Columbus fuori un’altra volta

L'argentino Guillermo Barros Schelotto: la dirigenza punta su di lui per tornare in alto

Il bel destro al volo di Guillermo Barros Schelotto arrivato all'87' ha dato al Columbus Crew la vittoria in casa dei New England Revolution. Ma la vittoria non è bastata, perché il pari dei Chicago Fire e le contemporanee vittorie di Galaxy e Rapids impedirà  al Columbus Crew (8-11-10) di qualificarsi per i playoff. E con questa, sono 3 le stagioni consecutive, 4 nelle ultime 5, il peggior rendimento della MLS, in cui i tifosi gialloneri sono costretti a seguire la fase finale della stagione in TV.

Il Crew, che non vince un match di playoff dal 2002, si affianca così al Real Salt Lake nel triste record di squadra che manca i playoff consecutivamente ogni anno dal 2005. Solo altre due squadre hanno fallito la qualificazione per 3 anni di seguito. Una è il D.C. United, fuori dal 2000 al 2002, ma che ad oggi hanno un palmares con 4 MLS Cup! L'altra è i San Jose Earthquakes, assenti nei playoff dal 1997 al 2000, ma vitoriosi in 2 delle 3 MLS Cup successive. Lo stesso gruppo che, spostato a Houston nel 2006, ha vinto il titolo un'altra volta.

Il Crew è uno dei soli 3 club fondatori nel campionato a 13 a non aver mai giocato una finale di MLS Cup. Gli altri sono FC Dallas (col nome Dallas Burn fino al 2004), anch'essa di proprietà  dell'Hunt Sports Group, e i New York Red Bulls, quest'anno alla quinta partecipazione consecutiva ai playoff. Il bello è che ad inizio stagione il presidente della Hunt Sports John Wagner aveva dichiarato: “Quest'anno le nostre attenzioni andranno al prodotto sul campo, e siamo convinti ci saranno grandi cambiamenti". Povero Wagner (e poveri tifosi) smentito proprio dal campo.

In realtà  dal punto di vista delle statistiche qualche miglioramento c'è stato. La squadra è sicuramente migliore di quella dello scorso anno, che mise a segno la miseria di 30 gol e che andò a piazzarsi sul fondo della classifica della Eastern Conference e persino delle statistiche di assist, tiri e tiri in porta. Infine, nel 2006 il Crew è stata l'ultima squadra assoluta della MLS, e per il secondo anno consecutivo. Un disastro insomma.


Gli highlights della vittoria dei Columbus Crew in casa dei Revs nella penultima giornata, con gol di Guillermo Barros Schelotto all'87'

Andando a guardare le statistiche, quest'anno il Crew è nono nella classifica gol segnati, secondo in quella degli angoli, quarto nei tiri e quinto nei tiri in porta. Il problema maggiore è sicuramente stato l'incapacità  di realizzare quanto prodotto sul campo. “Quest'anno abbiamo messo a posto la difesa, a partire dal portiere, e anche l'assenza dietro di Chad Marshall non ha pesato eccessivamente". Ha dichiarato coach Sigi Schmid. “La mia idea è che siamo a soli 2 o 3 giocatori dal fare il salto di qualità . Quest'anno abbiamo dato varie possibilità  ad alcuni, ma hanno fallito, e ora dobbiamo guardare oltre".

Il presidente Wagner ha confermato ufficialmente Schmid, almeno fino ad oggi, dandogli l'incarico di avviare la campagna acquisti per il prossimo anno, inclusa l'autorizzazione ad ingaggiare un designated player il cui stipendio possa andare oltre il cap stabilito dalla MLS. Schmid durante l'inverno ha inseguito vari giocatori per cercare di risolvere gli evidenti problemi della sua squadra. Tra i nomi che si sono fatti, tutti di giocatori un po' attempati, ci sono quelli degli attaccanti Brian McBride del Fulham, e Stefan Beinlich, punta 35enne dell'Hansa Rostock, oltre al centrocampista difensivo dell'Amburgo e della Nazionale svizzera Raphael Wicky, che Schmid vedeva come l'uomo capace di essere l'allenatore in campo, il leader che mancava. Leader che poi Columbus ha trovato nel centrocampista argentino Gullermo barros Schelotto, arrivato direttamente dal Boca Juniors dov'è tutt'oggi una leggenda, purtroppo sbarcato negli USA troppo tardi e bloccato spesso da infortuni.

Al di là  dei mancati arrivi, è chiaro però a tutti come il vero problema del Crew sia il timoniere, quel Sigi Schmid ingaggiato nell'ottobre 2005 con un contratto di 2 anni con l'opzione per il terzo, su cui la società  deve ancora prendere una decisione.

Problema perché è stato Schmid a mettere insieme l'attuale gruppo di Columbus. Ed è stato lo stesso Schmid prima dell'inizio della stagione a dichiarare pubblicamente che questa squadra avrebbe potuto competere addirittura per la MLS Cup! Adesso, con alle spalle mesi e tante sconfitte, afferma invece che semplicemente i suoi giocatori non sono forti abbastanza, criticando indirettamente la società  per non averne presi di migliori. Ma alle scelte, sbagliate, del club si sono aggiunte quelle, sempre sbagliate di Schmid dal punto di vista tecnico-tattico, per le quali Schmid ha incolpato invece la scarsa personalità  di alcuni dei suoi uomini in campo, prendendo ad esempio gente come Jesse Marsch dei Chivas USA o Shalrie Joseph di New England.

Al di là  delle sclete di Schmid, è vero che a Columbus manca un giocatore del genere, ma non solo questo, manca proprio quella voglia di vincere che ti dà  quel qualcosa in più quando si devono vincere le partite importanti, che quest'anno Columbus ha sempre fallito, persino quando ha avuto un bel pubblico dalla sua parte. Ma questo gruppo è ben lontano dal potersi paragonare a D.C. o a Houston, e così dalle vittorie, per le quali la gente dell'Ohio dovrà  aspettare ancora un bel po'.

Le notizie buone per Columbus arrivano da fuori il campo, a cominciare dall'accordo per la sponsorizzazione ($1 milione annuo per 4 anni) con la ICI Paints, per poi arrivare alla media spettaori, salita a 14.161 dai 13.294 del 2006. La società  sta poi puntando a costruire un moderno centro di allenamento e un polo calcistico con varie strutture incorporate in grado di generare business. Infine, ha preso il via il settore giovanile, e così il futuro del soccer USA passa anche per l'Ohio.

Ma a questo punto è fondamentale che la società  investa sul prodotto tecnico, magari cominciando dal cacciare un allenatore che si è dimostrato fallimentare da tutti i punti di vista, arrivando a perdere anche la giovane promessa Danny Szetela, uno dei protagonisti dei Mondiali Under 20, finito al Racing de Santander per pochi soldi dopo che la MLS non ha ritenuto necessario rinnovargli il contratto.

Nel 2004 il Crew ha stabilito il record di 18 partite senza sconfitte vincendo il Supporters Shield quale squadra migliore della regular season, uscendo però poi al primo turno dei playoff a causa di una brutta sconfitta coi Revs. Due anni prima, nel 2002, battendo in finale i Los Angeles Galaxy al Crew Stadium Columbus si è aggiudicata la U.S. Open Cup, che fino ad oggi rimane l'unico trofeo vinto dal team dello scomparso Lamar Hunt.

Oggi le speranze di rimpolpare la bacheca del Crew, almeno nel breve termine, sembrano abbastanza scarse, e il solo Schelotto non potrà  certo fare miracoli nel quasi-deserto del Crew. Con lui a guidare la rifondazione in campo, se ci sarà  come tutti sperano, i centrocampisti Eddie Gaven, che o esplode il prossimo anno o chiude, il 20enne Robbie Rogers e il brasiliano ex Middlesborough Stefani Miglioranzi, difensori Chad Marshall e il giovane Tim Ward. Sono stati loro i migliori quest'anno, ma molte e di qualità  dovranno essere le addizioni per poter sperare di vedere il Crew tornare nei playoff. Sempra che in panchina non ci sia ancora Sigi Schmid"

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