Indoor soccer: le origini

Le prime partite di indoor soccer si giocavano 11 contro 11…

Con questo articolo prende il via una nuova rubrica, a lungo annunciata, della sezione dedicata al soccer su Playit: la storia dell'indoor soccer sul continente nordamericano. Perché una rubrica di questo genere?

L'indoor soccer (o "calcetto", come lo chiamiamo popolarmente in Italia, ma meglio sarebbe chiamarlo col nome con cui è registrato presso la FIFA, ossia "futsal") negli Stati Uniti è uno degli sport cosiddetti minori più seguiti dagli appassionati della palla pedata, molto più di quanto non sia in Europa e per qualche tempo, vale a dire tra la fine della NASL e l'inizio della MLS, anche l'unico riscontro calcistico professionistico sul territorio yankee.

Noi ci occupiamo assiduamente della Major Indoor Soccer League attuale, ma molti non sanno o non ricordano che tra la fine degli anni '70 e l'inizio degli anni '90 un'altra lega con lo stesso nome attirava decine di migliaia di persone alle proprie gare, risultando un vero e proprio fenomeno di massa. Prima ancora della MISL n. 1, però, l'indoor soccer era già  ampiamente popolare, come ci proponiamo di illustrare con il presente articolo e con quelli che seguiranno nelle prossime settimane.

Come dicevamo, per qualcuno (le nuove generazioni innanzitutto) l'indoor soccer potrebbe risultare una novità . Ma, se il calcio outdoor negli USA non è iniziato con l'arrivo di Pelé, come molti in Europa invece pensano, anche la sua versione al coperto non è nata con l'avvento della Major Indoor Soccer League. Per quanto incredibile possa sembrare, ci sono testimonianze di gare di indoor soccer (o “rink soccer", cioè "calcio su pista" come veniva chiamato allora) fin dal 1885, quando la rappresentativa canadese in visita nel New Jersey per giocare un'amichevole internazionale outdoor disputò anche una serie di partite indoor.

Gli articoli di giornale che se ne occuparono riportarono che le partite vennero giocate all'Olympian Roller Skating, una pista di pattinaggio a Broadway, vicino alla 52ª strada a New York. Ogni squadra era composta da 6 giocatori su una superficie che misurava 500 m x 250 m (!). Le porte pare fossero alte 2,40 m e larghe 4,5 m. Il Toronto Globe del 7 dicembre 1885 riportò che “l'impianto è molto bello, ma non sufficientemente alto da impedire che la palla colpisca il soffitto. La squadra canadese ha giocato 3 partite al coperto tutte contro il Clark's O.N.T. vincendo la 1ª partita per 1-0, la 2ª è terminata in parità , mentre la 3ª è finita 6-0 per i canadesi, che così hanno vinto la coppa”.

Il Toronto Mail racconta che, al momento dell'assegnazione della coppa, Fred Killer (un giocatore canadese) ricevette un colpo alla nuca da un'anziana signora che dichiarò poi che “la coppa non è stata vinta col gioco pulito, e che ad ogni modo non è nient'altro che un vecchio vaso”. Il giornale dice anche che man mano che la partita andava avanti "alcune donne si dimenticarono così tanto del loro decoro da iniziare a fischiare i giocatori canadesi dichiarando poi che quei canadesi avrebbero dovuto andare a scuola di imbrogli, visto che imbrogliavano così tanto”. Evidentemente il calcio stava facendo le prime vittime anche negli States, oltre a testimoniare della rivalità  crescente tra USA e Canada" Sulla coppa c'era incisa questa iscrizione: “Amichevole di Calcio Internazionale, America contro Canada, a Newark, N.J., 2,3 e 4 dicembre 1885". Nello stesso anno vennero disputate partite di indoor soccer al Boston Commonwealth Armory.

L'indoor soccer negli Stati Uniti era comunque abbastanza differente da quello che conosciamo oggi: durante l'ultimo ventennio del 1800 soprattutto nell'area di Boston c'erano spesso delle partite, ma si trattava di squadre che giocavano 11 contro 11, con la differenza che giocavano al coperto. Inoltre il gioco in sé, mancando di regole codificate e precise, era preso dagli stessi giocatori come un buon modo di tenersi in allenamento durante l'offseason del calcio outdoor. A ridosso del 1911, la Metropolitan Association Foot Ball League of New York City organizzò una partita di esibizione al Madison Square Garden durante il ritrovo annuale degli studenti della Columbia University. La partita si risolse in un mezzo disastro: il campo altro non era che la superficie in legno dell'arena coperta e i giocatori, impreparati e sprovvisti di scarpe adatte, continuavano a scivolare, e la palla passava più tempo sulle travi del soffitto che in campo.

Tra alterne fortune, arriviamo così agli anni '20 : a Chicago l'International Soccer League (che a dispetto del nome grandioso era ed è una lega outdoor semi-pro; esiste ancora ed è conosciuta come National Soccer League) organizzò alcuni tornei di calcio indoor e, nell'area di Boston, precisamente al Boston's Commonwealth Armory, ne vennero organizzati diversi, sempre però mantenendo la caratteristica di 11 giocatori per squadra.

Negli anni '30 , l'indoor soccer conobbe una grande fortuna in paesi che il calcio lo masticavano di più, come l'Uruguay (campione del mondo nel 1930). Fu proprio alla metà  degli anni '30 che Juan Carlos Ceriani scrisse le prime regole, prevedendo 5 giocatori per squadra: molte di quelle regole sopravvivono ancora oggi e sono la base del futsal.

Tornando al soccer USA, fu solo nel 1939 che l'American Soccer League organizzò i primi incontri "professionistici" di indoor soccer nel paese, per l'esattezza al Madison Square Garden di New York. Nel 1940 vennero organizzate altre partite al Garden sotto l'egida della ASL, ma la mancanza di una vera base di tifosi, unita all'entrata degli Stati Uniti nella 2ª Guerra Mondiale, fece fallire il torneo. All'inizio del 1958 la ASL ci provò ancora, organizzando un torneo di un giorno solo al Madison Square Garden. Dovendo giocare sulla terra battuta lasciata dopo un'esibizione a cavallo dell'attore-cowboy Roy Rogers, la lega permise l'uso delle sponde ai lati del campo: fu la 1ª volta in assoluto. Il torneo attirò più di 14.000 persone. Gli Uhrik Truckers di Philadelphia batterono i Philadelphia Ukrainians nella finale per 11-9. Tuttavia questo torneo si rivelò un evento mai più ripetibile: la ASL, tentando di evolversi dallo stato di lega semipro quale era, fallì proprio nel momento in cui questo sport iniziava ad avere successo.

Ma l'indoor soccer germogliò e crebbe nel Midwest. La National Soccer League di Chicago, ricordando i primi tentativi degli anni '20, organizzò una stagione completa di indoor soccer nel 1950, la prima in assoluto sul territorio degli USA. Durante il 1° anno parteciparono 12 squadre ad una stagione regolare di 13 settimane, trasmessa dalle radio locali, e ci fu anche la trasmissione in tv, la prima assoluta per un match di indoor soccer. I Vikings vinsero la regular season, ma gli Eagles alzarono il trofeo alla fine dei play-off.

Come le partite della ASL, la NSL faceva giocare le squadre su una superficie di 55 x 38,5 m, con 7 uomini per squadra e 2 tempi da 10 minuti l'uno. La superficie di gioco era terra ed erano permesse solo scarpe da ginnastica. Il portiere Gino Gardassanich vinse il premio di MVP e andò con la nazionale americana al Mondiale in Brasile ma non giocò mai. La stagione ebbe così successo che l'anno seguente si presentarono 17 squadre, organizzate in 2 division. Il calcio indoor andò avanti ininterrottamente fino al 1962, quando iniziarono i primi problemi che portarono la lega a sospendere le operazioni nel 1968. Ma a metà  degli anni '70 la stessa NSL si riorganizzò come lega semipro e da allora non ha mai smesso di essere presente nel circuito delle leghe calcistiche.

Il tentativo più serio, fino a quel momento, di rendere l'indoor soccer uno sport professionistico venne realizzato, ancora una volta, al Madison Square Garden, alla fine del 1958. Il 12 novembre venne organizzato un torneo di un solo giorno, con la partecipazione di 6 squadre, sopravvissute al fallimento dell'ASL. I New York Hakoah aprirono battendo i Brooklyn Italians per 3-0, e alla fine vinsero il torneo, battendo ancora gli Italians questa volta per 4-3. Iggy Malinkowski segnò una tripletta nella partita che Brookhattan vinse contro i Falcons, Pasquale Pepe segnò 4 reti in Uhrik Truckers – Newark Portuguese 8-6, e solo il lancio di una moneta decise il vincitore tra Uhrik e Brooklyn dopo che la gara era terminata 2-2.

Giocatori e tifosi si divertirono un sacco, ma un'affluenza di 6.121 persone era decisamente minore delle 14.000 previste, e nonostante proclami spavaldi, anche questo torneo si rivelò un una tantum. Al di fuori del circondario di Chicago con la NSL, l'indoor soccer tornò ad essere poco più di uno spettacolo di esibizione e di allenamento per il calcio outdoor.

Ma, anche se finora i tentativi di renderlo uno sport pro a livello nazionale erano falliti, il calcio indoor si sviluppò in una base underground lungo le maggior città  d'America. A St. Louis, per esempio, società  e squadre si formavano negli oratori delle chiese e giocavano partite con regole più vicine a quelle del futsal ratificato dalla FIFA che a quelle della versione americana.

Tuttavia, le condizioni in cui queste squadre erano costrette a giocare sarebbero state impossibili ad ogni livello professionistico: spesso i giocatori si trovavano ad aggirare travi di supporto della struttura piantate proprio in mezzo al campo! Nel frattempo, leghe di college e di semplici tifosi organizzarono diversi tornei negli arsenali e nelle palestre, andando avanti così per anni. Questi tornei venivano giocati con regole leggermente differenti: le porte erano alte generalmente 2,15 metri e larghe 3,65 metri.

(1 - continua)

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