A sorpresa Tom Coughlin allenerà i Giants anche nel 2007
Nel giro di pochi giorni i tifosi dei Giants hanno subito due "duri" colpi. Prima hanno visto andare in frantumi le loro speranze per la stagione 2006 e poi, notizia forse ancora peggiore, hanno appreso che Coughlin sarà l'HC pure nel 2007.
Dopo la sconfitta di sabato scorso contro gli Eagles, l'era Coughlin per i New York Giants sembrava davvero finita. Le undici vittorie conseguite nel 2005 avevano creato molta attesa e la stagione era iniziata benissimo con un record di 6-2. Una serie infinita di infortuni ed errori ribaltava però la situazione e solo grazie al record delle squadre battute i Giants approdavano ai playoff.
Nell'incontro di Philadelphia si chiudeva quindi la stagione con la settima sconfitta nelle ultime nove partite. La parte finale del 2006 ha visto la squadra comportarsi esattamente al contrario di quanto detto da Coughlin nella prima conferenza stampa con i Giants.
La squadra allora era indisciplinata in campo e subiva troppi infortuni. Nel 2006 la situazione non è affatto migliorata. Si è perso il conto del numero delle penalità contro la squadra e per quanto riguarda la questione infortuni è meglio non iniziare neanche a parlarne.
Un andamento così negativo nel finale di stagione ha fatto pensare che probabilmente parte dello spogliatoio fosse stanco di Coughlin (e dei suoi metodi). Sin dal suo arrivo, infatti, il suo approccio quasi militare era stato mal digerito da una parte dei giocatori. Barber aveva riportato che i giocatori si sentivano trattati da scolaretti.
Questo può funzionare con un expansion team ma con giocatori affermati come quelli di New York l'approccio doveva essere differente. Inoltre anche nel 2006 la squadra di Coughlin ha confermato la sua tendenza di calare notevolmente nella seconda parte dell'anno. Nelle prime otto partite da quando c'è Coughlin i Giants hanno un record di 17-7.
Negli ultimi otto incontri stagionali il record diventa un disastroso 8-16. Evidentemente la squadra arriva stanca al finale di stagione e di conseguenza il numero di infortuni è sempre bello alto. Ci si attendeva quindi un cambio di regime di allenamento quest'anno ma i risultati confermano che nulla è stato fatto.
Come sempre in questi casi finché si vince non ci sono problemi ma appena inizia ad andare male i mugugni diventano sempre più forti. E con un record solo normale (25-25 in tre anni) in una città non certo facile come New York ecco che la situazione non poteva essere certo rose e fiori.
Non stupisce quindi che anche alcuni "senatori" (Barber e Shockey) non abbiano esitato a criticare il coaching staff durante la stagione. Tutte le critiche (almeno pubblicamente) sono cessate nel finale di stagione e questo può voler dire due cose: o il famigerato spogliatoio si è unito oppure i giocatori hanno pensato fosse inutile criticare il coach quando il cambio era ormai prossimo. Mara si è detto convinto della prima ipotesi aggiungendo che c'è un solido supporto da parte della squadra nei confronti di Coughlin.
L'allontanamento dell'head coach sembrava probabile anche per il ritiro del general manager Ernie Accorsi. Quest'ultimo è il dirigente che, oltre ad aver assemblato (malissimo) questo roster, ha scelto Coughlin (insieme al co-proprietario John Mara) nel 2004.
Un nuovo general manager avrebbe probabilmente insediato al posto dell'attuale head coach un allenatore di sua preferenza. Uno dei candidati (se non il principale) era Scott Pioli, dirigente di New England, che ha però preferito restare con i Patriots. La decisione ha stupito parecchio perché, stando alle voci, una delle poche franchigie ad aver qualche chance con Pioli era proprio quella dei Giants.
Tramontata anche l'ipotesi Parcells come G.M. (almeno così sembra) Mara ha quindi rivolto la sua attenzione soprattutto ai candidati che già lavorano per i Giants. La prossima settimana dovrebbe essere annunciata la promozione a G.M. di Jerry Reese (attuale Director of player personnel).
A quel punto Coughlin ha guadagnato qualche chance in più ma è stato aiutato soprattutto dalla mancanza di head coach di primo piano sul mercato. Il nome più appetibile attualmente libero è Bill Cowher. L'head coach che di recente si è dimesso dagli Steelers di fronte ad una giusta offerta sarebbe forse disponibile. L'impressione però è che voglia aspettare un anno prima di accettare il contratto più ricco offertogli.
Gli altri due nomi più appetibili per una città come New York sarebbero Bill Belichick e Charlie Weis (soprattutto il primo). Entrambi però sono ancora sotto contratto con le rispettive squadre ed almeno per un anno non dovrebbero muoversi.
Belichick forse non sarà libero neanche l'anno prossimo (non si sa con esattezza quando scade il suo contratto) mentre c'erano e ci saranno più chance per Weis. Proprio contando sul suo buon rapporto con i due head coach (oltre che ovviamente per le sue indubbie qualità ) i Giants si erano fatti avanti con Pioli.
Il rifiuto di quest'ultimo ha però bloccato tutto almeno fino al prossimo anno. Quindi Mara avrebbe deciso di aspettare ancora dodici mesi prima di tornare all'attacco in New England o partecipare all'asta per Cowher. E di conseguenza tenersi per un altro anno Coughlin il cui contratto scadeva nel 2007.
Per cercare di salvare le apparenze Mara ha concesso addirittura un'estensione all'head coach facendogli firmare un nuovo contratto fino al 2008. Il co-proprietario dei Giants si è dichiarato fiducioso nel fatto che Coughlin rimarrà a New York ben oltre il 2007. Ma se così fosse perché concedergli un'estensione di un solo anno?
Vedremo se i giocatori e gli assistenti accetteranno di lavorare con un coach dal destino (quasi) segnato. Sarà interessante vedere anche come reagiranno sul campo i giocatori che avevano mostrato qualche insofferenza per Coughlin. I primi commenti di Strahan e Shockey dopo l'annuncio dell'estensione sono stati positivi. Questi, a patto che poi si traducano in fatti, fanno ben sperare per l'inizio del 2007.
Nella prossima stagione il coach non dovrà invece preoccuparsi delle dichiarazioni di Barber. Già a stagione inoltrata, infatti, il back aveva annunciato il suo ritiro. La sua assenza apre un vuoto molto difficile da riempire nel roster ma almeno non fornirà più materiale ai giornali e alle tv di New York.
Dovrebbero restare invece nel roster Shockey e Plaxico Burress. Se al primo si possono perdonare certe uscite perché dà tutto sul campo non si può dire lo stesso sul secondo. È vero che spesso Manning non gli passa palla anche quando libero ma l'atteggiamento in campo del wide receiver non è sempre stato impeccabile. Ormai Burress che richiama l'attenzione del quarterback muovendo in aria il braccio rischia di diventare una caratteristica di New York come Times Square.
Parlando di Manning arriviamo al maggior problema futuro per i Giants. Il quarterback non ha mostrato in campo la stessa determinazione che aveva quando impose ai Chargers di scambiarlo con New York. In tre anni i progressi sono stati nulli ad essere gentili e quest'anno addirittura il quarterback è sembrato regredire col passare delle partite.
Oltre a non sapere neanche cosa significa la parola leadership, Manning ha lasciato a desiderare anche come passatore. Uno dei compiti che attende Coughlin sarà quindi proprio quella di far uscire dalla mediocrità Manning. Una possibile soluzione sarebbe quella di affiancargli un QB esperto per metterlo sotto pressione.
Al suo arrivo nella NFL era la riserva di Warner ma era già sicuro di prendere il posto del veterano entro la fine dell'anno. Magari se motivato dalla concorrenza o dai richiami più forti del coaching staff (contro gli Eagles ha funzionato) Manning potrebbe fare qualche progresso.
Sembrano però fondati i dubbi sulla capacità dell'head coach di sfruttare a pieno il talento del quarterback. In tre anni non è riuscito a creare un playbook su misura di Manning e non si capisce cosa potrebbe cambiare in pochi mesi. Senza considerare poi che bisognerà vedere quanto sarà efficace all'inizio il running game privato di Barber. C'è solo da sperare in un cambio di mentalità del quarterback che innalzi i suoi standard e di conseguenza quelli dei compagni.
E per salvare Coughlin dovrà farlo in fretta perché non è detto che Mara sia così paziente da aspettare sedici (o più) partite prima di licenziare l'head coach. Il co-proprietario ha dichiarato, infatti, che "le nostre aspettative sono molto più alte. Abbiamo abbastanza talento nel roster per fare bene".
Questo fa capire che la proprietà non si aspetta grosse modifiche al roster. Una delle poche aggiunte di un certo calibro dovrebbe essere un nuovo running back da affiancare a Brandon Jacobs. Fra i titolari di attacco e difesa non ci sono free agent a parte il centro Shaun O'Hara.
Quindi, anche se c'è spazio sotto il tetto salariale, si farà più che altro affidamento sul ritorno dei vari infortunati che sull'innesto di nuovi free agent. Il draft dovrebbe servire ad aumentare la profondità del roster per assicurare copertura in caso di infortuni. Sempre che i Giants non decidano di liberarsi di alcuni giocatori che creano malumori nello spogliatoio.
Coughlin per sistemare la squadra dovrà inoltre apportare anche qualche modifica anche al suo coaching staff. Già durante il 2006 l'head coach aveva licenziato l'offensive coordinator John Hufnagel affidando il play-calling a Kevin Gilbride, coach dei quarterback. È notizia di ieri poi che anche il defensive coordinator Tim Lewis ha dovuto fare le valigie.
Nella prossima stagione Coughlin avrà quindi due nuovi coordinatori. L'attacco dovrebbe essere definitivamente affidato a Gilbride mentre per la difesa di parla di Dom Capers. L'attuale defensive coordinator dei Dolphins avrebbe già dato il suo benestare se non dovesse arrivare la promozione ad head coach di Miami.
In chiusura una risposta alla domanda "avrà pur fatto qualcosa di buono Coughlin, no?". La risposta è che in fin dei conti non è stato proprio un disastro. Per la prima volta da quando c'era Parcells i Giants sono arrivati ai playoff per due anni di fila. E questo nonostante la serie di infortuni che ha penalizzato la sua squadra. Quindi essere approdati ai playoff non è cosa da poco.
Viste le attese della pre-season e gli investimenti fatti per rafforzare la squadra questo non sembra però abbastanza. A meno di cambiamenti di mentalità da parte di Coughlin, Manning e qualche altro giocatore ai tifosi non resta che aspettare il 2008. In fondo un anno passa presto"