ACC Report: Week 8

Dajleon Farr ed i Miami Hurricanes hanno sorpreso Florida State negli ultimi minuti di gara.

La novità  del momento riguarda una squadra che non è nemmeno scesa in campo nello scorso week end: i Golden Eagles di Boston College, che osservavano un turno di riposo, sono stati votati al numero 2 del ranking Bcs complice la sconfitta patita da South Florida contro Rutgers, fatto che rende entusiasmante il rush finale che Matt Ryan e compagni dovranno affrontare passando da delicati scontri con Virginia Tech (stanotte), Clemson (diretta concorrente divisionale) facendo nel contempo attenzione agli sgambetti che Maryland, Miami e Florida State farebbero loro più che volentieri.

Riguardo il football giocato, uno degli episodi più in vista della settimana passata, dato che di derby si trattava, è stata la debacle sofferta in casa dai Seminoles, complici due touchdowns concessi nell'ultimo minuto e quindici di gara dall'alto di un vantaggio apparentemente in mani sicure.
Due sono stati gli episodi cruciali che hanno deciso la rivalry tra i due atenei: nel primo Kirby Freeman, subentrato nuovamente a Kyle Wright (infortunio a caviglia e ginocchio), ha lanciato il passaggio più improbabile della sua carriera, trovando la meta del 30-29 (segnatura di Dedrick Epps), nel secondo, avvenuto solamente undici secondi più tardi, è stata la difesa ad ammutolire l'incredulo Doak Campbell Stadium grazie al ritorno di fumble di Colin McCarthy che ha coronato una rimonta partita con esigue speranze di riuscita.

A giustificazione di tali timide speranze c'era stata la debole prestazione dello stesso Freeman, che in occasione della meta del sorpasso è stato livellato al suolo da un difensore rimanendo intontito per qualche istante: il disastro personale del quarterback aveva raggiunto il suo limite in occasione dei due intercetti subiti nel quarto periodo, accompagnati da un completo in nove tentativi ed un fumble perduto con la complicità  di Javarris James, a contornare una partita fatta di ben 9 turnovers complessivi.
Le corse hanno in parte salvato la situazione, grazie alle 153 yards complessive archiviate dalla coppia James/Cooper con meta di quest'ultimo nel primo quarto, ma il vero colpo gobbo gli Hurricanes l'hanno inferto scovando una piccola perla del loro libro dei trucchi, quando il kicker Francesco Zampogna ha finto un field goal e lanciato una spirale perfetta ottenendone una meta di 26 yards per Dajleon Farr, preziosissima per rimanere in linea di galleggiamento con il punteggio.

Florida State è ora alle prese con l'ennesimo ritorno sui propri passi, nel senso che la posizione di Xavier Lee è stata aggravata dagli errori commessi, costati la vittoria; non è bastata la sua terza meta personale su corsa, alla quale fanno da riflesso due intercetti (ambedue opera di Randy Philips), un fumble in handoff con Antone Smith (season high le sue 114 yards su corsa), nonché la già  descritta palla persa che ha determinato l'esito negativo dello scontro tra queste due storiche rivali.
Non depongono a favore del quarterback i 5 field goals messi a segno da Gary Cismesia, evidente testimonianza dell'eccessivo stallo in cui sono entrati la maggior parte dei drives, ed il fatto che l'unica altra meta del pomeriggio sia stata procurata dal ritorno di intercetto di Toddrick Verdell: detto questo, il coaching staff ha già  deciso che per la sfida contro Duke ci sarà  il rientro di Drew Weatherford nei panni di titolare, in quella che forse è la sua ultima occasione di dimostrare di poter muovere con diligenza questo attacco. Per quello che ormai vale, una sostituzione in più non danneggerà  certo una stagione che vede i Seminoles con un pessimo 1-3 all'interno della Acc.

Interessantissimo ed emozionante fino all'ultimo lo scontro tra Virginia e Maryland, che ha visto i Cavaliers cavarsela d'un soffio per la terza settimana consecutiva.
In America lo chiamano unsung hero, ed è il tipo di giocatore tutt'altro che famoso, il quale diventa immediatamente protagonista di una vittoria della sua squadra quasi senza aver messo piede in campo in precedenza: è toccato a Mikell Simpson vestire i panni dell'eroe mai visto, tanto per dare una traduzione letterale al termine sopra citato, sophomore che prima di sabato scorso aveva ricevuto la bellezza di 4 miseri palloni.
Diverse delle 439 yards offensive dei Cavaliers sono state opera sua, autore di 13 ricezioni per 152 yards ma soprattutto di 119 yards su corsa in 16 tentativi con 2 mete a referto, ivi compresa quella che a sedici secondi dalla fine ha regalato game, set e match agli uomini di Al Groh, che hanno collezionato la prima striscia vincente di 7 partite consecutive dal 1990. Simpson, che ha ovviamente frantumato tutti i suoi personali records di carriera, era in lista come terzo running back a disposizione, e la sua occasione è arrivata in coincidenza all'infortunio subito dal titolare Cedric Pearman.

Restando in tema di rushing game, la coppia di Maryland formata da Lance Ball e Keon Lattimore aveva dato una discreta produzione offensiva ai Terrapins, ammassando 137 yards ed una meta ciascuno, producendo 14 dei 17 punti messi a referto dal team di Ralph Friedgen.
Proprio il coach di Maryland è stato protagonista della lieve polemica accesasi a fine partita, sostenendo che l'ultimo touchdown di Simpson non sarebbe stato corredato dal possesso completo del pallone da parte del giocatore, ma la cosa è fortunatamente finita lì.
Decisivo per Virginia il defensive end Rien Long, autore della safety ai danni di Chris Turner (13/19, 103 yards) che ha consentito di ridurre a cinque i punti di distacco alla fine del terzo periodo. Il punto è: per quanto ancora Virginia riuscirà  a sistemare le cose negli ultimi istanti di gara?

Striscia molto positiva anche quella di Wake Forest, che per la quinta settimana consecutiva registra una vittoria e si propone come seria candidata al secondo posto (il primo sembra onestamente fuori portata) della competitiva Atlantic Division.
Strepitosa la giornata vissuta da un Riley Skinner capace di 213 yards e 2 mete, nonché di 22 completi sui 29 lanci scagliati, statistiche che hanno avuto man forte dalla prestazione altrettanto positiva del solito Kenneth Moore, 15 ricezioni per 181 yards e 2 segnature contro le confuse secondarie di Navy.

Tanto del merito riguardo lo sblocco della situazione di parità  vissuta fino al secondo quarto è stato della difesa, capace di recuperare tre palloni ai danni dei Midshipmen, opportunisticamente tramutati in 17 punti da un reparto bravo a concedere solamente 39 yards aeree. Ancora ottima la prestazione del running back Josh Adams, responsabile di 131 yards in 27 portate con segnatura, segno che le cose cominciano finalmente a quadrare per Wake Forest anche da quel punto di vista.

Molto costosa la vittoria ottenuta da Georgia Tech ai danni di Army, nella quale gli Yellow Jackets hanno perso per infortunio la stella Tashard Choice, il cui problema al ginocchio non è stato valutato come grave.
La partita non è mai stata in discussione: a fine gara Georgia Tech poteva contare, con o senza Choice, ben 510 yards offensive frutto della buonissima partita del backup Rashaun Grant, 119 yards ed una meta da 24, nonché delle 13 portate per 78 yards di Josh Nesbitt, entrato a sostituire il positivo Taylor Bennett (13/24, 207) a partita acquisita per effettuare quasi ed esclusivamente corse in option.

I tre turnovers provocati dalla solida difesa hanno contribuito in larga parte alla causa, causando al quarterback avversario Carson Williams una giornata davvero frustrante; due intercetti sono stati opera della safety Jahi Word-Daniels, e prima della chiusura delle ostilità  c'è stata una spruzzata di gloria pure per il freshman Morgan Burnett, 19 anni da compiere in gennaio.
L'unico aspetto stridente della bella giornata del team di Chan Gailey? Due palloni persi, tuttavia poco determinanti, ma soprattutto 110 yards di penalità , statistica che deve essere assolutamente presa in esame e diminuita da un migliore uso dell'intelligenza da parte dei giocatori in campo.

Clemson ha vissuto un pomeriggio all'insegna dell'ingordigia e dei record, seppellendo Central Michigan sotto tonnellate di punti e di yards.
La partita di Cullen Harper è stata chiaramente la sua migliore giocata in carriera, nella quale ha eguagliato un record dell'università  lanciando per 5 mete con un'accuratezza quasi assoluta, sbagliando solamente 2 passaggi nella sua permanenza in campo collezionando 273 yards.
All'interno dei 70 punti e delle 656 yards totali accumulate dai giocatori offensivi dei Tigers c'è stato da mangiare per tutti, ed alla fine della festa ognuno se n'è andato via con la pancia piena: C.J. Spiller e James Davis sono finalmente tornati dopo qualche settimana di assenza "virtuale", ovvero dopo essere stati cancellati dal campo in due distinte occasioni non a caso coincise con altrettante sconfitte, totalizzando 184 yards e 3 mete pur non risultando i migliori corridori assoluti dell'occasione, ciò a causa delle 110 yards (con meta da 63) di Sadat Chambers.
La ghiotta lista continua con le due mete e 121 yards su ricezione di Aaron Kelly, nonché con le ulteriori due segnature in altrettante ricezioni di Jacoby Ford: Xavier Dye, protagonista di una sola ricezione per 22 yards, è riuscito comunque ad iscriversi al club degli scorers, ricoprendo in endzone un fumble perduto da un compagno in occasione della nona ed ultima meta di giornata per i padroni di casa.

I Tigers si trovano ora con un record inferiore di una partita (una sconfitta in più quindi) rispetto a Wake Forest, valido per la terza piazza divisionale. Nulla è perduto, dato che debbono ancora giocarsi il tutto per tutto sia contro Boston College che contro gli stessi Demon Deacons, ma i dubbi che circondano le loro prestazioni quando l'avversario da affrontare è di una certa caratura non possono che persistere. Perlomeno fino a prova contraria.

Chiudiamo con un grande sospiro di sollievo per Tom O'Brien, la cui North Carolina State è uscita vincente dal confronto con East Carolina, utile a mettere momentaneamente da parte l'accumulo di delusioni scaturite da un'annata sorta con diversi auspici.
La squadra più toccata dai turnovers della nazione ha steso i Pirates con un 21-0 iniziale frutto di un pallone recuperato dalla difesa immediatamente capitalizzato dal miglior Daniel Evans visto quest'anno (29/44, 335, 3 TD, INT), nonché di un ritorno di punt bloccato e riportato in endzone da J.C. Neal.
Il carattere questionabile dei ragazzi di O'Brien è venuto fuori comunque, in quanto la bella partenza è stata quasi vanificata da diversi errori d'esecuzione, costati 20 punti consecutivi in passivo: decisivo quindi l'intercetto del defensive end DeMario Pressley che nel quarto periodo ha restituito il possesso ai suoi colori, poi trasformato nella meta della sicurezza dalla ricezione di 15 yards del running back Jamelle Eugene.

Risultati e classifiche
Georgia Tech vs Army 34-10
Clemson vs Central Michigan 70-14
Wake Forest @ Navy 44-24
Florida State vs Miami 29-37
North Carolina State @ East Carolina 34-20
Maryland vs Virginia 17-18

Atlantic Division
Boston College 3-0 (7-0)
Wake Forest 3-1 (5-2)
Clemson 2-2 (5-2)
Maryland 1-2 (4-3)
Florida State 1-3 (4-3)
North Carolina State 0-3 (2-5)

Coastal Division
Virginia 4-0 (7-1)
Virginia Tech 3-0 (6-1)
Miami 2-2 (5-3)
Georgia Tech 2-3 (5-3)
North Carolina 1-2 (2-5)
Duke 0-4 (1-6)

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