Manny Ramirez nominato MVP delle World Series 2004
Anche se sono diventate una caratteristica peculiare di un altro sport non molto popolare negli USA, il calcio, le pagelle possono essere utili strumenti per sintetizzare in un voto (ed in un breve commento) le prestazioni sul campo dei protagonisti di un evento sportivo.
Perché non applicarle anche alle World Series appena concluse?
BOSTON RED SOX
Johnny Damon 7 : dopo essersi miracolosamente risvegliato in gara-7 di ALCS, l'esterno centro di Boston ha disputato delle buone World Series, cercando spesso di rimediare ai tanti errori difensivi dei suoi compagni ed offrendo discreta continuità in battuta come lead-off; come al solito si esalta nei momenti più importanti (HR in apertura di gara-4 ed il triplo sempre nella stessa partita).
Orlando Cabrera 6,5 : ormai definitivamente promosso al secondo posto dell'ordine di battuta lo short-stop colombiano non brilla al piatto ma non gira la mazza in maniera scriteriata e trova qualche contatto importante per portare a casa punti preziosi (3 RBI).
Manny Ramirez 7,5 : forse qualcuno non sarà completamente d'accordo ma l'MVP ufficiale di queste finali è proprio lui: .412 di media, 1 HR (quello di gara-3) e 4 RBI gli sono valsi il titolo di miglior giocatore di queste WS; sicuramente il suo rendimento è cresciuto rispetto alla sfida con gli Yankees, ma i suoi errori nelle partite a Fenway Park potevano compromettere la serie.
David Ortiz 7 : meno devastante di qualche partita fa (chiedere a Joe Torre) ma comunque sempre pericoloso in battuta (.308, 1 HR e 4 RBI); non sfigura neanche quando è chiamato per le regole della National League a giocare come prima base (quasi indimenticabile il suo out a casa su Jeff Suppan in gara-3).
Jason Varitek 5,5 : dal quinto battitore del line-up di una potenza offensiva come i Red Sox ci si attendeva forse di più (.154 di media con 4 strikeout subiti), ma il catcher di Francona rimedia con la solita attenzione dietro il piatto.
Kevin Millar 5 : penalizzato dalla mancanza del battitore designato nelle sfide in casa dei Cards (Francona gli preferisce ovviamente Big Papi), non trova spazio nemmeno come esterno destro vista la ritrovata verve di Trot Nixon; 1 su 8 globale ma non c'è stato bisogno di lui.
Bill Mueller 7,5 : del terza base ex Giants i Red Sox hanno avuto invece tremendo bisogno, e l'interno di Francona ha risposto alla grande; non tanto in difesa, dove ha partecipato al festival dell'e/orrore di gara-1 e gara-2, ma piuttosto in fase offensiva, battendo con strepitosa continuità (.429, migliore di tutte le WS) e risultando uno dei giocatori più pericolosi e quindi difficili da affrontare (è un switch-hitter) per tutti i pitcher di Saint Louis.
Trot Nixon 7 : un giocatore ritrovato; dopo lo slump durato quasi per l'intera post-season l'esterno destro di Boston ha ricominciato a battere con il giusto timing e per i tanti lanciatori destri dei Cards sono stati guai (.357, 3 doppi e 3 RBI).
Mark Bellhorn 7 : sempre più sornione, anche perché stabilmente retrocesso all'ultimo posto del line-up, il game winner che non ti aspetti ha colpito ancora in gara-1 con il 2-run shot del definitivo 11-9: un maestro di tempismo.
Curt Schilling 8 : altra partita disputata in pessime condizioni fisiche, gara-2, ed altra prova eroica a dimostrazione, per chi ancora avesse dei dubbi, che abbiamo a che fare con uno dei più grandi di sempre; e magari gli sarebbe piaciuto lanciare anche gara-7…
Pedro Martinez 7,5 : i tifosi di Boston si augurano di no, ma quella che potrebbe essere stata la sua ultima apparizione in maglia Red Sox, gara-3, è risultata una delle sue migliori prestazioni in carriera, quantomeno nei playoff: 0 punti subiti e ultimi 13 battitori affrontati rimandati nel dogout a bocca asciutta.
Derek Lowe 7 : doveva essere il unto debole della rotation di Boston ed invece ha vinto, anzi, ha stravinto le due partite della storia, gara-7 contro New York e gara-4 delle finali: forse la sua consacrazione definitiva come grande pitcher.
Tim Wakefield 5,5 : il grande protagonista delle finali di AL, l'anti Bombers per eccellenza, stavolta non è stato così incisivo, e l'unica partita in cui l'attacco di Sanit Louis ha trovato un po' di ritmo è stata gara-1 nel momento in cui il 39enne knuckleballer ha perso il controllo delle sue palle lente.
Mike Timlin/Alan Embree 6,5 : chiamati in causa con regolarità da Francona hanno timbrato il cartellino con una puntualità svizzera: una sicurezza.
Keith Foulke 7,5 : non è facile chiudere con successo una gara di World Series; lui ha messo la parola fine in tutte e quattro le partite, ottenendo una vittoria ed una salvezza con una media ERA da grande closer (1.80) e mettendo K ben 8 giocatori in 5 inning lanciati: gli A's lo rimpiangeranno per molto tempo.
Terry Francona 8 : praticamente impeccabile, anche nel gestire il dopo partita della sfida d'esordio dopo i due gravi errori di Manny Ramirez: un manager vincente.
SAINT LOUIS CARDINALS
Tony Womack 5 : torna lead-off perché di nuovo in condizione di correre ed essere aggressivo sulle basi, ma sulle basi non ci arriva quasi mai (.182) ed è la brutta copia di quello della regular season.
Larry Walker 6,5 : uno dei pochi del line-up dei Cards a non andare completamente nel pallone in battuta; inutile la grande prestazione di gara-1 e la sua media di .357, la migliore tra gli uomini di LaRussa.
Albert Pujols 6 : il giovane capitano di Saint Louis ha cercato di sobbarcarsi tutto il peso dell'attacco quando ha visto che gli altri componenti dei “big three” (Rolen ed Edmonds) latitavano; non ce l'ha fatta anche perché è calato come i compagni rispetto al resto del 2004 ma è stato uno degli ultimi ad arrendersi (prese in tuffo anche nel nono inning di gara-4).
Scott Rolen 3 : incredibile ma vero, un blocco offensivo che non si vedeva da tempo per un giocatore candidato al titolo di MVP di NL: 0 su 15 in 4 partite è un dato che parla da solo.
Jim Edmonds 4 : mezzo voto in più di Rolen per l'unica valida messa a segno (1 su 15) e altro mezzo voto in più per le solite giocate difensive degne della top plays di SportCenter.
Edgar Renteria 6 : inguardabile contro gli Astros, appena sufficiente contro i Red Sox: .333 in battuta e qualche buon out in difesa, nulla più.
Reggie Sanders 4 : non era atteso come Scott Rolen ma da un giocatore esperto come lui uno 0 su 9 al piatto nelle World Series era comunque difficile da preventivare; neanche come DH riesce ad essere pericoloso.
Mike Matheny 5,5 : ottimo difensore, e lo si sapeva, discreto battitore, e lo si è visto: 2 su 8 e 2 RBI, tutto sommato tra i meno disastrosi della spedizione di Saint Louis alle finali.
Williams/Morris/Suppan 4,5 : i tre partenti più esperti di LaRussa hanno fallito completamente nelle prime tre gare della serie, perdendo i duelli con i rispettivi avversari e non riuscendo mai ad arginare l'attacco dei campioni dell'American League; nessuno dei tre sotto i 7 punti di media ERA.
Jason Marquis 6 : il più giovane ed inesperto tra gli starter dei Cards si è rivelato il più solido della rotazione, concedendo 3 punti in gara-4 senza ricevere il minimo aiuto dall'attacco, un tempo stellare, dei campioni della NL.
Bullpen 5 : potrebbero meritare il più politico dei “senza voto” i rilievi dei Cards, chiamati in causa quasi sempre quando il punteggio ormai si era fatto pesante e per lo più irrecuperabile; mai un'occasione di salvezza per Jason Isringhausen e pessime apparizioni per Julian Tavarez (il perdente di gara-1) e Cal Eldred (4 valide e 2 punti concessi in nemmeno due inning lanciati).
Tony LaRussa 5,5 : quando i giocatori più pericolosi dell'intera MLB arrivano nel momento più importante della stagione scarichi e battono un inquietante 6 su 45 un manager può fare ben poco, se non giocare sulle motivazioni e sull'aspetto psicologico, ma forse che il 2004 fosse l'anno dei Boston Red Sox era scritto nelle stelle.