LaRussa sconsolato in gara-3
Prima della partita di ieri in altre 46 edizioni delle World Series si era arrivati a gara-3 sul punteggio di 2 – 0 e le 20 volte che la squadra in vantaggio vinse anche la terza partita si assicurò pure la vittoria finale.
La sconfitta di St. Louis nella prima partita della serie giocata al Busch Stadium assomiglia sempre di più ad un prematuro addio alle speranze di poter conquistare il titolo di più forte del mondo.
Il 2004 ci ha già riservato il miracolo Red Sox che dallo 0 – 3 contro gli Yankees nelle ALCS è passato al 4 – 3 finale con conseguente conquista del Pennant. Difficilmente St. Louis sarà capace di ripetere l'impresa, due miracoli in una anno sembrano troppi anche per il magico mondo del Baseball, e la partita vinta da Martinez e compagni nel Missouri ha un valore enorme perchè ha dato un altra spintone al fantasma della maledizione del bambino.
Cosa è accaduto a St. Louis, autentica fuoriserie vincente guidata da Tony LaRussa in una marcia trionfale nella regular season 2004, che in post-season ha iniziato a perdere colpi per arrivare ad avere il motore in panne nelle World Series? Tutti si chiedono che cosa ci sia dietro alle tre sconfitte consecutive subite dai Cardinals e che hanno lasciato i fans nello sconforto più assoluto.
Come può improvvisamente una squadra così forte avere una rotazione totalmente inefficiente, un attacco sterile una quasi totale mancanza di muoversi sule basi? Non può essere stata sola la condizione strepitosa dei Red Sox, capaci infatti di vincere 7 partite consecutive tra ALCS e World Series, la causa di tanto male. Certamente il valore di Boston non si discute ma la caduta di St. Louis è allo stesso modo evidente.
Lo stesso LaRussa è stato chiaro nell'affermare che la responsabilità deve essere condivisa tra merito di Boston e demerito di St. Louis, incapace di dare una propria impronta nelle partite finora giocate, di saper mettere a segno le giocate vincenti nei momenti topici della serie. In gara-3 la folla del Busch Stadium è stata si zittita da Pedro Martinez ed il suo shutout da 7 innings ma è rimasta sconcertata dal vedere quanto quella che era stata già definita la nuova Gashouse Gang non fosse assolutamente capace, se non all'ultimo inning con il fuoricampo poi inutile di Larry Walker, di colpire come sua abitudine.
Walker, Pujols, Rolen, Edmonds e Sanders, cioè il cuore del lineup dei Cardinals non è riuscito ad andare oltre al 10 – 54 in battuta nelle tre partite giocate per una media sconcertante di .185. Il cleanup Jim Edmonds ha una sola valida su 11 presenze in battute, Scott Rolen che lo segue a battere come n. 5 è ancora all'asciutto con uno 0 – 11 che parla chiaro. Albert Pujols è passato dalle abituali prestazioni da MVP a tre incontri consecutivi senza neanche un RBI.
Altro tasto dolente per LaRussa è quello della rotazione. Nessuno dei tre partenti schierati è riuscito a raggiungere il quinto inning e c'è chi come Woody Willimas è durato addirittura poco meno di tre. Se durante l'anno, con l'aggiunta di Carpenter, il gruppo di partenti di St. Louis era riuscito a far ricredere tutti coloro che l'avevano giudicato un punto debole della squadra, dimostrando continuità e solidità nel corso di tutta la regular season, le cose sono cambiate quando molto probabilmente la stanchezza psicofisica si è fatta sentire. Il Jeff Suppan che non riuciva a correre tra una base e l'altra di gara-3 è un immagine chiara ed esplicativa.
Logicamente quando si pensa che è possibile raggiungere un obbiettivo anche se con fatica e quando ci si accorge che invece tutto è ormai compromesso le cose cambiano e l'unica possibilità è aggrapparsi ala forza della disperazione. La squadra che scenderà in campo stasera non può fare altrimenti sa che non può più rimanere sulle sue ma deve assolutamente cercare la vittoria dal primo lancio della partita.
Ha fatto impressione vedere il lancio di apertura di gara-3 tra Stan Musial e Bob Gibson, il primo protagonista della vittoria del 1946 ed il secondo di quella del 1967 contro gli stessi avversari di oggi ovvero i Red Sox e con lo stesso trofeo in palio le World Series. Nelle due occasioni St. Louis riuscì a conquistare il titolo. Quella cerimonia tanto commovente per i fans di St. Louis era invece il preludio ad un vero e proprio incubo, come poi si è rivelata la partita stessa.
Restano comunque le domande, troppe e senza risposta della Cardinal Nation che incredula ha visto cadere sotto i propri occhi quella squadra tanto potente e forte che gli aveva fatto credere che vincere nel Fall Clasic era solamente una promessa da mantenere. Chissà ….forse è finita solo la benzina prima del previsto.