Once in a Lifetime

La locandina del film

"Once in a Lifetime" è sia un libro che un film. Il libro è firmato da Gavin Newsham, e come il film, diretto da Paul Crowder e John Dower , presentato al Tribeca Film Festival di New York lo scorso anno, e uscito ora in DVD, racconta la storia dei New York Cosmos, la compagine americana che per diversi anni ottenne la ribalta delle cronache sportive mondiali.

Considerati una "icona pop", visto che alla fine degli anni '70 attiravano 80.000 spettatori al Giants Stadium di East Rutherford (NJ), quando Pelè, Franz Beckenbauer e Giorgio Chinaglia scendevano in campo illuminando quello che fino allora era stato l'oscuro panorama del soccer USA. Bandiera del soccer professionistico americano dal 1971 al 1985. Cinque campionati della North American Soccer League vinti negli anni '72-'77-'78-'80-'82. Questo "dream team" dominava le scene domestiche e internazionali, attirando decine di migliaia di persone ovunque giocasse.

Nei tre anni che precedettero l'ingresso della Warner, i Cosmos erano una squadretta senza speranza in un calcio, quello americano, che viveva di espedienti e di illusioni da circo. Benché fosse appena nato, era già  decrepito. Ma nel 1972 vincono il loro primo titolo (davanti a soli 6.102 spettatori) e solo nel 1975 la Warner, dopo aver cercato di metter sotto contratto George Best, i Cosmos si avviarono a raggiungere la supremazia nel soccer americano di quel periodo grazie all'ingaggio di formidabili talenti quali la leggenda vivente del calcio, "O'Rey" Pelé. Nel 1976 arriva il Campione d'Italia con la Lazio “Long John” Giorgio Chinaglia, nostalgico della famiglia residente negli USA e ormai quasi orfano del suo mentore Tommaso Maestrelli. Raggiunti nel 1977 da Carlos Alberto, e dal capitano della nazionale tedesca "Kaiser" Franz Beckenbauer. Nel 1978 da Roma prende l'aereo per New York il libero Campione d'Italia con la Lazio Pino Wilson, che approfitta dell'estate tra i campionati italiani 1977/78 e 78/79 per andare negli a States, vincere il Soccer Bowl ed essere nominato miglior giocatore della finale. Gli spettatori stavolta erano 74.901.

Nello stesso anno arriva dalla Jugoslavia, Stella Rossa Belgrado, colui che diventerà  il recordman degli assist della NASL, Vladislav "Bogie" Bogicevic, che sarà  seguito dai connazionali Vito Dimitrijevic e Ivan Buljan, coi quali insieme ad altri forma una colonia slava ben nutrita. Gli insaziabili Cosmos però vogliono di più. Ed ecco allora che vengono ingaggiati i simboli del calcio totale: il papero d'oro, il profeta del gol come lo chiamava Sandro Ciotti, Johan Cruyff (anche se solo per un paio di amichevoli), un Johannes Neeskens al top della carriera, e un altro nazionale arancione, il difensore Wim Rijsbergen. Non mancano poi gli inglesi, veri "invasori" del calcio nordamericano. Due in particolare si fanno onore, portando gol e vittorie ai Cosmos: Steve Hunt dal Coventry, cui ritornerà  dopo un paio d'anni di soggiorno a New York, con il Soccer Bowl del 1977 in tasca, sostituito da Dennis Tueart, la "Minaccia", proveniente dal Manchester City, che segna la doppietta (cui si aggiunge un gol di Chinaglia) che consente ai Cosmos di aggiudicarsi il Soccer Bowl del 1978.

La carrellata di nomi continua poi con altri campioni internazionali degli anni '70-'80: il piu' grande giocatore iraniano di sempre, Andranik Eskandarian, il portiere tedesco Hubert Birkenmeier, e poi i canadesi Bruce Wilson e Robert Iarusci, Ramon Mifflin (Peràº), Freddie Grgurev e Boris Bandov (Russia), Steve Wegerle (Sud Africa), Nelsi Morais (Uruguay), i grandi terzini brasiliani Francisco Marinho e Oscar (che però è costretto a scappare dopo poche partite causa problemi con il visto d'immigrazione), gli inglesi Keith Eddy e Dan Aitken (bandiera dell'Aston Villa), l'argentino Antonio Carbognani, il portoghese Seninho e l'italiano Oscar Damiani sul viale del tramonto, proveniente dal Napoli.

Il film mostra il glamour che circondava la società  che vedeva a capo Steve Warner, CEO della Warner e vera anima, i fratelli Nesuhi e Ahmet Ertegun (recentemente scomparso), a capo anche della Atlantic Records, e Clive Toye, il giornalista inglese tra i fondatori della NASL. La vicinanza continua dell'allora Segretario di Stato USA Henry Kissinger, le visite negli spogliatoi dei Rolling Stones, gli incontri con i presidenti Gerald Ford e Jimmy Carter, le serate allo Studio 54, dove c'earno le locandine con le loro immagini. I Cosmos erano in breve diventati il meglio e il peggio che gli Stati Uniti potessero dare al soccer. La Warner era convinta, e per un po' ci era riuscita, di poter trasformare in cinema le acrobazie di Pelè, che aveva accettato il ruolo di missionario (a pagamento, guadagnò più in tre anni a NY che in una carriera al Santos), e di altri calciatori da prima pagina attratti dal profumo dei soldi e dalla prospettiva di minimo sforzo

Il documentario racconta la storia dalla nascita fino agli anni d'oro, tra immagini di vittorie e incredibili feste, con interviste a tutti i protagonisti dell'epoca (Pelé escluso, voleva troppi soldi). Il tutto fino ad arrivare al crollo, all'inizio degli anni '80, contemporaneo fallimento della società  di videogames Atari (di proprietà  Warner come i Cosmos). I Cosmos chiudono insieme alla NASL nel 1985, e nel libro come nel film si accusa (ingiustamente) Giorgio Chinaglia di aver avuto parte notevole, lasciando il panorama del calcio americano nella desolazione più completa. Desolazione dalla quale riuscirà  ad uscire solo alla fine degli anni '90, con la nascita della MLS. Ma Chinaglia era risbarcato negli Stati Uniti da presidente della Lazio e la Warner gli aveva volentieri "regalato" il controlo gratuito del 60% delle azioni dei Cosmos. Ma quelle azioni ormai valevano un quarto della Lazio di allora, che era appena risalita dalla B. Del resto nel 1983 i Cosmos avevano perso 5 milioni di dollari ma di questo Chinaglia non era stato informato. Nel 1985, prima di chiudere, la Warner aveva ormai accumulato un debito di $30 milioni, e i Cosmos erano ormai un ramo secco da tagliare nella crisi finanziara che attanagliava la major e che aveva portato al licenziamento di 2.300 dipendenti. Intenditore di soldi come di calcio, Pelé aveva rifiutato la poltrona di presidente, attaccando il sistema Cosmos che lui stesso aveva contribuito a creare e prosciugare, e riprendendo uno scontro che andava avanti da 10 anni attaccò Chinaglia: «Che la situazione sia irrecuperabile lo dimostra l'attuale presidente, il signor Giorgio Chinaglia, che non a caso è anche presidente della Lazio, che occupa gli ultimi posti del campionato italiano». Già , adesso era colpa di Chinaglia, allora come oggi. Ma non era vero.

La sfida vera vinta dai Cosmos é stata però quella di sviluppare i talenti americani. La prima generazione di “campioni” americani era infatti nata: “Captain America”, il centrocampista Rick Davis, membro dell'American National Soccer Hall Fame come il difensore Werner Roth (che ricordiamo centravanti per la Germania nazista in “Fuga per la vittoria” con Sylvester Stallone e Pelé), i portieri Shep Messing, Bruce Arena e David Brcic, Bobby Smith, Angelo DiBernardo, Jeff Durgan, Steve Moyers, Darryl Gee, Gary Etherington e Erhardt Kapp.

E proprio uno di questi giovani di allora, Bruce Arena ha guidato la nazionale di calcio USA ai quarti di finale dei mondiali di Corea e Giappone del 2002 e a pareggiare con L'Italia campione del mondo a Germania 2006. Con nazionali composte da giocatori che in gran parte sono cresciuti con nella mente i ricordi delle stelle dei Cosmos e nelle gambe l'allenamento e l'esperienza trasmessagli da quegli americani che con le stelle giocarono.

Oggi a New York giocano i NY Red Bulls, di proprietà  dell'austriaca Red Bull, che ha acquistato gli allora MetroStars lo scorso anno. E per l'inaugurazione la dirigenza ha pensato bene di organizzare un megaspettacolo al Giants Stadium, modello Cosmos che portavano in campo Bugs Bunny, richiamando anche le vecchie glorie di allora. Ma è stata solo memoria, nonostante il momentaneo successo di pubblico, perché certe cose avvengono solo Once in a lifetime"

Il trailer di "Once in a Lifetime"

Once in a Lifetime:
The Extraordinary Story of the New York Cosmos (2006)

DVD: $22.99
Durata: 97 minuti
Regista: Paul Crowder, John Dower
Con Matt Dillon (narratore), Mario Mariani, Marv Albert, Franz Beckenbauer, Johan Cruyff, Mia Hamm, Rodney Marsh, Pelé, Werner Roth, Clive Toye, Carlos Alberto, Giorgio Chinaglia, Ahmet Ertegun, Steve Hunt, Shep Messing, Steve Ross, Bobby Smith, Dennis Tueart.
DVD Features:
Sottotitoli in inglese, spagnolo, francese,
Available Suono: Dolby Digital 5.1
Game highlights:
-1980 Soccer Bowl: Cosmos vs. Ft. Lauderdale Strikers
-1981 Soccer Bowl: Cosmos vs. Chicago Sting
-Pele's farewell game
Scene tagliate
Stories of Pele: SportsCentury
Interviste

Once in a Lifetime
Gavin Newsham
Atlantic Books
304 pagine – € 13,12
ISBN-10: 1843543753 – ISBN-13: 978-1843543756

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