L'esultanza degli autori dei due gol, Landon Donovan e Jimmy Conrad
"La stragrande maggioranza dei tifosi sugli spalti era per il Messico. Ma la partita è andata agli Stati uniti, come al solito". Cosi il bravo Jeff Carlisle della ESPN ha aperto il suo commento sulla secca vittoria per 2-0 degli USA sul Messico nel match giocato nella notte, in Italia, fra mercoledì giovedì, davanti ai 64,462 (40.000 pro Messico e 20.000 tifosi USA che si son fatti sentire) dello University of Phoenix Stadium di Glendale (AZ). Gli USA hanno così portato il loro score contro il Messico ad un 8-2-1 nei match dal 2000 ad oggi. Addirittura un 7-0-1, se calcoliamo solo le partite giocate su suolo americano. La vittoria è chiaramente una forte spinta verso la conferma per Bob Bradley, attualmente con incarico ad interim, anche se il presidente della federazione USA, Sunil Gulati, prima del match ha dichiarato che questo match "non porterà a nessuna decisione riguardo chi sarà il CT degli USA al termine dell'interim di Bradley". Aspettiamo ancora"
Bradley, al suo primo match vero da CT, dopo la vittoria con la Danimarca B dello scorso 27 gennaio, mette in campo 10 undicesimi dei previsti: difesa con Tim Howard (Everton FC) in porta, Chris Albright (Los Angeles Galaxy) e Jonathan Bornstein (Chivas USA) sulle fasce e Jimmy Conrad (Kansas City Wizards) e Carlos Bocanegra (Fulham FC) centrali. A centrocampo la muraglia formata da Pablo Mastroeni (Colorado Rapids) e Ricardo Clarck (Houston Dynamo), con ai lati Clint Dempsey (Fulham FC) e il rientrante da un infortunio Bobby Convey (Reading). Davanti la sorpresa Chris Rolfe (Chicago Fire)accanto a Landon Donovan, con ancora una delusione per Taylor Twellman, in panchina per tutto il match. Messico invece secondo previsioni, con in difesa l'ottimo barcelonista Rafael Marquez e in avanti gli attaccanti Jared Borgetti, recentemente tornato in patria al Cruz Azul dopo anni passati tra Inghilterra (Bolton) e Arabia Saudita (Al Ittihad), e Cuauhtemoc Blanco.
In panchina per i verdi una leggenda del calcio messicano, l'ex attaccante del Real Madrid (ma anche dei San Diego Sockers nella NASL e dei Dallas Burn nella MLS) Hugo Sanchez, all'esordio da CT in un match che sia lui che i tifosi si aspettavano di vincere, vista anche la grande differenza in termini di esperienza dei 22 scesi in campo. I numeri al riguardo erano chiari: gli 11 del Messico mettevano insieme 705 partite internazionali, col il solo Pavel Pardo che era a quota 132. Di contrasto, gli 11 USA potevano contare su un totale di soli 305 match internazionali giocati, di cui ben 85 li conta Donovan. 400 match di esperienza in più avrebbero dovuto fare la differenza, ma nonostante il Messico abbia controllato il gioco per buona parte della partita e abbia attaccato di più, ha fallito le occasioni avute, dando la possibilità agli USA di prendere fiducia e crescere man mano che i minuti passavano.
Jimmy Conrad, difensore dei Kansas City Wizards e ex UCLA, è stato un po' il termometro della partita sin dall'inizio, marcando stretto l'atteso, ma anziano, Jared Borgetti, frustrandone i tentativi per buona parte del match e lasciandogli una sola occasione, al 42', quando di testa ha messo la palla fuori alla sinistra di Howard. Proprio Conrad ha avuto una chance simile, non fallendola però, al 49', quando su corner di Donovan di testa ha infilato Oswaldo Sanchez, tuffatosi inutilmente. Per Conrad è il primo gol in Nazionale in 19 apparizioni con la maglia degli USA. Per Donovan è stato invece l'assist numero 24 della sua già lunga carriera in Nazionale.
E il raddoppio è arrivato proprio da Donovan, al 90', che ha messo dentro al volo su un bel passaggio di Ricardo Clark.È il gol numero 27 per Donovan in 86 partite, e il suo secondo consecutivo, dopo quello contro la Danimarca, dopo aver giocato 18 match senza andare in gol per un anno e mezzo. È inoltre il suo terzo totale contro il Messico. Più di lui i vicini meridionali sono stati puniti solo da Aldo Donelli, che ne ha messi a segno 4, ma tutti in una stessa partita, nella vittoria degli USA per 4-2 del 24 maggio 1934, primo scontro calcistico della storia fra Stati Uniti e Messico e unico mai giocato da Donelli in Nazionale. Ma Aldo T. Donelli, deceduto nel 2001 all'età di 81 anni, è però rimasto nella storia anche per essere stato l'unico uomo ad aver allenato una squadra professionistica di football americano, i Pittsburgh Steelers, e una di college, Duquesne, contemporaneamente! Nel 1941 infatti, mentre Donelli stava guidando Duquesne verso una stagione da imbattuta, i Pittsburgh Steelers erano allenati dal coach, e in parte proprietario, Bert Bell, che in seguito divenne NFL commissioner. Dove che gli Steelers furono sconfitti nelle prime due partite di campionato, Bell si dimise e un altro dei proprietari, Art Rooney, chiese a Donelli di incaricarsi della squadra, senza però lasciare Duquesne. Donelli guidava gli Steelers al mattino e i Dukes al pomeriggio. Dopo 5 sconfitte consecutive però, ricevette un ultimatum dal commissioner della NFL di allora, Elmer Layden, e decise di lasciare gli Steelers per dedicarsi al college, che sarebbe stata la sua vita, tranne una parentesi ai Cleveland Rams nel 1944.
Dopo questo excursus storico tra calcio e football americano però, andiamo a leggere i commenti dei protagonisti.
“Abbiamo fatto un ottimo lavoro in questo mese di ritiro", ha detto Bradley, "preparandoci non solo per questi due match, ma mettendo le fondamenta per tutti i camp successivi". E fisicamente va detto che gli USA stavano molto bene, avendo finito in crescendo. “Penso che siamo riusciti a dimostrare di che pasta siamo fatti", ha detto invece Conrad, Man of the match, sia per la difesa che per il gol segnato, che è riuscito a non far rimpiangere l'assente Oguchi Oniewu, rimasto a Newcastle con la sua nuova squadra.
Il Messico, nonostante la sconfitta, non ha comunque giocato male, producendo ben 9 tiri in porta e una continua pressione, e mettendo spesso in difficoltà Howard, che ha ormai preso in pianta stabile il posto di Kasey Keller del Borussia Mà¶nchenglandbach. "Penso che la squadra abbia funzionato, e credo che dobbiamo ritenerci soddisfatti", ha detto il capitano Rafael Marquez. "Certo la sconfitta brucia, vista la rivalità esistente, ma cerchiamo di guardare al positivo. Abbiamo creato molte occasioni, purtroppo non le abbiamo realizzate. Ma siamo solo all'inizio di un ciclo". Va deto però che in realtà Sanchez ha puntato su un gruppo esperto, rinviando gli esperimenti per i possibili nuovi inserimenti in vista dei Mondiali di Sud Africa 2010. Marquez dà poco merito agli USA per la vittoria: “Sono stati opportunisti, chiudendosi per gran parte del match. Ci hanno battuto, ma non hanno mai dimostrato di esserci superiori".
Le rivincite comunque non mancheranno, vista la contemporanea partecipazione quest'anno di Messico e USA a Gold Cup e Copa America.
Gol a parte, le scintille sono arrivate verso fine match, quando Marquez e l'attaccante USA Eddie Johnson, entrato in sostituzione di Rolfe, si sono scambiati una serie di colpi proibiti, e con i messicani che hanno dimostrato ben poca sportività uscendo dal campo senza stringere la mano agli avversari e rifiutandosi di scambiare le maglie.
Landon Donovan, che può ormai rivaleggiare con George Bush quale americano più odiato dai messicani, si è espresso chiaramente al riguardo. “Sportività . Mi piacerebbe se voi della stampa messicana parlaste di questo domani, perché è stata veramente assente", ha dichiarato un po' amareggiato Donovan. “Quando abbiamo perso contro il Messico in passato siamo andati a stringere la mano ai nostri avversari dicendo 'Bella partita'. Oggi non abbiamo visto nulla di tutto ciò, e sono molto dispiaciuto". Donovan ha poi criticato il brutto tentativo Oswaldo Sanchez mirato a far male a Eddie Johnson subito dopo il gol di Donovan nel finale. "È triste dover commentare certi episodi, ma spero che qualcuno intervenga, perché siamo uomini" È un qualcosa che in campo non deve succedere".
La Nazionale USA tornerà a scendere in campo per due amichevoli consecutive a fine marzo. La prima il 25 marzo a Tampa (FL) contro l'Ecuador, mentre la seconda il 28 a Frisco (TX), dove affronterà il Guatemala dell'idolo di casa (FC Dallas) Carlos Ruiz. Entrambi i match si giocheranno in date FIFA, e quindi dovrebbero essere molti gli americani con base in Europa ad essere chiamati da Bradley in preparazione ai grandi appuntamenti di questa estate.
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Mercoledì 7 febbraio 2007
University of Phoenix Stadium, Glendale (AZ)
USA - Messico 2-0
Marcatori
USA – Jimmy Conrad (Landon Donovan), 52'
USA - Landon Donovan (Ricardo Clark), 90'
USA: 1-Tim Howard; 5-Chris Albright (Joshua Gros, 68), 12-Jimmy Conrad, 4-Carlos Bocanegra, 3-Jonathan Bornstein; 2-Clint Dempsey (Brian Carroll, 75), 13-Ricardo Clark, 25-Pablo Mastroeni (cap), 15-Bobby Convey; 10-Landon Donovan, 17-Chris Rolfe (9-Eddie Johnson, 64)
Non entrati: 24-Joe Cannon, 23-Bobby Boswell, 14-Bryan Namoff, 21-Justin Mapp, 20-Taylor Twellman,
CT: Bob Bradley
MESSICO: 1-Oswaldo Sà¡nchez; 2-Ricardo Osorio, 4-Rafael Mà¡rquez; 5-Ramon Morales (18-Andres Guardado, 46), 3-Carlos Salcido, 6- Gerardo Torrado (22-Omar Bravo, 62), 7-Alberto Medina (17-Jose Francisco Fonseca, 46), 8-Pà¡vel Pardo, 14-Gonzalo Pineda; 10-Cuauhtémoc Blanco (23-Adolfo Bautista, 46), 9-Jared Borgetti
Non entrati: 12-Guillermo Ochoa, 15-Joaquin Beltran, 19-Israel Castro
CT: Hugo Sanchez
Ammoniti
Jonathan Bornstein (USA) 11'
Carlos Salcido (MES) 11'
Carlos Bocanegra (USA) 42'
Gerardo Torrado (MES) 60'
Brian Carroll (USA) 78'
Arbitro: Mauricio Navarro (CAN)
Assistenti: Hector Vergara (CAN), Amado DeLuca (CAN)
Quarto uomo: Silviu Petrescu (CAN)
Spettatori: 62,462