Josmer Altidore, nemmeno i brasiliani sono riusciti a fermarlo
È passata poco più di una settimana da quando la Nazionale Under 20 americana ha chiuso la sua bellissima avventura al Mondiale di categoria in Canada, eliminata nei quarti di finale ai supplementari dalla sorprendente Austria. Molte cose in questi pochi giorni sono già cambiate per i ragazzi del CT Tomas Rongen. L'ala Sal Zizzo ha appena lasciato UCLA per volare in Germania, all'Hannover '96, dove raggiunge in connazionali Heath Pearce e Steve Cherundolo. Freddy Adu, probabilmente il migliore dei suoi in Canada, sembra ormai prossimo a spiccare il volo. Dovrebbe atterrare in Portogallo, al Benfica, sempre che i lusitani siano disposti a pagare i $7.5 milioni che la MLS vuole per il giovane "fenomonenino" nato in Ghana. C'è poi il centrocampista Danny Szetela, che dopo tante promesse, e altrettanti infortuni, sembra finalmente sbocciato, e su di lui è piombata la Lazio, con alle spalle Siena ed Everton.
Tornando al Mondiale, in realtà dopo le splendide vittorie contro la Polonia (6-1!), il Brasile del ragazzo prodigio Pato Alexandre l'Uruguay di Edinson Cavani negli ottavi, nessuno probabilmente si aspettava la bruciante eliminazione contro gli austriaci.
Tifosi e media americani si sono sbizzarriti sulle cause dell'eliminazione, incolpando tutti: dal CT Rongen al campo sintetico di Toronto, fino all'intera organizzazione federale del soccer USA. La verità sta probabilmente nel mezzo, come quasi sempre. Ad esempio sembrano evidenti le responsabilità di Rongen, in relazione allo scarso utilizzo dei ricambi che aveva deciso di portare con sé ai Mondiali. Il CT ha sì dimostrato di avere occhio nello scegliere i giovanotti americani, ma la mancata rotazione dei suoi ragazzi è stato sicuramente un fattore decisivo, visto che nei supplementari contro l'Austria proprio il calo fisico è stato tra le ragioni della sconfitta. Anche l'insistere su Chris Seitz, evidentemente infortunato, nonostante l'ottima prova di Brian Perk contro l'Uruguay, è stato un azzardo pagato caro.
Le scelte di Rongen nelle convocazioni sono state certo un po' costrette. A cominciare dall'infortunio dell'ala del Bolton, Johann Smith. Il suo sostituto, il bruin Sal Zizzo, si è fatto più che onore, venendo alla ribalta come uno delle migliori ali del Mondiale Under 20. Era però evidente come negli ultimi due match accusasse la fatica, ma non c'era un sostituto adeguato pronto ad entrare. Zizzo a parte, Rongen ha dato l'idea di non credere molto negli altri ragazzi in panchina, effettuando quasi sempre sostituzioni di tipo difensivo. Se questo può certo essere indicativo di un atteggiamento tattico, certo la sua riluttanza a buttare dento i vari Andre Akpan, Gabe Ferrari e Preston Zimmerman, dà l'idea della sua fiducia nelle virtù offensive dei tre in questione.
Comunque, al di là degli errori di Rongen, a freddo possiamo dire che la prestazione degli USA in questo Mondiale rimarrà negli annali. Innanzitutto finalmente una Nazionale di calcio americana si è vista entrare in campo con un approccio offensivo, quasi spavaldo, capace di giocare in verticale e palla a terra. La Polonia e stata la Nazionale a farne maggiormente le spese. Persino contro i presunti fenomeni brasiliani gli USA hanno giocato alla grande, vincendo meritatamente, anche se il Brasile ha messo a dura prova la difesa americana, della quale Seitz è stato baluardo insuperabile. Questi due match, e in parte quello con l'Uruguay, hanno messo in mostra al mondo come una nuova generazione di talenti USA sia sbocciata, e come per la prima volta vi si possono trovare giocatori d'attacco. Robbie Rogers, Adu, Jozy Altidore, Zizzo e Szetela sono i nomi principali che saltano alla mente. E l'azione di Adu nell'area brasiliana che ha portato al gol vincente di Altidore è probabilmente una delle cose più belle viste nel torneo. La tentazione a questo punto sarebbe quella di portare questi ragazzi direttamente nella Nazionale maggiore guidata da Bob Bradley, reduce dalla bella vittoria in Gold Cup, ma anche dalla pessima figura in Copa America, dove si è potuto vedere come dietro ai primi 15/18 possibili titolari non vi sia molto ricambio, specie in attacco, dove accanto a Landon Donovan (che attaccante puro non è) troviamo i soli Brian Ching e Eddie Johnson (in ripresa quest'anno). La tentazione potrebbe però portare anche a "bruciare" questi ragazzi, se gettati subito nella mischia. Sicuramente le esperienze che alcuni di questi si avviano a fare in Europa sarà però di grande aiuto nella loro maturazione. L'esempio Benny Feilhaber, gli ultimi due anni passati ad Amburgo e uno dei migliori della Nazionale USA in entrambe le competizioni di quest'estate, è lì a dimostrazione.
Gli highlights del match d'apertura del Mondiale Under 20, pareggiato 1-1 con la Corea del Sud
Cerchiamo a questo punto di riassumere com'è andato il Mondiale giocatore per giocatore, cercando anche di capire che tipo di prospettiva hanno i ragazzi di Rongen.
PORTIERI: Chris Seitz, Brian Perk, Steve Sandbo
Chris Seitz (Real Salt Lake) - Non fosse stato per l'infortunio, che gli ha fatto saltare il match con l'Uruguay e che lo ha fatto giocare menomato quello con l'Austria (e subire un gol non da lui), sarebbe forse stato scelto quale miglior portiere del torneo. I punti messi insieme dagli USA contro Corea del Sud e Brasile nel girone di qualificazione sono in gran parte merito suo, il che insieme alla sua capacità di gestione della difesa lo pone sulla rampa che lo porterà verso la Nazionale. Se il (pessimo) Real Salt Lake deciderà di dargli spazio potrebbe presto insidiare il secondo posto di portiere della Nazionale, attualmente conteso da Brad Guzan (Chivas USA) e Marcus Hahnemann (Reading). Con un preparatore dei portieri italiano alle spalle potrebbe diventare un gran portiere, visto il fisico e le attuali capacità .
Brian Perk (UCLA) - In campo nel solo match vinto ai supplementari contro l'Uruguay, non ha fatto rimpiangere l'assenza di Seitz. Purtroppo Rongen non gli ha voluto dare fiducia, preferendogli contro l'Austria l'infortunato Seitz.
Steve Sandbo (SMU) – n.g.
Le giocate di Freddy Adu contro la Polonia, battuta 6-1
DIFENSORI: Tony Beltran, Amaechi Igwe, Ofori Sarkodie , Nathan Sturgis, Julian Valentin, Tim Ward.
Tony Beltran (UCLA) — I difensori erano probabilmente i meno conosciuti del gruppo USA (Sturgis a parte). Beltran si è distinto sicuramente come ottimo crossatore, ma si è spesso fatto trovare fuori posizione in copertura, lasciando troppi spazi all'avversario di turno. Da rivedere.
Julian Valentin (Wake Forest) — Si supponeva che Valentin dovesse apportare peso nel gioco aereo. Se fosse così, allora il suo Mondiale è stato un fallimento. Anche il suo posizionamento in campo è stato pessimo, incapace di recuperare attraverso la velocità che non ha. Scarso.
Ofori Sarkodie (Indiana University) - Entrato in sostituzione di Valentin, è sembrato nettamente più solido e veloce. Deve sicuramente migliorare nel controllo di palla e dal punto di vista tattico, ma almeno ha dimostrato di saper stare in campo. La sua sostituzione contro l'Austria ha lasciato molti perplessi.
Nathan Sturgis (Real Salt Lake) - Sicuramente il più bravo, oltre che il più atteso dei suoi. Non molto alto, il che lo limita un po', è però uno solido, dal buon passaggio e dall'ottima leadership. Insieme a Seitz ha retto la difesa USA. Il Real Salt Lake, che lo ha appena preso da L.A., farebbe bene a puntare su di lui per migliorare una difesa che fa acqua da tutte le parti.
Amaechi Igwe (New England Revolution), Tim Ward (Columbus Crew) - n.g.
Gli highlights del match vinto 2-1 contro il Brasile
CENTROCAMPISTI: Freddy Adu, Bryan Arguez, Michael Bradley, Dax McCarty, Danny Szetela , Anthony Wallace.
Michael Bradley (Heerenven – Olanda) - Insieme ad Adu era sicuramente il giocatore su cui maggiormente erano accesi i riflettori. Un po' per l'esperienza accumulata fra Heerenven e Nazionale maggiore, un po' perché è il figlio di Bob Bradley! Reduce da una buona e vincente Gold Cup, ha però reso un po' al di sotto delle attese. Purtroppo ha una frustrante tendenza al passaggio laterale o all'indietro, il che limita le verticalizzazioni cercate invece da Adu. Molto meglio la fase difensiva: è uno che ruba tanti palloni senza mai fermarsi. Contro l'Uruguay il suo lavoro in copertura e il suo gol sono stati i fattori decisivi della vittoria americana.
Danny Szetela (Columbus Crew) - Dopo tanta attesa e tanti infortuni finalmente si è potuto vedere cosa questo giovane centrocampista è in grado di dare. Lo ha campito anche il DS ombra della Lazio, lo scopritore di talenti Walter Sabatini. Performance da leader e tre gol segnati, lui che nella MLS non è ha neanche uno all'attivo, oltre tutto arrivando al Mondiale senza aver giocato neanche una partita coi Columbus Crew quest'anno, lo hanno imposto all'attenzione degli osservatori internazionali. Deve sicuramente crescere sia in copertura che nei passaggi. La scuola di uno come Delio Rossi potrebbe farne un giocatore "vero".
Anthony Wallace (FC Dallas) — E' stato uno dei migliori e delle sorprese maggiori. Certo un po' grezzo, ha però messo in mostra capacità tattiche (sia in avanti che in copertura) e fisiche non indifferenti. Contro gli austriaci è sembrato purtroppo trasformato in negativo: lento e falloso, si è anche fatto cacciare. Austria a parte, è sicuramente un prospect di livello. Da rivedere.
Freddy Adu (Real Salt Lake) - Senza dubbio per Adu è stato il miglior Mondiale Under 20 dei tre (!) da lui giocati. Sono molti quelli che lo criticano per il suo rendimento nella MLS, ma purtroppo spesso ci si dimentica come il ragazzo abbia solo 18 anni, e fisicamente li dimostri tutti. Ha iniziato a giocare da professionista a 14 anni, ed era inevitabile che soffrisse l'impatto con professionisti più esperti e "grossi" di lui. Dal punto di vista mediatico, dopo tutte le aspettative suscitate e poi deluse (in parte) in questi anni, questa era per lui l'ultima chiamata. Ma come spesso capita il campione sa dare il meglio di sé nei momenti decisivi. E Adu si è caricato i compagni fino ai quarti, con i suoi colpi e la sua leadership in campo, finendo anche nel top 11 del Mondiale. Rimane uno dei migliori prospetti mondiali, vista la sua età . Andare in una squadra come il Benfica gli darà il tempo di crescere, tecnicamente e fisicamente, senza subire le pressioni eccessive (e il rischio serio di panchina continua) che avrebbe trovato in Premier League. Rinato.
Bryan Arguez (D.C. United), Dax McCarthy (FC Dallas) — n.g.
Gli highlights della vittoria 2-1 (dts) con l'Uruguay
ATTACCANTI: Andre Akpan, Josmer Altidore, Gabriel Ferrari, Robbie Rogers, Preston Zimmerman, Sal Zizzo.
Josmer Altidore (New York Red Bulls) - La Gazzetta dello Sport lo ha definito il prototipo del centravanti moderno. In molti lo aspettavano, e lui non li ha delusi. Non solo segnando ben 4 gol, ma mettendo in campo una presenza fisica che si è fatta sentire (a volte troppo, chiedere agli arbitri), riuscendo a tenere l'attacco USA spesso in solitaria. E infatti il suo rendimento verso fine match spesso era in calo. La sua intesa con Adu dà grandi speranze per il futuro dell'attacco della Nazionale USA. Il futuro.
Robbie Rogers (Columbus Crew) — Come Altidore e Zizzo è sembrato in difficoltà dal punto di visto fisico negli ultimi due match. Nel primo tempo contro l'Austria ha però dimostrato che cos'è in grado di fare mettendo in mostra sulla fascia sinistra velocità , tecnica, un bel tiro e un buon cross. Capacità che in passato avevano attirato le attenzioni degli olandesi dell'Heerenveen, che infatti lo avevano acquistato. Ma a lui mancava casa, e da aprile gioca coi Columbus Crew, dove si spera che la vicinanza di un campione dall'esperienza dell'argentino Guillermo Barros Schelotto possa aiutarlo a migliorarsi ancora. Deve però migliorare in copertura, non potendo sempre lasciar andare l'avversario, mettendo così in difficoltà il centrocampo. Aiutalo Guillermo.
Sal Zizzo (UCLA) - In campo solo per l'assenza di Johann Smith, infortunatosi subito prima del torneo, è stato la vera sorpresa della Nazionale USA Under 20. Erano ben pochi a conoscerlo, visto che fino ad oggi a militato solo coi Bruins di UCLA. Nel 4-3-3 di Rongen sulla fascia destra ha messo grande vigore sia in fase d'attacco che di recupero, duettando spesso col compagno d'università Beltran. Ha però un po' sofferto la stanchezza di aver giocato praticamente sempre, privo com'era di un sostituto nel ruolo. L'Hannover '96 (Bundesliga) lo ha visto e lo ha preso. Se riuscirà a farsi spazio e a dar seguito a quanto fatto vedere in questo mondiale, in un paio d'anni Clint Dempsey potrebbe trovarsi ad avere un serio rivale per il posto da titolare nella Nazionale maggiore.
Gabriel Ferrari (Sampdoria) - Lo stesso Rongen quasi non lo conosceva finchè il ragazzo non si è fatto spazio nella Sampdoria, voluto da Walter Novellino, che lo ha anche fatto esordire in Coppa Italia contro l'Inter. Ma quest'anno per lui sarà dura, visto che Novellino se n'è andato e il nuovo allenatore Walter Mazzari non lo conosce. Al primo camp con l'Under 20 Ferrari aveva impressionato tutti, segnando 3 gol in 2 partite. Ben si è comportato anche nel secondo camp, tanto che in molti lo davano nell'11 iniziale e come una delle possibili sorprese. E lo è stato, e purtroppo in negativo. Ma non solo per colpa sua. Rongen lo ha infatti usato col contagocce, inserendolo sempre e solo negli ultimi minuti. Contro l'Austria addirittura al 106'. Purtroppo se quel colpo di testa al 110' contro l'Austria non fosse finito fuori" Ma il ragazzo si farà .
Andre Akpan (Harvard University), Preston Zimmerman (Amburgo) - n.g.
Gli highlights della sconfitta nei quarti contro l'Austria (1-2 dts)