Un'immagine simbolo dei Galaxy di quest'anno: Beckham infortunato e coach Yallop sconsolato
Si è così chiusa l'edizione inaugurale della SuperLiga, che ha visto i campioni messicani del Pachuca prevalere ai rigori per 4-3 dopo 120 minuti e più di suspence, che hanno nobilitato al meglio il torneo.
Da mettere in rilievo per i Los Angeles Galaxy la prestazione dell'eroico portiere Joe Cannon, che ha parato tutto il parabile e più, crollando solo di fronte all'orrendo autogol del compagno di squadra Pete Vagenas nel primo tempo interamente dominato dal Pachuca. MA il secondo tempo ha visto un rimescolamento completo delle carte in tavola, con un assedio continuo dei Galaxy alla ricerca del pareggio, tra gol mancati (Carlos Pavon e Alan Gordon) e traverse (Mike Randolph), fino all'incredibile rovesciata insaccata da Chris Klein a pochi secondi dal fischio finale.
Supplementari inutili e poi i rigori, con Miguel Calero che para il primo, di Pete Vagenas (ancora lui!), cui segue un altro parato anch'esso da Cannon a Gabriel Caballero. Ma L.A. viene tradita dai suoi campioni più noti. È prima Landon Donovan, sul 3-3, dopo la traversa di Marvin Cabrera, che praticamente consegna il rigore a Miguel Calero. Dopo di lui a consegnare la vittoria, e il premio di $1 milione, ai messicani è il difensore portoghese, ex Roma e tante altre squadre, Abel Xavier, acquisto estivo dimostratosi inutile se non dannoso sino ad oggi. Xavier non riesce nemmeno a prendere lo specchio della porta dopo che Carlos Rodriguez aveva segnato il 4-3 per il Pachuca.
Congratulazioni al Pachuca, che quest'anno ha vinto tuto ciò che poteva vincere (campionato messicano, CONCACAF Champions League, Copa Sudamericana e ora SuperLiga) e che ora si avvia con grandi speranze verso il FIFA Club World Championship di dicembre in Giappone, dove però dovrà scontrarsi avversari del calibro di Milan e Boca Juniors. Per quanto riguarda i Galaxy invece, hanno perso oltre alla finale l'occasione di riscattare, almeno in parte, quella che sembra ormai avviata a diventare la peggiore stagione della loro storia. Ma certo è assai probabile che almeno il match di mercoledì notte poteva non essere perso se i Galaxy non avessero schierato in campo giocatori scarsi, ma veramente scarsi, quali Alan Gordon (mamma che piedi!), Chris Klein (la rovesciata rimarrà un episodio unico nella sua carriera non certo brillante e Peter Vagenas (uno che a gennaio ebbe anche da ridire per l'arrivo di David Beckham!).
Gli highlights della finale di SuperLiga
Da un punto di vista squisitamente tecnico i Galaxy continueranno il loro (triste) campionato, scendendo in campo già sabato notte contro il Real Salt Lake, in un match che vedrà in campo le due squadre peggiori della MLS 2007, ormai entrambe già virtualmente fuori dai playoff.
Non ci sarà ovviamente David Beckham, che rimarrà fuori per almeno 6 settimane a seguito dell'infortunio al ginocchio subito nello scontro con il messicano Fernando Salazar. E finalmente l'inglese potrà forse trovare il tempo per recuperare, anche dal precedente infortunio alla caviglia che lo continuava a tormentare. “Sono semplicemente passato da un problema ad un altro", ha dichiarato Beckham quasi in lacrime a fine match. “A questo punto forse è tempo di dire "Devo riposare" e rientrare solo quando starò bene". Il che vuol dire che oltre a saltare le qualificazioni europee di settembre con la Nazionale inglese contro Israele e Russia, per Becks quest'infortunio segna probabilmente la scritta fine su una stagione vissuta tra alti e bassi tra Real Madrid e lo sbarco tra le centinaia di giornalisti e telecamere che lo aspettavano a Los Angeles, dove purtroppo i tifosi hanno potuto apprezzare solo sprazzi della sua classe (vedi lo splendido match di NY contro i Red Bulls e la semifinale di SuperLiga, vinta da L.A. contro i D.C. united proprio grazie ad un suo gol su punizione). Certo per lui le cose non sono andate come ci si aspettava. Colpa dei Galaxy? Della MLS e del folle calendario stilato? Del CT inglese Steve McLaren, che ha costretto Beckham ad una trasvolata assurda per fargli giocare un'amichevole, seppur con la Germania? Colpa del coach di L.A. Frank Yallop (che ha ammesso di averne), che lo ha messo in campo per tutto il SuperClasico contro i Chvas USA dopo 24 ore dal match dela Nazionale? Ma certo un po' di colpa è dello stesso Beckham, che ha spinto per giocare entrambe le partite nonostante il suo stato fisico non ottimale. A questo punto l'unico vero risultato dell'arrivo dello Spice Boy nella MLS è l'essere riuscito ad attirare l'interesse dei media di tutto il mondo su una lega fino a pochi mesi ben conosciuta solo da pochi aficionados e da alcuni osservatori inglesi, pronti ad importare oltre Manica buoni professionisti a prezzi bassi. Per dare solo qualche numero, le visite al sito della Major League Soccer , nei giorni dell'esordio di Beckham contro il Chelsea sono più che raddoppiate, passando dalle 478,000 del luglio 2006 al 1,037,000 del luglio 2007 (fonte comScore, Inc.), con un aumento dei visitatori esteri del 443%!
Tornando ai Galaxy, abbiamo nominato il coach Frank Yallop, dato ormai da molti in uscita per essere sostituito dall'ex CT della Nazione tedesca e già in passato consulente del team di L.A., Jà¼rgen Klinsmann. Yallop dopo la finale di SuperLiga, disturbato dalle voci che lo circondano e dal calendario che ha costretto i Galaxy a ben 24 partite in 96 giorni, ha dato di matto durante la conferenza stampa sfogandosi e difendendo i suoi ragazzi tra parolacce di ogni genere. Raro per la MLS. Quello che al momento appare sicuro comunque è che Yallop non ha nessuna intenzione di dimettersi, e quindi dovranno essere Alexi Lalas (che forse dovrebbe essere cacciato prima di Yallop) e Tim Leiweke (presidente dell'Anschutz Entertainment Group investor/operator dei Galaxy) a doversi assumere la responsabilità di esonerare uno dei migliori tecnici della MLS. Yallop che pare anche avere il pieno appoggio dei suoi ragazzi, a cominciare da Landon Donovan: "Su Frank posso dire solo cose positive, e l'ho anche detto a Leiweke. Forse anche lui ha compiuto degli errori, ma molti altri al suo posto, nella situazione in cui siamo, avrebbero già mollato. Non è certo colpa di Frank, veramente. È uno che non molla. E sabato spero ci sia ancora lui alla guida". Vedremo domani.
Se a Yallop si possono dare delle colpe, queste sono di tipo tecnico, come l'aver tagliato il centrocampista difensivo Marcelo Saragosa, il dar via Todd Dunivant o lasciare disponibile per Toronto Pablo Nagamura. Una serie di scelte che ha privato i Galaxy delle necessarie protezioni in difesa. Ma va ormai preso in considerazione il fatto che l'ex Ipswich Town si è dimostrato assolutamente non in grado di gestire la pressione generata dall'arrivo di Beckham nel gruppo-Galaxy. Un esempio per tutti, la facilità con la quale ha consegnato all'inglese la fascia di capitano a lungo appartenuta, meritatamente, a Landon Donovan.
Certo il suo record personale rimane invidiabile: Yallop è pur sempre un coach che ha vinto 2 MLS Cups in soli 3 anni (anche se l'ex GM degli Earthquakes, Johnny Moore, ha spesso spiegato che molto del merito va al secondo di Yallop di allora, Dominic Kinnear), e sicuramente quando lascerà i Galaxy lo rivederemo sicuramente. Per quanto riguarda poi Landon Donovan, nemmeno lui è più sicuro del suo posto nei Galaxy, che sembra vogliano liberare il Designated Player spot da lui occupato per un altro giocatore di richiamo internazionale. Ed è così che inizia ad apparire reale uno scenario che vede il prossimo anno Frank Yallop e Landon Donovan riuniti negli amati San Jose Earthquakes, riammessi nella lega a partire dal 2008.