La Harley Davidson Super Glide Custom, americana fino al midollo!
Chiusa la 64° edizione del Salone Internazionale del Motociclo a Milano, è già tempo di bilanci. Dopo presentazioni, cifre, speranze e buoni propositi, è giusto fare un punto per capire che 2007 ci dovremmo attendere parlando di due ruote.
Prima di approfondire il discorso americano con le "new entry" di Harley e Buell, facciamo un breve resoconto della fiera appena conclusa.
La vicinanza con il Salone di Colonia non ha certo giovato alla rassegna italiana che ha potuto contare comunque sull'apporto delle case italiane che proprio nel capoluogo lombardo hanno presentato delle primizie mondiale di tutto livello. La Ducati ad esempio ha svelato finalmente la nuova 1098 che sostituirà la poco convincente 999 inserendo nel mercato una Superbike di tutto rispetto, sviluppata e testata da Vittoriano Guareschi (il tester della Gp6 MotoGp) e arricchita di quella sportività , che forse solo a Borgo Panigale sanno trovare.
Impressionante la nuova Mana di casa Aprilia: si tratta della prima moto con cambio automatico o sequenziale in commercio, aprendo così nuovi orizzonti anche tra le due ruote che hanno spesso sofferto una crisi di rinnovamento, a causa della necessità di costruire pezzi microscopici adatti ad essere inseriti in carene sempre più leggere.
Non solo Italia, ma anche Giappone. La Kawasaki a Milano ha mostrato in anteprima la nuova verdona: la Z 750. Si tratta di una nuda dal cuore profondamente sportivo; un attacco sottile degli uomini di Akashi nei confronti della Hornet di casa Honda presente a Milano, ma lanciata a Colonia.
Passiamo ora alle novità "Made in Usa": partiamo con l'Harley Davidson, che in Italia ha lanciato la Super Glide Custom. Il modello riprende la precedente Dyna mantenendo uno stile retrò che ha tanto ben fruttato commercialmente nei mesi scorsi. Una sella più lunga, più comoda, con sotto un propulsore da 1584 cc e con cambio a sei marce.
Dopo l'apparizione tedesca gli uomini di Milwaukee hanno deliziato anche il pubblico italiano con un prototipo: l'XR 1200 studiato per il mercato europeo riportando lineamenti da Dirt Track. Se i riscontri saranno positivi, troveremo la versione stradale di questo prototipo in vendita forse già tra un anno.
In un angolo dello stand, quasi dimenticata la sempre verde 883 che con la versione Night Rod Special punta a far innamorare migliaia di nuovi utenti con quel suo look tipicamente Harley e con un'aggressività maggiore vista l'ampiezza del gommone da 240mm.
Il motore a 4 tempi della 883 Rod ha una cilindrata di 1130 cc, una coppia massima di 10,7 kgm a 7000 giri per garantire scatti decisi unendo il confort della più classica Harley.
In casa Buell invece è stata presentata una SuperMoto (modelli sempre più estremi - da vedere la Ducati Hypermotard e le nuove Ktm).
Si chiama Lightning XB12STT, ma si può denominare più semplicemente SuperTT; la neonata di casa Buell, fatta eccezione per una livrea discutibile, ha impressionato unendo lo spirito aggressivo di un Motard all'ampiezza della sella capace di ospitare un passeggero in tutto (o quasi) comfort.
Lunga, molto lunga considerando che l'interasse è di oltre 1300mm, ma spicca anche il manubrio di derivazione crossista.
Presente anche il fondatore Erik Buell che forte della partnership con l'Harley ha mostrato gli evidenti progressi della sua casa in grado con gli anni di conquistare una piccola, ma cospicua fetta di mercato europeo.
Una coppia, quella Harley-Buell che nel meno competitivo mondo a stelle e strisce ha fatto piazza pulita avendo la capacità di spaziare in vari campi mantenendo le caratteristiche e gli stili del passato. Il popolo americano si sa, ci tiene molto alle tradizioni.