Danica Patrick, riuscira' a fare il salto di qualita'?
La Indy Racing League aprira' i battenti in questo weekend, quando prendera' il via la stagione numero 12 della serie costruita attorno alla celebre 500 miglia di Indianapolis. Dopo periodi bui la serie è decisamente in crescita, e il finale dello scorso campionato,vinto da Sam Hornish Jr. solo grazie al maggior numero di vittorie ottenute rispetto al suo avversario Dan Wheldon, ha mostrato quanto spettacolo ed incertezza possono offrire queste gare.
Una buona conferma arriva anche dal fatto che ritroveremo i principali protagonisti negli stessi teams, segno di un buon passo verso la maturita' della serie. Una nota dolente, o almeno che ha creato qualche malumore è l'aumentato numero di gare su tracciati stradali, per una serie nata e volutamente improntata alle gare su ovali, tipicamente yankee style.
Per contrastare il dominio di squadre come il Penske Racing o il Chip Ganassi Racing che nel 2006 si sono spartiti 12 gare sulle 14 disputate, il team guidato da Michael Andretti, Andretti-Green, ha aggiunto una vettura affidandola alla bella Danica Patrick, che insieme a Tony Kaanan, Marco Andretti e Dario Franchitti, porta cosi' a 4 le auto schierate.
Per Danica Patrick dovra' essere l'occasione per conquistare la prima vittoria nella serie. Essere stata in testa nella fase finale della scorsa Indy 500 le ha aggiunto ancora piu' notorieta' di quella che gia' aveva per essere una donna in un mondo solitamente piu' maschile, e per di piu' anche affascinante. Ora dopo 30 gare gia' disputate e l'approdo in un top team, questa deve essere la stagione del definitivo salto di qualita'.
Ci sara' anche la rientrante Sarah Fisher a rafforzare la rappresentanza del gentil sesso nella IRL. La 27enne pilota dall'Ohio correra' per il team Dreyer & Reinbold Racing insieme al compagno di squadra Buddy Rice, vincitore della 2004 Indianapolis 500. Entrambe possono certamente vantarsi di essere le donne piu' veloci al mondo, viste le altissime punte raggiunte dalle Dallara motorizzate Honda, che equipaggiano tutte le squadre, sugli ovali.
La lotta per il titolo con ogni probabilita' sara' ancora un affare tra il team Penske con i suoi confermati alfieri Sam Hornish Jr. al terzo titolo IRL nel 2006, dopo quelli vinti nel 2001-02 con il team Penzoli, ed Helio Castroneves due volte vincitore ad Indy, e il team di Chip Ganassi, anche qui con i confermati portacolori Dan Wheldon campione 2005 e Scott Dixon campione 2003.
Nel 2006 Hornish ha completato l'annata da titolo vincendo anche la Indianapolis 500, battendo sul filo il giovanissimo Marco Andretti, il figlio di Michael, nel finale piu' ravvicinato di tutta la leggendaria storia della corsa piu' famosa e veloce del mondo. Dopo aver passato febbraio e meta' marzo nello spazioso e agiato abitacolo di una vettura NASCAR correndo le gare della Busch Series, alla ripresa di contatto con l'abitacolo piu' angusto della sua auto IRL ha avuto qualche momento di claustrofobia, ma finita la 'vacanza' NASCAR Sam è certamente l'uomo da battere anche nel 2007.
A completare il parco partenti ci sono il team Rahal Letterman Racing, di proprieta' dell'ex pilota Bobby Rahal e di Dave Letterman noto personaggio televisivo per il suo "Late Show", nativo di Indianapolis e da sempre appassionato di corse, per cui correranno Scott Sharp e Jeff Simmons.
Il Vision Racing di proprieta' del fondatore stesso della serie, Tony George, schierera' tre vetture, due delle quali saranno guidate da giovani eredi di nomi altisonanti: Thomas Scheckter figlio di Jody, ultimo campione del mondo di F1 con la Ferrari, prima dell'avvento dell'era Schumacher, e A.J. Foyt IV, nome leggendario negli states, il cui nonno vinse 4 volte la Indy 500. La terza vettura sara' per Ed Carpenter, autore nel 2006 di un'ottima prestazione sullo stradale di watkins Glen sotto il diluvio.
I team con una sola vettura sono il Panther Racing con Victor Meira, il Super Aguri Panther Racing con il giapponese Kosuke Matsuura, il cui nome richiama la proprieta' della squadra di F1, il Roth Racing che annovera' il pilota piu' anziano in pista, il quasi cinquantenne Marty Roth, ed infine il team AJ Foyt Enterprises che si affida al rientrante Darren Manning, di nuovo in pista dopo un anno di assenza.
La prima bandiera verde sventolera' come ormai consuetudine ad Homestead, vicino a Miami, sul veloce tracciato ovale. La conclusione sara' sempre su di un ovale, il Chicagoland Speedway, il 9 di settembre, dopo 17 gare. Una tappa fuori dagli US, quella di Motegi in Giappone, tre le new entry: l'Iowa Speedway, ovale, e due stradali fonte come si diceva di polemiche, il circuito di Mid Ohio e quello di Detroit sulla Belle Isle.
I circuiti all'europea salgono cosi' a 5 a fronte di 12 ovali. La serie prende sempre piu' le sembianze della vecchia CART, che poi si divise appunto nella IRL e nella Champ Car. Ma quella serie sforno' tanti ottimi talenti, facendo fare il salto in F1 a gente come Jacques Villeneuve, Alex Zanardi e per ultimo ma non meno importante Juan Montoya. Non solo, nella prima meta' degli anni 90 si avvicino' come prestigio, dato anche dai nomi dei piloti attirati, alla F1 stessa visto che persino Ayrton Senna provo' la Penske, per valutare un possibile impegno.
Il giusto mix tra ovali e stradali, permette di dire che il vincitore sia davvero un pilota completo, capace di avere nervi saldi sul filo dei 380 kmh, come di infilare una staccata a ruote fumanti per la vittoria su un tortuoso budello cittadino.
La gara di Miami sara' la prima disputata usando etanolo come carburante, che sostuisce il piu' classico metanolo. I motori Honda che equipaggiano tutte le vetture in pista sono cresciuti di cilindrata, passando da 3000 a 3500 centimetri cubi.
Infine la copertura televisiva. Potremo vedere la gara di Homestead in diretta sul canale Nuvolari, il 218 di SKY, a partire dalle ore 1:00 della notte tra sabato 24 e domenica 25. La corsa si svolgera' infatti nella serata americana, in notturna quindi. Gli ingredienti buoni non mancano, la velocita' è altissima, non perdete l'appuntamento. Buon divertimento