Giuseppe Rossi, americano del New Jersey, ma con un futuro in Azzurro
Il primo calciatore americano di cui in Inghilterra hanno avuto notizia si chiamava Joe Gaetjens: fu lui a buttar fuori gli allora "maestri" inglesi dalla Coopa del Mondo 1950 in Brasile. Dopo di lui, di un calciatore americano in Inghilterra ci si è occupati solo a partire dal 1990, quando John Harkes si fece onore in Premiership con le maglie di Sheffield Wednesday, Derby County e West Ham United.
Guardato all'epoca come un alieno da molti tifosi inglesi con la puzza sotto al naso, in realtà Harkes divenne un esempio per tutti i calciatori USA poi sbarcati negli anni successivi, inclusi gli undici che oggi militano in Premier League. E che si sono ritagliati un ruolo non marginale, oltre a non essere mai stati così numerosi. Eccoli.
DaMarcus Beasley – Manchester City
Beasley sta cercando di risorgere dopo I brutti ultimi mesi tra PSV e Nazionale. Ma lui, come Spector, pecca di tempismo. Per ora due sole presenze, subentrando a partita iniziata, e nessun' momento da ricordare. Se non si dà una svegliata rischia di finire come un'altra promessa bruciata che oggi gioca una volta sì ed una no con la maglia dei Rapids, Jovan Kirovski.
Carlos Bocanegra – Fulham
Anche per lui, come per Howard, è la stagione del riscatto. Come il suo compagno di Nazionale era arrivato in prima squadra, ma poi aveva perso il posto per un calo di rendimento. Ma Chris Coleman crede in lui, e oggi è uno dei punti di riferimento dei Cottagers.
Bobby Convey – Reading
Dopo aver acquisito nella MLS una reputazione che gli è valsa il soprannome di "Billy Big Boots" (in pratica "scarpone"), Convey si è migliorato moltissimo, arrivando ad aggiungere notevoli qualità tecniche al suo dinamismo. Il manager del Reading, Steve Coppell, ovviamente riconosce che Convey ha delle caratteristiche che lo rendono uno dei migliori interni sinistri della Premier. L'unica cosa che gli è mancata sin'ora è il gol.
Jay DeMerit – Watford
Sconosciuto anche ai tifosi americani fino a tre fa, non è stato certo facile per un ragazzo del Wisconsin passare per il battesimo del fuoco del calcio professionistico trovandosi a marcare gente come Louis Saha e Thierry Henry, che una decina di giorni fa lo ha "uccellato" in campionato (ma con chi non lo ha fatto?). La forza di DeMerit è l'allenamento, la sua dedizione, la voglia continua di imparare. Se gli Hornets dovessero salvarsi, il merito sarà anche suo, e probabilmente arriverà anche una chiamata dal nuovo CT della Nazionale USA.
Brad Friedel – Blackburn
Nel febbraio 2005, Brad Friedel, con la sua decisione di ritirarsi dalla Nazionale si è probabilmente aggiunto due o tre anni di carriera ad alti livelli. Una scelta non eccessivamente problematica per una Nazionale copertissima in quell ruolo da Kasey Keller, Tim Howard e Marcus Hahnemann, ma ottima per il Blackburn. Oggi, 35enne, è in gran forma, come ha dimostrato quando ha salvato due rigori contro lo Sheffield United e ottime prestazioni in Coppa UEFA. Invecchiando migliora.
Cory Gibbs – Charlton
Infortunatosi al ginocchio con la Nazionale, di cui è uno dei pilastri, prima dei Mondiali, il suo rientro è previsto per novembre. A giudicare l'attuale situazione degli Addicks il suo rientro sembra essere più che necessario per rimetterne in piedi la difesa.
Marcus Hahnemann – Reading
Inizio non male per Hahneman, tre partite senza gol nelle prime nove, fino al tracollo (0-4) dello scorso week end contro l'Arsenal. Grande e grosso, senza paure, guida la difesa con sicurezza, ed è una delle colonne dei Royals, al primo anno di Premier League, la cui salvezza passerà per le sue manone. E chissà che le sue parate non gli possano consentire di aggiungere qualche altra presenza in Nazionale alle sole 6 accumulate sino ad oggi.
Tim Howard – Everton
È una stagione molto importante per Howard, dopo l'ultimo periodo nella selva oscura, per lui, dell'Old Trafford. A Manchester la sua fiducia in sé stesso sembrava volata via, dopo che Alex Ferguson lo aveva prima lanciato nell'olimpo del calcio inglese e poi abbandonato per far giocare Edwin Van der Sar. Ma la fiducia gli è ora stata rinfusa da un altro scozzese, David Moyes, e abbiamo così potuto rivedere l'ottimo portiere di qualche anno fa, noevolmente migliorato nella sicurezza.
Brian McBride – Fulham
Se avete bisogno di un guerriero pronto a scendere in campo buttandosi a testa bassa su ogni pallone" Brian McBride è il vostro uomo. Grande professionista e possibile che lo si possa rivedere nella MLS nella prossima stagione, dove potrà essere d'esempio per i giovani talenti USA. Il 34enne del Fulham tenterà comunque di mantenersi un posto in Premier League, e i 3 gol in 9 partite partendo dalla panchina sono lì a testimoniarlo.
Claudio Reyna – Manchester City
Le tre partite da titolare e tre da riserva di quest'inizio stagione hanno dato l'idea di "Captain America" agli sgoccioli con i Citizens. L'allenatore del City, Stuart Pearce, è sotto pressione per i risultati, e se Reyna non riuscirà a tornare quello di una volta, tra qualche mese lo vedremo sicuramente in campo a NY. Con la maglia dei Red Bulls.
Jonathan Spector – West Ham United
Nella vita il tempismo è tutto e, sfortunatamente, il tempismo di Spector è pessimo. Al Manchester United si è ritrovato davanti gente come Gary Neville e Rio Ferdinand. Al Charlton, l'ex manager Alan Curbishley lo apprezzava, ma il suo erede sulla panchina, Iain Dowie, un po' meno. Da quest'anno è agli Hammers, squadra che nonostante la presenza di campioni come Carlos Tevez e Javier Mascherano, fatica a trovare gol e identità .
Abbiamo parlato del top degli americani in Inghilterra, ma non sarebbe giusto dimenticare quelli che si stanno costruendo una carriera, o si avviano a terminarla, nelle serie inferiori.
Partiamo dal 21enne Jemal Johnson, di Paterson (NJ), attaccante rookie dei Wolverhampton Wanderers, ora in prestito al Darlington (League Two), ma cresciuto tra Manchester United e Blackburn Rovers, che ha messo a segno gia 2 gol in 10 partite in questa stagione.
C'è poi il "vecchio" Eddie Lewis, veterano anche della Nazionale USA con la quale ha partecipato ai Mondiali in Germania, che sta avendo un pessimo periodo in League One con il Leeds, dopo che la squadra ha fallito la promozione ai playoff.
Frankie Simek, 22 anni, terzino destro cresciuto in Inghilterra, in passato all'Arsenal e oggi con lo Sheffield Wednesday, dov'è diventato titolare inamovibile degli Owls.
In League One c'è Zak Whitbread, difensore cresciuto nel Liverpool, tranne cinque anni a Singapore, dove il padre era il CT della Nazionale. Ora la sua casa è ai Lions di Millwall, che purtroppo non sono più i leoni di una volta, ma almeno lui ci sta provando in europa, a differenza di un certo Landon Donovan.
Al Burnley c'era fino a poco tempo fa il bravo Danny Karbassiyoon, ex Arsenal, tagliato per infortunio, e che ora spera di accasarsi nella MLS, con i Revs.
Tra le giovani promesse ricordiamo il difensori Sebastian Hines del Boro, che sembra essersi ripreso dall'infortunio dell'ottobre 2005, e Beckett Hollenbach, formatosi alla University of Maryland e oggi al Harlow Town nella Ryman Football League Division 1 North. Un altro da seguire è il 19enne attaccante del Bolton Wanderers, Johann Smith.
C'è infine una serie di giocatori eleggibili per più Nazionali.
Uno è Glyn Oliver "Booz" Myhill, portiere titolare del Hull City, dove un idolo dei tifosi locali. Figlio di padre americano e madre inglese, ha giocato nell'Under 20 inglese, ma può ancora scegliere la Nazionale USA, nel caso ricevesse la chiamata. Il bravo Daniel Nardiello, attaccante 24 enne del Barnsley (League One), il cui padre Don Nardiello fu ala del West Bromwich Albion e del Coventry a fine anni '70. Daniel è elegibile per giocare con Galles, Inghilterra, Porto Rico e USA, ma recentemente ha annunciato la sua scelta per il Galles. Un altro attaccante tra due nazioni è Jon-Paul Pittman, 21 anni del Bury F.C. (League Two) ed ex Nottigham Forest, ancora indeciso tra Senegal e Stati Uniti, ma con poche speranze di essere chiamato in entrambe.
Molto bravo è il portiere del Huddersfield Town, il 26enne Paul Rachubka, ex Manchester United, col quale ha esordito davanti a 60.000 spettatori del Maracana nel Mondiale per club a soli 19 anni, ed ex Under 20 inglese, ma nato in California e ancora disponibile per la Nazionale USA.
Last but not least, il più forte, probabilmente, di tutti quelli di questa lista, almeno in prospettiva. Parliamo del 19enne "Americano" (è nato nel New Jersey) Giuseppe Rossi. Cresciuto nel Parma, pupillo di Alex Ferguson al Manchester United, ad agosto è stato spedito a farsi le ossa al Newcastle United, dove fin'ora a giocato 4 partite senza segnare. Nella scorsa primavera Bruce Arena ha fatto di tutto per portarlo ai Mondiali con la Nazionale USA, ma lui vuole la maglia azzurra, e gia Gigi Casiraghi lo ha chiamato quest'estate con l'Under 21. Tecnicamente è ancora eleggibile per gli USA, ma difficilmente lo vedremo accanto a Donovan (se non forse un giorno nella MLS, sic).