giocato salutano Cobi Jones (Los Angeles Galaxy), ancora capace a 37 anni di ravvivare sulla fascia un attacco troppo spesso impotente. La sua esperienza sarà  utile anche dalla panchina, dove il prossimo anno siederà  quale allenatore in seconda affiancando l'olandese Ruud Gullit. David Beckham? Non giudicabile. Di lui quest'anno si possono ricordare solo la splendida prestazione nel match perso da L.A. 5-4 davanti ai 55.000 del Giants Stadium e la punizione vincente contro D.C. in semifinale di SuperLiga.

CENTROCAMPISTI – CENTRALI

Nonostante la seconda finale consecutiva persa, il 29enne Shalrie Joseph (New England Revolution) anche quest'anno guida la classifica dei migliori centrocampisti centrali della MLS. Forte veloce, bella visione di gioco, il rinnovo del contratto che lo ha portato tra i 10 giocatori più pagati della MLS è stato sicuramente meritato. Rookie of the year nonostante la pessima stagione del suo Toronto FC, l'ex Terrapin Maurice Edu è già  nel mirino di squadre come l'Aston Villa. Lanciato da Bob Bradley in Nazionale, se continua così rischia di togliere il posto all'eroe di Gold Cup a Benny Feilhaber, che langue sulle tribune dello stadio del Derby County in Inghilterra. Interessante l'esperimento del CT dell'Under 23 Peter Nowak, che ha provato Edu al centro della difesa nella tournée cinese con ottimi risultati.

Perchè il Colorado Rapids abbiano ceduto al Real Salt Lake forse il loro miglior giocatore insieme a Gomez e Mastroeni rimnane un mistero. Ma nonostante qualche bel tentativo neanche lui è riuscito a risollevare RSL, finendo anche travolto coi suoi compagni in Copa America. L'accoppiata centrale del D.C. United formata da Clyde Simms e Brian Carrol è stata probabilmente la migliore del 2007, con il primo in particolare evidenza, capace anche di un bellissimo gol che ha portato D.C. vicino ad un'incredibile rimonta contro Chicago.
L'argentino Pablo Ricchetti, uno dei nuovi arrivati nella MLS, è stato uno ei protagonist della prima parte dela stagione facendo girare come un orologio il centrocampo di Dallas. Il calo degli Hoops ha coinciso col suo infortunio. Accanto a lui bravo il giovane Dax McCarthy, che ha messo insieme ben 7 assist pur non avendo giocato sempre dall'inizio. Bravo anche Carey Talley, la cui esperienza e visione sono tra i pochi asset di RSL. Per Claudio Reyna, delusione dell'anno, parlano i numeri: con lui in campo i NY Red Bulls hanno perso più partite di quanto ne abbiano vinte. Fuori lui, il contrario.


Il meglio di Maurice Edu

Tra i "portatori d'acqua", amati più da allenatori e compagni che dai media e tifosi, ricordiamo Jesse Marsch (Chivas USA) e Pablo Mastroeni (Colorado Rapids), ancora capace di mordere le caviglie degli avversari e guidare i suoi con la sua forte personalità . A Chicago, l'arrivo del colombiano Wilman Conde e del coach Juan Carlos Osorio hanno rivitalizzato il veterano Chris Armas, che ha prima portato i Fire alla finale di Conference e poi ha deciso di salutare tutti e uscire in Gloria. Bravo anche Kerry Zavagnin, che però dopo un ottimo inizio che lo ha visto anche arrivare in Nazionale, nella parte finale è calato notevolmente fino a perdere il posto da titolare in favore del rookie Kurt Morsink.

Più che central jolly, Richard Mulrooney, passato durante la stagione da Toronto a Houston, ha giocato quest'anno in mezzo come da terzino destro, sostituendo poi Ricardo Clark nelle sue 8 giornate di squalifica. Quelle decisive. L'assistant coach dei Dynamo John Spencer gli ha assegnato il suo personale premio di MVP della squadra campione.

CENTROCAMPISTI – SINISTRA

Signore della fascia sinistra di Dallas coi suoi capelli lunghi che hanno accompagnato tackles robusti e bei dribbling, è sicuramente il colombiano Juan Toja, autore anche di 6 gol, più uno con la maglia delle MLS All Star che è valso la vittoria contro il Celtic Glasgow. Dopo aver giocato in tutti i ruoli del centrocampo ha chiuso la stagione sulla fascia sinistra. Parliamo di Sasha Victorine, che l'arrivo in panchina a KC di Curt Onalfo ha rilanciato ai livelli passati. Brad Davis ha perso metà  stagione per infortunio, ma al suo rientro è diventato decisivo aiutando Housto a vincere la sua seconda MLS Cup consecutiva.

CENTROCAMPISTI D'ATTACCO

Finalmente spazio ai playmaker nella MLS di quest'anno. Partiamo dal nostro preferito. Se non fosse stato per qualche infortunio di troppo, dovuto anche all'età  avanzata, Guillermo Barros Schelotto sarebbe riuscito sicuramente a portare il Columbus Crew ai playoff. Per lui 22 partite con 5 gol e 11 assist. Tecnica e leadership ancora ai massimi livelli. Speriamo che Columbus e MLS non lo lascino tornare in Argentina facilmente.
Dopo una carriera sulla fascia destra, Steve Ralston ha guidato i Revs da dietro le punte fino alla finale di MLS Cup, piazzando 14 assist in una delle migliori stagioni della sua lunga carriera.
MVP nel 2006, l'argentino Christian Gomez sembra aver fatto il suo tempo a D.C., pur avendo messo a segno 10 gol e 9 assist nel 2007. I suoi cali, come quelli di Jaime Moreno, sono stati fatali a D.C. nei playoff.

Ultime due menzioni per due dei migliori giocatori in assoluto della MLS. Il primo è il messicano Cuahutémoc Blanco. Sbarcato a Chicago in estate, insieme al coach Osorio ha preso per mano i compagni guidandoli con classe, personalità  e passaggi filtranti, fino alla finale di Conference, piazzando anche un bellissimo sinistro dalla distanza con RSl che gli è valso il premio Goal of the Year.
Se dovessimo considerare solo le finali il canadese Dwayne De Rosario sarebbe probabilmente il miglior giocatore di sempre della MLS. Dopo una regular season fin troppo regular per le sue capacità  (6 gol e 4 assist), dopo una buona apparizione in Gold Cup (semifinale col suo Canada), è andato in crescendo, fino a chiudere con la doppietta che in finale ha dato a Houston la seconda vittoria consecutiva su Boston.

CENTRAVANTI

MVP della stagione, capocannoniere con 20 gol (primo a raggiungere la quota dai tempi di Taylor Twellman e Carlos Ruiz nel 2002), il brasiliano Luciano Emilio (D.C. United) è stato sicuramente il miglior prodotto d'importazione dell'anno, visto anche il rapporto qualità  prezzo. A differenza del connazionale Fred, che ci ha messo un po' ad acclimatarsi, Emilio sin dall'arrivo è stato l'arma in più dei rossoneri. Dietro di lui il colombiano Juan Pablo Angel, 19 gol con NY. Se l'anno prossimo avrà  una squadra all'altezza, l'ex centravanti dell'Aston Villa potrebbe essere decisivo anche nei playoff.


Il meglio di Luciano Emilio

Passano gli anni, ma Taylor Twellman c'è sempre, seppur frustrato dall'ennesima finale persa. Anche quest'anno per lui 16 gol e prestazioni in Nazionale non memorabili. Niente di nuovo quindi, nel bene e nel male.
Sarà  il richiamo dell'Inghilterra, ma dopo 2 stagioni anonime, Eddie Johnson nel 2007 ha infilato i portieri avversari ben 15 volte, pur con una notevole flessione nella fase finale della stagione. !2 invece quelli messi a segno nella stagione d'esordio da parte del cubano Maykel Galindo, fuggito nel 2005 dal ritiro di Gold Cup con Cuba per accasarsi ai Seattle Sounders nella USL e poi a Chivas USA quest'anno. Alla sua seconda stagione il 18enne Jozy Altidore (9 gol coi Red Bulls) è migliorato in fisico, velocità  e tecnica, grazie anche alla vicinanza con Juan Pablo Angel, e l'Europa già  l'aspetta. Peccato per gli infortuni che hanno limitato molto la stagione di Danny Dichio (6 gol a Toronto), capace comunque di terrorizzare spesso gli avversari, e di Brian Ching (Houston Dynamo, 6 gol).
Tra i rookie in evidenza Robbie Findley, 8 gol e ottime prestazioni nonostante i Galaxy lo abbiano spedito a RSL (di male in peggio) a metà  stagione. Tra i “vecchi”, da dimenticare la stagione di Carlos Ruiz (FC Dallas), la sua peggiore di sempre con soli 7 gol.

SECONDE PUNTE

Ante Razov, veterano della MLS alla caccia del record di gol di Jaime Moreno, ha formato a lungo con Mykel Galindo la miglior coppia d'attacco della lega, ritrovando anche la Nazionale da cui mancava da alcuni anni. Dopo aver segnato 11 gol si è però infortunato nel finale. E a quel punto per i Chivas USA il campionato si è praticamente chiuso. 8 gol e 13 asssist per il golden boy del soccer USA e dei Los Angeles Galaxy, Landon Donovan, la cui stagione è stata prima interrotta dalla Gold Cup e poi seriamente disturbata dal rumore fatto dall'arrivo a L.A. di David Beckham. Ma se i Galaxy hanno sfiorato i playoff in buona parte il merito è suo, come lo è però anche il demerito di pessime prestazioni d'inizio estate.

A Washington Jaime Moreno si è ancora dimostrato capace di cambiar volto ad una partita (9 gol e 10 assist per lui), ma l'età  (31 anni) e gli alti e bassi fanno pensare che forse il suo tempo enlla MLS è terminato. Lo scambio tra Joseph Ngwenya e Alejandro Moreno, da Columbus a Houston e viceversa, ha avvantaggiato entrambe le squadre. Per entrambi 7 gol segnati. Il primo è stato anche decisive mettendo a segno il gol del pareggio per Houston nella finale di MLS Cup 2007. Per Moreno invece si è trattato di un ritorno di fiamma di una carriera che sembrava ormai spenta.

Bene a Boston Pat Noonan, capace finalmente di mettere insieme 27 partite con 7 gol e 4 assist, mentre meno salutare è stata la stagione Scott Sealy (KC, 7 gol) e Chris Rolfe (Chicago, 6 gol), entrambi fuori per mezza stagione per infortuni vari. Da ricordare anche la stagione di Abe Thompson (FC Dallas), 5 gol e 4 assist, capace di giostrare su tutto l'attacco degli Hoops, e di Eddie Gaven (Columbus Crew). Per l'eterno ragazzo della MLS si avvicina l'ultima possibilità  per raggiungere quel successo che da lui tutti si aspettavano. Quest'anno ancora una volta lo si è visto ciondolare spesso inconsistentemente tra centrocampo attacco, ma almeno i numeri non sono andati male (5 gol e 7 assist). Non è però riuscito a ripagare la fiducia di Bob Bradley, deludendo in Copa America.

Chiudiamo col nostro personale MLS Best 11 (modulo 3-5-2):

1. Brad Guzan
2. Frankie Hejduk
3. Jimmy Conrad
4. Michael Parkhurst
5. Ben Olsen
6. Shalrie Joseph
7. Gullermo Barros Schelotto
8. Sasha Kljestan
9. Luciano Emilio
10. Cuahutémoc Blanco
11. Jozy Alidore

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