Champions Cup: esiti diversi

Christian Gomez ha condotto Washington ad una convincente vittoria

Questa notte, dunque, i Houston Dynamo e i D.C. United hanno giocato l'andata dei quarti di finale della CONCACAF Champions' Cup. L'esito dei 2 confronti è stato molto diverso per le 2 squadre anche se, bisogna dirlo, entrambe sono pienamente in corsa per il passaggio del turno.

Iniziamo dai Dynamo: si gioca in Costa Rica, contro il Puntarenas FC, squadra da poco giunta al vertice del proprio campionato ma già  in grado di essere una minaccia costante per le ambizioni di tutti i club che dichiaratamente puntano alla vittoria finale.

Di fronte ad un pubblico (ovviamente) quasi tutto dalla parte dei padroni di casa e sotto un sole cocente, De Rosario e compagni iniziano la partita con il piglio giusto, mantenendo il controllo della palla ed esercitando una pressione costante sulla squadra di casa.

Al 7' è Moreno che fallisce una buona occasione chiudendo troppo il tiro; ma anche il Puntarenas si fa minaccioso, con Viquez all'11' e Bernard al 12'. Al 18' il portiere dei Dynamo Onstad viene caricato iregolarmente: il gol di Wong viene annullato ma il portiere canadese deve uscire dal campo (infortunio alla caviglia), sostituito da Zach Wells.

Al 21' Bernard e Waibel vengono a contatto in area e il costaricano cade in area; l'arbitro messicano Arredondo fischia il rigore; lo stesso Bernard si incarica della trasformazione, ma Wells respinge; Bernard tenta di ribattere in rete, ma è superbo ancora Wells a deviare in corner.

Il 1° tempo si chiude comunque senza altri sussulti; la ripresa non vede mutamenti sostanziali. È sempre il Puntarenas che cerca di scardinare la difesa di Houston, ma i biancoarancio contengono senza soffrire.

I costaricensi intensificano gli attacchi man mano che il tempo passa, spinti da Barboza e Camacho. Alla mezz'ora circa il Puntarenas rimane in 10 uomini, per l'espulsione (doppia ammonizione) di Robinson, ma Houston non ne sa approfittare. L'unica occasione per gli uomini di Kinnear arriva nei minuti finali, quando Dalglish penetra in area ma il suo tiro, debole e basso, è ben parato da Orio.

E quando l'arbitro sta per sancire lo 0-0, ecco la doccia fredda: appena all'interno dell'area Bernard tira, senza molta convinzione, ma una deviazione di Waibel spiazza Wells e gli impedisce di intervenire. 1-0 per il Puntarenas.

Onestamente bisogna dire che i costaricensi hanno meritato la vittoria; non sono stati molto lucidi in fase offensiva e il gol è arrivato più per caso che per una manovra corale, ma è fuor di dubbio che l'abbiano cercato più di quanto abbia fatto Houston, che si è un po' limitata ad agire di rimessa pur senza mai dare la sensazione di soffrire.

È stato fatale, per Houston, l'approccio, dichiaratamente di contenimento, alla gara; il Puntarenas ha mostrato evidenti limiti di personalità , pur giocando in casa, tanto da non creare reali pericoli e anzi concedendo ai Dynamo la superiorità  numerica.

Kinnear semplicemente non ha avuto la lungimiranza di osare un pressing più continuo sugli esterni avversari, che se impegnati costantemente avrebbero potuto commettere errori.

A parziale giustificazione c'è da dire che nessuno dei giocatori dei Dynamo ha i 90' minuti nelle gambe, ciononostante si è visto chiaramente che Houston è in possesso di un gioco corale, e che le poche occasioni avute, ancorché sfruttabili in maniera molto migliore di quanto sia accaduto, sono frutto di schemi e non di semplici estemporaneità .

Il ritorno è fissato per giovedì 1 Marzo all'Aggie Soccer Complex a College Station, in Texas. I Dynamo dovranno sfoderare un'ottima partita per superare il turno, ma niente è ancora compromesso e le possibilità  di qualificarsi alle semifinali sono decisamente alte: ma vanno evitate distrazioni, fatali in casi come questo.

Chi invece non dovrebbe avere nessun problema ad approdare alle semifinali sono i DC United, che regolano per 4-1 gli honduregni del CD Olimpia.

Si gioca a Tegucigalpa, capitale del piccolo stato centroamericano e casa del CD Olimpia, che le cronache danno come vero punto di forza della squadra. Ma stanotte non si è visto nulla di tutto questo, anzi.

I United iniziano di gran carriera e potrebbero passare già  all'8', quando Gomez tira addosso ad un difensore. Al 15' l'Olimpia prova a rispondere con Figueroa, ma Namoff libera senza affanni. Appare chiaro che Washington è meglio organizzata difensivamente e che la sterile pressione degli honduregni poco può fare.

Così al 29' Gomez porta in vantaggio i United, con un tiro dalla lunga distanza che si insacca nell'angolo opposto a quello del portiere James.

L'Olimpia sembra colpito, ma al 34' riesce a pareggiare, grazie ad un calcio di punizione che Barahona calcia in mezzo e Cà¡rcamo riesce a svettare indirizzando la palla in rete.

Allora sale in cattedra Luciano Emilio, la star brasiliana che i United hanno portato a Washington direttamente dall'Olimpia. Alla fine del 1° tempo Gros fugge sul fondo e crossa basso in mezzo: Emilio corregge col tacco sinistro interno quel tanto che basta per mettere fuori causa il portiere. Poi Emilio evita di festeggiare, ma i tifosi honduregni, dopo un silenzio tombale, tributano un grande applauso al loro vecchio beniamino.

Nella ripresa, Washington decide di spingere sull'acceleratore e chiude la pratica: al 60' ancora Gomez beve un difensore e lascia partire un bolide che si insacca vicino al palo di destra; all'83' tocca ad Erpen improvvisarsi goleador insaccando di testa su corner battuto dalla sinistra. A quel punto il 4-1 è servito e, a meno di crolli improvvisi e improbabili, giovedì prossimo i United conquisteranno le semifinali di Champions' Cup.

Sohen e i suoi ragazzi dovranno comunque tenere gli occhi aperti: l'Olimpia "ammirato" questa notte è troppo brutto per essere vero, e i meriti di Washington, innegabili, potrebbero essere esageratamente amplificati dall'attitudine remissiva con cui ha giocato l'Olimpia.

Washington ha saputo imporre il proprio ritmo (non altissimo, visto che per ammissione dello stesso allenatore nessuno di loro ha i 90' nelle gambe) ed è riuscita a sfruttare appieno quelle occasioni che l'Olimpia gli ha permesso di costruire; la circolazione di palla è risultata fluida e gli inserimenti degli esterni hanno incontrato poca opposizione, tanto che 2 gol su 4 sono arrivati da fughe sulle fasce.

Ciò ci dice che Washington ha avuto il tempo di mettere in pratica la tattica che aveva preparato, senza incontrare una reale opposizione, e questo ancora più sul piano fisico che squisitamente tecnico.

Il ritorno è previsto giovedì 1° marzo al RFK Stadium di Washington. I United dovrebbero perdere con più di 2 gol di scarto per fallire l'obiettivo e, anche se improbabile, il calcio ci ha insegnato più volte che non bisogna mai dare nulla per scontato…

alla prossima!!

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