David Beckham risolleverà i Galaxy?
Siamo arrivati a circa metà della MLS 2007 Regular Season, e sembra l'occasione buona per riassumere brevemente quanto accaduto sin qui, in quella che è di sicuro la stagione spartiacque della MLS. Con l'arrivo di Beckham (ma non solo), infatti, questa e la prossima saranno campagne-chiave per l'affermazione definitiva della MLS tra le leghe più in vista "around the world".
A metà della stagione 2007 sono ormai note e acquisite certe situazioni; come sempre, alcune le avevamo previste, altre decisamente ci lasciano sorpresi. Ma entriamo nel dettaglio.
WESTERN CONFERENCE
1 – Houston Dynamo 33 pts (10W / 3T / 5L – diff. reti +15)
I campioni in carica stanno conducendo una regular season che ha tutti i contorni del record. Ad inizio stagione si sono trovati a dover affrontare una preparazione anticipata per poter ben figurare in Champions' Cup, ma questo ha significato cedere terreno nelle prime giornate, quando gli uomini più importanti dei Dynamo non riuscivano a rendere come al solito (parliamo di Ching e De Rosario principalmente). Ma dopo l'eliminazione in semifinale di Champions gli uomini di coach Kinnear hanno cominciato letteralmente a volare: con il pareggio a reti bianche di domenica contro Toronto, gli orange hanno allungato a 7 la serie di partite senza subire gol (per un totale di 695 minuti) e sono in testa a tutte le statistiche, oltre che avere in mano il miglior record della Lega. Presto per dire che sono i più forti, di certo si ricandidano autorevolmente al titolo.
2 – F.C. Dallas 30 pts (9W / 3T / 6L - diff. reti 0)
È quello 0 alla voce "differenza reti" che desta più di una domanda davanti alla posizione degli Hoops. La squadra gioca bene, non c'è che dire; Adrian Serioux è un'addizione importante, forse l'elemento che l'anno scorso ha permesso a Houston di portare a casa il titolo, ma qualcosa in fase difensiva non è registrato a dovere. Il fatto che Carlos Ruiz finora abbia segnato la miseria di 3 gol e che il capocannoniere della squadra (Juan Toja, centrocampista) abbia già segnato 6 volte quando invece dovrebbe preoccuparsi più di servire le punte" be', tutto questo ci lascia molti dubbi sull'effettiva efficacia di Dallas. Domenica ha evitato una sonora sconfitta (da 0-3 a 3-3 contro i United) solo in virtù dell'orgoglio e dell'evidente rilassamento degli avversari. Ma non andrà sempre così bene, e coach Morrow lo sa bene.
3 – CD Chivas USA 24 pts (7W / 3T / 5L - diff. reti +4)
Alcuni elementi importanti dei Chivas sono mancati a causa della convocazione in Nazionale (Bornstein, Kljestan e Guzan), ma i biancorossi si sono ben destreggiati nel limitare i danni: ora che tutti gli effettivi tornano a disposizione c'è la concreta possibilità di fare la corsa almeno verso la 2ª posizione (che significherebbe automaticamente play-off). La squadra è ben attrezzata e allenata (Preki si sta dimostrando un tecnico più preparato di quanto noi stessi pensassimo), inoltre ha al suo interno alcuni elementi davvero interessanti che potrebbero fare la fortuna anche della Nazionale nel futuro prossimo: Jonathan Bornstein, che dopo essere stato eletto "Rookie Of The Year" l'anno scorso ora è stato convocato per l'All Star Game di agosto contro il Celtic; Maykel Galindo, l'"esule" cubano che in 15 gare giocate finora ha segnato 7 gol, di ottima fattura e di grande importanza; e Sacha Kljestan, che non sta per ora ripetendo l'ottima stagione scorsa ma che tecnicamente si è rivelato una spanna sopra gli altri giocatori. I play-off non dovrebbero sfuggire, ma se si vuole puntare davvero in alto è necessario rinforzare la fase difensiva: i 38 anni di Claudio Suarez cominciano a diventare troppi, anche nella MLS.
4 – Colorado Rapids 17 pts (4W / 5T / 8L - diff. reti -8)
I Rapids non si smentiscono mai: possono cambiare maglia e colori sociali (si parlava addirittura di cambio di nome qualche mese fa), ma l'andazzo della squadra rimane sempre lo stesso. Quest'anno erano partiti di gran carriera nel tentativo di lasciarsi alle spalle gli avversari, ma non hanno saputo mantenere il ritmo che loro stessi si erano imposti ed eccoli arrancare al 4° posto della Western Conference. Attenzione, però: quest'anno la qualificazione ai play-off si otterrà senza guardare il piazzamento nella Conference, e al momento i Rapids sono fuori dalla post-season. Il fatto di dover rinunciare a Mastroeni per la Gold Cup ha chiaramente destabilizzato la squadra, ma non è possibile, nel calcio moderno, essere così dipendenti da un solo giocatore. Il bello è che il resto della rosa non è assolutamente da disprezzare; alcuni elementi (come Coundoul, Beckerman, Prideaux, Herculez Gomez) sono di provato valore ed esperienza, ma sembra che a Denver abbiano subito un'involuzione. Di certo Colorado farà di tutto per centrare i play-off, ma il nostro parere è che debba pensare ad una ricostruzione (almeno parziale) per tornare ad essere competitiva come 10 anni fa.
5 – Los Angeles Galaxy 13 pts (3W / 4T / 5L - diff. reti -1)
Ed ecco il piatto forte della MLS di quest'anno: e non certo perché siano la squadra da battere, anzi. Ma l'arrivo di David Beckham tra le fila dei verdeoro porterà tutto il globo ad occuparsi della Lega (cosa che sta già succedendo). Ma non ha ancora iniziato a giocare e intanto i Galaxy hanno uno score pietoso. Al penultimo posto della classifica (Ovest e generale), i losangelini dovrebbero fare una 2ª parte di stagione eccezionale per riuscire a rientrare in zona play-off e dare così a Beckham la possibilità di giocare un po' di più (sempre che lui sia d'accordo, ovviamente). Molti pensano che grazie a Becks i Galaxy resusciteranno, ma com'è ovvio un solo giocatore, per quanto bravo, non può cambiare il volto di una squadra; e non basteranno neppure Donovan (peraltro in lista cessioni), Carlos Pavà³n e Abel Xavier a migliorare sensibilmente un record che fa acqua da tutte le parti. Sarà per la prossima stagione, sempre che Alexi Lalas (gm dei verdeoro) riesca ad assemblare un roster più competitivo. Però, sarà un caso ma con il rossocrinito dietro la scrivania nessun team della MLS è mai riuscito a combinare niente"
6 – Real Salt Lake 9 pts (1W / 6T / 8L - diff. reti -12)
A parte i Galaxy, la delusione n. 1 della Lega quest'anno sono i Real Salt Lake. E la delusione è maggiore se pensiamo che l'altra matricola 2005 (i Chivas USA) competono per i piani alti della classifica. Di sicuro non c'era questo nei piani di Dave Checketts quando ha fondato la squadra nello Utah, e di certo nemmeno i tifosi si gloriano di questo stato di cose. Forse anche la questione-stadio (ormai in dirittura d'arrivo) ha destabilizzato l'ambiente; ma è ovvio che il roster quest'anno non è superiore qualitativamente a quello dello scorso anno. Anzi l'arrivo di Adu prima e di Eskandarian dopo ha tolto progressivamente spazio a Jeff Cunningham, capocannoniere della passata stagione, che forse non avrà l'agilità o il tempismo dei 2 che l'hanno sostituito, ma è stato capace di mettere 16 palloni nelle porte avversarie, cosa che nessuno degli altri 2 ha ancora dimostrato di saper fare. In più aggiungiamo che Mehdi Ballouchy non sta ripetendo gli alti livelli della scorsa stagione e capiamo che per il RSL si fa buio piuttosto presto: l'unica vittoria rimediata finora ne è fedele testimone"
EASTERN CONFERENCE
1 – New England Revolution 26 pts (7W / 5T / 3L - diff. reti +9)
Evidentemente le leaders delle 2 conference (che, detto per inciso, sono anche le 2 finaliste dello scorso anno) sono destinate a fare la storia della MLS di questa stagione; infatti il gol-vittoria con cui Boston ha battuto NY sabato è giunto grazie al 115° assist di Steve Ralston, che diventa così il giocatore ad aver servito più assist nell'ancora breve storia della MLS (per la cronaca, al 2° posto con 114 assist c'è un certo Carlos Valderrama"). Boston ha raggiunto l'elite della Lega da qualche anno e, pur avendo perso Clint Dempsey passato al Fulham, non ha per nulla perso in qualità del gioco. Il terminale offensivo è sempre Taylor Twellman, è cambiato il modo di servirlo: ora i passaggi smarcanti arrivano sempre di più da Shalrie Joseph, che coach Nicol ha valorizzato ponendolo al servizio della costruzione del gioco anziché alla distruzione di quello altrui, come spesso accadeva in passato. Ad oggi la bagarre ad Est è accesissima, ma i Revs sembrano avere costruito una splendida macchina, fatta per durare.
2 – Kansas City Wizards 25 pts (7W / 4T / 5L - diff. reti +4)
I Wizards l'anno scorso, pur essendo in corsa per i play-off, non davano assolutamente l'idea di una squadra che giocasse per vincere, piuttosto sembravano una compagine da smantellare. Un nuovo proprietario ed un assetto finalmente stabile stanno producendo effetti che sono sotto gli occhi di tutti. Sarebbe stato un grave errore lasciare che il calcio a KC morisse, invece Lamar Hunt, prima di andarsene, ha fatto l'ultimo regalo al soccer vendendo la franchigia a qualcuno che l'ha mantenuta a Kansas City. L'ossatura della squadra è rimasta la stessa, ma l'aggiunta di un ragionatore di centrocampo come Carlos Marinelli dà ai giocatori in campo la certezza di sapere cosa fare e quando farlo. Non è poco, se si vuole tornare a vincere è fondamentale; a Kansas City forse il sole torna a splendere.
3 – D.C. United 24 pts (7W / 3T / 5L - diff. reti +6)
Gli United hanno cambiato moltissimo quest'anno, e all'inizio i cambiamenti sembrarono troppi e troppo importanti per accreditare i capitolini di qualche chance per il titolo. Anche se la stagione è ancora lunga, però, possiamo dire che i rossoneri hanno trovato la quadratura del cerchio e i brasiliani Fred e Luciano Emilio danno spettacolo in campo, esaltando i Barra Brava (il tifo organizzato dei United). Le incertezze difensive sono state per ora risolte spedendo Facundo Erpen (ritenuto il responsabile principale) a Colorado; mossa forse punitiva nei confronti del giocatore, ma è vero che da quel momento la difesa di Washington si è compattata (con qualche eccezione, vedi i 3 gol presi domenica da Dallas). Il 5° titolo può arrivare, ma Boston al momento sembra meglio organizzata.
4 – New York Red Bulls 24 pts (7W / 3T / 6L - diff. reti +4)
Forse non vinceranno il titolo quest'anno, e magari non giocheranno nemmeno la Finale: ma di certo i Red Bulls di quest'anno non sono nemmeno lontani parenti di quelli che la scorsa stagione faticarono come schiavi a raggiungere i play-off per farsi eliminare al 1° turno. Venderanno cara la pelle fino all'ultima giornata se necessario, questo è sicuro, ma al Giants Stadium (in attesa che venga pronto il Red Bull Park) quest'ano si respira aria di competitività . Bruce Arena ha voluto dare una chance a Clint Mathis, caduto in una spirale involutiva strana, e lui l'ha ripagato (a inizio stagione, almeno) con un pugno di gol. Ma è ovvio che il presente (e il futuro) di New York si chiamano Juan Pablo Angel (uno che di esperienza ne ha da vendere, dopo aver giocato 6 anni in Premier League) e Jozy Altidore (molto giovane, ma ha il gol nel sangue e se a New York ci vedono bene se lo tengono stretto). Impressiona la rinuncia subitanea ad Amado Guevara dopo averlo corteggiato così a lungo, ma la squadra funziona perciò va bene così.
5 – Columbus Crew 22 pts (5W / 7T / 5L - diff. reti -2)
I Crew alla fine non vanno poi così male: i punti di distacco dalla vetta sono solo 4, ora rientrerà Szetela dal mondiale U-20 e porterà un po' di fantasia in una squadra che ha fatto comunque un grossissimo miglioramento rispetto allo scorso anno. Investendo quel famoso DP spot in un giocatore della classe e del senso geometrico di Guillermo Barros Schelotto, uno che col Boca Juniors ha sfilato la Coppa Intercontinentale al Milan, non un pivellino qualunque. Di addizioni come lui ce ne vorrebbero di più in tutta la Lega; ma è ovvio che non basta solo lui, altrimenti ora i Crew sarebbero in testa alla Conference. Ma l'anno scorso (e 2 anni fa") a questo punto della stagione dei Crew si parlava solo per dovere di completezza, ora invece sembra che finalmente sia stata imboccata la strada giusta verso la risalita. Non parliamo di un club dal passato vincente, ma i Crew esistono fin dall'inizio della MLS ed è importante ritrovare tutti i protagonisti.
6 – Toronto F.C. 19 pts (5W / 4T / 7L - diff. reti -6)
E protagonisti sono anche le matricole della stagione 2007, quei Toronto FC per cui era facile prevedere una stagione da 20 sconfitte e 60 gol al passivo; invece un giusto mix di giocatori giovani ma con esperienza anche internazionale e giocatori scelti al draft ma dalla caratteristiche adatte per essere impiegati subito sta dando i frutti sperati. Maurice Edu è una degnissima 1ª scelta e il suo nome comincerà a circolare presto anche negli ambienti internazionali. D'altro canto stiamo sempre parlando di un expansion team, e quest'anno non sono autorizzati sogni di gloria: ma dall'anno prossimo ci aspettiamo grandi cose.
7 – Chicago Fire 16 pts (4W / 4T / 8L - diff. reti -13)
Che i Fire non sarebbero stati protagonisti l'avevamo previsto già da tempi non sospetti, ma un simile scempio non ce lo aspettavamo. La cosa preoccupante è che sembra che a Chicago i dirigenti non ci perdano il sonno (l'esonero dell'allenatore è una mossa prevista e irrimandabile, se avessero voluto davvero dare una svolta alla stagione avrebbero scelto il sostituto per tempo invece di nominarlo quasi un mese dopo), e questo fa pensare che i Fire abbiano deciso di rifondare la squadra. D'altro canto non sono stati fatti sforzi seri per prendere un DP player (a parte le offerte a Zidane"), viceversa i migliori elementi della squadra sono stati ceduti. Il roster è infarcito di giocatori alla 1ª esperienza nella MLS, quindi molto giovani, ed è normale che la competitività sia ridotta ai minimi termini. Certo che per una squadra che l'anno scorso ha vinto la US Open Cup è un brutto ridimensionamento"