Il dopo-Hunt a Dallas

Steve Morrow: riuscirà  dove Clarke ha fallito?

Lamar Hunt se n'è andato.

Questo significa, per lo sport americano, la perdita di un'icona, di un pioniere del soccer e di un vero e proprio padre fondatore del football americano.

Tutto il mondo dello sport lo piange; era comunque malato da tempo, perciò la notizia della sua morte non è giunta come un fulmine a ciel sereno, neppure per i dirigenti delle franchigie di cui era proprietario.

Ma 2 delle squadre che lui (con i suoi familiari) possedeva ora devono ripianificare le proprie strategie; una di queste è il FC Dallas.

Gli Hoops hanno concluso la scorsa regular season in testa alla Western Conference con 52 punti (record di franchigia) ma sono stati eliminati dai Colorado Rapids nel 1° turno dei playoff per il 2° anno consecutivo.

Alla fine della stagione il coach Colin Clarke è stato esonerato, perché "aveva a disposizione il miglior roster dell'intera MLS, ma i risultati non hanno rispettato le attese": parole e musica del presidente e GM Michael Hitchcock, il quale poi è stato abbastanza chiaro nel delineare la strategia della squadra: “Prenderemo le decisioni insieme al nuovo coach”.

Il nuovo coach ora c'è: è Steve Morrow, che era nello staff di Clarke, dunque una persona che conosce l'ambiente dall'interno, che può dare indicazioni importanti su cosa bisogna fare per arrivare fino in fondo; inoltre è stato giocatore (proprio a Dallas, tra l'altro) fino a 3 stagioni fa.

Ma si respira aria di cambiamenti attorno al Pizza Hut Park; al momento in cui scriviamo, FC Dallas non ha esercitato l'opzione sul portiere Jeff Cassar, uno dei veterani (10 di militanza nella MLS); evidentemente Morrow ha ritenuto che, con 2 portieri come Dario Sala e Shaka Hislop, Cassar diventa superfluo.

In effetti c'è da dire che Cassar iniziò la stagione 2006 con la consapevolezza di poter ambire al posto da titolare, ma un infortunio in preseason lo ha tenuto in panchina fino al 20 maggio, quando entrò nel 2° tempo della partita contro i New England Revolution. Una settimana dopo un altro infortunio al quadricipite lo ha levato dai campi per il resto della stagione.

Ma se Hislop è quello che abbiamo "ammirato" nelle ultime settimane di regular season, allora Cassar diventa prezioso come una borraccia d'acqua nel deserto di Gobi; il nazionale trinidegno, infatti, non ha dato nessuna sicurezza al reparto arretrato e anzi si è reso responsabile più di una volta di interventi da mettersi le mani nei capelli; un po' di esperienza in più di certo non gli farà  male, ma puntare su di lui per l'intera stagione puntando dichiaratamente al titolo sembra un azzardo.

Un altro contratto non rinnovato è quello di Simo Valakari, dopo 3 stagioni con gli Hoops (le ultime 2 addirittura da capitano!); il finlandese ha giocato 31 partite di regular season su 32, offrendo sempre prestazioni di assoluta sostanza, piazzandosi nel ruolo di centrocampista centrale dedito a distruggere il gioco avversario e a recuperare palloni.

Ma il mese scorso gli Hoops hanno acquisito il centrocampista difensivo Adrian Serioux dal Toronto FC in uno scambio con Ronnie O'Brien, e questo arrivo già  faceva capire che la permanenza per Valakari stava per volgere al termine.

Detto che Serioux è stato pedina fondante della Houston che a novembre ha vinto il titolo e quindi è un'ottima addizione, è però quantomeno strano il volersi disfare di una vera istituzione quale Valakari.

Continuando nell'analisi del roster troviamo il bomber Roberto Mina: è in prestito dall'Ecuador, prestito che ora è terminato, e Dallas deve decidere se rinnovarlo o meno per il 2007. Anche Mina ha passato la stagione 2006 nelle retrovie dopo uno strappo muscolare all'inizio di luglio, ma è riuscito comunque a segnare 3 gol e servire 1 assist in sole 16 partite; probabile che venga confermato, ma se il suo fisico non dovesse offrire garanzie a Dallas si guarderanno in giro.

È terminato il contratto di Justin Moore, scelto al 2° giro del Draft 2006. Moore ha giocato 2 partite con la 1ª squadra e per il resto è stato utilizzato nella squadra-riserve; si pensava potesse fare la squadra insieme a Bobby Rhine ma è ancora immaturo. Nel 2007 potrebbe far parte della rosa come developmental player.

È scaduto anche il contratto dello stesso Rhine, e a tutt'oggi non gli è ancora stato rinnovato. Rhine è con Dallas fin dal 1999, e in questi anni è passato da un ruolo più offensivo (tornante di destra) ad uno prettamente difensivo (terzino destro); probabilmente dietro all'indecisione sul suo rinnovo c'è un problema di costi.

Per sostituire tutti questi giocatori (nell'ipotesi improbabile che nemmeno uno venga rinnovato) Dallas ha comunque a disposizione un buon ventaglio di soluzioni: il centrale difensivo Drew Moor (6ª chiamata assoluta al Draft 2005, 27 gare per lui quest'anno), i centrocampisti Ramà³n Nàºà±ez (anche lui 6ª chiamata, però al Draft 2004, 25 partite, 6 gol e 4 assist)) e Aaron Pitchkolan (nella squadra-riserve lo scorso anno, con solo 10 chiamate in 1ª squadra) e la punta Abe Thompson (al 2° anno di MLS, l'anno scorso 2 gol e 6 assist per lui).

Anche i giocatori usciti dal programma Generation adidas (Dax McCarty e Blake Wagner), il portiere Ray Burse e i difensori Michael Dello-Russo e Dominic Oduro, tutti draftati nel 2006, rimarranno nella squadra-riserve, ma il coaching staff è sicuro che la prossima stagione potranno competere per un posto nel roster.

A questo punto c'è da fare una considerazione: vista la mole di decisioni da prendere è lecito pensare che il roster sia rivoluzionabile. D'altro canto Dallas avrà  una scelta non altissima al prossimo draft, ma in ogni caso qualche buon giocatore subito pronto alla pugna potrebbe arrivare.

Che senso aveva dichiarare allora che quello della scorsa stagione era il roster migliore della MLS? Esonerando solo l'allenatore e mantenendo invariata la rosa i giocatori non avrebbero avuto più alibi, invece ora (dovessero fallire ancora) potranno trincerarsi dietro la scusa che il roster è diverso e devono imparare a conoscersi e tutto il solito profluvio di banalità  che una situazione come questa prevede.

Senza contare che cambiare troppi elementi porta effettivamente ad una perdita di automatismi che si potevano quasi dare per scontati; facendo così Hitchcock ha in pratica sconfessato le sue stesse parole.

Probabilmente dietro questo vortice di cambiamenti c'è un po' di invidia per Houston, che ha portato il titolo in Texas al 1° anno di vita; gli Hoops esistono dal 1996, ma oltre la Finale di Conference non sono mai andati.

Morrow è un allenatore giovane e ambizioso, merita una possibilità  di affermarsi; ma se il roster non subirà  altre modifiche importanti Dallas potrà  continuare a lottare per il titolo, viceversa potrebbe subire un drastico ridimensionamento.

Probabilmente Hunt avrebbe agito in un'altra maniera…
Alla prossima!!

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