Avery John in un suo, tipico, atteggiamento scomposto
Avery John scenderà in campo per la sua 14° partita da terzino sinistro titolare in questa stagione domenica sera, quando i Revolution affronteranno gli Houston Dynamo nella finale di MLS Cup, con la quale cercheranno di vendicare la sconfitta (1-0) subita contro i Los Angeles Galaxy nella finale dello scorso anno.
John quest'anno è stato indisponibile per i Revs per ben sette settimane, essendo volato in Germania per partecipare ai mondiali con la sua Nazionale. Avery è infatti nato il 18 giugno 1975 a Point Fortin, Trinidad & Tobago. Il difensore caraibico ai Mondiali in Germania è sceso in campo in due partite, contro Svezia (espulso per doppia ammonizione) e Inghilterra, nella quale è risultato uno dei migliori. In seguito ha di nuovo raggiunto i "Soca Warriors", per i match amichevoli contro Giappone e St. Vincent and the Grenadines.
Avery John (183 cm per 77 kg) è cresciuto per calcisticamente negli USA, giocando prima in high school, al Presentation College, e poi in college con lo Yavapai Junior College in Arizona e l'American University di Washington (D.C.). Nelle sue quattro stagioni con l'American, John venne nominato First Team All-Colonial Athletic Association e Second Team All-South Atlantic Region nel suo secondo anno. Nella stessa stagione contribuì a portare il college a vincere il CAA Championship e a raggiungere i quarti della NCAA Soccer.
Oltre a riscire a laurearsi, John ha trovato anche il tempo di giocare brevemente nella American A-League (oggi USl 1st), allenato proprio dallo scozzese Steve Nicol, allora appena trasferitosi negli USA, che sedeva sulla panchina dei Boston Bulldogs, e in seguito finì insieme al suo omonimo Stern John ai New Orleans Riverboat Gamblers.
Prima di trasferirsi ai Revolution, John ha speso buona parte della sua carriera, a parte un breve excursus con i sudafricani Orlando Pirates, nella Irish Eircom League, dove è molto conosciuto per aver giocato, bene, con Bohemian F.C. in due periodi diversi. John era uno dei beniamini dei tifosi del Bohemian, arrivando a diventare un idolo, con numerose canzoni a lui dedicate. Per un breve periodo ha indossato anche la maglia dello Shelbourne F.C. e, più recentemente, del Longford Town, dal quale è passato ai Revs enl 2003. Nel 2004 John ha giocato tutti i 90' della vittoria per 1-0 sui Columbus Crew nella Eastern Conference Semifinal, segnando il gol vittoria con un gran tiro dai 20 metri.
Il suo ritorno dai Mondiali non è stato però facile. Il suo maestro Nicol lo ha spesso lasciato fuori dal lineup iniziale dei Revs nelle prime partite della stagione e anche a luglio. Certo che era strano vedere uno passare da terzino sinistro titolare a Kaiserslautern in Trinidad - Inghilterra alla panchina, per scelta tecnica, in un match tra Revolution e Kansas City Wizards. Com'è stato possibile? Non c'è una risposta facile. Al momento i Revs non avevano, non credevano di avere, migliori alternative sulla fascia sinistra. Inoltre John non era partito titolare ed aveva una pericolosa propensione ad accumulare cartellini gialli, come dimostrato anche ai Mondiali, per il suo gioco aggressivo. "Avery è come tutti gli altri e giocherà quando lo meriterà ", disse coach Steve Nicol, che aggiunse: "La squadra è al completo, e voglio che tutti lottino per un posto".
John era abbastanza frustrate dalla situazione, finendo per beccare anche un'espulsione a NY il 1 luglio. Racconta John: "Era una situazione difficile da accetare, ma il calcio è un gioco di squadra e il coach decide. Siamo professionisti". Ma John non si è abbattuto, ha lottato, ed è riuscito a riconquista un posto da titolare a settembre, giusto in tempo per la volata finale, risultando decisivo nelle vittorie nei playoff contro Chicago Fire e D.C. United.
La freccia di Trinidad oggi non riesce a pensare ad un modo diverso di chiudere la stagione che non sia una vittoria contro Houston: "Se mi guardo indietro, posso dire che gli ultimi 18 mesi sono stati i migliori della mia carriera", ha dichiarato John al Boston Globe. Nel suo terzo anno a Boston, John è sceso in campo 19 volte, mettendo insieme 1808 minuti. "Tutto è iniziato con la qualificazione della mia Nazionale e la preparazione ai Mondiali. È stato un anno bello e benedetto, e anche eccitante. Domenica, quando scenderemo in campo per la finale, la vittoria sarà la ciliegina sulla torta di un una fantastico". Sicuro e presuntuoso.
Dopo un inizio così così, con uno score di 5-0-2 in cui Avery John ha giocato una volta sola, i Revolution hanno innestato la marcia a partire da settembre, con l'ingresso in squadra da titolare del trinidegno. In 10 match di regular season con John dall'inizio, i Revolution hanno fatto 7-0-3. "Queste cifre danno un po' l'idea, anche se non abbastanza, di quanto John sia importante per la squadra", ha dichiarato Nicol. "Semplicemente, Avery è uno silenzioso ma efficiente". Parole che danno l'idea del repentino cambio di opinione di Nicol, ma anche forse del diverso approccio al gioco da parte di John.
I Revolution quest'anno hanno avuto la miglior difesa della MLS, concedendo agli avversari una media di soli 1.09 gol a partita. E John è rientrato in squadra mettendo il punto esclamativo con le sue volate e i suoi cross sull'ottimo rendimento del reparto divensivo dei Revs. Nelle ultime 10 partite, quella media è infatti scesa 0.58, con Matt Reis che è riuscito a non prendere gol per 4 partite. La difesa dei Revolution schiera John sulla fascia sinistra, Michael Parkhurst in mezzo a difendere e far ripartire, e Jay Heaps sulla destra. Un gruppo di difesa molto affiatato, con i due terzini, John e Jaybird molto aggressivi, Parkhurst un passo indietro a coprirli e Reis sicuro in porta.
Ormai 31enne, e in una squadra che si avvia verso la smobilitazione (Twellman, Dempsey e Joseph sembrano sulla via dell'Europa), quella contro i Dynamo è per John forse l'ultima occasione di giocarsi un titolo a certi livelli. E sicuramente anche domenica sera lotterà fino alla fine, come ha sempre fatto nella sua carriera, nella quale è entrato nel cuore dei tifosi di ogni squadra per la quale ha militato grazie al grande ardore profuso in campo.