Justin Mapp anche quest'anno sarà l'anima dei Fire
Nuovo appuntamento con le preview per la stagione MLS 2007: è il turno dei Chicago Fire, la squadra dell'Illinois che fin dalla sua nascita ha sempre lottato per il massimo traguardo (ricordiamo che nel 1998, al suo 1° anno di vita, vinse subito la MLS Cup!).
Nelle ultime 2 stagioni, però, i sogni di gloria dei Fire sono sempre stati frustrati dai Revolution: nel 2005 in Finale di Conference e nel 2006 al 1° turno, gli uomini agli ordini di coach Dave Sarachan hanno subito un brusco stop da parte della compagine bostoniana.
Sarà il 2007 l'anno buono, che li veda approdare almeno alla Finale MLS (da dove mancano dal 2003)? Analizzando il roster capiamo che le intenzioni di Chicago mal si sposano con la realtà : qualche cambiamento importante e la sensazione che invece questa per Chicago sarà una stagione di ricostruzione.
In porta ritroviamo Matt Pickens e David Mahoney: entrambi giovani, con scarsa esperienza alle spalle (8 partite lo scorso anno per Pickens e 0 per Mahoney). Pickens sarà il titolare, almeno in partenza, ma alle sue spalle Mahoney scalpita e all'occorrenza non lo farà rimpiangere.
La difesa è il reparto numericamente più abbondante ed è quello che ha subito il maggior numero di nuovi innesti: John Guppy (presidente dei Fire) ha evidentemente pensato che le uscite di scena anzitempo fossero da attribuirsi ad una fase difensiva non registrata a dovere.
In verità Chicago è sempre stata una squadra difensivamente abnorme, capace di erigere un muro davanti alla propria porta per poi farsi impallinare impietosamente la partita seguente: così non siamo certi che aggiungere elementi difensivi alla rosa sia un'assicurazione contro il "mal di difesa".
Anzi sarebbe forse salutare rivolgere l'interrogativo all'allenatore, di solito il maggior indiziato di dover oliare a dovere gli automatismi difensivi. Ma è anche vero che, negli anni scorsi, forse qualche elemento era mancato (infortuni e/o squalifiche) nei momenti topici della stagione e così si è pensato di rattoppare qualche buco.
In difesa dunque troviamo ancora C. J. Brown (quasi 32 anni e 9 stagioni nei Fire); Jim Curtin, alla sua 7ª stagione ai Fire; Logan Pause, che inizia il 5° anno nella Lega; e Gonzalo Segares, al suo 3° anno nella MLS (l'anno scorso 25 presenze e tanta buona volontà , ma anche piedi non particolarmente sensibili).
Fin qui i veterani: dopodiché abbiamo Jeff Curtin (fratello di Jim) e Jordan Russolillo, scelti al Draft 2006, ma che l'anno scorso hanno giocato nella squadra-riserve e quest'anno sono stati aggregati alla 1ª squadra; Dasan Robinson (alla sua 2ª stagione a Chicago: 23 presenze e 1 gol nel 2006), che dovrà confermare le buone cose fatte vedere nella sua stagione da rookie; e Bakary Soumare, scelto nel SuperDraft di quest'anno (ma più facilmente verrà mandato a fare esperienza tra le riserve).
Tra i difensori possiamo inserire anche Diego Gutierrez che negli ultimi 10 anni ha fatto la spola tra Chicago e Kansas City ed è prettamente un centrocampista di rottura, ma all'occorrenza può giocare da centrale (e comunque l'anno scorso ha fornito 3 assist, poiché giocava più stabilmente a centrocampo).
Dunque in difesa le certezze sono le stesse dello scorso anno: e a meno che qualcuno dei sophomore si riveli un crack, non ci sembra che tra loro ci sia il prossimo Marvell Wynne.
A centrocampo abbiamo il veteranissimo Chris Armas (a Chicago fin dal 1998), centrocampista dedito al ribaltamento dell'azione (5 assist per lui nel 2006), e Ivan Guerrero, uomo d'ordine del centrocampo chicagoano, capace nel 2006 di sfornare ben 9 assist.
Accanto a loro l'"arma impropria" dei Fire risponde sempre al nome di Justin Mapp; dotato di polmoni elefanteschi, all'età di 21 anni è già alla 6ª stagione con Chicago e anche quest'anno sarà l'anima del centrocampo, con le sue scorribande, a volte frenetiche, ma mai senza senso (tattico). Oltre alla quantità , poi, offre anche una notevole qualità , visti gli 8 assist serviti la scorsa stagione.
Il brasiliano Thiago, invece, alla sua 3ª stagione nella MLS, deve invece dimostrare di essere il faro di questa squadra, deve trovare continuità e dispensare lungo l'arco di tutta la stagione quelle giocate che per ora ha mostrato solo a tratti: soprattutto deve fare meglio dei soli 3 gol e 2 assist dello scorso anno. Le qualità ci sono, tutto sta a vedere se c'è anche la volontà di metterle a frutto.
Il centrocampo di Chicago si completa con Pascal Bedrossian (33enne centrocampista francese che nel 2006 ha giocato solo 29 minuti: taglio in vista per lui?), Floyd Franks (che nel 2006, la sua stagione da rookie, ha visto il campo 9 volte) e Brian Plotkin, 14 partite, 1 gol e 1 assist per questo centrocampista un po' anarchico ma dotato di talento.
Il reparto mediano dei Fire sembra un po' sottodimensionato, probabilmente qualche altro elemento muscolare farebbe al caso di Sarachan, perché altrimenti gli infortuni potrebbero rimescolare tutto il quadro tattico di una squadra un po' "leggerina" sotto questo punto di vista; storicamente i Fire puntano più sulla tecnica che sulla potenza, ma per arrivare fino in fondo è necessario l'equilibrio tra le 2 componenti.
È in attacco che secondo noi Chicago ha perso molto: si è disfatta di Andy Herron (a Columbus) e Nate Jaqua (ai Galaxy), ovvero 2 punte tra le migliori nel panorama della MLS, e nel tentativo di svecchiare il roster si affida a Chris Rolfe (7 gol e 1 assist nel 2006) e Chad Barrett (5 gol e 1 assist), affiancati occasionalmente dal sophomore Calen Carr, che l'anno scorso, con 1 gol e 1 assist è risultato una mezza delusione, visto che era la 10ª scelta assoluta del Draft 2006.
A nostro parere manca qualcuno che, molto prosaicamente, la sbatta dentro con continuità ; è l'unica maniera di giungere a certi traguardi, oltre ad essere lo scopo principale del gioco del calcio"
L'allenatore Dave Sarachan dovrà trovare un modulo di gioco adatto ai giocatori che ha sotto di sé: forse potrebbe adottare un 3-4-1-2, con un centrocampista che scali in difesa quando la squadra subisce. Ma sarebbe importante anche aggiungere qualche elemento ad un roster scarno, troppo influenzabile da infortuni e squalifiche.
Insomma, la rosa della squadra sembra in qualche maniera peggiorata rispetto allo scorso anno: sicuramente ringiovanita, ma anche mancante dell'esperienza sufficiente per fare meglio degli anni scorsi. Potrebbe giungere ai play-off, ma se li dovesse mancare non ne saremmo così sorpresi.
Alla prossima!!