Cuahutemoc Blanco e Devon McTarvish. DC e Chicago aprono stasera i playoff
La quasi inutile (del resto il 67% dei team vanno ai playoff) regular season della MLS è alle spalle, e adesso il gioco si fa duro. Match di andata e ritorno e o vinci o sei fuori.
I giocatori inizieranno a sentire la pressione addosso di media e tifosi, quella pressione che quest'anno ha bruciato i Los Angeles Galaxy dopo l'arrivo di David Beckham. Playoff in cui spessso negli anni passati abbiamo visto le squadre con un atteggiamento estremamente prudente all'andata per poi giocarsi tutto del ritorno. Ciò è reso possibile da un fattore campo che, a differenza di Europa e Sud America, non si percepisce in modo eccessivo se non quando le squadre giocano sul sintetico.
Quelli di quest'anno sono i playoff con più rumore dalla nascita della MLS, e ce ne sarebbe stato ancor di più con i Galaxy dentro. Ma forse sarebbe stato ingiusto per i calcio. Non c'è quindi Beckham ma c'è Cuauhtemoc Blanco, 34enne icona calcistica messicana che proprio stasera scenderà in campo con i suoi Chicago Fire per il match d'apertura contro i D.C. United (diretta ESPN2 h 8.30 pm ET) vincitori del Supporters Shield, che va alla prima classificata della regular season. Si comincia alla grande quindi.
Unici aspetti negativi dei playoff 2007 il fatto che si giochi in 3 stadi NFL di cui 2 con campo artificiale (Giants a NY e Gillette a Boston) più un terzo sempre vuoto , in un terzo sempre vuoto (l'Arrowhead di Kansdas City), e la presenza del team "sbagliato" di Los Angeles (i Chivas USA invece dei Galaxy con David Beckham).
Fare previsioni è pura profezia. La regular season ha dimostrato come il D.C. United sia in assoluto la squadra più forte e solida dell'intera MLS. Al secondo posto della regular season si sono qualificati i Chivas USA, che però hanno perso poco prima della fine uno dei loro giocatori top, quell'Ante Razov che insieme al cubano Mykel Galindo si è dimostrato attaccante letale lungo tutta la stagione. E allora ecco possibile una replica per Houston, i cui migliori dello scorso anno, Dwayne De Rosario e Brian Ching più il forse rientrante Paul Dalglish, sono attesi alla conferma. Da non escludere poi FC Dallas, in cui rimane l'incognita Denilson. In questi playoff si deciderà il suo destino e quello della squadra.
Chicago Fire (10-10-10, 40) vs. D.C. United (16-7-7, 55 punti)
Chicago ha un'incredibile serie positive contro D.C. nei playoff, con uno score di 4-0-1 e una differenza reti di 10-0! L'ultima volta che il D.C. United ha vinto il Supporters Shield è stato poi umiliato dai Fire con un secco 4-0 nel ritorno.
Playoff 2005 – Chicago Fire vs. D.C. United 4-0
Quest'anno i rossoneri vogliono prendersi la rivincita, e l'avere tra le fila il capocantiere dell'anno (20 gol), Luciano Emilio, li rende decisamente minacciosi agli occhi dei Fire. Tra l'altro D.C. ha il fattore campo dalla propria parte, giocando sempre il ritorno in casa e punta decisamente alla finale, prevista per il 18 novembre proprio al RFK Stadium di Washington (D.C.).
Emilio, brasiliano con un passato in Bundesliga, scoperto dallo United in Honduras, ha dato quest'anno quella concretezza che l'anno scorso è mancata al D.C. nonostante le ottime prestazioni del boliviano Jaime Moreno e dell'argentino Christian Gomez (MVP 2006). Gli ultimi due, più il neoacquisto, un altro brasiliano, Fred (arrivato dal Sydney FC) hanno reso il team competitivo a livello continentale. Con loro chi si è rivelato in grande crescita a centrocampo è Clyde Simms, come molto è migliorato in difesa Greg Vanney, dove invece ha fatto un passo indietro Bobby Boswell, l'anno scorso miglior difensore della MLS. Peccato D.C. abbia perso Joshua Gros per un infortunio. Per stasera Emilio e Moreno sono in dubbio per gli acciacchi riportati dopo l'ultimo match contro Columbus.
I Fire si erano persi durante la regular season, l'arrivo di Blanco ha indicato la strada da seguire, e dal 29 luglio il loro score è di 6-2-6, con le ultime 8 partite di regular season senza sconfitte. Il nuovo coach, Juan Carlos Osorio, ha dato a Chicago la giusta disciplina difensiva e a Blanco la libertà di illuminare il gioco, ance se contro il duo Simms-Ben Olsen per lui non sarà facile. Blanco sarà supportato in Avanti dal colombiano Wilman Conde, molto bravo in fase difensiva ma che Osorio ha spostato in avanti con successo nell'ultima giornata contro i Galaxy. Chad Barrett (7 gol) e Chris Rolfe (6) sono I top scorer dei Fire, mentre altri due giocatori chiave sono il capitano Chris Armas e il terzino sinistro Gonzalo Segares, con C.J. Brown a guidare la difesa, unico reduce della MLS Cup vinta nel 1998.
New York Red Bulls (12-11-7, 43) vs. New England Revolution (14-8-8, 50)
Grande scontro, peccato che sia all'andata che al ritorno si giocherà su campi sintetici nemmeno pensati per il calcio. Ma tant'è, finche non saranno tutti soccer specific stadium (quello di NY, a Harrison NJ sarà pronto a fine 2008) sarà così.
New England è reduce da 3 finali perse in 5 anni e da una vittoria quest'anno in US Open Cup, ma anche da un regular season non proprio al top. Un rendimento del genere non basterà ad avanzare verso la MLS Cup.
New York è forse l'avversario peggiore, dopo D.C., che potesse capitare ai Revs. Alla ricerca spasmodica di un risultato di prestigio dopo 12 anni di anonimato, il team di Bruce Arena si presenta al Gillette con due armi letali in più rispetto all'anno scorso gli attaccanti, il colombiano Juan Pablo Angel, arrivato quest'anno dall'Aston Villa e candidato MVP, e il giovane talento Jozy Altidore, cui si è aggiunta la sospresa della velocissima ala giamaicana Dane Richards (candidato rookie of the year) e il ritorno ad alti livelli di Clint Mathis, fortemente voluto da Arena a NY dopo le ultime deludenti stagioni.
I Revs possono però contare sul miglior centrocampo della MLS, con il trio formato da
Steve Ralston, Shalrie Joseph e Andy Dorman, mentre dietro il solo, bravissimo, Michael Parkhurst, oltre al portiere Matt Reis, potrebbero non bastare per bloccare a bloccare le folare di New York. In avanti Taylor Twellman e Pat Noonan si sono storicamente dimostrati mortiferi per NY, ma decisivo secondo noi sarà Dorman: se tornerà quello dei mesi passati, lasciandosi il calo recente alle spalle, allora i Revs faranno valere la loro complessiva superiorità .
Kansas City Wizards (11-12-7, 40) vs. Chivas USA (15-7-8, 53)
I “Goats” hanno vinto la Western Conference bloccando in 10 uomini Houston sul pareggio nell'ultima giornata di regular season. L'assenza di Ante Razov sarà il problema maggiore che i Chivas dovranno affrontare, ma la squadra è ben organizzata dalle direttive di Preki, che potrebbe essere nominato coach of the year e si regge sui pilastri Claudio Suarez e Shavar Thomas in difesa e Jesse Marsch e Sacha Kljestan in mezzo, cui si è aggiunta il ritorno di Paulo Nagamura. Non c'è Razov in avanti ma c'è Maykel Galindo, velocissimo attaccante cubano arrivato dai Seattle Sounders, ma da solo non rende come quando è affiancato dal più esperto Razov.
Kansas City ha iniziato alla grande, con il coach Curt Onalfo considerate pronto per il gran salto. L'arrivo dell'argentino ex Torino Carlos Marinelli sembrava poi aver dato quella Marcia in più alla squadra insieme ai gol di Eddie Johnson e alla crescita di Davy Arnaud. Ma gli ultimi due mesi, pessimi, hanno rischiato di rovinare tutto, e i Wizards si sono qualificati solo all'ultima giornata. Fortunatamente KC ha trovato in Scott Sealy la forza in attacco a supplenza del latitante Johnson, e in Kerry Zavagnin e Sasha Victorine il sostegno adeguato a Marinelli, altalenate nelle performance. Dietro la sicurezza Jimmy Conrad.
FC Dallas (13-12-5, 44) vs. Houston Dynamo (15-8-7, 52)
Un derby quello tra Houston e Dallas per decidere chi andrà in finale di Conference. Ma le prospettive sono assai diverse. A Dallas, dopo la mediocre stagione e la sconfitta in finale di US Open Cup ben pochi sperano, mentre a Houston puntano dritti a rivincere il titolo.
Per la Dynamo non è stata una stagione facile, tra le difficoltà legate al precampionato in CONCACAF Champions Cup e le numerose assenze per la Nazionale impegnata in Gold Cup e Copa America e i numerosi infortuni, più le squalifiche (vedi le 9 giornate rifilate a Ricardo Clark). Ma è riuscita comunque a tenere il ritmo e ad arrivare attaccata ai Chivas USA nella classifica della Western Conference.
La Dynamo è squadra quadrata grazie all'impostazione del coach scozzese Dominic Kinnear, con punto di forza sicuramente la difesa composta dal portiere canadese Pat Onstad, dal capitano Wade Barret e dai centrali Ryan Cochrane e Eddie Robinson. In mezzo Richard Mulrooney dovrà fare gli straordinari vista la squalifica di Clark.
In avanti c'è chi non si è quasi mai visto ai propri livelli quest'anno. Sono i due più attesi: il canadese Dwayne De Rosario e l'attaccante Brian Ching. Se ripeteranno le prestazioni dello scorso anno allora Houston ha serie possibilità di andare a giocarsi la coppa a Washington.
A Dallas tutte le attese, mediatiche e di tipo tecnico, erano per Denilson. E la delusione è stata grande. Fortunatamente per gli Hoops c'è stata la grande stagione a centrocampo del duo sudamericano composto dal colombiano Juan Toja e dall'argentino Pablo Ricchetti, cui si è aggiunta l'ottima stagione di Arturo Alvarez, sempre pericoloso in avanti e Abe Thompsn (5 gol). Carlos Ruiz, che appare ormai in netta flessione, sembra diventato un po' allergico alla porta, ma è sempre una minaccia per qualsiasi difesa. La chiave per Dallas potrebbe essere il rientro di Kenny Cooper dopo il lungo infortunio. Cresciuto nelle giovanili del Manchester United ad inizio stagione era cresciuto al punto di essere chiamato da Bob Bradley in Nazionale, ma una frattura lo ha poi tenuto fuori buona parte della stagione. Ma questa chiava non sembra comunque abbastanza contro Houston.