Steve Nicol cerca la strada verso la 2ª Finale MLS consecutiva
Come promesso, eccoci di ritorno con la preview della Eastern Conference Championship Game, che si gioca domenica notte all'RFK Stadium di Washington. Come si diceva, queste sono partite senza domani; gara unica, secca, che premia spesso non il più forte tecnicamente ma chi gestisce meglio le risorse. E naturalmente anche la buona sorte ci mette il suo zampino, com'è ovvio che sia quando si parla di calcio.
Ma vediamo come si potrà sviluppare questa gara che, visto anche il precedente di 2 anni fa (3-3 ai tempi supplementari), promette spettacolo e, speriamo, gol a grappoli.
EASTERN CONFERENCE CHAMPIONSHIP GAME
Washington, 5 novembre 2006, ore 16.00
D.C. United - New England Revolution
(reg. season: 1 vittoria DC United - 1 vittoria Revolution - 2 pareggi)
Probabili formazioni:
D.C. United: (3-5-2) Perkins - Namoff, Boswell, Erpen - Adu, Carroll, Olsen, Gros, Gomez - Moreno, Eskandarian
New England Revolution: (3-5-2) Reis - Heaps, Parkhurst, John - Ralston, Hernandez, Larentowicz, Franchino, Dorman - Twellman, Noonan
Le 2 squadre arrivano in uno stato fisico e psicologico assolutamente diverso; dopo la splendida regular season, culminata nella conquista del Supporters' Shield, i United hanno la lingua penzoloni e lo hanno dimostrato anche nelle 2 partite contro i Red Bulls, dove hanno vinto ma non hanno per nulla convinto. I Revolution sono "caldi", contro Chicago hanno ribaltato una situazione di doppio svantaggio, avendo poi la meglio ai calci di rigore, e psicologicamente sono lanciati.
Nessuno immaginava che Washington avrebbe fatto tanta fatica contro una squadra rappezzata e francamente male assortita come New York; la vittoria all'andata è stata frutto di casualità , in realtà i Red Bulls avrebbero meritato di più, e non è esagerato dire che se avessero passato il turno non avrebbero rubato nulla. Il pareggio a 5 minuti dalla fine della gara di ritorno ha tranquillizzato i United, ma non ha risolto molti degli interrogativi che Nowak deve risolvere in questa Conference Final.
In primis, la difesa a 3 è garanzia di sicurezza? Contro NY si è vista molta insicurezza, Erpen si è fatto bruciare in più di un'occasione e anche il Difensore dell'Anno Boswell non ha brillato; il fatto è che per avere una difesa a 3 che funzioni ci vuole un centrocampo che faccia filtro, e quindi composto di almeno 2 mediani.
Il centrocampo di Washington è schierato a 5, ma sulle fasce abbiamo Adu, che non ha attitudini difensive, perciò chiedergli un sacrificio in copertura è fiato sprecato, e Gros, leggermente più pronto in fase difensiva, ma anche lui portato più ad attaccare.
Il busillis sta dunque in mezzo, dove degli altri 3 centrocampisti uno è Gomez, ossia il rifinitore, l'uomo dell'ultimo passaggio in quanto sta leggermente più avanzato degli altri, e dunque anche l'ultimo a cui chiedere di tornare sulla linea di centrocampo a fare diga.
Rimangono Carroll e Olsen: due frangiflutti? Beh, vista la prestazione contro New York saremmo tentati di conservare questa definizione per ben altri centrocampisti; ma può essersi trattato di un calo di forma, e dopo una settimana di riposo e allenamento dovrebbero avere riacquistato una condizione fisica accettabile.
Là davanti ci sono Eskandarian e Moreno (con l'aggiunta di Adu quando si lancia in velocità ); il 1° è stato l'MVP della MLS Cup 2004 con 2 reti e una quantità infinita di palloni giocati; nelle ultime 2 stagioni si è ridimensionato (complice anche un infortunio), ma è sempre un elemento da tenere sotto controllo, perché si muove bene negli spazi e gli basta inquadrare la porta per "pescare il jolly"; Moreno è un'istituzione di Washington e poiché veleggia oltre la trentina non avrà più l'agilità dei suoi anni migliori ma come 2ª punta è ancora bravo a tagliare e creare spazi per gli inserimenti dei compagni.
E di Boston cosa possiamo dire? La sorte dei Revs dipende molto dalla condizione fisica di alcuni dei suoi uomini. Per esempio, Dempsey (che contro Chicago non ha giocato perché infortunato) è fortemente in dubbio; dovesse mancare al suo posto giocherà Dorman. Anche Ralston è in dubbio, ma su di lui coach Nicol sembra più possibilista.
Anche i Revs si schierano col 3-5-2, ma il centrocampo dei biancorossoblu è molto più potente e versatile; Ralston e Franchino posseggono la doppia dimensione (difensiva-offensiva) e quindi hanno automatismi ben oliati; senza contare che Larentowicz ed Hernandez sono intercambiabili nella zona nevralgica del campo, possono dunque raddoppiare il pressing.
Anche Dorman, schierato in posizione di trequartista, è comunque fondamentalmente un elemento di rottura. Il rischio che Boston corre è di trovarsi senza "fosforo" in mezzo al campo, ma se la situazione lo richiede sono sempre disponibili Joseph e Cancela, il 1° portato a costruire, il 2° alla rifinitura.
In avanti Twellman (risvegliatosi in parte contro Chicago) e Noonan (disponibile dopo l'infortunio) terranno in apprensione la difesa capitolina: Twellman è potente, forte di testa e ha un tiro da lontano maligno; Noonan si sa destreggiare nel possesso di palla e sa far salire la squadra.
Si gioca a Washington, ed è facile prevedere che i Barra Brava (il tifo organizzato dei United) farà sentire la sua voce per spingere DC anche oltre le sue possibilità ; per i Revs conterà molto la voglia di vincere prima di procedere ad un rinnovamento: Twellman e Dempsey l'anno prossimo potrebbero essere in Europa e Ralston non giocherà ancora per molto, quindi questa potrebbe essere l'ultima occasione per questo gruppo di portare a casa la MLS Cup.
La partita vivrà comunque sul filo dell'equilibrio; i United cercheranno di tenere i ritmi bassi per poi colpire in velocità sfruttando le fasce laterali; Boston tenterà di coprire gli spazi e giocare a tutto campo per non dare putni di riferimento ad una compagine che nell'ultimo turno ha dato prova di essere molto stanca.
Al solito, fare un pronostico è molto difficile; la partita sarà equilibratissima, per cui speriamo solo in una bella e spettacolare serata di sport.
Alla prossima!!