Per i Colorado Rapids colori e stadio nuovo, ma Pablo Mastroeni rimane la colonna
Se cambiare qualcosa per un team questo vuo dire cedere tre giocatori, inclusi gli ex All Stars il portiere Joe Cannon e Clint Mathis, finito all'ultimo momento ai New York Red Bulls, e un po' a sorpresa anche l'ex difensore del Real Madrid Aitor Karanka, e oltre a questi anche altri nove giocatori, beh allora cambiare qualcosa è quello che coach Fernando Clavijo, alla sua terza stagione a Denver, ha fatto per mettere la squadra nelle condizioni migliori.
Alla fine della scorsa stagione, dopo i due ultimi campionati, coronati dall'inaspettato raggiungimento per due volte della Major League Soccer's Western Conference final, coach Clavijo aveva detto che alla squadra mancavano "due o tre giocatori" per essere in grado di poter arrivare di nuovo in finale di MLS Cup, la prima da quella del 1997. Ne sono invece arrivati 12, e Clavijo ha ottenuto quello che voleva, e pare sia vicino ad ottenere quella mescola che andava cercando. Lo dimostra anche l'ottimo precampionato dei Rapids, chiuso senza sconfitte nelle partite giocate in Messico e Inghilterra. Ancora meglio, come sottolinea l'ex centrocampista del Manchester United Terry Cooke, (MLS assist man nel 2006, a quota 12) è andata in Spagna, dove lo scorso 20 marzo a Valencia i Rapids hanno battagliato tutta la gara finendo sotto 4-3 solo alla fine in duro match con la squadra di casa, imbottita di titolari. "Al momento non posso dire se siamo più forti o anche solo migliori, ma certo oggi abbiamo giocatori più forti", ha detto Cooke.
La preoccupazione principale di Clavijo era sistemare una difesa che l'anno scorso si è dimostrata tra le peggiori della lega. Nonostante Clavijo consideri Cannon il miglior portiere della MLS, a quanto pare non è bastato a Cannon per essere confermato, visto anche il suo contratto non da poco. Lo stesso è valso per l'esperto ma lento Aitor Karanka, per il terzino sinistro Eric Denton e per il destro, Hunter Freeman, 7° scelta assoluta nel 2005. Al loro posto i veterani Greg Vanney e Brandon Prideaux, mentre giovinezza e velocità sono arrivate nel trade di Cannon con Ugo Ihemelu, 23 anni, nigeriano d'origine ma cresciuto a Dallas. Tra glia ltri sono rimasti Mike Petke, Chris Wingert e Dan Gargan. Un po' di incertezza c'è ancora per il ruolo di portiere, ma Clavijo ha più scelte. Alla ricerca di un a chioccia per il giovane e bravo Bouna Coundoul, i Rapids hanno preso dai Chicago Fire il 33enne Zach Thornton, MLS Best Goalkeeper nel 1998 e cinque volte nell'All Star Game. In questo momento i due sono alla pari, e Clavijo ha detto che deciderà solo all'ultimo minuto.
In mezzo, Herculez Gomez, anche lui arrivato nel quadro della cessione di Cannon ai Galaxy, sembra ormai il favorito quale interno sinistro di centrocampo davanti alla promessa costaricana Yherland McDonald. Molti poi puntano sul rookie Nico Colaluca, che sembra già pronto a dare profondità alla manovra dei Rapids sulla destra, ma dovrà prima farsi le ossa dietro Terry Cooke. Al centro ovviamente la colonna è il capitano Pablo Mastroeni a coprire le spalle ad un Kyle Beckerman in grande ascesa. Tra i giovanotti di riserva segnaliamo anche John DiRaimondo e Nick LaBrocca.
In avanti, titolare, fortemente voluto da Clavijo, il panamense Roberto Brown, uno che il coach ha ditto di aver cercato da quando l'anno scorso ha perso Jean Philippe Peguero. Con lui Jacob Peterson, Nicolas “Niko” Hernandez e Gomez che può anche giocare da ala. Via Mathis' c'è spazio ancora per un altro.
Oltre agli aspetti tecnici, per il team di Colrado val la pena di soffermarsi su alcune novità .
Iniziamo da un avviso. Nel match d'apertura della stagione, non cercate una squadra con le strisce nerazzurre in campo, non la trovereste. Più. Infatti durante l'inverno i Rapids hanno cambiato colori, assumendo un marrone e celeste simile a quello del West Ham. Fortunatamente almeno il nome è stato confermato, visto che si era anche parlato di Arsenal Colorado o altro. Comuqnue la connection con l'Arsenal, vista la partnership firmata poco più di un mese fa e la quota della società londinese acquistata da parte del patron dei Rapids, il magnate Stan Kroenke.
L'altra novità , fondamentale per il future dei Colorado Rapids, è il posto dove sabato si giocherà il match d'esordio contro i D.C.United, probabilmente con la neve. Parliamo del Dick's Sporting Goods Park, il nuovo e bellissimo stadio costruito vicino al Rocky Mountain Arsenal, ex deposito di armi chimiche. Il Dick's (notevoli già le ironie sul nome sui forum USA), terminato nelle scorse settimane, è un impianto da 18.000 posti con intorno come da tradizione per i nuovi Soccer Specific Stadium un complesso di 25 campi da calcio, ed è costato un totale di $131 milioni. E così dopo 10 stagioni giocate nell'enorme ed eccessivo, per il calcio USA, Invesco Field at Mile High e nel suo predecessore Mile High Stadium, i Rapids si sono trasferiti nel sesto SSS della MLS.
Il centrocampista Terry Cooke, 31 anni, giocatore d'esperienza internazionale, ha espresso il suo favore verso il nuovo stadio: "Un impianto del genere ti dà la carica. E poi ci aiuta per la preparazione e rende tutto più professionale, senza costringerci a trasferirci di campo in campo, con le vecchiette che si allenavano accanto a noi!". E lui che viene dall'Old Trafford"
Per un club che non ha mai vinto la MLS Cup l'obiettivo è chiaro, come anche il modello di business: prenditi cura dei tuoi impiegati e dei tuoi clienti e i risultati arriveranno. Certo adesso toccherà al pubblico, che in queste ultime settimane è stato sicuramente incuriosito dall'attività di marketing portata avanti dai Rapids in tutto lo stato, con pubblicità di ogni tipo.
La squadra è equilibrata, e i playoff non dovrebbe mancarli, lo stadio è a livelli top. Quello che manca è forse quel qualcosa in più, quel Designated Player atteso per l'estate o al massimo per l'anno prossimo. E chissa che la fredda Denver non riesca a scaldarsi per i suoi Rapids.