Il vecchio capitano, Jimmy Conrad, e il nuovo CT, Bob Bradley, nel ritiro di Carson (CA)
Dopo oltre 20 giorni di ritiro, lo U.S. Men's National Team head coach Bob Bradley ha ufficializzato al rosa dei 18 giocatori che stasera sia avvieranno ad affrontare la Danimarca all'Home Depot Center di Carson (CA).
Quattro di loro cercheranno l'esordio con la maglia della Nazionale a stelle e strisce, inclusi l'MLS Rookie of the Year Jonathan Bornstein (Chivas USA) e l'attaccante di FC Dallas Kenny Cooper, quinto nella classifica marcatori 2006 con 11 gol. Ma non mancherà l'esperienza, visto che ci saranno Landon Donovan (per lui già 84 presenza in Nazionale), Pablo Mastroeni, uno coi Mondiali 2002 e 2006 alle spalle e 50 partite internazionali giocate. Ma ecco la lista dei convocati:
Portieri (2) - Joe Cannon (Los Angeles Galaxy), Matt Reis (New England Revolution)
Difensori (7) - Chris Albright (Los Angeles Galaxy), Bobby Boswell (D.C. United), Jonathan Bornstein (Chivas USA), Dan Califf (Aalborg BK), Jimmy Conrad (Kansas City Wizards), Bryan Namoff (D.C. United), Heath Pearce (FC Nordsjà¦lland)
Centrocampisti (4) - Kyle Beckerman (Colorado Rapids), Ricardo Clark (Houston Dynamo), Justin Mapp (Chicago Fire), Pablo Mastroeni (Colorado Rapids)
Attaccanti (5) - Kenny Cooper (FC Dallas), Landon Donovan (Los Angeles Galaxy), Eddie Johnson (Kansas City Wizards), Nate Jaqua (Los Angeles Galaxy), Chris Rolfe (Chicago Fire)
L'ultima volta che abbiamo visto giocare gli USA è stato la scorsa estate durante i Mondiali, nel frustrante ultimo match del gruppo dell'Italia, in cui nonostante il gol di Clint Dempsey gli americani vennero sconfitti 2-1 ed eliminati dal sorprendente Ghana. Da allora molta acqua è passata sotto i ponti: Bruce Arena è stato "dimesso", al suo posto, dopo che tutti erano sicuri sarebbe arrivato Jurgen Klinsmann, è stato invece ingaggiato ad interim il coach dei Chivas USA, e MLS coach of the year , Bob Bradley. Decisione incredibilmente arrivata dopo quasi cinque mesi di vacanza del posto, mesi che hanno purtroppo anche visto la scomparsa del secondo di Arena, e uno dei candidati alla sua sostituzione, Glenn Myernick. Nel frattempo Bob Bradley ha deciso di chiamare con sé come assistente il coach di D.C., Peter Nowak, suo giocatore ai tempi di Chicago. Nel periodo in mezzo, ben 7 mesi, la Nazionale USA non ha mai giocato.
Prende così il via stasera, con una "semplice" amichevole con la Danimarca, il nuovo ciclo che va verso i Mondiali sudafricani del 2010. Certo, il primo match vero per gli USA non arriverà prima di fine giugno (Gold Cup), le qualificazioni inizieranno tra un anno, ma il match di stasera segna sicuramente una svolta importante.
Cos'abbia in mente Bradley per la Nazionale non è ancora chiaro per nessuno. Cero non si trova in una posizione facile. È di molti la sensazione che qualunque dovesse essere il rendimento della squadra da qui a fine maggio, la sua panchina potrebbe saltare immediatamente nel caso venisse individuato il coach straniero che la USSF sta cercando. La cosa strana è che anche dovesse perderle tutte, se Sunil Gulati non dovesse trovare il sostituto adatto, Bradley potrebbe rimanere in carica. Un po' come il meno peggio quindi. Situazione per nulla piacevole, professionalmente parlando, ma certamente nota al ex coach dei Chivas USA al momento della chiamata, accettata comunque da buon professionista.
I giocatori sono tutti schierati dalla parte di Bradley. A cominciare da Donovan: "Credo che Bradley meriti di avere una chance. Lui per primo sa che deve mettersi alla prova, ma la possibilità gli va data". Durante il ritiro il CT ha già cercato di mettere in evidenze cosa vuole dai giocatori. "Abbiamo lavorato molto sulla tattica e sul posizionamento in campo", racconta il centrocampista Justin Mapp. “Capire dove devi trovarti in certe situazioni è fondamentale. In generale comunque le cose con lui stanno andando molto bene".
Certo non sembra che molto sia cambiato rispetto ai tempi di Arena: "Entrambi provengono dalla stessa linea di pensiero" dice Todd Dunivant. “Schema 4-4-2, seppur con qualche variazione. Entrambi spingono verso un gioco aggressivo ma creativo allo steso tempo. Hanno una filosofia dell'allenamento decisamente simile, per quanto siano individui altamente diversi". Non è un caso però che la prima persona chiamata da Bradley prima di accettare la proposta di Gulati sia stato proprio Bruce Arena.
L'atteggiamento dei giocatori potrebbe essere cruciale per il futuro di Bradley. Ad esempio, l'ultima volta che gli USA hanno avuto un coach ad interim è stato dopo i Mondiali del 1994 (in cui gli USA furono guidati da Bora Milutinovic) con Steve Sampson, confermato in carica solo nell'agosto 1995 e dopo che molti giocatori si erano espressi in suo favore. Ma all'epoca le cose finirono male, con gli USA che giocarono un pessimo Mondiale in Francia, con Steve Sampson licenziato e i giocatori che lo criticavano apertamente. “Inevitabilmente, l'arrivo di un nuovo CT porta aria fresca all'ambiente, e questo di concede un certo periodo di grazia", dice Alexi Lalas, oggi presidente dei Galaxy. "ma è una lama a doppio aglio. Fu così infatti nel 1995, ma dopo alcuni ottimi risultati l'atmosfera si guastò. Spero che Bob - licenziato da Lalas quando era GM dei NY MetroStars - possa imparare dal passato, ma vedo ancora il pericolo che qualcosa del genere possa succedere di nuovo".
Al momento comunque c'è lui alla guida, e il problema principale dei chiamati per il ritiro è abituarsi al nuovo CT. Nonostante però il gran parlare di inesperienza che si è fatto nelle settimane passate, sono ben 17 i giocatori chiamati da Bradley che in passato hanno già lavorato agli ordini di Arena. “Bradley ha chiamato alcuni giovani, e ci sta facendo lavorare su alcune cose dal punto di vista tattico sulle quali Arena non ha mai speso molto tempo", racconta il difensore Danny Califf, che con Arena ha messo insieme 13 presenze. "Ma probabilmente la differenza maggiore rispetto ad Arena è fuori dal campo. Bradley è uno che sta molto più attento a quello che fa il gruppo, a cominciare dal comportamento e dal cibo".
Detto questo, tra i vari problemi che Bradley dovrà affrontare nei prossimi mesi ci sarà anche la forzata assenza, causa ritiro dalla Nazionale, di giocatori quali Claudio Reyna, Brian McBride e Eddie Pope, che sicuramente all'inizio lasceranno un vuoto notevole. La partita di stasera sarà l'occasione per i giocatori della MLS (più un paio di Yanks Abroad provenienti da campionati nordici) per mettersi in luce. I media americani riportano l'attaccante Kenny Cooper e il difensore Jonathan Bornstein sono quelli che più hanno attirato l'attenzione fin'ora durante gli allenamenti. Altri, quali Sacha Kljestan, Joshua Gros e Michael Parkhurst, ce la stanno mettendo tutta e sperano di scendere in campo stasera. Su Bornstein Bradley è stato aperto: “Un giocatore che ha impressionato ma che non è una sorpresa per me è Jonny Bornstein“, ha detto. “Le qualità che ha espresso nella scorsa stagione in termini di mobilità in campo, di migliorare ogni giorno, sono notevoli. Lo si può vedere ogni giorno scendere sul campo di allenamento, lavorare duro e mettercela tutta. Sono veramente convinto che sia un giocatore che se continuerà a lavorare in questo modo diventerà veramente bravo".
Molta attenzione però sarà per i veterani presenti a cominciare da Landon Donovan. Reduce da un Mondiale anonimo, dove ancora una volta, al di là dei problemi di gestione della pressione dei media, ha dimostrato di non trovarsi bene dietro le punte, Donovan potrebbe probabilmente essere destinato a sostituire Reyna in fase di costruzione di gioco in mezzo al campo. Certo ormai non sono in molti a scommettere sulla capacità di Donovan di sapersi imporre anche a livello internazionale, ma sicuramente rimane uno degli elementi più preziosi di questa Nazionale, tanto più in assenza degli "espatriati". E poi chissà che giocare nei Galaxy vicino ad uno dalla tecnica e dall'esperienza internazionale di David Beckham non lo faccia crescere?
Questione-Donovan a parte, per iniziare il nuovo ciclo la Danimarca potrebbe essere sicuramente un buon test, essendo anch'essa a campionato fermo e con i giocatori in preparazione, ma purtroppo i danesi sono in California con la squadra B. Un anno fa, in una situazione simile, gli USA batterono 5-0 la Norvegia. Poco attendibile. La Danimarca di oggi, guidata dal grande Morten Olsen, non ha chiaramente nulla a che fare con quella arrivata a vincere, a sorpresa, gli Europei del 1992. Oltre tutto sarà priva dei migliori, come detto, quali ad esempio l'attaccante del VfB Stuttgart, ed ex Milan, Jon Dahl Tomasson, e l'ala del Charlton Dennis Rommedahl. Danny Califf, che gioca nel lega danese con l' Aalborg BK, è però dell'opinione che gli scandinavi abbiano comunque molta qualità da mostrare, e punta l'attenzione sull'attaccante dell'Esbjerg fB, Jesper Bech. “Bech ha un gran fisico, ma è molto intelligente e un ottimo rifinitore". Aggiunge Califf: "È uno col quale ho sempre avuto problemi ogni volta che me lo sono trovato davanti con l'Aalborg“.
La Danimarca è attualmente al secondo posto, dietro la Svezia, nel Gruppo F delle qualificazioni agli Europei 2008 che si terranno in Austria e Svizzera. L'ultima volta che le due nazionali si sono scontrate è stato nel 2004, un 1-1 con gol del pareggio degli USA segnato da Landon Donovan, come stasera sempre all'Home Depot Center. Lo score totale degli USA con la Danimarca è di 0-1-3, con il primo match risalente al 1993. Una curiosità . La selezione danese include tre giocatori che potrebbero trovarsi di fronte a dei compagni squadra: il centrocampista Rasmus Wà¼rtz gioca insieme a Califf nell'Aalborg,mentre Heath Pearce milita insieme a Morten Nordstrand e Michael Ribers nel FC Nordsjà¦lland.
Ma come succede di solito nelle amichevoli di questo genere, l'attenzione del CT sarà molto più sui suoi che sugli avversari, anche se il pubblico americano si aspetta una vittoria e nient'altro. Vittoria che ancora di più sarà aspettata e voluta nella prossima amichevole che gli USA giocheranno contro il Messico, riaccendendo dopo 17 mesi dall'ultimo incontro la grande rivalità tra le due Nazionali. Per quel match, che vedrà l'esordio del nuovo CT messicano Hugo Sanchez, Bradley avrà a disposizione anche Clint Dempsey, oggi al Fulham con McBride e Carlos Bocanegra, e gli altri "europei", tanto per dare l'idea dell'importanza di un match comunque amichevole.
USA - Danimarca si gioca stasera alle 2.00 pm PT (le 23.00 italiane) e verrà trasmessa in diretta su ESPN2, ma si potrà anche seguire sulla diretta testuale online dal sito della USSF. Un in bocca al lupo a Bob Bradley. Ne ha bisogno.