Kyle Veris, difensore squattrinato e developmental player dei Los Angeles Galaxy
Nella MLS c'è un gruppo di giocatori, quelli delle squadre riserve, che però spesso scendono in campo con la prima squadra, che la "Beckham rule" non la possono nemmeno sognare.
Per fortuna nel sud della California in questi giorni ci sono circa 20°, e non le tempeste di neve che stanno colpendo il Missouri e l'Illinois, e così almeno si può risparmiare sul riscaldamento. Per i giovani di squadre come Galaxy o Chivas USA infatti, anche il riscaldamento può essere un problema. I Developmental Players della MLS infatti, più che calciatori sono studenti sembrano studenti di college senza soldi in tasca. Come definire altrimenti i ragazzi del developmental roster dei Galaxy dove si può guadagnare anche $11,700 l'anno con un contratto privo di garanzie. Un po' i precari del pallone.
I Developmental players di Chivas USA e Galaxy hanno infatti non pochi problemi a vivere nella South Bay, dove il costo della vita è decisamente più alto che nel resto del paese (NY esclusa, chiaramente). Per questo i giocatori in questione condividono la stanza con altri colleghi, e anche se i club cercano di aggirare le regole per aiutarli, spesso questi sono costretti a chiedere soldi ai genitori per mantenere vivo il loro sogno di diventare giocatori professionisti.
Attenzione però, qui non parliamo di ragazzini della primavera, che anche in Italia gudagnano bern poco, seppur aiutati almeno nel avere un tetto e i pasti dalle società di appartenenza. Qui facciamo riferimento a gente come il rookie Kyle Veris, 23 anni, laurea ad Ohio State e 10 partite nella MLS 2006. "Il problema vero sono le ragazze - dice scherzando Veris - mi tocca chiedere i soldi a papa e mamma per portarle fuori".
La questione sta diventando un problema anche a livello nutrizionale, visto che molti di questi ragazzi finiscono a mangiare gli special menu dei fast food per risparmiare. Quando va bene, si organizzano in gruppi di acquisto e cercano di risparmiare al supermercato, quando non vanno a fare colazione a base di sandwich con maionese o burro d'arachidi all'Home Depot Center dove almeno per loro il cibo è gratis. C'è poi il problema dell'affitto. Veris vive Redondo Beach, e paga $735 al mese per la sua parte, prezzo non male per la zona. Ma ricordiamo che Veris guadagna meno di $1.000 al mese!
“Le spese per la vita di tutti i giorni sono un problema serio per alcuni nostril giocatori che risiedono nelle aree in cui il costo della vita è più alto", ammette l'MLS deputy commissioner Ivan Gazidis. Infatti, la maggior parte developmental players, per sopravvivere, deve contare sull'assistenza della propria famiglia. I club ci provano anche a sostenerli, ma le regole della MLS sui compensi sono molto strette. Ma quantomeno, in genere, i club cercano di legare le presenze in campo a dei gettoni che si aggirano sui $150 a partita. Ci sono poi casi come quello del Real Salt Lake, dove gli sponsor forniscono casa e telefono cellulare ai developmental players al secondo anno con la società . Fortunati, visto che invece, ad esempio, i ragazzi del New England Revolution sono costretti a trovarsi casa ben lontani dal centro di Boston e dal Gillette Stadium per per sopravvivere. Columbus almeno ha assunto una persona che si occupa di aiutare i giovani calciatori a trovare sistemazioni a poco. Ma, come detto, le squadre della MLS secondo le regole non dovrebbero coprire l'affitto dei giocatori, la cui spesa potrebbe essere considerata un extra compenso (i contratti dei developmental players non rientano nel montante totale) e far sforare il salary cap.
Almeno da questo punto di vista, professionismo o no, la vita dei giocatori di college è sicuramente migliore di quella dei loro colleghi più giovani o più anziani all'esordio nella MLS.
Entrambi però, come Lawson Vaughn, difensore rookie dei Chivas USA, devono trovarsi un secondo lavoro sia per vivere che per ripagare le spese universitarie. Cosa impossibile con un contratto da $11,700. Ecco perché in molte scuole delle aree dove sono presenti squadre della MLS si iniziano a vedere giovani coach di calcio.
Triste ad esempio la storia di Herculez Gomez, passato pochi giorni fa da Los Angeles ai Colorado Rapids. Oggi giocatore affermato, quando era nel developmental roster dei Galaxy, Gomez era costretto a dormire nel monolocale ad equo canone della nonna, violando le regole del condominio e quindi col rischio di sfratto per entrambi. I soldi per lui erano così pochi che ogni sera faceva visita ad amici e familiari per rimediare la cena o lavare i vestiti. “Tenevo la maggior parte dei miei vestiti nella macchina", racconta Gomez. "Altri ragazzi potevano permettersi il lusso di allenarsi e andare a casa a rilassarsi, mentre io cercavo di stare in giro tutto il giorno per evitare di dover stare nel monolocale con mia nonna".
Ma per fortuna, alcune squadre violano sottobanco le regole e aiutano i propri ragazzi. Ad esempio, i Chivas USA hanno messo a disposizione un appartamento di quattro stanze a Harbor City, dove I giovani possono stare fino a che non riescono a trovare una sistemazione migliore. Anche se poi spesso i giocatori restano lì più di quanto la MLS consentirebbe. Anche se qui parliamo di ragazzi che, con un reddito di $11,700, potrebbero ottenere buoni pasto dal governo.
I giocatori più anziani spesso aiutano questi ragazzi. Ad esempio, Peter Vagenas dei Galaxy nel 2006 ha guadagnato oltre $125,000. Non tantissimo certo, almeno per gli standard europei, ma questo non lo ferma dall'offrire ogni volta che può il pranzo o la cena ai suoi colleghi più giovani.
Non sembrano prospettarsi cambiamenti a breve per i developmental players, almeno non fino al 2009, anno di scadenza del contratto collettivo di lavoro. Bob Foose, executive director della MLS Players' Association, esprime poi la sua preoccupazione per il fatto che mettere tutti questi ragazzi al minimo di stipendio della MLS, $28,000, costerebbe alla lega $1,171,500, quasi $100.000 a squadra. E non è aria di cambiamento.
Developmenta players a parte poi, persino giocatori affermati come Andy Dorman ($29,400) e Clint Dempsey dei New England ($86,487.50), Jonathan Bornstein, Chivas USA ($28,000), Bobby Boswell, D.C. United (29,400), guadagnano cifre ridicole. Ci si stupisce poi se cercano di fuggire verso lidi più floridi.
Il rischio per la MLS, se dovesse decidere di non cambiare la propria politica di compensazione per i developmental players, ma anche di quelli già titolari, tanto più con l'arrivo di molti giocatori dall'Europa e dal Sud America a seguito dell'approvazione della "Beckham rule", è che sempre più ragazzi cerchino l'avventura in Europa o anche nella USL. Peggio ancora, i giovani americani potrebbero continuare a preferire baseball, hockey o football (magari non il basket, che richiede fisici particolari) e il calcio USA trovarsi con una base che smette di crescere e fornire talenti (ancora pochi) a Nazionale e club. Senza investimenti, niente risultati, e si rischia anche di finire come la NASL che, con una politica di contratti monstre per i calciatori stranieri e di minimi per i giovani americani, non è riuscita a costruire una forte base giovanile che potesse nel tempo sostituire i dinosauri stranieri. Certo, la MLS è ben più avanti, ma i rischi sono sempre lì.