USA vs Brasile Preview

Tim Howard è atteso a molto lavoro domenica sera

La luna di miele tra la Nazionale USA e il CT Bob Bradley, sostituto di Bruce Arena incaricato lo scorso dicembre 2006, possiamo dire essersi chiusa lo scorso 24 giugno, il giorno della finale di Gold Cup vinta contro il Messico a Chicago grazie ai gol di Landon Donovan e Benny Feilhaber. A quell punto gli USA di Bradley avevano messo insieme uno score di 10 vittorie, 1 pareggio e nessuna sconfitta. Da allora però sono cominciati i guai, con una pessima Copa America (3 sconfitte con Argentina, Paraguay e Colombia, seppur con una Nazionale assai rimaneggiata) e una sconfitta in amichevole con la Svezia ad agosto.

E con questo tabellino non proprio esaltante alle spalle, domenica (ore 22.00 italiane) gli USA tornano prorio nel luogo della loro ultima vittoria, il Soldiers Field di Chicago, che si preannucia lontano dal tutto esaurito. Solo che stavolta l'avversario sarà  il più difficile presente sulla piazza. Parliamo ovviamente del Brasile, volato al gran completo per un'amichevole organizzata all'ultimo a causa di problem insorti per i diritti televisivi sull'amcihevole prevista col Messico allo stadio Azteca nella stessa data. Con una veloce mossa, cui probabilmente non è estranea la comunanza di sponsor (la Nike) tra le due Nazionali, il Brasile ha accettato di accoppiare il match con gli americani a quello già  previsto col Messico di mercoledì prossimo. Il match è stato pubblicizzato, in modo forse un po' eccessivo, come ''The Clash of Champions'', visto che vedrà  scendere in campo i campioni della CONCACAF, gli USA vincitori della Gold Cup, e quelli del COMNEBOL, il Brasile, che ha battuto in finale di Copa America la favoritissima Argentina.

Ma il dominio del Brasile non si è visto certo solo a livello sudaericano, ma è di tipo mondiale, come si può ricavare dai campionati del mondo vinti dai verde oro tra il 1958 e il 2002."Il Brasile è una Nazionale sempre carica di talento. La reputazione dei suoi giocatori parla da sola. Abbiamo visto come pure senza alcuni dei migliori [Kaka e Ronaldinho, ndr] abbiano battuto l'Argentina in finale di Copa America. Sono sicuramente tra i più forti al mondo, e domenica scenderanno in campo al massimo", ha dichiarato un Bob Bradley apparso un po' preoccupato.

Nella Nazionale USA mancherà  il solo Pablo Mastroeni. Il veterano centrocampista dei Colorado Rapids è infatti rimasto a Denver per recuperare da un infortunio subito nel weekend contro Columbus. Per il resto, il gruppo chiamato da Bradley appare essere il migliore messo insieme dopo la Gold Cup, visto che in Copa America il team era infarcito di riserve, per quell ache fu una scelta obbligata a causa del fatto che per la Copa America i team europei e quelli della MLS non erano obbligati a rilasciare i propri giocatori. Una scelta, quella di partecipare alla Copa America in quelle condizioni, che ha esposto gli USA ad una notevole brutta figura a livello internazionale, e interrompendo una serie positive che aveva fino ad allora smentito molti dei critici del lavoro di Bradley. Ma la colpa non va certo addossata a lui, quanto all'ineffabile presidente della federazione Americana, Sunil Gulati, che dopo la fallita negoziazione per l'ingaggio di Jurgen Klinsmann, ha compiuto una serie di errori notevoli, a cominciare dal non essere riuscito ad imporre alla MLS di organizzare il proprio calendario nel rispetto delle date FIFA. Una scelta che avrebbe sicuramente fatto bene anche al campionato. Basti pensare che domenica, mentre a Chicago USA e Brasile alle 4 del pomeriggio scenderanno in campo, nello stesso momento a Washington (DC), i DC United e i New England Revolution affronteranno il secondo tempo della sfida che li vede contendersi la testa della Eastern Conference! Ci sarebbe da chiedersi chi possa guadagnare dasovrapposizioni, peraltro già  visto nei giorni dei Mondiali 2006.

Fin quando Bruce Arena è stato alla guida della Nazionale in realtà  il problema I era posto raramente, con poche amichevoli giocate durante la stagione MLS: MA da quando c'è Bradley, la USSF è diventata più aggressiva, scegliendo di giocare amichevoli finalmente contro avversari di buon livello (vedi la Svezia ad agosto, il Brasile domenica e la Svizzera e forse un'altra ad ottobre), mirando ad ottenere non certo solo soldi, ma anche a portare il gruppo dei nazionali a confrontarsi con tipi di calcio diversi e a crescere per avvicinarsi al meglio alle qualificazioni ondiali, ormai dietro l'angolo. Ma quest'aggressività  sta sfociando in un conflitto latente con la MLS, che dalla USSF non dipende direttamente, ma è una sorta di "licenziataria", e che fino ad oggi ha post oil suo business davanti alle esigenze della Federazione. Oggi però si inziano ad intravedere finalmente spiragli, e sono molti a pensare che l'anno prossimo la MLS rinuncerà  a a giocare in occasione delle date FIFA. Anche perchè rischierebbe di avere i Galaxy in campo senza David Beckham o i Fire senza Cuahutemoc Blanco, entrambi probabilmente convocati dalle rispettive Nazionali.

Per quanto riguarda i convocati di Bradley, la lista diramata martedì 4 settembre presenta ben poche sorprese.

Portieri: Tim Howard (Everton), Chris Seitz (Real Salt Lake)

In porta la scelta è obbligata, con Tim Howard, portiere dell'Everton, ormai titolare inamovibile. Come suo vice stavoltà  Bradley ha chiamato il giovane portiere del Real Slat Lake Chris Seitz, il quale pur giocando poco nella MLS molto ben si è comportato al Mondiale Under 20 in luglio. Il posto di vice dovrebbe comunque in prospettiva rimanere a Brad Guzan , non convocato perchè impegnato con I Chivas USA in settimana. Appaiono ormai fuori dai giochi Marcus Hahnemann del Reading, reduce da un brutto infortunio al polso, e Kasey Keller, 37 anni, titolare in Copa America e recentemente ingaggiato dal Fulham FC.

Difensori: Carlos Bocanegra (Fulham, England), Steve Cherundolo (Hannover), Jay DeMerit (Watford), Oguchi Onyewu (Standard Liegi), Heath Pearce (Hansa Rostock), Frank Simek (Sheffield Wednesday), Jonathan Spector (West Ham)

La lista dei difensori è fatta tutta da "stranieri". La coppia central, sui cui Bradley continua ad insistere nonostante prestazioni non eccelse, dovrebbe essere quella composta da Carlos Bocanegra e Gooch Onyewu. Meglio sarebbe forse vedere Jay DeMerit, reduce da un'ottima stagione al Watford e da ottime prove in Nazionale in estate. A destra rientra dopo l'infortunio il "tedesco” Steve Cherundolo, con alle spalle Frank Simek pronto ad entrare. A sinistra, lasciato a casa il titolare Jonathan Bornstein, impegnato coi Chivas USA che in estate ha abbanmdonato per giocare sia Gold Cup che Copa America, la lotta è tra due che quest'anno non è che abbiano fatto vedere ancora grandi cose: Heath Pearce, trasferitosi di recente in Germania all'Hansa Rostock, e Jonathan Spector del West Ham. Chi giocherà  avrà  un'ottima occasione per impressionare Bradley e insidiare il posto che appare ora solidamente nei piedi di Bornstein. Sorprende com Bob Bradley, che in nazionale ha chiamato un po' tutti, continui a non dare una chance a Jose Burciaga jr, uno dei migliori difensori della MLS da due stagioni a questa parte. E se non è successo sino ad oggi a questo dubitiamo possa esserci spazio per lui nel prossimo futuro. Manca Jimmy Conrad (lasciato a casa per selta tecnica, visto che I Wizards riposano nel weekend), uno che nell'ultimo anno ha dimostrato certo più del pessimo Onyewu visto a Newcastle e in Gold Cup.

Centrocampisti: DaMarcus Beasley (Glasgow Rangers), Michael Bradley (Heerenveen), Bobby Convey (Reading), Clint Dempsey (Fulham), Benny Feilhaber (Derby County), Kerry Zavagnin (Kansas City Wizards)

Come detto è saltata la convocazione di Pablo Mastroeni, su cui Bradley continua a puntare, nonostante un'età  non proprio verde, per la capacità  di questi dare nerbo ad un centrocampo di giovincelli. Al suo posto Bradley ha chiamato Kerry Zavagnin, centrocampista con attitudini più offensive, convocato probabilmente al posto di Ricardo Clarck, a differenza di Zavagnin impegnato in MLS sabato con Houston cui già  mancheranno gli infortunati Brad Davis e Stuart Holden.
Si rivede in America, dopo il tempo giocato contro la Svezia, Bobby Convey, ancora alla ricerca della forma dopo l'infortunio al ginocchio che lo ha tenuto fermo alcuni mesi. Certo rischiare un giocatore così indietro in match come quelli contro la Svezia o il Brasile non sembra il modo migliore di aiutare né il giocatore né tantomeno la Nazionale.
In mezzo ci sarà  Benny Feilhaber, appena atterrato in Inghilterra al Derby County (team anche dell'ex laterale sinistro della Nazionale Eddie Lewis), dove per il giovane autore del gol vittoria in Gold Cup si prospetta un'annata durissima, probabilmente destinata a terminare con la retrocessione. Metterlo in campo potrebbe però essere una scelta azzardata per Bradley, visto che il ragazzo non ha ancora giocato un match ufficiale dal termine della Copa America, a causa dei problem avuti per ottenere il permesso di lavoro in Inghilterra. Assai più probabile quindi vedere in campo dal primo minute Michale Bradley, che dopo la vittoria in Gold Cup e le belle prestazioni nel Mondiale Under 20 ben sta figurando in Eredivisie. Ed è possible che domenica si trovi di fronte il compagno di squadra nell' Heerenveen Afonso, 34 gol l'anno scorso in Olanda.
Le fasce appaiono presidiate: a sinistra DaMarcus Beasley, che nei Rangers Glasgow sembra rinato e che ci terrà  a fare bella figura tornando a Chicago dove tanto ha fatto bene; a destra dovrebbe invece muoversi Clint Dempsey, che appare avere finalmente trovato la sua dimensione nel Fulham, con cui sabato scorso ha giocato un gran partita, mettendo il naso in tutti e tre i gol del suo team. Da vedere però se Bradley non vorrà  usarlo come attaccante accanto a Donovan, con Beasley a destra e Convey a sinistra o persino retrocedendo Donovan a centrocampo, come già  accaduto in Gold Cup.

Attaccanti: Davy Arnaud (Kansas City), Landon Donovan (Los Angeles), Eddie Johnson (Kansas City), Josh Wolff (1860 Munich, Germany)

A parte la sicura presenza del detentore del recordi di signature con la Nazionale, il bravo ma depresso (dai Galaxy di quest'anno) Landon Donovan, è sicuramente l'attacco la vera sorpresa di queste convocazioni. Non crediamo infatti che, a parte qualche tifoso sfegatato, nessuno avesse mai pensato che l'attacco dei Wizards 2006 fosse così forte. Fa infatti un po' strano vedere riuniti di nuovo Eddie Johnson, il 30enne Josh Wolff, al rientro dopo i Mondiali e che finalmente stab en figurando nel Monaco 1860, e Davy Arnaud, alla prima chiamata assoluta. Arnaud sta certamente giocando bene nella MLS di quest'anno, ma possiamo certamente definire la sua convoazione sorprendente. È chiaro che la settimana di riposo dei Wizards abbia influito nella scelta. Ma lasciare ai rispettivi club Brian Ching (che però non è al top per un infortunio) e Taylor Twellman (su cui abbiamo spesso espresso giudizi negative, ma che almeno ha esperienza internazionale) per un match contro il Brasile è certamente un rischio. Bene comunque ha fatto Bradley a non chiamare i vari Charlie Davies (messo fuori squadra nell'Hammarby per scars propensione all'impegno), Kamani Hill e Lee Nguyen: ragazzi troppo giovani che prima di indossare la maglia della Nazionale dovrebbero farsi un po' le osse nei rispettivi campionati. Tra gli assenti anche Sal Zizzo, che avrebbe potuto dare un'alternativa a Dempsey sulla destra, ma anche lui indietro nella preparazione dopo il recente ingaggio dall'Hannover; Freddy Adu, che Bradley pare non amare molto e che comuqnue ha giocato solo pochi minuti col Benfica nel preliminare di Champions League. Solo rinviato probabilmente invece l'esordio di Josmer Altidore, infortunatosi la scorsa settimana.


Gli highlights di USA-Brasile del 1998

Del Brasile non è che ci sia molto da dire, nel senso che basta leggere i nomi dei convocati del CT Carlos Dunga per rendersi conto dell'enorme divario tra le due selezioni in campo domenica. Il Brasile infatti si presenta a Chicago al gran complete, rinforzato anzi, rispetto alla Copa America, dalle presenze di Ronaldinho e Kakà .

Portieri: Doni (AS Roma), Julio Cesar (Inter).

In porta ci sarà  il romanista Doni, che l'esperienza italiana ha reso un portiere vero dopo gl'incerti inizi, con alle spalle l'interista Julio Cesar. A casa Dida, ormai superato nelle gerarchie dagli altri due e non al Massimo della forma.

Difensori: Maicon (Inter), Daniel Alves (Sevilla), Làºcio (Bayern Munich), Juan (AS Roma), Kleber (Santos), Gilberto (Hertha Berlino), Edu Dracena (Fenerbahce), Gladstone (Sporting Lisbona).

In difesa, sulla destra ballottaggio tra il richiestissimo Daniel Alves del Siviglia ed il nerazzurro Maicon, in gol nelle recente amichevole del Brasile contro l'Algeria. La coppia centrale dovrebbe essere composta dalla roccia del Bayern Monaco, Lucio, insieme al romanista Juan, il capitano, o ad uno dei convocati dell'ultimo momento: Edu Dracena del Fenerbahce o Gladstone dello Sporting Lisbona, chiamati al posto di Alex del Chelsea e Alex Silva del Sà£o Paulo

Centrocampisti: Gilberto Silva (Arsenal), Mineiro (Hertha Berlin), Josué (VfL Wolfsburg), Fernando (Bordeaux), Elano (Manchester City), Kakà¡ (AC Milan), Julio Baptista (Real Madrid), Diego (Werder Bremen).

A centrocampo inzia lo spettacolo con Kakà  certo, e altri due da scegliere tra Julio Baptista (Real Madrid), Diego (Werder Brema) e Gilberto Silva (Arsenal). Nel secondo tempo possible spazio per Mineiro (Hertha Berlin), Josué (VfL Wolfsburg), Fernando (Bordeaux) ed Elano, che in poche settimane ha già  fatto vedere bellissime cose nel Manchester City guidato da Sven Goran Eriksson.

Attaccanti: Ronaldinho (Barcellona), Robinho (Real Madrid), Vagner Love (CSKA Mosca), Afonso (SC Heerenveen).

L'avanti brasiliano vede sicura l'accoppiata composta dagli eroi di Copa America: il madridista Robinho e il centravanti del CSKA di Mosca Vagner Love. Dietro di loro, a veleggiare tra centrocampo e punte spostato probabilmente un po' sui laterali, il barcelonista Ronaldinho, ancora alla ricerca della migliore intesa con Kaka. Possibile spazio anche per Afonso, assai prolifico l'anno scorso in Olanda, ma in questi giorni in rotta col suo club.

Gli USA hanno all'attivo una sola vittoria contro il Brasile, arrivata il 10 febbraio 1998 in Gold Cup grazie ad un gol dell'attuale coach dei Chivas USA, Preki, e ad una serie formidabile di parate di Kasey Keller, che portò Romario a dichiarare a definire quella di Keller "la migliore performance che abbia mai visto realizzare ad un portiere". Il conto delle altre partite, la cui prima risale al 1930, è interamente a favore del Brasile, con 11 vittorie all'attivo. L'ultima volta le due squadresi sono affrontate nella semifinale dell'edizione 2003 della Gold Cup. Vittoria del Brasile per 2-,1 con golden gol messo a segno da Kakà , e un solo in tiro in porta (con gol) per gli USA in tutta la partita. Di quella sera ci saranno in campo domenica per gli USA Howard, Bocanegra, Cherundolo, Donovan e Beasley, con 5 anni e tanta esperienza in più alle spalle.

Per quanto riguarda il pronostico, credo che le quote date dagli scommettitori siano rappresentative di cosa aspettarsi: Bwin dà  la vittoria del Brasile a 1.75, il pareggio a 3.75 e la vittoria degli USA addirittura 6.00. Ma il risultato in un match tra due Nazionali tanto lontano in realtà  conta relativamente. Ben più importante sar. Invece per gli USA recuperare quella credibilità  cresciuta continuamente in questi anni, dal Mondiale 2002 fino ad arrivare alla Gold Cup vinta quest'anno, ma che ha avuto una seria battuta d'arresto in Copa America. E per ridare anche fiducia a tifosi e appassionati sarà  imprtante affrontare il match non chiudendosi in difesa , presentandosi in campo con quell'atteggiamento rinunciatario che tanti Danni ha fatto in Venezuela durante la Copa America. Giocatevela.

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