Maurice Edu (Toronto FC) è la 1ª scelta assoluta del SuperDraft 2007
Venerdì 12 gennaio si è svolto il MLS SuperDraft 2007, 1° atto effettivo della nuova stagione che inizierà ufficialmente il 1° aprile.
Molti i giocatori sotto osservazione, ma quest'anno c'era grande incertezza attorno al nome della 1ª scelta assoluta. Infatti, essendo Toronto in possesso della 1ª chiamata, risultava difficile capire di chi potesse avere bisogno la franchigia d'espansione per poter fare subito la squadra.
C'è da dire che, anche ora che il Draft si è svolto, i roster non sono certo definitivi e molti giocatori potrebbero essere scambiati se i vari GM riterranno di dover operare sul mercato. Ma cominciamo ad analizzare il 1° giro (per l'analisi dei vari giocatori vi rimandiamo agli articoli apparsi nell'ultima settimana su Playit).
(Toronto FC) n. 1 – Maurice Edu da Maryland
Toronto ha deciso di chiamare questo 20enne centrocampista nell'ottica di farne un simbolo della neonata franchigia, e si sa quanto sia importante riuscire a invididuare subito i giocatori-simbolo: ma Edu può diventare davvero qualcuno?
“Sono davvero eccitato”, dice Edu. “Sapevo che Toronto era interessata a chiamarmi ma solo quando senti il tuo nome capisci che è accaduto davvero. È sempre stato il mio sogno, fin da bambino; quando mi chiedevano cosa avrei voluto fare da grande rispondevo sempre: il calciatore”. Il che la dice lunga su quanto il calcio stia crescendo nei gusti delle nuove generazioni americane, ed è a loro che bisogna guardare quando si parla di sviluppo.
Il suo nome richiama quello (forse sceso nella considerazione degli addetti ai lavori) di Freddy Adu; difficile che Maurice riesca ad afferrare subito uno spot da titolare, ma le qualità ci sono. Di sicuro a Toronto hanno ancora bisogno di rimpolpare il roster con dei veterani per il presente, ma Edu può rappresentare il futuro.
(Chicago Fire) n. 2 – Bakary Soumare da Virginia
(I Fire hanno ottenuto questa scelta dai Columbus Crew in cambio di un giocatore ancora da decidere)
Soumare è un ottimo difensore, e la tenuta difensiva è ciò che a Chicago è venuta a mancare nei momenti decisivi della stagione 2006. Che sia pronto per incrociare i bulloni subito ne dubitiamo, è più probabile un suo impiego nella reserve division, almeno all'inizio. Di certo alzerà la qualità del roster in fase difensiva, se sarà allenato a dovere. Chicago non ha sbagliato scelta, forse Columbus ha perso un'occasione.
(Kansas City Wizards) n. 3 – Michael Harrington da North Carolina
Harrington aveva le qualità per essere una 1ª scelta assoluta? Crediamo di no, ma pensavamo che sarebbe stato il 1° dei diensori ad essere scelto. Poco male, è la chiamata n. 3 ed è stato chiamato da una franchigia che cova una gran voglia di riscatto dopo 2 stagioni andate male (e su cui pesa ancora la spada di Damocle dello stadio). Di sicuro ai Wizards non è sembrato vero averlo ancora a disposizione, pur con una scelta così alta; ora si tratta di vedere se potrà essere impiegato da subito in campionato, ma di tutti i prospetti Harrington promette di essere quello più pronto.
(Real Salt Lake) n. 4 – Chris Seitz da Maryland
A Salt Lake City (in attesa che si definisca una volta per tutte la diatriba relativa allo stadio) hanno sofferto per la mancanza di un portiere di sicuro avvenire nele ultime 2 stagioni: i mormoni volevano un portiere da allevare nelle proprie file e ora l'hanno raggiunto, visto che Seitz è di certo uno dei più promettenti goalies dell'NCAA. Ora è necessario portare a termine altri colpi (oltre a quello di Adu) per rendere la squadra più competitiva (obiettivo minimo play-off) e dimostrare allo Stato dello Utah che il calcio a Salt Lake City ci può stare.
(New England Revolution) n. 5 – Wells Thompson da Wake Forest
(i Revolution hanno ottenuto questa scelta dai Los Angeles Galaxy (+ una scelta condizionata del 2° giro del Draft 2008) in cambio di denaro derivante dalla cessione di Clint Dempsey)
Dempsey non c'è più e Cancela è stato lasciato andare a Toronto, così nel centrocampo di Boston c'è bisogno di gente col fosforo in testa. Poiché Steve Nicol il talento lo sa individuare, e visto che Davies non era a disposizione, ecco che i Revs salgono nel Draft e portano a casa un centrocampista dotato di inventiva. Con Nicol riuscirà a incanalare la sua fantasia nei giusti binari dell'utilità per la propria squadra; che possa essere subito un fattore però è difficile.
(Colorado Rapids) n. 6 – Nico Colaluca da Virginia
(scelta originaria dei New York Red Bulls, ceduta ai Rapids nel 2006 per Peguero)
I Rapids hanno bisogno di qualità a centrocampo e non certo da oggi; Colaluca può far fare subito alla squadra un salto di qualità ? Le capacità ci sono e le opportunità anche; vista la cronica incapacità di fare gioco da parte dei nerazzurri del Colorado a Colaluca sarà data la possibilità di dimostrare qualcosa fin dalle prime giornate, poi starà a lui far vedere cosa sa fare. Era nel mirino dei Rapids fin dall'inizio, perciò per lui esistono fià dei progetti.
(CD Chivas) n. 7 – John Cunliffe da Fort Lewis College
Ai Chivas serviva un attaccante, perché Palencia, il giocatore più pagato della MLS fino all'arrivo di Beckham, ha dimostrato di non essere più un bomber di razza. Ecco dunque spiegato l'arrivo di una giovane punta nel roster degli “altri” losangelini. Per inciso, c'è da notare come il 1° attaccante puro di questo draft sia stato chiamato solo al n. 7, e non si tratta nemmeno del miglior prospetto nel suo ruolo. Ma era già stato provinato dagli stessi Chivas, e di sicuro laggiù ne sanno più di noi.
(Chicago Fire) n. 8 – Jerson Monteiro da Alabama-Birmingham
Con 2 scelte al 1° giro i Fire hanno potuto chiamare secondo le proprie necessità e anche secondo il talento che hanno visionato al Combine. La 2ª punta chiamata nel Draft è Monteiro, che viene scelto più in alto di quel che pensavamo, ma a Chicago hanno bisogno di allevare qualche giovane punta per supplire a eventuali assenze (o partenze…) di Jaqua ed Herron. Impressiona la stazza fisica del ragazzo, che però andrebbe sgrezzato tecnicamente; se ne incaricheranno i Fire?
(FC Dallas) n. 9 – Anthony Wallace da South Florida
A Dallas, smaltita (?) l'ennesima delusione per una post-season disgraziata, hanno deciso di scegliere un giocatore polivalente, che ossa fare la squadra da subito e si possa rendere utile in più zone del campo. Wallace gioca sia in difesa che a centrocampo e può dare grinta ad una compagine che a volte si rimira allo specchio mentre gli altri giocano. Scelta oculata, che gli Hoops avevano già pianificato visto che il giocatore era stato provinato da loro stessi.
(Toronto FC) n. 10 – Andrew Boyens da New Mexico
Un'altra scelta al 1° giro per la neonata franchigia, e arriva un difensore, quello che in molti davano come miglior prospetto difensivo del Combine. Toronto evidentemente vuole una squadra giovane ma anche piena di elementi interessanti da utilizzare come pedine di scambio per raggiungere qualche veterano: Boyens potrebbe fare comodo a tanti, soprattutto a Columbus, che non aveva scelte al 1° giro.
(DC United) n. 11 – Bryan Arguez da West Kendall
Altro giocatore polivalente (difensore e centrocampista), e Arguez finisce a Washington che cerca di rinnovare la squadra dalle fondamenta dopo un'epurazione (Adu ed Eskandarian, per citarne 2) forse troppo frettolosa. Certo è che Arguez difficilmente farà la squadra, lo vediamo più come developmental player, e invece ai United servono giocatori pronti subito.
(New England Revolution) n. 12 – Amaechi Igwe da Santa Clara
A Boston rimpolpano il roster con uomini di sostanza e rendimento, ma certe scelte sembrano fatte con l'intenzione di scambiare giovani promesse con veterani di sicuro valore. Potrebbe essere il caso di Igwe? Forse, ma ricordiamoci di Parkhusrt; non sorprendiamoci se il ragazzo diventasse lo “steal of the draft”, anche se è a fine 1° giro.
(Houston Dynamo) n. 13 – John Michael Hayden da Indiana
E anche i campioni in carica utilizzano la loro unica scelta del 1° giro per chiamare Hayden, chiamata che ha tutta l'aria di voler essere a suo modo definitiva: i Dynamo lo vogliono allevare per farne un De Rosario in erba e rimanere competitivi a lungo. Probabile che ci riescano, soprattutto se il canadese lo prenderà sotto la sua ala protettiva.
alla prossima!!