Western Conference Semifinals

Nicholas Hernandez (Colorado Rapids) e Carlos Ruiz (F.C. Dallas): la sfida si rinnova

Eccoci alle porte dei playoff della MLS 2006, ed è chiaro che i team arrivati fin qui che godono di più dei favori del pronostici sono quelli della Eastern Conference. Infatti, se andiamo ad osservare attentamente, a partire dall'All-Star break, New England Revolution e Chicago Fire sono state le squadre migliori della lega (con RSL!). E non dimentichiamo i D.C. United che, nonostante il recente calo, si sono aggiudicati il Supporters Shield (premio alla squadra numero uno della regular season).

Ma mentre alla Western Conference sembra mancare tutta quell'aura di supeiorità  che circonda le squadre della Eastern, i playoff presentano comunque match molto interessanti. Scende in campo dalla Western F.C. Dallas ad esempio, che quest'anno ha messo insieme la miglior regular season della sua storia, mentre Houston è un osso duro per chiunque. I Chivas USA hanno avuto un notevolissimo miglioramento, rispetto al loro esordio da incubo nella stagione 2005. Colorado infine, rimane un enigma: un squadra piena di talenti, ma il cui totale sembra essere minore della somma delle parti, arrivata ai playoff con una striscia di 5 partite senza vittoria. Ma è da ingredienti come questi che i playoff si trasformano in qualcosa in grado di attirare l'attenzione del pubblico.

Colorado Rapids – F.C. Dallas

Sulla carta non dovrebbe esserci partita. F.C. Dallas ha chiuso 11 punti davanti ai Rapids nella regular season, e solo un 2-2 lo sorso 15 aprile ha impedito a Dallas di vincere tutti e tre i match contro Colorado. Certo il recente stato di forma delle Hoops e i precedenti nei playoff fra i due team fanno pensare che il doppio scontro fra texani e montanari non sarà  proprio una passeggiata per i primi.

Un po' come ha fatto il D.C. United nella Eastern, F.C. Dallas ha sfruttato una partenza veloce per poi chiudere senza troppi problemi (ma in netto calo) la Western Conference al primo posto. Lo score di Dallas a partire dall'All-Star break è stato un mediocre 4-7-1; non esattamente i risultati che coach Colin Clarke avrebbe voluto ottenere nell'avvicinamento alla postseason.

Lo score nei playoff contro i Rapids nemmeno è molto beneaugurante. Le due squadre si sono incontrate tre volte ai playoff, e Colorado ne è sempre uscita vincente, incluso lo scorso anno, dopo un pulsante scontro vinto ai rigori dai nerazzurri (grigiorossi dal prossimo anno?).

Ma, a differenza dello scorso anno, quello di Dallas è gruppo assai più in grado di sostenere la pressione dei playoff. Il bravo, ma nervoso, attaccante Eddie Johnson se ne andato, sostituito da un Carlos Ruiz che ha dato una smussatine al suo carattere spigoloso. Lo scorso anno Ruiz, a seguito dei match con la maglia della Nazionale del Guatemala, tendeva a prolungare il proprio soggiorno a casa adducendo i motivi più vari (no, non succede solo ad Adriano!). Il suo comportamento aveva messo così a dura prova la pazienza del coach Colin Clarke che questi aveva finito per lasciare in panchina Ruiz all'inizio dei playoff. Tutto ciò quest'anno non è successo. Per due volte Ruiz ha raggiunto la Nazionale, ed entrambe era in campo ad allenarsi il giorno dopo aver giocato, a dimostrazione del suo rinnovato impegno per F.C. Dallas.

Il nuovo atteggiamento di Ruiz è molto importante per i biancorossi, essendo il guatemalteco uno dei migliori giocatori della breve storia della MLS, e in una serie di scontri anche fisici come quelli dei playoff, aver El Pescadito in forma e concentrato è sicuramente un valore aggiunto.

Per i Rapids, l'unica certezza è relative alle difficoltà  incontrate nella regular season. La squadra appare in transizione, nonostante alcuni grandi nomi: Jovan Kirovski è stato messo un po' dap arte negli ultimi tempi per far spazio al meno consociuto Thiago Martins; di Clint Mathis, di quanto possa dare in questo finale di stagione dal punto di vista fisico e mentale, nessuno può avere un'idea chiara.

Colorado non potrà  schierare, per la seconda settimana consecutive, lo squalificato difensore Mike Petke. Questo significa che Pablo Mastroeni dovrà  ancora una volta scalare al centro della difesa, accanto al ex madridista Aitor Karanka. Carlos Ruiz si troverà  quindi a dover affrontare una coppia di veri duri.

L'opzione Mastroeni in difesa, presenta però delle controindicazioni, in quanto i Rapids di Pablo Mastroeni ne hanno uno solo, e metterlo in difesa comporta avere molto meno peso e aggressività  a centrocampo. Secondo, Ruiz è un grande provocatore in campo, e Mastroeni - la cui fisicità  in campo va spesso oltre le righe, come ricorda bene Pirlo – dovrà  tenere tutta la calma possibile nel confrontarsi con l'attaccante guatemalteco.

Ruiz sara infatti la minaccia maggiore per Colorado, essendo uno in grado di segnare e di rendersi pericoloso con la testa come con i piedi. E ora che si trova come compagno d'attacco un "fisico" come Abe Thompson, uno in grado di condividere con lui il peso dell'attacco, di prendere e dare botte lì davanti, ha ancora più opzioni di bucare il portiere avversario.

Sotto osservazione: Tra i Rapids sicuramente il portiere Joe Cannon e i centrocampisti Terry Cooke e Kyle Beckerman; tra le file di F.C. Dallas, i centrocampisti Ronnie O'Brien e Kenny Cooper, e il difensore Greg Vanney.
Cannon è uno di quei portiere in grado di far parate che valgono gol, come dimostra la sua performance dello scorso anno contro Dallas nei playoff, nonostante all'epoca soffrisse di ernia. L'assenza di Cooke per Colorado si è fatta sentire molto ad inizio stagione, coin la squadra che non è riuscita a sostituire la qualita del gioco proposta dall'inglese. Beckerman dovrà  invece andare a coprire il buco che lascerà  a centrocampo Pablo Mastroeni.

Il lungo (quasi 2 metri) Kenny Cooper ha giocato alla grande in questa sua prima stagione nella MLS, segnando ben 11 gol. E con Thompson nell'undici iniziale, è stato impiegato sulla fascia, dove si è dimostrato sorprendentemente utile per un giocatore della sua stazza. O'Brien è stato sempre tra i migliori di Dallas in questi ultimi anni; la sua capacità  di calciare dalla distanza e di saper coprire a centrocampo sono i suoi punti di forza. Vanney infine, sarà  chiamato a bloccare l'attacco dei Rapids, e può essere anche pericoloso in vanti sui calci da fermo.

L'incognita: Il centrocampista di Colorado Jacob Peterson e l'interno di Dallas Richard Mulrooney.

Mentre il rookie dei New York Red Bulls Jozy Altidore ha raccolto applause nel finale di stagione grazie ad alcuni gol vitali per la qualificazione ai playoff di NY, c'era un altro rookie che stava salvando la stagione della propria squadra. È stato proprio Peterson a mettere a segno il gol del pareggio contro NY due settimane fa, e ancora lui a pareggiare contro Houston permettendo ai Rapids di arrivare ai playoff. Attaccante cresciuto a Indiana, da quando è l'ala sinistra titolare di Colorado, Peterson ha dato equilibrio all'attacco dei Rapids.
Mulrooney ha saltato i playoff dello scorso anno a causa di un infortunio al ginocchio, e visto il ruolo che aveva avuto nei due campionati vinti dai San Jose Earthquakes negli anni precedenti, la sua assenza si è sentita non poco in termini di esperienza e leadership in campo. Il suo rendimento nei playoff anno dopo anno, il suo impegno e la sua capacità  di farsi trovare pronti nei momenti importanti, potrebbe essere l'arma in più di Dallas.

Pronostico: Colorado in passato ha vinto match di playoff in modo assolutamente inaspettato, ma non sembra questa la stagione in cui questo possa succedere ancora. La difesa dei Rapids di quest'anno è stata un po' una gruviera, e visto l'attacco di Dallas, il pronostico sembra già  scritto. A meno di nuovi miracoli di Cannon come l'anno scorso.

Sabato 21/10
Invesco Field, Denver, ore 9.00pm ET
Colorado Rapids – FC Dallas

Sabato 28/10
Pizza Hut Park, Dallas, ore 8.30pm ET
FC Dallas – Colorado Rapids

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C.D. Chivas USA – Houston Dynamo

Le playoff series che coinvolgono la seconda e la terza di Conference sono in genere molto incerte, e lo scontro fra Houston e Chivas USA non si distacca assolutamente dal cliché.

Ma c'è un fattore che differenzia le due squadre, ed è lo stato di salute dei giocatori. I Chivas nell'ultimo mese hanno avuto l'infermeria piena, con alcuni dei propri migliori giocatori bloccati per malanni vari. Ante Razov e Juan Pablo Garcia hanno avuto problemi agli adduttori, mentre Paco Palencia si è dovuto fermare per un infortunio al ginocchio. Di conseguenza, coach Bob Bradley ha dovuto tenere la squadra insieme con lo scotch nelle ultime settimane, cercando di recuperare le stelle della squadra, senza mai forzare i rientri, nel disperato tentativo di averle sane per i playoff.

E in parte ci è riuscito. Razor e Garcia dovrebbero essere pronti per domenica, come l'esperto difensore Claudio Suarez. E Palencia, che fino a poco tempo fa veniva dato fuori fino a fine stagione, ora sembra possa rientrare durante i playoff. Ma mentre l'avere questi giocatori in campo potrebbe mettere il turbo ai Chivas USA, bisognerà  prima vedere in che stato torneranno e quanto potranno dare, tanto più di fronte ad una difesa forte fisicamente come quella dei Dynamo.

Un altro che rischia di rimanere fuori perchè acciaccato è il centrocampista Jesse Marsch, infortunatosi nell'ultima di regular season contro Real Salt Lake ed in dubbio per domenica. Data la sua importanza in fase di copertura, la sua assenza potrebbe condizionare molto seriamente il rendimento dei Chivas.

Dall'altra parte, la condizione fisica del grupo di Houston appare ottima, ma forse non quella psicologica. Domenica infatti, scenderanno in campo nello stadio, l'Home Depot Center, che per molti della squadra ha significato l'eliminazione dai playoff 2005. Ma allora la maglia che indossavano era quella dei San Jose Earthquakes, dalla cui chiusura è nata la franchigia di Houston. Nel match dello scorso anno, i Quakes furono sconfitti 3-1 dai sorprendenti Los Angeles Galaxy (che poi avrebbero vinto la MLS Cup), pareggiando poi 1-1 allo Spartan Stadium di San Jose, e buttando così all'aria con alcuni errori difensivi una stagione che si annunciava invece trionfale.

Vero che però i Quakes erano arrivati ai playoff privi del centrocampista Brad Davis e dell'attaccante argentino Alejandro Moreno. E mentre quest'anno Moreno e Brian Mullan si presentano con qualche acciacco, Houston, con i vari Paul Dalglish (scozzese, figlio del grande Kenny Dalglish del Liverpool anni '80), ilcanadese Adrian Serioux (arrivato quest'anno dagli inglesi del Millwal) e Stuart Holden, sembra molto meglio equipaggiata per supplire ad eventuali assenze.

Se Marsch sara abile e arruolato, starà  a lui, al centrocampista laureatosi a Princeton, bloccare il funambolo canadese Dwayne De Rosario, che è probabilmente l'attaccante più dinamico dell'intera MLS. De Rosario, candidato al premio MVP, non solo è in grado di fare sempre qualcosa di inaspettato, ma in campo è in grado di trasformarsi in incubo per chi lo deve marcare. Se invece Marsh non dovesse essere disponibile, potrebbe essere rimpiazzato da Francisco Mendoza o Johnny Garcia. Entrambi sono centrocampisti più portati ad attaccare, e questo comporterà  che molti compiti di copertura ricadano sul rookie Sacha Kljestan. Se dovesse accadere, è sicuramente un vantaggio per Houston, dato che i Chivas USA dovranno tenere un uomo assist come Kljestan impegnato in altre cose.

Sotto osservazione: Per Houston, l'attaccante Brian Ching, il centrocampista Ricardo Clark, e il difensore Eddie Robinson; nei Chivas USA, gli attaccanti Ante Razov e Juan Pablo Garcia, e il difensore Jonathan Bornstein .

L'hawaiano Brian Ching è vitale negli equilibri di Houston, ed è stato decisivo in molti modi. Attaccante solido, dal fisico imponente, la sua capacità  di tenere il pallone e far salire la squadra, consentendo a De Rosario e Mullan di avanzare è importantissima. Mentre l'abilità  di De Rosario è ben documentata, meno note sono le qualità  di Clark. Il suo coprire metri e metri di campo consente a De Rosario di assumersi dei rischi che altrimenti non potrebbe. Robinson infine, sarà  chiamato ad ancorare la difesa di Houston, ma dovrà  stare attento a non prendere troppi cartellini a causa del suo gioco molto aggressivo.

Razov è rinato con coach Bradley, ma rimangono dubbi sul suo stato fisico. I Chivas USA avranno bisogno del loro miglior attaccante e delle sue capacità  predatory se vorranno arrivare alle Conference finals. Lo stesso può esser detto per Garcia, che ha forgiato un'intesa quasi telepatica con Razov. Bornstein, candidato a Rookie of the year, è una delle wild cards dei Chivas. Fino ad oggi ha giocato dietro, a centrocampo e in avanti, ma da dovunque parta il suo contributo al fronte d'attacco è sempre notevole.

L'incognità : Per il centrocampista dei Dynamo Brad Davis, quello di domenica sara il primo match in assoluto di playoff, e c'è da scommettere che il prodotto della St. Louis University sarà  un po' emozionato. La sua capacità  di uomo-assist potrebbe decidere il destino nelle series per Houston.
Un altro all'esordio nei playoff MLS è Paco Palencia, il cui eventuale ritorno in campo era abbastanza inaspettato. La sua mancanza in campo ha visto la qualità  dell'attacco dei Chivas crollare dopo l'All-Star break. Certo difficilmente lo vedremo tra gli 11, ma è assai probabile un suo ingresso a match iniziato, capace com'è di dare il turbo ai Goats.

Pronostico: Houston appare favorita, ma ha una panchina molto corta, quest'anno ha già  visto sei dei suoi espulsi dal campo. Ai playoff un comportamento del genere potrebbe essere fatale. Per i Chivas USA tutto dipende dalla condizione fisica dei rientranti Razov e Palencia.

Domenica 22/10
Home Depot Center, Los Angeles, ore 4.00pm ET
CD Chivas – Houston Dynamo

Domenica 29/10
Robertson Stadium, Houston, ore 8.00pm ET
Houston Dynamo – CD Chivas

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