Benny Feilhaber in azione con la maglia della prima squadra dell'Amburgo.
Coach Bob Bradley lo ha convocato per le due amichevoli contro Ecuador e Guatemala che la Nazionale maggiore americana giocherà alla fine di marzo. Questo nonostante il ragazzo negli ultimi tempi abbia trovato spazio solo nell'Amburgo primavera. E' forse arrivato il suo turno.
Nato il 18 gennaio 1985 a Rio de Janeiro Benny Feilhaber è considerato, in prospettiva, uno dei maggiori talenti del calcio statunitense. Trasferitosi con la famiglia del Brasile all'età di sei anni ha cominciato a farsi notare calcisticamente negli USA con la Norwood High School, team scolastico con il quale ha ottenuto i primi successi.
Già nel 2000, anno da matricola, Benny si appropriò del ruolo di leader della squadra 15 goal e 8 assist all'attivo, attirando l'attenzione di coach Barry Bardirick, che decise di puntare forte su di lui. La stima guadagnata Feihaber rischia di perderla subito, subendo la "maledizione del sophomore" che lo porta a chiudere la sua seconda stagione con 6 goal realizzati e 5 assist.
Dopo questo piccolo "stop" il giovane talento venuto dal Brasile decide di riconquistarsi tutto quello che aveva momentaneamente perduto, e approfittando dell'estate in cui gioca con gli Irvine Strikers, con cui vince i titoli 2001 e 2002, si presenta ai nastri del nuovo campionato liceale al massimo della forma.
Nella stagione da junior il suo apporto torna ad essere quello del primo anno e con 9 goal e 6 assist guida Norwood alla vittoria del championship di quarta divisione, assicurandosi altresì diversi all-league honors.
Che il 2002 sia l'anno in cui Feilhaber decide di farsi conoscere dall'universo del soccer è confermato dalla vittoria del titolo nazionale con Irvine, appena prima della sua ultima stagione all'high school. Tornato a Norwood per diplomarsi a staccare il biglietto per il college, Benny disputa la sua migliore stagione e con 15 goal, 8 assist all'attivo, viene selezionato negli All-CIF e All-League team.
Iscrittosi a UCLA nel 2003 senza usufruire di alcuna borsa di studio per gli atleti, entra ben presto a far parte del soccer team universitario. Con i Bruins gioca tre stagioni, affinando la tecnica e, come confesserà lui stesso in un'intervista recente, a utilizzare il corpo per coprire il pallone e sottrarlo agli avversari. Rafforzatosi fisicamente Feilhaber sembra gradire, negli anni a Los Angeles, il ruolo di mediano difensivo, o come spesso capita di chiamarlo in gergo calcistico, di "rubapalloni" o centrocampista di rottura.
La svolta per il giovane Benny arriva proprio mentre è a UCLA, ovvero quando viene convocato insieme a diversi suoi compagni, tra i quali spicca Marvel Wynne, per giocare i mondiali giovanili con la rappresentativa under 20 in Olanda. Nel paese dei tulipani Feilhaber esplode e conquista gli onori delle cronache, nonché la nonna tra i quattordici giocatori migliori del torneo; sempre nel corso della World Youth Cup il centrocampista statunitense viene notato dai diversi osservatori europei, ma è l'Hamburg SV a battere tutti i concorrenti e a portarlo in Germania.
Con la squadra tedesca Feilhaber viene spedito a farsi le ossa in Regionaliga Nord, nella formazione amatoriale, sia per la regola che non permette di avere più di tre extracomunitari per squadra, sia per dimostrare di che pasta è fatto e se merita la fiducia che gli è stata accreditata.
Adattatosi presto al lifestyle tedesco grazie al peregrinare della sua vita che lo ha visto cambiare la città e quattro case nell'infamia, Benny riesce presto a conquistarsi la stima dei dirigenti dell'Amburgo, che ad inizio della corrente stagione decidono di promuoverlo in prima squadra. L'esordio in Bundesliga è datato 12 ottobre 2006, quando a metà del secondo tempo prende il posto di Nigel de Jong, nella vittoria casalinga per 2-1 contro lo Schalke O4; la prima partita da titolare è invece di dieci giorni più tardi, il 21 ottobre, dove disputa tutti e 90, i minuti, che vedono l'Hamburg SV sconfiggere il Bayer Leverkusen sempre per 2-1.
Trasformatosi nel frattempo in un centrocampista piuttosto duttile, in grado di giocare anche sulla fascia, Feilhaber sta per aprirsi le porte della Nazionale maggiore statunitense, dopo aver detto di no alla chiamata del CT austriaco Andreas Herzog (che da giocatore ha chiuso la carriera coi Los Angeles Galaxy). In possesso di triplice passaporto, statunitense, brasiliano per nascita, e austriaco per via del nonno ebreo rifugiatosi in sudamerica nel mezzo della seconda seconda guerra mondiale, Benny ha ormai deciso che preferisce puntare a conquistarsi spazio e trofei con la maglia a stelle e strisce, anche se il ritmo "bailado" gli è rimasto nel sangue.
Nonostante non "veda" le assolate spiagge brasiliane dal 1992, la passione per il calcio verdeoro e per i suoi campioni non si è ancora esaurita, come l'ammirazione per il suo idolo, che continua ad essere Garrincha, il "passerotto", l'ala sudamericana che fece innamorare il mondo ai mondiali del 1958, non certo uno qualunque. Un paragone non sarà forse mai possibile, troppo diverse le caratteristiche nel loro modo di giocare, troppo poche le qualità che li accomunano, ma per Feilhaber la speranza di raggiungere il suo idolo non si spegnerà mai, in bocca al lupo Benny.