Il Cagliari sbarca in America

Massimo Cellino, presidente del Cagliari e driver del progetto d'espansione sardo negli USA

Miami (FL) – L'ufficio è a downtown, non troppo lontano dalla American Airlines Arena, sede di gioco dei Miami Heat, gli ultimi campioni della NBA. L'ufficio in questione è quello del Cagliari U.S., per la precisione quello della società  Cagliari Services US Llc., società  satellite della società  rossoblu. A Miami da tempo si è trasferito con la famiglia il fumantino presidente del Cagliari, Massimo Cellino, che negli scorsi giorni ha dato il via a un progetto unico nel suo genere, con l'apertura di una scuola calcio i cui costi saranno interamente coperti dal club sardo. Già  in passato, ma anche recente­mente, grandi società  europee hanno avviato scuole a tempo negli Stati Uniti, vedi l'accordo tra Chelsea FC e Los Angeles Galaxy e tra Real Madrid e Real Salt Lake: di solito i ragazzi si iscrivono, pagano la quota, ricevono materiale da gioco e insegnamenti per breve tempo, e solo pochi avanzano. In questo caso siamo di fronte ad un progetto a lungo termine, che ha preso il via ai primi di ottobre con l'avvio di una squadra under 17 che giocherà  con la maglia rossoblu del Cagliari.

L'accordo è stato raggiunto con una squadra di calcio locale, la Miami Strike Force, della quale, in pratica, il Cagliari è lo sponsor ufficiale. La Miami Strike Force è una società  fondata nel 1989, affiliata alla USL (United Soccer League), per la precisione alla USL Super Y-League, la primaria organizzazione giovanile calcistica degli USA. Scopo della Super Y-League è la crecita di giovani calciatori destinati al calcio professionistico. La lega in questione include le squadre giovanili dei club della Major League Soccer, delle USL First Division e Second Division, della Premier Development League, e anche della W-League, la lega femminile. Attraverso l'Olympic Development Program vengono selezionati i migliori calciatori americani da destinare agli US National Team Programs.

«L'idea è nata dalla grande passione del presidente – ha spiegato al Corriere dello sport Gianluca Poddighe, agente FIFA e principale collaboratore negli Stati Uniti di Massimo Cellino – e adesso dopo mesi di lavoro stiamo finalmente iniziando questa nuova avventura che può essere definita come una assoluta novità  perchè in questo caso è il Cagliari che si assume l'onere finanziario. Per quest'anno si parte con gli l'under 17, ma c'è già  allo studio l'intenzione di ampliare, gradatamente, il settore giovanile».

Com'è noto, negli Stati Uniti il soccer è molto popolare tra i ragazzini – anche in campo femminile, dove gli USA di Mia Hamm hanno anche vinto i Mondiali ­- che però in gran parte si perdono al momento di passare al professionismo, anche a causa di un sistema sportivo che prevede di solito il passaggio dal college, e che non sembra essere adatto al calcio. L'idea, e la speranza, del Cagliari è proprio quella di riuscire a sfruttare l'enorme bacino americano, nella speranza, tra le altre, di crescere un giorno giovani validi anche per il campionato italiano. «Abbiamo fatto arrivare anche degli allenatori dall'Italia – ha continuato Poddighe – saranno d'aiuto agli istruttori locali, una esperienza importante per avviare questa nostra scuola» . Grande peraltro la soddisfazione anche della società  di Miami. "Noi della Miami Strike Force crediamo che questo accordo di cooperazione con uno dei migliori club italiani ci aiuterà  a realizzare la nostra missione. Inoltre, la sponsorizzazione di alcune nostre squadre da parte del Cagliari ci consentirà  di superare i nostri problemi finanziari e di aiutare questi ragazzi ad inseguire il loro sogno", ha dichiarato Daniel Prenat, Executive Director della Strike Force.

Ma la scuola calcio congiunta Cagliari – Miami Strike Force è solo l'inizio. Il presidente Cellino sta infatti dando il via ad un progetto che mira a fare del Cagliari un club di respiro internazionale. In passato, è trapelato, Cellino aveva anche avviato dei colloqui con la MLS, la Major League Soccer, per realizzare un'operazione sul modello di quella recentemente portata a conclusione dalla spagnola Deportivo Alaves con la fondazione del California Victory nella USL 1st. «Ma le loro regole - ha spiegato Poddighe – sono troppo diverse [si riferisce alla struttura single entity della MLS, ndr] dal nostro modo di vedere il calcio. E sì ci poteva anche essere l'intenzione di creare una squadra del Cagliari che partecipasse al campionato USA, ma, almeno con la MLS non è stato possibile arrivare a un accordo». Ma l'idea di un Cagliari americano potrebbe tornare d'attualità  nel futuro, attraverso accordi con altre leghe, tipo la USL 1st o la USL 2nd, ma per ora il focus rimane sul settore giovanile, con la previsione per i migliori giovani Under 17 di stage tecnici in Italia con i coetanei delle giovanili del Cagliari.

Cagliari che la prossima estate effettuerà  una tournée con amichevoli in varie città  della Florida, dove al momento l'unica squadra professionistica, dopo l'uscita dalla MLS di Tampa Bay Mutiny e Miami Fusion, è il Miami F.C., dove quest'anno hanno giocato i brasiliani Romario e Zinho, ma con scarso successo di pubblico.

Dato per assodato che programmi come questo, per il quale speriamo in una visione di lungo periodo, per la contaminazione tra due culture sportivo/calcistiche molto diverse, sarà  curioso tra qualche anno vedere se Cellino esporterà  negli USA, oltre a tecnici e know how calcistico, anche la sua fama di mangia allenatori.

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