Le scelte del nuovo CT

Marvell Wynne e Landon Donovan: il nuovo che avanza e la vecchia guardia

Nonostante le voci che vorrebbero l'argentino Jose Pekermann sulla panchina della Nazionale USA, il favorito a sostituire Bruce Arena, in un incarico ormai vacante da qualche mese, rimane sempre il tedesco Jurgen Klinsmann, che peraltro vive ad Huntington Beach (CA), conosce il calcio USA e parla pefettamente inglese. L'annuncio del nuovo CT da parte del presidente della USSF Sunil Galati è atteso nel giro di una settimana o due. Ma il punto, al di là  del nome, è relativo a come la Nazionale USA, lo USMNT, cambierà  nell'avviarsi sul lungo e tortuoso percorso che la porterà  verso i Mondiali del 2010 in Sud Africa.

Nel caso, come personalmente speriamo, che sia Klinsmann ad assumere l'incarico, per lui la via migliore da seguire sarebbe probabilmente la stessa che intraprese quando la Federazione tedesca lo ingaggiò per guidare un Nationalmannschaft, che allora era in piena fase decadente, verso i Mondiali casalinghi della scorsa estate coronati con un insperato terzo posto. Quando Klinsmann iniziò a lavorare sui bianchi di Germania, nel 2004, tra email e telefonate ad orari impossibili, visto che continuava a vivere in California, ma anche apportando metodi di allenamento rivoluzionari appresi negli USA, la Nazionale tedesca era davvero messa male, reduce da un pessimo Europeo in Portogallo, dove era stata eliminata al primo turno. Più che altro sembrava che la grande Germania che in passato aveva prodotto campioni quali Franz Beckenbauer (gigante di Bayern Monaco e NY Cosmos), Gerd Mà¼ller (che negli USA giocò a fine anni '70 nella NASL con i Ft. Lauderdale Strikers), Kalle Rummenigge e Lothar Matthà¤us (passato senza gloria per i NY MetroStars), non fosse più in grado di produrre giocatori di qualità  e di livello internazionale. Ma l'ex centravanti di Stoccarda, Inter, Monaco, Sampdoria e Tottenham dimostrò presto come invece fosse ancora possibile. Lanciò immediatamente in squadra giovanotti di belle speranze, ma privi di esperienza, come ad esempio l'attaccane Lukas Podolski o come Bastian Schweinsteiger del Bayern Monaco,finito anche nella lista per il Pallone d'Oro 2006, vinto poi da Fabio Cannavaro. Nessuno dei nuovi aveva più 22 anni, ma tutti poi hanno contribuito alla splendida corsa dei Mondiali, interrotta solo dall'Italia che si avviava a vincere la Coppa del Mondo. Quella di Klinsmann post 2004 è stata una rivoluzione che ha ricordato a molti quella di Azeglio Vicini con gli Azzurri dopo i Mondiali '86, quando in pratica trasportò in Nazionale l'intera Under 21, con ottimi risultati.

Ma non è stato necessario aspettare i risultati per apprezzare il lavoro di Klinsmann. Molti suoi colleghi, con il burbero Jose Mourinho in prima fila, hanno lodato infatti il suo approccio radicale nel cambiare la faccia della Nazionale tedesca. Il portoghese, dopo la batosta subita dalla Germania contro l'Italia prima dei Mondiali (1-4) ha infatti dichiarato: "Ammiro Klinsmann, e ammiro il suo coraggio. Ha una grande personalità  e crede nei giovani talenti. E inoltre non cambia idea solo perché ha perso una partita". Klinsmann è riuscito infatti a mettere insieme un gruppo di giovani che della compattezza e della grinta, senza tralasciare però la tecnica, ha fatto il suo forte.

Quanto fatto con la Germania dal 2004 è esattamente quello che Klinsi, dovesse toccare a lui, dovrebbe mettere in piedi con la Nazionale USA: un progetto spalmato su quattro anni. Certo lo USMNT non deve e non può, anche per limiti nel numero di giocatori di livello disponibili, essere rivoluzionato. Ma molti cambiamenti andranno sicuramente avviati, a cominciare dall'avvicendam,ento, ormai inevitabile, di molti "senatori", come ad esempio Claudio Reyna, Brian McBride o Eddie Pope. Servono giovani, gente con un atteggiamento aggressivo e un gioco orientato all'attacco e allo spettacolo, e se questo significa far saltare alcune teste, beh così sia. Klinsmann del resto ha già  dimostrato di non temere di prendere decisioni impopolari. Come dice sempre lui: "La meta è la vittoria".

Prima dei Mondiali però, la Nazionale USA è attesa da due appuntamenti consecutivi molto importanti, nell'estate 2007. Il primo è la CONCACAF Gold Cup, che gli USA giocheranno in casa da campioni in carica. Il secondo, ben più difficile e competitivo, è la Copa America, cui gli USA parteciperanno per la seconda volta nella storia, che si giocherà  a luglio in Venezuela, paese non certo amico degli americani, e dove affronteranno Nazionali del calibro di Brasile, Argentina e Uruguay. Certamente al termine di questi due tornei il CT USA avrà  le idee molto più chiare su quella che sarà  la strada per Sud Africa 2010.

Un altro torneo importante che va tenuto sotto osservazione è il 2007 FIFA World Youth Championship, il Mondiale Under 20, che il prossimo anno si terrà  in Canada dal 30 giugno al 22 luglio 2007, in sei città : Montreal, Ottawa, Toronto, Edmonton, Burnaby e Victoria.

Il Group A del 2007 CONCACAF Under-20 Final Round Qualifying Tournament si terrà  dal 17 al 21 gennaio 2007 a Panama City, Panama, mentre il Group B giocherà  tra il 21 e il 25 febbraio a Culiacan, Sinaloa, sulla west coast messicana. Gli USA giocheranno nel Group A contro Guatemala, Haiti e Panama, mentre nel Group B il Messico si troverà  insieme a Costa Rica, St. Kitts & Nevis la vincitrice del turno preliminare fra Giamaica e Trinidad & Tobago
Se, come ci si aspetta, i ragazzi di coach Thomas Rongen si qualificheranno, molti dei giovani che scenderanno in campo saranno "osservati speciali" per Klinsmann e il suo staff. Il movimento calcistico giovanile americano sta infatti finalmente iniziando a dare i suoi frutti, e oggi non è più un problema mettere insieme una rosa competitiva di 30 giovani che possano puntare in prospettiva alla Nazionale. In ogni ruolo oggi i titolari dello USMNT possono essere sfidati da giovani pronti a subentrare, qualcosa di inimmaginabile fino a 10 anni fa.

Andando a vedere, o a immaginare, il materiale che Klinsmann, o chi per lui, si troverà  davanti, cerchiamo di costruire un'ipotetica rosa sulla quale si baserà  il presente e l'immediato futuro della Nazionale USA, che tornerà  in campo dopo i Mondiali per la prima volta il 20 gennaio 2007 contro la Danimarca, in un'amichevole che siocherà  all'Home Depot Center di Carson (CA). Vicino a casa di Jurgen Klinsmann.

In porta Kasey Keller, 36enne portiere del Borussia Mà¶nchengladbach, nonostante l'età  è ancora la scelta numero uno, almeno nel breve periodo. Tanto più se, come sembra visto che il suo contratto scadrà  a giugno, lascerà  la Bundesliga per andare a giocare, per la prima volta in carriera, nella Major League Soccer. Dietro di lui, erede designato sembra essere il portiere dell'Everton, il 27enne Tim Howard. Hahnemann del Reading, sembra fuori dai giochi ormai. Chi invece in gioco, anzi in porta, sembra pronto ad entrare è Brad Guzan, 22 anni, dei Chivas USA, mentre tra le giovani promesse troviamo anche Chris Seitz, 19enne portiere sophomore dei Terrapins della University of Maryland. Da tenere sott'occhio anche Troy Perkins (D.C. United), MLS Goalkeeper of the Year 2007.

In difesa ci sono ancora delle colonne come Oguchi "Gooch" Onyewu, centrale dello Standard Liegi pronto a trasferirsi in Premier League, il piccolo Steve Cherundolo (Hanover '96) e un Carlos Bocanegra in grande spolvero nel Fulham quest'anno. Ma dietro di loro c'è una mezza dozzina di ragazzetti che scalpitano per andare ad aggiungersi al roster. Esempi? Quavas Kirk (L.A. Galaxy) e Bobby Boswell (D.C. United), quest'ultimo MLS Defender of the Year 2007. Ma, quello che sembra impossibile non vedere titolare a breve, se continuerà  a far vedere i progressi di quest'anno, è Marvel Wynne, potente e veloce difensore dei NY Red Bulls.

A centrocampo gli USA di talento ne hanno in abbondanza, anche se in parte inespresso a certi livelli. Tolto Reyna, la cui mancanza in visione tattica e in esperienza si farà  sentire, ci sono Landon Donovan (esploderà  mai?) e DaMarcus Beasley, che sta cercando di rigenerarsi, con poco successo per ora, al Manchester City. Poi ecco Bobby Convey e Clint Dempsey, che sembra ormai inevitabilmente avviato alla Premier League. Dopo di loro, che al momento sembrano comunque una spanna sopra agli altri, sono in rampa di lancio i vari Justin Mapp (Chicago Fire), Benny Feilhaber, 21enne dell'Amburgo, bravo ma ancora inesperto, e il duo dei Chivas USA composto da Sacha Kljestan e Jonathan Bornstein, un jolly tuttofare MLS Rookie of the Year 2007. Last but not least, le due grandi speranze, per ora ancora non realizzate, del calcio USA: Freddy Adu, 17 anni, attualmente in prova al Manchester United, dove sotto l'egida di Alex Ferguson non potrebbe che migliorare, e Danny Szetela (Columbus Crew), che il prossimo anno, se riuscirà  a non infortunarsi, potrebbe essere il boom della MLS.

Davanti, con McBride di ritorno in America ma via dalla Nazionale, continua a mancare un cannoniere vero. Eddie Johnson, in questi giorni in prova al Reading, pare essersi perso tra infortuni e problemi caratteriali. Come sono lontani i tempi dei $5 milioni offerti dal Benefica" I due attaccanti americani migliori di oggi sembrano l'hawaiano Brian Ching, reduce da un campionato splendido in cui ha dato un grande contributo alla vittoria degli Houston Dynamo, e Taylor Twellman, che però continua a non convincere e anche a non vincere con i suoi New England Revolution. Il futuro sembra appoggiarsi su tre ragazzi di cui sentiremo parlare a lungo, vista anche l'età : il sorprendente 17enne dei New York Red Bulls, Josmer Altidore; Chris Rolfe, 23 anni, Chicago Fire; e una novità , Charlie Davis, attaccante di gran talento del Boston College già  richiesto da Olympique Marsiglia, Ajax e AS Roma. Per le emergenze e l'immediato, c'è sempre l'esplosivo 30enne Jeff Cunningham del Real Salt Lake, quest'anno capocannoniere MLS.

Scelte difficili per il futuro CT degli USA ma anche, a differenza di quanto trovò Bruce Arena nel 1998, molto materiale umano su cui lavorare.

Prossimi appuntamenti della Nazionale: 20 gennaio 2007, Danimarca; 7 febbraio, Messico, allenato dal neo CT Hugo Sanchez, ex grande attaccante del Real Madrid.

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