Chris Pozniak è uno dei domestic players che terranno alti i colori di Toronto
L'eco dei festeggiamenti da parte dei tifosi di Houston non si era ancora spenta che già ai piani alti della Major League Soccer si stava lavorando per rendere sempre migliore e più competitiva la Lega calcistica con più potenzialità di crescita di tutto il mondo (e non stiamo esagerando).
Così venerdì 17 novembre si è svolto il 2006 Expansion Draft dedicato solo alla nuova franchigia, il Toronto FC, che inizierà a incrociare i tacchetti con le avversarie a partire dall'aprile 2007.
Il team canadese, durante questo draft, aveva a disposizione solo 10 chiamate per poter scegliere i propri giocatori, con la limitazione di non poter chiamare più di un giocatore per ognuna delle altre squadre: il risultato è che 2 squadre non sono state nemmeno toccate, "onore" toccato a FC Dallas e Colorado Rapids.
Questa è la lista completa dei giocatori scelti da Mo Johnston, tecnico dei canadesi:
1. Paulo Nagamura (Los Angeles Galaxy)
2. Danny O'Rourke (New York Red Bulls)
3. Jose Cancela (New England Revolution)
4. Adrian Serioux (Houston Dynamo)
5. Nate Jaqua (Chicago Fire)
6. Rod Dyachenko (D.C. United)
7. Jason Kreis (Real Salt Lake)
8. Tim Regan (Chivas USA)
9. Ritchie Kotschau (Columbus Crew)
10. Will Hesmer (Kansas City Wizards)
Ma subito dopo avere completato il giro di chiamate il club ha annunciato un vorticoso giro di scambi; il 1° scambio della storia della franchigia è stato interessante: Adrian Serioux (uno dei "domestic" di Toronto) insieme ad una scelta del 2° giro del draft è stato ceduto a Dallas in cambio del centrocampista Ronnie O'Brien.
Quasi contemporaneamente, Jason Kreis, che Johnston aveva chiamato per farne un punto-cardine dell'attacco, è stato rispedito al Real Salt Lake, che lo reclamava a gran voce. Toronto FC in cambio avrà una scelta supplementare al draft di gennaio (dove, lo ricordiamo, avrà il diritto di scegliere con la 1ª chiamata assoluta).
Ma Toronto non si ferma qui, e scambia il centrocampista Danny O'Rourke e il portiere Will Hesmer cedendoli ai Columbus Crew in cambio di un'altra scelta supplementare.
L'attaccante Nate Jaqua (ormai ex Chicago Fire) è ora la punta di diamante dell'attacco di Toronto. Ha espresso il desiderio di provare a giocare in Europa e ci sono state anche voci di un possibile trasferimento ad uno dei club di Los Angeles, ma Johnston ha detto che spera di convincerlo a rimanere nella Queen City. “Gli ho parlato ieri (sabato per chi legge). Lui in questo momento è una merce di scambio”, ha detto Johnston. “Voglio che venga qui e fargli vedere l'organizzazione, lo stadio, e voglio parlargli dei progetti per l'anno prossimo.”
Rod Dyachenko, che ha appena finito la sua stagione da rookie con i D.C. United, è stato espressamente voluto da Johnston. Non ha mai segnato con i rossoneri nelle 9 occasioni in cui è sceso in campo, ma il coach dei canadesi ne è rimasto impressionato. “Lui è uno di quelli che non vorrei scambiare; è un giovane pronto ad esplodere, ha esperienza internazionale. Credo che abbia ampi margini di miglioramento e sono veramente esaltato all'idea di averlo con noi”.
Johnston ha aggiunto al roster 2 elementi difensivamente esperti quali Tim Regan e Ritchie Kotschau; ma Regan proprio in questi giorni è stato ceduto ai New York Red Bulls in cambio della punta Edson Buddle.
Regan è stato ai Chivas USA durante il 2006, disputando la sua miglior stagione fin da quando è entrato nella Lega (2003, chiamato dai Metrostars, ora Red Bulls, dove per ironia della sorte ritorna).
Edson Buddle, invece, gioca da 4 anni nella MLS dove ha segnato 33 gol e servito 13 assist, mettendosi in luce come uno dei migliori giovani talenti della Lega.
Johnston ha anche un solido centrocampista difensivo in Paulo Nagamura, che ha appena finito la sua 2ª stagione nella lega; in 54 partite (tutte con la maglia dei Galaxy) ha totalizzato 6 assist, che per un centrocampista difensivo non sono pochi.
Invece l'uruguagio José Cancela, che Johnston ha portato via ai New England Revolution dopo 4 stagioni, 6 gol e 27 assist, “è un talento sopraffino; le presenze collezionate con Boston non rendevano giustizia al suo talento. Quando hai a disposizione uno col suo talento lo devi prendere. A scambiarlo non ci penso neppure”.
Toronto, sempre in attesa di chiarirsi le idee sul fronte NCAA per il draft di gennaio, si rende molto attiva sul mercato, dovendo completare il roster per poter risultare in qualche maniera competitiva.
Così proprio oggi il club (o meglio, la Lega) ha messo sotto contratto 3 difensori (che erano free agent): Adam Braz, Chris Pozniak e Marco Reda, tutti firmati con contratto pluriennale.
Sono tutti e 3 canadesi, così rientrano nella categoria "domestic players". Si tratta di giocatori versatili, con esperienza internazionale.
Braz, 25 anni, di Montreal, proviene dai Montreal Impact della United Soccer League; per 4 anni consecutivi è stato il miglior difensore di questa Lega. È stato membro della nazionale canadese U-20 dal 1998 al 2002. È entrato in Nazionale maggiore il 18 gennaio 2004 contro le Barbados.
Pozniak, 25 anni, gioca con i Toronto Lynx della USL dal 1999, e nel 2001 ha fatto parte della nazionale ai Campionati Mondiali Giovanili in Argentina.
Reda, 25 anni, era parte della Nazionale canadese ai campionati mondiali giovanili del 1997, e nel 1999 faceva parte della Nazionale U-23 nelle qualificazione all'Olimpiade di Sidney. Il 9 febbraio 2005 ha debuttato con la nazionale maggiore contro l'Irlanda del Nord.
Il roster di Toronto vede anche la presenza di Jim Brennan, 29 anni, nazionale canadese, centrocampista che da circa 10 anni gioca in Inghilterra; dal 1996 al 1999 è stato al Bristol City, dal 1999 al 2003 ha giocato al Nottingham Forest e dal 2003 al 2006 è stato al Norwich, da dove si è trasferito per andare al Southampton dove ha giocato l'ultima stagione. La sua addizione (come 1° giocatore acquistato nella storia del Toronto FC) dà al club canadese una grossa iniezione di esperienza internazionale, rendendo la squadra meno inesperta di quanto si potrebbe pensare.
Certo, il roster va rimpolpato; mancano i portieri e almeno altri 5 o 6 elementi, e sono tutti giocatori che dovranno essere accaparrati attraverso scambi con le altre squadre. Non si può infatti pensare di completare la rosa affidandosi solo al Draft di gennaio, e per questo molto probabilmente si cercherà di attrarre qualche altro "domestic player": facile che ci si rivolga ancora alla USL, dove la presenza di altre 3 squadre canadesi potrebbe facilitare la ricerca.
Però con la nuova regola del marquee player sarebbe possibile cercare un buon giocatore europeo (magari italiano, vista la forte presenza dei nostri connazionali in Canada) che abbia interesse ad intraprendere un'esperienza nella MLS e non attratto solo dai dollari (che, detto per inciso, in questo momento valgono meno degli euro); Fabrizio Miccoli sarebbe un nome papabile. Certo che se Houston avesse messo a disposizione Dwayne De Rosario…
alla prossima!!