Beckham, il mondo ne parla

Beckham tra i ragazzi della sua Soccer Academy: parte della sua missione di evangelista del calcio

Preso sul campo, a parte la moglie famosa, il guardaroba alla moda e l'enorme celebrità , David Beckham non è certamente più quell calciatore di lvello mondiale che era fino ad un paio di anni fa, avviato verso un inveitabile declino, come è ovvio che sia per un giocatore di quasi 32 anni.

La carriera di Beckham ad alti livelli ha pres oil via nel lontano 1992, quando ha esordito nel Manchester United guidato, allora come oggi, da Alex Ferguson, che stava coltivando la golden generation dei Red Devils: quella di Ryan Giggs, Irwin Scholes, i fratelli Neville e principalmente David Beckham. Nei 13 anni successivi ha vinto per 6 volte il campionato inglese, oltre alla Champions' League del 1999, prima di entrare a far parte della schiera dei Galacticos di Florentino Perez al Real Madrid, nel 2003. Nel mentre, con la Nazionale inglese ha messo insieme 94 partite e 17 gol, partecipando a tre Mondiali, dove però non è mai andato oltre i quarti di finale
Comparate a quelle di altri giocatori (Zinedine Zidane, Luis Figo, Ronaldo stesso), le sue performance migliori non hanno mai toccata livelli stratosferici. Ma Beckham è riuscito sempre a combinare un insieme di duro lavoro e grande tecnica, applicata specialmente a cross e punizioni, in questo sì uno dei migliori al mondo. Non per niente proprio dal suo modo di calciare è stata tratta ispirazione per il titolo del film “Bend It Like Beckham” (e non “Dribble Like Beckham” o “Defend Like Beckham”), in italiano, solita vergognosa traduzione, "Sognando Beckham".

Dopo aver messo in campo delle buone prestazioni allo scorso Mondiale, mettendo lo zampino in quattro dei gol dell'Inghilterra, una delle prime decisioni del nuovo CT Steve McClaren (secondo di Sven Goran Eriksson in Germania) è stata quella di togliergli prima la fascia da capitano e poi di non convocarlo più.

Il suo contratto con il Real Madrid scade il prossimo 30 giugno, e ovviamente Beckham in questi mesi, oltre alla proposta di rinnovo delle merengues, ha ricevuto proposte dai maggiori club europei, inclusi Inter e Milan, come confessato dallo stesso Adriano Galliani. Ma Beckham ha fatto una scelta che ha sorpreso molti, anche se non quelli che seguono la MLS, e cioè accettare l'offerta dei Galaxy e trasferirsi a Los Angeles. Dove come ha scritto l'inglese Independent, i soldi che potrà  guadagnare nei prossimi cinque anni sono un'enormità : $250 milioni, di cui circa $50 per l'ingaggio, e il restante dai diritti d'immagine, sponsorizzazioni, quote sulle vendite di magliette, biglietti, ecc. “Paperone Beckham” ha titolato la Gazzetta dello Sport di oggi. Ma sugli aspetti più strettamente finanziari torneremo in seguito con un'analisi apposita.

C'è però qualcuno, come anche lo scrivente, non crede che il trasferimento dell'ex capitano della Nazionale inglese a L.A. sia dovuto solo ai soldi. In fondo a Madrid come all'Inter e al Milan di soldi ne avrebbe potuti fare ancora tanti, oltre a poter continuare a calcare i principali palcoscenici calcistici d'Europa. Sul Guardian il giornalista Simon Talbot ha infatti messo in evidenza come la grande voglia di Beckham sia quella di lasciare un segno nella storia del calcio. "Beckham ha guardato spesso il film dei Mondiali del 1966 vinti dall'Inghilterra" scrive Talbot. "Le sue lacrime all'eliminazione dai Mondiali quest'estate non erano solo legate al fallimento della Nazionale, ma anche dalla realizzazione che quella era stata la sua ultima possibilità , e non avrebbe più avuto l'occasione di lasciare la sua impronata su un altro Mondiale". "È stato questo suo desiderio di andare oltre che nel 2003 lo ha portato al Real Madrid. Ed è lo stesso desiderio che lo sta portando negli USA adesso. È certamente vero che tutto il glamour che c'è a Hollywood può essere seducente, ma lo è molto di più per lui l'opportunità  di raggiungere un obiettivo storico, e cioè fare del calcio uno degli sporti numero uno degli Stati uniti. Riuscire quindi in qualcosa in cui Johan Cruyff, Franz Beckenbauer e George Best non riuscirono, qualcosa che nemmeno Pelé fu in grado di fare".

Talbot non è stato l'unico giornalista a ricordare i grandi nomi che hanno provato a lanciare il calcio negli USA e hanno fallito di far comprendere questo sport ad un pubblico che sembra content di vivere col suo football, il suo baseball e il suo basket (l'hockey, com'è noto, è un po' in calo). "Il calcio è già  qui da tempo, uno sport perennemente sull'orlo di esplodere", ha scritto il Washington Times, il giornale di casa dei D.C. United, la squadra con più campionati vinti nella MLS, anch'essa in attesa di un grande nome. "Pelé e Franz Beckenbauer negli anni '70. Brandi Chastain e la Nazionale femminile campione del mondo. Bruce Arena e la Nazionale-Cenerentola ai Mondiali del 2002. Freddy Adu. Tutti fattori che sembravano potessero spingere i soccer verso il successo, e tutti hanno fallito. Adesso tocca a Beckham".

"Ci si è già  provato in passato, ricordate?", scrive il Los Angeles Times. "una grande stella arriva qui per venderci uno sport di second piano, e per un po' ha anche funzionato. Ma una volta che la stella è sparita, la stessa fine ha fatto quello sport. Parliamo di Gretzky. Il compito di Beckham sarà  quello di essere più grande di the Great One".

Per il San Francisco Chronicle è una missione impossibile. "La MLS potrebbe importare Ronaldinho, Didier Drogba, Cristiano Ronaldo, Thierry Henry e l'intera rosa dell'Italia campione del mondo senza riuscire a cambiare la prospettiva degli americani. Siamo troppo focalizzati sulle nostre cose, preferiamo il nostro football, e ci piacciono gli sport in cui usiamo le mani".

Concorda con questo approccio il Times di Londra. Il giornalista Simon Barnes, che in passato ha partecipato da reporter ad un fallimentare tour del cricket in nordamerica, dice che l'amore per uno sport è parte di una cultura. "”Beckham può baciare tutto ciò che gli piace, ma il calcio non si sveglierà  negli Stati Uniti". Aggiunge Barnes: "Questo perché il calcio non è parte della cultura americana, e di conseguenza non è disponibile a farsi baciare. Il soccer rimane un gioco per bambini, donne e ispanici, e Beckham non cambierà  questa percezione".

Più speranzoso il magazine americano Sport Illustrated, nella sua versione online SI.com. Sport Illustrated che in passato, ai tempi della NASl, dedicò due copertine che fecero storia al calico, una a Pelé e una a Giorgio Chinaglia. Il giornalista Grant Wahl sottolinea infatti come l'arrivo di Beckham e la cosiddetta "Designated Player Rule" (soprannominata appunto Beckham Rule) possono aprire la strada ad altri campioni del calcio internazionale. Certo, probabilmente non quelli dell'Italia campione, "ma l'arrivo di Beckham dà  sicuramente alla MLS quella credibilità  che non ha mai avuto fin'ora nei confronti dell'appassionato di sport Americano, che pretende per il suo sport di vedere I migliori campioni che sono in giro".

In che modo gli USA accoglieranno Beckham in campo e fuori? Sicuramente con incertezza e curiosità , almeno I residenti di Carson (CA), sede dell'Home Depot Center, dove i Los Angeles Galaxy giocano in casa. Il Los Angeles Daily News si è divertito a raccogliere un po' di reazioni dale persone del posto, che sono state del tipo: "Chi è questo tipo? Ho sentito qualcosa alla TV. Deve essere il Babe Ruth del soccer", o anche "Ma non ha recitato in un film? I film non l'ho visto, ma ricordo il nome".

Beckham dovrà  poi abituarsi ad "universo calcistico differente", come scrive The Independent. "I Galaxy condividono il loro da stadio da 27.000 posti, situate in un campus universitario, con il Club Deportivo Chivas USA. Chivas, il cui pubblico di riferimento è la comunità  messicana di Los Angeles, il cui slogan è Adios Soccer, El Futbol Esta Aqui! Beckham, che ha vissuto le rivalità  di Manchester e Madrid, non dovrebbe avere problem a giocare l'unico derby della MLS, nonostante per questo venga usato l'altisonante titolo di Honda SuperClassico".

Quel che è sicuro è che per il nuovo arrivato in America, lo sportivo più pagato al mondo (Tiger Woods i soldi li fa di suo, senza una società  che lo ingaggi) per sfondare ci sarà  bisogno di grandi prestazioni sul campo, e non solo sulle copertine rotocalchi o sugli schermi di Hollywood. Ma per quee che riguarda le previsioni sul suo rendimento, le posizioni sono contrastanti.
Nella Major League Soccer si ambienterà  sicuramente, nonostante il suo non eccessivo dinamismo in campo. Beck ham rimane infatti un onesto e industrioso (!) giocatore, con ancora una grande capacità  di lanciare la palla a grande distanza con grande precision, come se guidasse il pallone con il laser", ha scritto l'International Herald Tribune. "Ma con la palla tra i piedi non è certo un fenomeno. Gli manca la velocità  e la grazia. Non è in grado di comandare la palla come Ronaldinho, o come anche i giovani recentemente ingaggiati dal Real, o come i veri fuoriclasse di questo gioco".

The Guardian predice alcuni grandi momenti di calico, ma anche qualche brutta entrata da parte di avversari pagati molto meno di lui. "Le sue capacità  balistiche faranno la felicità  della ESPN, e vedrete come ogni tanto qualcuno se ne uscirà  nei titoli dicendo che qualche squadra della NFL vuole ingaggiare Beckham place-kicker". Aggiunge il giornalista del Guardian: "Ma Beckham potrebbe anche scoprire che in una lega dove il salario medio è meno di $90.000 e dove i rookie players, gli esordienti, qualche volta prendono anche solo $11.700, i colleghi invidiosi potrebbero articolare i loro sentimenti per tramite di un robusto trattamento in campo". Freddy Adu lo ha scoperto a sue spese in questi ultimo tre anni, e il ragazzo native del Ghana guadagna solo $500.000 l'anno. Beckham a settimana“. Anche se forse un giorno dovranno essergli riconoscenti, se la sua “”missione” avrà  successo e la MLS crescerà , iniziando anche a pagare istipendi ben più alti di quelli attuali.

David Beckham da luglio giocherà  con i Galaxy, e sicuramente metterà  molta della sua volontà , del suo lavoro, sul campo. E non è certo colpa sua se il suo "personaggio" vale quattro- quinti del suo valore. "Quest'uomo affascinante, uno chef a così tanta beneficenza e volontariato e che è una persona sana nonostante il circo intorno a lui, continuerà  ad affascinare la gente, ma non come un'istituzione calcistica", scrive l'inglese Daily Telegraph.”The legs have gone, - chiude il Telegraph - but not the legend".

Ma forse sono le stesse parole che leggeremo quando altri come lui arriveranno, speriamo presto, negli USA. Ma solo altri come lui, insieme alla ormai seconda generazione di giocatori statunitensi (i Clint Dempsey, i Landon Donovan, i Freddy Adu, ma anche i vecchi Brian McBride e Claduio Reyna, che probabilmente tornerà  negli USA) posso fare del calcio, della MLS, una vera Major League (NHL trema), un vero major sport.

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