L’oro del Kentucky

Andre Woodson, QB di Kentucky, durante il recente Music City Bowl.

Ormai, i primi bowl sono in archivio e, nel quadro di una analisi di alcune università  non di primo piano e della loro stagione 2006, il nostro treno attraverso l'America si ferma, questa volta, a Lexington, sede dell'università  del Kentucky. In questa stagione il Kentucky è salito alla ribalta delle cronache sportive più per le prestazioni di Louisville che dei Wildcats.
Ma anche l'università  del Kentucky, questo stato culturalmente appartenente a pieno diritto al comprensorio degli stati del Midwest, si è tolta delle soddisfazioni.

Infatti, lo scorso 29 dicembre, al Music City Bowl di Nashville, Kentucky ha sconfitto Clemson 28-20, aggiudicandosi la prima vittoria in un bowl dal 1984.
Kentucky è arrivata al bowl dopo una stagione conclusa con un record di 8-5, che è il secondo miglior record negli ultimi 29 anni di storia di UK.
E' passato ormai molto tempo dalle prime 3 stagioni del coach Brooks a Lexington, nelle quali i Wildcats avevano avuto problemi fuori del campo, con violazioni delle regole NCAA e nel campo, con un record che parlava chiaro: 25 sconfitte in 34 partite.

“Non posso dire quanto sia orgoglioso di questi ragazzi seduti vicino a me”, sono state le prime parole di coach Rich Brooks nella conferenza stampa post partita, “è oltre le mie capacità  riuscire a spiegare quello che questi ragazzi hanno compiuto”.
I Wildcats hanno battuto Clemson con lo stesso playbook usato la maggior parte della stagione, fatto di un discreto passing game ed una difesa opportunistica ed attenta a forzare turnovers.

Uno stile di gioco che non sempre ha funzionato in stagione, come nella sconfitta patita nel derby contro Louisville per 59-28 ed in quella ad opera di LSU con un imbarazzante 49-0.
Tutto invece è andato bene nel bowl, dove la difesa di UK ha limitato i 2 running backs di Clemson, le superstars James Davis e C.J. Spiller, che insieme avevano prodotto più di 2,000 yards in stagione, a sole 77 yards.
Un grande risultato, specialmente per coach Brooks.
I fans dei Wildcat, infatti, dopo le stagioni precedenti, come detto fallimentari, volevano la testa di Brooks, un coach di esperienza ( coach di Oregon al Rose Bowl del 1994 e offensive coordinator al Super Bowl del 1998 con gli Atlanta Falcons) ma che non aveva ottenuto risultati a Lexington.

L'Athletic Director di Kentucky, Mitch Barnhart, ha avuto quella pazienza che spesso manca nel college football, analizzando il lavoro svolto dal coach e vedendo che la svolta era dietro l'angolo.
Addirittura, il 22 dicembre Barnhart ha prolungato il contratto di coach Brooks.
Ed un elemento della “svolta 2006” è stato senza dubbio l'ingaggio, da parte di Brooks, dell'ex offensive coordinator di Tennessee, Randy Sanders, per allenare Andre Woodson, uno dei tanti quarterbacks talentuosi sparsi per il Paese che non sono (erano?) in grado di esprimere il loro potenziale.
Nel bowl contro Clemson, per molti si è manifestata compiutamente la bontà  del lavoro di Sanders con Woodson: il quarterback ha dimostrato sia una grande “pocket presence”, sia la capacità  di quando, come e dove lanciare la palla.
Per Woodson, un bel 20 su 28 per 299 yards e 3 touchdowns.
Ora coach Brooks ha guadagnato almeno il rispetto dai fans dei Wildcats.
Adesso si guarda con più ottimismo al 2007, in casa Wildcats; 16 starters e molti dei backups chiave della squadra dovrebbero tornare la prossima stagione ed in Kentucky si vocifera anche della possibilità  che i Cats possano essere nominati nel pre-season national ranking.

Primo dei ritorni dovrebbe essere proprio quello di Andre Woodson che, dopo aver raggiunto Tim Couch come il solo quarterback di UK a passare per almeno 30 touchdowns in una stagione, sarà  guardato a vista come uno dei possibili Top quarterbacks per il Draft NFL del 2008.
“Woodson ha fatto un tremendo passaggio da giovane estremamente talentuoso a giocatore adulto e maturo”, dice Brooks, “se continuerà  così, arriverà  a giocare bene anche al prossimo livello”.

Un problema potrebbe esserci nel ruolo di quarterback di riserva, dove il sophomore Curtis Pulley potrebbe essere spostato nel ruolo di wide receiver a tempo pieno nel 2007. Ecco allora che la palla passerebbe ai redshirt freshmen Will Fidler e Mike Hartline.
Una decisione importante sarà  poi quella che prenderà  il junior wide receiver Keenan Burton, che potrebbe saltare l'ultimo anno ed entrare nel draft NFL di questa stagione.

“Io, i miei cari ed i coaches ci siamo seduti ed abbiamo parlato e da loro avrò tutte le informazioni di cui ho bisogno”, ha detto Burton, “arriveremo presto insieme a prendere una decisione”.
Burton ha tempo fino al 15 gennaio per decidere se entrare nel draft. Per ora è in attea di una comunicazione dal NFL draft advisory board, l'organismo a cui si rivolgono i giocatori universitari per sapere quali prospettive hanno di essere draftati e quale potrebbe essere il numero della loro chiamata.
Burton, con le sue 123 ricezioni totali in carriera con UK, per 1,635 yards, non sarà , eventualmente, facile da sostituire, ma i Cats hanno comunque altri buoni ricevitori in Dicky Lyons Jr., 9 TD passes questa stagione per lui e Steve Johnson.

Nella offensive line si dovranno sostituire 2 seniors: il right tackle Michael Aitcheson ed il centro Matt McCutchan.
I Cats dovrebbero allineare, nel 2007, il left tackle Garry Williams e la left guard Christian Johnson sul lato sinistro della linea con Eric Scott e Jorge Gonzalez che dovrebbero giocare al centro.
Inolte UK potrà  contare sui prodotti da junior-college Jess Betts e Josh Winchell. I 3 principali running backs Rafael Little, Tony Dixon e Alfonso Smith dovrebbero tutti ritornare.

La difesa nonostante i problemi ha finito forte la stagione, ma dovrà  comunque migliorare: il defensive coordinator Mike Archer avrà  un buon lavoro da fare. I Wildcats perderanno i seniors Durrell White e Lamar Mills ma l'end Jeremy Jarmon è diventato un playmaker e su di lui dovrebbe essere costruita la linea difensiva nel 2007.

Attorno a Jarmon, ci saranno il sophomore Myron Pryor ed i giovani Corey Peters e Jamil Paris, insime ad i redshirts Josh Minton e Ricky Lumpkin.
Il corpo dei linebackers dovrebbe essere a posto con Wesley Woodyard, un All-SEC, Braxton Kelley e Johnny Williams.
Senza dimenticare Micah Johnson; considerato la miglior recluta di UK negli ultimi 10 anni, Johnson, 6-2, 270-pound, può giocare middle linebacker, defensive end ed addirittura running back.
Nella secondaria, la sola perdita sarà  quella del senior cornerback Karl Booker. Trevard Lindley e Paul Warford ritorneranno e Marcus McClinton e Roger Williams garantiscono a UK 2 safeties in grado di colpire duro.

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