Dolci, regali e carboni per club, dirigenti e giocatori della MLS
Il Natale è arrivato, come tutti gli anni Santa Claus (o Sint Klaas, come lo chiamavano gli olandesi che per primi lo portarono con loro negli Usa) tinto di rosso per volere della Coca Cola nell'oramai lontano 1932 ha volato con le sue renne nel cielo degli Stati Uniti, osservando incantato le sempre più sfavillanti città americane nel periodo natalizio e portando regali ai bambini bisognosi e/o meritevoli. Sfruttando la finzione letteraria cara a Charles Dickens mi sono finto per qualche minuto Babbo Natale immaginando di poter entrare nel quartier generale della Major League Soccer e di portare i regali alle varie franchigie e non solo, questo è ciò che avrei regalato se il sogno potesse diventare realtà !
Carbone per Alexi Lalas: la sua gestione dei Galaxy è stata a dir poco deficitaria, eppure avrebbe dovuto saperlo che aggiungendo una stella ad una squadra di mediocri non si ottiene l'effetto di trasformarli in stelle…e dovrebbe sapere, avendo giocato a calcio negli anni in cui il soccer sembrava scomparso dalla faccia degli Usa ed avendo fatto parte del progetto soccer Usa, che lo sport è anche cuore e non solo business
Un biglietto per le Hawaai per Bruce Arena: Sebbene non sia stato trattato bene dai dirigenti di New York, considerando che l'anno scorso ha preso in mano una squadra che faceva pena ed è riuscita a portarla ai play-off e quest'anno ha guidato una squadra migliore e finalmente competitiva ma comunque incompleta anche per la parziale resa sotto le aspettative di Reyna, forse il suo tempo per lui è venuto, specie con la nuova ondata di allenatori stranieri che pare sia imminente, meglio crogiolarsi nei ricordi e non distruggere quanto di buono ha fatto con possibili figuracce in Europa, forse un posto di commentatore e opinionista in qualche trasmissione e/o un buen retiro alle Hawaai o in qualche isola caraibica sarebbero la soluzione migliore
Un ingaggio in USL 1 per Denilson: L'astro brasiliano atteso ed accolto con prosopopea e fanfare a Dallas ha deluso e non poco, onestamente gli regalerei delle iniezioni di testosterone per avere la volontà di fare qualcosa all'altezza della sua classe ma non sono un medico nè uno stregone, per cui gli regalo un ingaggio nella USL 1, possibilmente a Miami, dove magari rigenerato dall'atmosfera sicuramente meno wasp della città della Florida, dal clima soleggiato e dal mare potrebbe fare una quindicina di goal di modo da poter poi tornare in MLS e dire di non essere finito visto che poi non è nemmeno tanto vecchio e potrebbe ambire di fare da contraltare a Beckam…. certo che se però non c'è la volontà …
Nuova proprietà per Columbus: la Famiglia Hunt non si sta dimostrando all'altezza della situazione e i Columbus Crew mancano i play-off per la seconda volta consecutiva nonostante la presenza in campo di Guillermo Barros Schelotto, forse una nuova proprietà avrebbe maggior entusiasmo e voglia di investire galvanizzando così i tifosi oramai rassegnati a prestazioni mediocri e senza lustro.
Nuovi dirigenti ed un DP slot ben speso a Dallas: Stesso discorso dicasi per Dallas ma per rispetto alla buon'anima del patriarca e pioniere Lamar Hunt, dico che la famiglia non dovrebbe vendere ma cambiare dirigenti così che Dallas sia più competitiva e la gente torni al Pizza Hut Park, i dirigenti dovrebbero rinforzare bene il roster con i giusti scambi tra club della MLS, pescando le giovani promesse dai college e i giocatori più interessanti delle leghe USL ed acquistare un DP che non solo non si riveli una carcassa come Denilson (ma questo onestamente chi se lo aspettava) e che abbia più impatto sulla composizione etnica locale, visto che a Dallas di latini non ce ne sono poi tanti, forse un europeo o un americano richiamato dalla EPL o dalla Bundesliga così che i WASP si convincano di essere anche loro a saper giocare al calcio ed appassionarsi di più alla franchigia locale, chissà ".
Un SSS ed un DP per Houston: La franchigia nata nel 2005 dalle ceneri degli Earthquakes ha vinto il titolo per la seconda volta consecutiva, quello di cui ora c'è bisogno è un soccer specific stadium, con la speranza che lo stato del Texas ed il consiglio comunale diano presto autorizzazioni e finanziamenti, ed un DP, magari un messicano molto popolare in patria che non abbia superato i 31 anni che riporti gli spettatori al Robertson Stadium visto il calo inaspettato dato l'ottimo andamento della squadra e che renda la franchigia ancor più competitiva sia in patria che nelle competizioni CONCACAF. Speriamo che la AEG o De la Hoya se se la comprerà realizzino il sss in fretta ed ascoltino questo consiglio
Un SSS ed un DP anche per i Chivas Usa, squadra che nonostante l'andamento sfavillante ha visto calare circa del 17% gli spettatori per l'arrivo di Beckam a Los Angeles in sponda Galaxy, dato allarmante se si considera che i Chivas Usa hanno un pubblico prevalentemente di messicani e americani comunque di origine messicana o centro-sudamericana. Un soccer specific stadium rinforezerebbe la rivalità del super clasico, sul modello inglese ma anche sudamericano e non solo (Boca Juniors e River Plate così come Real ed Atletico di Madrid hanno stadi differenti) ed un calciatore messicano o comunque latino di un certo valore farebbe da valido contraltare a Beckam in una rivalità che farebbe solo bene al soccer Usa
Una campagna acquisti di livello per Toronto: Nonostante il pessimo andamento della franchigia, peraltro prevedibile, la squadra ha avuto uno dei pubblici più caldi e numerosi della lega, per continuare così Toronto ha bisogno di alcuni acquisti di valore che rendano la squadra competitiva per i play-off, come poi andranno si vedrà "un DP? Almeno per quest'anno non ce n'è bisogno
Una zampa di coniglio per Osorio: il nuovo allenatore dei New York Red Bulls avrà un compito difficile, reso oltremodo problematico dalla fame di risultati (l'ultimo titolo calcistico nella grande mela risale addirittura al lontano 1982 coi Cosmos fate un po' voi) e dalla consequenziale impazienza che ne deriva, Juan Carlos Osorio dovrà stare attento durante le varie scelte nei draft, sperare che Altidore non venga pescato da un club europeo come è successo a Freddy Adu, rinfoltire centrocampo ed attacco, decidere cosa fare di Claudio Reyna, e sperare, una volta raggiunti i play-off di superare il primo turno, cosa quasi mai riuscita a New York e magari vedere di conquistare la Us Open Cup, che tanto per dirne una quest'anno ha salvato i Revs dall'ennesima stagione amara, il fallimento non sarebbe perdonato e Bruce Arena ne sa qualcosa".
Un ferro di cavallo per Ruud Gullit: un bel portafortuna anche per il neo allenatore dei Galaxy, che si ritrova in mano una squadra che per due anni consecutivi ha mancato i play-off, e che a parte Beckam e Donovan non è all'altezza della situazione. Carlos Pavon ed Abel Xavier non si sono dimostrati capaci, e si spera che giocatori come (forse) Carlos Pavon, anche Abel Xavier verrà messo alla porta, quel che si spera è che Lalas dia ascolto a Gullit e che Cobi Jones lo sappia guidare nei meandri del soccer MLS e lo sappia consigliare nelle scelte e nei vari draft e trades rinfoltendo così centrocampo e difesa ma soprattutto non lasciandosi scappare Landon Donovan, di sicuro nelle mire di San Jose e del suo coach Frank Yallop, che se avesse potuto contare su un Beckam non infortunato e su un ambiente più sereno sicuramente avrebbe potuto portare i Galaxy ai play-off, purtroppo per Lalas il buonsenso non si compra, speriamo che l'AEG però ne abbia e lo scarichi definitivamente se per la terza annata consecutiva i Galaxy non saranno all'altezza del loro recente passato e delle aspettative, le tournée mondiali per mostrare Beckam, vendere magliette, guadagnare soldi e mietere encomi posticci ,miglioreranno si il bilancio ma non rendono migliore la squadra che con Beckam nella formazione vorrebbe vincere qualche MLS Cup e magari affermarsi in futuro nelle altre competizioni come Us Open Cup, CONCACAF Champions Cup , Superliga e quant'altro.
Carbone (quello dolce però) ai dirigenti di Salt Lake City: Per il terzo anno consecutivo il RSL a dispetto del nome di blasone non ha centrato i play-off, in più sono stati lasciati sfuggire oltre Freddy Adu altri giocatori che avrebbero sicuramente fatto la differenza. Nonostante tutto gli spettatori al Rice-Eccles stadium sono aumentati, ma attenzione perché la pazienza dei tifosi ha un limite, ed anche se in primavera il nuovo SSS verrà ultimato (per questo il carbone è quello dolce e non lo stesso portato a Lalas) , la squadra ha bisogno di linfa nuova, giocatori giovani e di belle speranze coadiuvati da qualche veterano della lega che svolgano un gran lavoro di squadra così che finalmente il RSL raggiunga i play-off e non vinca una volta ogni morte di Papa. Un DP? Se prima non viene rinforzata la squadra servirebbe a ben poco, l'esempio di Los Angeles è abbastanza esplicativo, e vista l'anima religiosa dello stato della Utah, non serve qualcuno che abbia un nome ma qualcuno che oltre quello,e che comunque non sia troppo vistoso, abbia ancora voglia di fare e di lavorare duramente lontano dalla luce dei riflettori".magari uno di quegli americani che attualmente gioca nei campionati nordeuropei"
Una tarma nella tasca della famiglia Kraft, che magari rosicchiando qua e la faccia cadere un po' di soldi sulla franchigia dei New England Revolution, che solo grazie alle scelte di Steve Nicol e di chi gli sta attorno è sempre riuscita ad imporsi ad alto livello pur avendo poi drammaticamente perso in finale, ma pare che a Boston la fortuna negli sport pro non sia mai stata troppo benevola, basti guardare i Boston Celtics della NBA, finalmente competitivi dopo decenni di magre figure e bandiere ammainate e dei Red Sox della MLB, che hanno dovuto aspettare quasi 100 anni per poter vincere ancora un titolo nazionale, ma a parte questa analisi extra calcistica una tirata di orecchie alla famiglia Kraft è d'obbligo perché non si può sempre avere fortuna nei trades e nelle scelte, per poter garantire continuità bisogna anche investire, il che non vuol dire per forza spendere e spandere ma di certo gli investimenti per i Revolution andrebbero aumentati, perché forse con qualche giocatore di valore superiore alla media, qualcuno che sapesse giocare sopra le righe qualche volta, forse la bacheca dei Revs sarebbe più ricca, e meno male che quest'anno almeno si son portati a casa la Us Open Cup, primo trofeo in assoluto per la franchigia di Boston.
Il definitivo si per la costruzione del SSS da 18.500 posti a Kansas City, che nonostante abbia grandi probabilità di passare non ha ancora ricevuto il definitivo beneplacito necessario per poter cominciare finalmente i lavori di demolizione prima e quelli di costruzione del nuovo stadio e di complessi sportivi, commerciali e residenziali annessi. Non mi va di fare l'uccello del malaugurio ma i colpi di scena a San Antonio, Salt Lake City, San Jose, Denver, ci hanno insegnato che nel bene e nel male quando si tratta di SSS i cambiamenti sono repentini ed imprevedibili. Se finalmente il progetto dovesse venir approvato per Kansas City finirebbe quella fase di incertezza che sicuramente non ha inciso positivamente sull'umore di dirigenti e giocatori ma nemmeno dei tifosi, quest'anno appena 7800 dispersi nel cavernoso Arrowhead Stadium, addirittura meno dei Kansas City Spurs durante la prima stagione NASL del 1968, (anche se sensibilmente aumentati verso il finale di stagione) e questo nonostante quest'anno la presenza dell'argentino Marinelli e non solo abbia fatto si che il rendimento della squadra fosse migliore rispetto al 2006, anno in cui i Wizard non hanno raggiunto i play-off. Sicuramente la scelta di giocare al CAB per la stagione prossima ventura e quella successiva farà in modo che la gente torni allo stadio in attesa della nuova, confortevole e definitiva casa dei Maghi di Kansas City, che con questo colpo di magia (poco prima il sindaco aveva rifiutato il piano di finanziamento per lo stadio) pare siano riusciti a non sparire.
Jurgen Klinsmann ai Chicago Fire, che con l'arrivo di Blanco e del tecnico Osorio sono riusciti a risalire dal fondo della classifica fino al raggiungimento dei play-off, segno che la squadra c'era ed andava solamente motivata, ed ora che Osorio è partito verso la grande mela vorrei che l'ex attaccante di Inter e Tottenham nonché ex c.t. della nazionale tedesca andasse ad allenare a Chicago, visto che conosce bene la realtà del soccer Usa, è un gran motivatore e sicuramente potrebbe ben fare nella MLS, e sono in molti ad aspettare il suo esordio in panchina di qualche squadra di club, a dirla tutta molti avrebbero preferito vederlo sulla panchina della nazionale a stelle e strisce, oppure in California visto che vive lì, magari sulla panchina dei rinati Earthquakes o dei Galaxy, ma visto che le rispettive squadre hanno scelto Frank Yallop e Ruud Gullit la Andell Holding, da poco proprietaria dei Fire dovrebbe perlomeno farci un pensierino
Un quadrifoglio, tisane rilassanti e Landon Donovan per Frank Yallop. Questi due anni alla guida dei Galaxy sono stati anni duri ed aridi di risultati, nonostante la colpa non sia sua il suo nome è stato associato al doppio fallimento dei Galaxy nelle stagioni 2006 e 2007 e quell'etichetta, peraltro immeritata di perdente pesa come un macigno sulla sua immagine e carriera. Nel secondo anno poi con l'arrivo di Beckam, ha dovuto subire anche lui la pesante pressione dei media statunitensi e non solo, e quest'anno ha l'arduo compito di condurre i rinati Quakes, con tutte le aspettative del pubblico dopo i due anni di assenza dalla MLS, le difficoltà dell'allenare una expansion franchise, per cui avrà bisogno di tanta fortuna per portare la squadra ai play-off, di essere rilassato e tranquillo e se Lew Wolff riuscisse a portare a San Jose Landon Donovan per Yallop sarebbe sicuramente più facile visto che lo aveva già allenato a San Jose e se lo è poi ritrovato a Los Angeles, senza contare che la sua presenza nei Quakes sicuramente darebbe più entusiasmo ai tifosi e sicuramente farebbe levitare le presenze al Buck Shaw Stadium ed anche al McAfee Coliseum, senza contare il valore aggiunto in campo, ancora più necessario per una squadra di espansione con giocatori che faticheranno non poco prima di conoscersi ed affiatarsi lasciando purtroppo (ma è prevedibile) punti preziosi per strada.
Carbone anche ai Colorado Rapids, che nonostante il nuovo stadio,il nuovo logo e colori sociali, le amichevoli con squadre di grido,e la partenza a razzo si sono poi ritrovati fuori dai play-off per la prima volta in sei anni nonostante la presenza di Pablo Mastroeni, Hercules Gomez, Mike Petke ed una delle migliori difese della lega. Facendo l'avvocato del diavolo si può trovare una parziale giustificazione negli infortuni che hanno falcidiato la squadra, ma le rose limitate sono un problema di tutta la MLS. Ai Rapids serve continuità e forse una preparazione atletica diversa, forse così potranno essere una delle sorprese della stagione 2008. Una domanda di dirigenti della squadra, a cosa serve la partnership con l'Arsenal se poi non viene portato nessun giovane inglese di belle speranze a Denver che possa farsi le ossa in un campionato con meno pressione ed allo stesso tempo alzare il livello del gioco e insegnare qualcosa ai colleghi a stelle e strisce? (come gli allora giovani Gordon Hill, Peter Beardsley e Mark Hateley ai tempi della NASL) La stessa domanda però la dovrei rivolgere a chi gestisce il RSL vista la partnership col Real Madrid".
Un fegato nuovo per Jim Rome: purtroppo per lui la sua crociata anti calcio diventa ogni giorno più folklore che non reale radiografia dello sportivo americano medio, purtroppo per lui tutti i suoi anatemi contro il soccer sono sempre meno efficaci, già prima dell'arrivo di David Beckam ben il 52% degli americani era a conoscenza dell'esistenza della MLS, ed ora con l'arrivo dell'inglese nelle fila dei Galaxy e la mossa magistrale dal punto di vista del marketing di farlo parlare al Superbowl, unita ad altri fattori quali i nuovi soccer specific stadia, il ricevimento da parte del presidente degli Usa della squadra vincitrice della MLS Cup come avviene da decenni per le maggior discipline sportive americane, il soccer è entrato di diritto nell'olimpo dei pro sports americani anche se per ora come divinità minore, ma pur sempre di divinità si tratta, e questo anche grazie alla vittoria della Gold Cup da parte degli Usa del ct Bob Bradley, subentrato ad Arena dopo la figuraccia di Germania 2006. A Jim Rome il consiglio anche di non usare argomenti irrilevanti e puramente dilatori e pretestuosi come la sua notizia da lui data tempo fa che alcuni calciatori inglesi erano stati scoperti mentre guardavano dei siti porno, cosa che può far scandalizzare il wasp americano e bacchettone ma che non ha alcuna rilevanza dal punto di vista sportivo. Gli ricordo che anche Dick Young, un giornalista sportivo con le sue stesse idee riguardo al soccer ma con più stile rispetto a lui, si arrese all'idea che il soccer non fosse uno sport che meritasse di essere giocato negli Usa ad alti livelli quando per scommessa portò Pélé ad una partita di baseball e tutti dopo pochi minuti riconobbero il brasiliano, per cui si metta il cuore in pace, se non gli piace il soccer, non ne parli che fa più bella figura invece di rendersi ridicolo.
Dolci, caramelle, tanta felicità ed anche una tirata d'orecchie a Don Garber. I meriti che ha quest'uomo sono innumerevoli, l'aver salvato la lega dal collasso economico, aumentato la base di appassionati e tifosi, attratto nuovi investitori, inaugurato la politica dei soccer specific stadia, stretto importanti e lucrosi contratti con le varie emittenti tv, aver portato David Beckam negli Usa, espanso la lega a 14 squadre (15 nel 2009) non è poco, senza contare il lavoro svolto per riportare San Jose in MLS dopo la chiusura, però la tirata d'orecchie se la merita per il non voler alzare il salary cap, così che molti giocatori che ora militano in Europa possano tornare negli Usa ed alzare il livello del campionato, oltre che permettere a chi ha uno stipendio minimo di non dover fare un altro lavoro per poter campare, cosicché chi esce dal college non opti per un altro sport o si faccia subito incantare dalle sirene europee, in più dovrebbe cercare anche di dare lustro alla Us Open Cup cercando di ottenere dalla USSF la gestione dei diritti e quanto ne segue e creando anche un trofeo come la nostra Supercoppa di lega,ma sono convinto che qualcosa a rigardo dei salari verrà fatto e che Garber non perderà la testa tra tornei a puro scopo pubblicitario come le world series of soccer e il ritorno di immagine dato dall'arrivo di Beckam che potrebbe portare in Usa altri campioni.
Supposte al peperoncino di Cajenna per i DC United, che dopo un inizio faticoso dovuto ad una squadra sostanzialmente rivoluzionata dalla nuova proprietà , si sono poi confermati squadra trainante della eastern conference sospinti dai goal del brasiliano Luciano Emilio,e questo faceva presagire ad un ruolo da protagonista anche ai play-off, invece per il secondo anno consecutivo i capitolini si sono fatti eliminare al primo turno, forse tale genere di supposte li aiuterebbe a correre ai play-off come di solito fanno durante la regular season, certo è ironico però è un peccato che per due anni consecutivi Washington sia protagonista in campionato per essere poi messa subito da parte ai play-off, forse serve una differente preparazione viste le regole della MLS che ammettono 8 squadre su 13 (ora 14) ai play-off. Certo il supporters shield fa sempre piacere ma non sarebbe meglio conservarsi un pò di più durante la stagione per poi non arrivare ai play-off logori come uno straccio vecchio?