I Dynamo festeggiano la conquista della MLS Cup 2006: a Novembre assisteremo alla stessa scena?
Eccoci di ritorno con le preview per la stagione MLS 2007. Stavolta è il turno dei campioni in carica, quegli Houston Dynamo che hanno portato il titolo in Texas al loro 1° anno di vita nello stato del petrolio.
Non che sia stata una reale sorpresa, beninteso; il roster era quello di San José, che era già molto competitivo, per cui fin da tempi non sospetti avevamo indicato la compagine bianco-arancio come contender per la MLS Cup.
Arrivati ad un determinato livello, dunque, la vittoria finale è spesso questione di episodi; ma la vera sfida è arrivare al livello qualitativo più alto e rimanerci il più a lungo possibile.
Data la conquista del titolo, dunque, l'obiettivo degli Houston Dynamo edizione 2007 non può essere altro che la conferma o, come dicono negli USA, il back-to-back.
Teniamo però presente che, tolti i D.C. United del biennio 1996-1997, nessun'altra squadra è mai riuscita a vincere 2 MLS Cups di fila; i Dynamo tentano di sfatare questa "maledizione". È un obiettivo effettivamente perseguibile? Vediamo di capirlo insieme.
Un vecchio adagio dice che "squadra che vince non si cambia", ed in effetti rispetto al campionato 2006 l'unico a non far più parte del roster è Adrian Serioux, accasatosi ai "cugini" di Dallas dopo essere stato scelto da Toronto nell'Expansion Draft.
Attenzione però: non si tratta di una sottrazione di poco conto. Serioux, giostrando da vertice basso di un rombo di centrocampo, contribuiva non poco a mantenere il centrocampo equilibrato, grazie alla sua abilità sia in fase di copertura sia quando si trattava di far ripartire la squadra.
Oggi c'è un giocatore con le sue caratteristiche nella rosa di Houston? No, e non sembra che il management texano abbia intenzione di dotarsene. Forse si spera che uno dei giovani (2° o 3° anno) possa prenderne il posto.
Difficile che possa farlo Mike Chabala, sophomore che però l'anno scorso non è mai sceso in campo con la 1ª squadra, quindi possiamo parlare di un rookie (di fatto se non di nome); Ricardo Clark (31 presenze, 2 gol e 3 assist l'anno scorso) e Brad Davis (28 presenze, 1 gol e ben 11 assist nella stagione passata) potrebbero adattarsi al ruolo, hanno esperienza sufficiente (4 e 5 anni rispettivamente), ma entrambi difettano della rapidità con cui cambiare il fronte dell'azione; inoltre entrambi sono decisamente più adatti come esterni di centrocampo, messi in posizione centrale sono tutti da verificare.
Forse Kelly Gray o Eddie Robinson potrebbero prendere posto nell'11 iniziale, anche se entrambi sono decisamente più difensori che centrocampisti.
Insomma questo è il vero rebus per coach Dominic Kinnear, che deve trovare la maniera di far quadrare il cerchio: variare la conformazione tattica della squadra senza per questo perdere in qualità e competitività .
Per il resto la rosa di Houston non è cambiata: il punto nevralgico rimane sempre Dwayne De Rosario, attualmente il giocatore MLS più divertente da vedere tra quelli che non arrivano dall'Europa o dal Sudamerica. Le sue giocate, i suoi assist e le sue conclusioni sono l'autentico valore aggiunto a questa squadra.
Davanti a lui ci saranno ancora Brian Ching (rifirmato nei giorni scorsi), Paul Dalglish, più importante del previsto ai fini della conquista della MLS Cup, e Alejandro Moreno, che si alterneranno ancora con Julian Nash e Brian Mullan.
Nemmeno in difesa ci sono stati cambiamenti di rilievo: il portiere titolare sarà ancora Pat Onstad e alle sue spalle troviamo ancora Zach Wells, che l'anno scorso non è mai sceso in campo e ha solo 19 gare di MLS alle spalle (giocate con i MetroStars).
Il capitano della squadra è sempre Wade Barrett, al suo 7° anno nella MLS e sempre nella stessa squadra. Barrett comanda la difesa con autorità ed esperienza, e a 31 anni ancora da compiere è nel pieno della sua maturità agonistica. Accanto a lui Craig Waibel, Ryan Cochrane, Kevin Goldthwaite e Patrick Ianni compongono una linea difensiva collaudata ed esperta ma ancora giovane, che può offrire ancora 3 o 4 anni di solidità .
Dal SuperDraft sono arrivati pochi giocatori e nessuno realmente importante: Corey Ashe (attaccante), Mike Sambursky (attaccante) ed Eric Ebert (centrocampista) non hanno ricevuto ancora la proposta di contratto, mentre l'unica scelta del 1° giro (il centrocampista John Michael Hayden) farà esperienza nella reserve division.
Il modulo di gioco non dovrebbe cambiare più di tanto; forse assisteremo ad un arretramento di Davis o di Clark, ma Kinnear difficilmente rinuncerà al suo amato 4-4-2 elastico (talmente elastico che spesso in campo vediamo un 4-3-3).
Dobbiamo tenere conto di un altro fattore: tra pochi giorni inizierà la CONCACAF Champion's Cup, in cui i Dynamo si presentano da campioni MLS; questo impegno (opposti ai costaricensi del Puntarenas) li obbliga ad anticipare la preparazione precampionato e trovarsi in condizioni decenti per tentare di passare il turno; arrivare il più in là possibile nella Champions' Cup, per testimoniare di un innalzamento del livello di competitività delle squadre MLS, è forse l'obiettivo più importante in ottica futura per tutto il movimento.
Detto che la mancanza di esperienza dei costaricensi dovrebbe giocare in favore di Houston, c'è da considerare il rovescio della medaglia: generalmente le squadre MLS che partecipano alla Champions' Cup iniziano la stagione con grosse difficoltà sul piano fisico.
Difficoltà che si traducono nella perdita di parecchi punti in classifica, almeno all'inizio, e anche se con l'avanzare della stagione le cose migliorano recuperare è comunque più difficile: l'abbiamo visto nel 2005 con i DC United e la scorsa stagione con i L.A. Galaxy. Perché dovrebbe essere diverso quest'anno per i Dynamo?
E infatti pensiamo che non andrà diversamente: nelle prime settimane assisteremo verosimilmente ad un'involuzione del gioco e dei risultati da parte di Houston. Ma nella 2ª parte di stagione regolare dovremmo vedere un ritorno a posizioni più consone allo status di campioni in carica.
Insomma, ci sono tutti gli ingredienti per riuscire nel back-to-back; ma come in tutte le cose ci vuole un pizzico di fortuna: i Dynamo sapranno tirarla dalla loro parte?
alla prossima!!