Steve Zungul: una vera leggenda del soccer americano, il simbolo di un'epoca
Mancano 2 giornate alla fine della MLS regular season 2006. Il 21-22 ottobre inizieranno i play-off che si concluderanno il 12 novembre al Pizza Hut Park di Frisco (vicino a Dallas) con la Finale, la MLS Cup. Dopodiché ci aspetta una lunga off-season. Una off-season importante, perché pare certo che verranno apportati cambiamenti significativi al formato della MLS. Ma non è di questo che vogliamo parlare.
Anche la stagione USL è finita: i Vancouver Whitecaps hanno vinto il campionato di quella che in molti pensano sia la "2ª divisione" della MLS e, anche se all'apparenza le cose possono sembrare tali, non è assolutamente vero. La USL è una lega indipendente, che con la MLS non ha legami, a parte qualche fisiologico scambio di giocatori tra le varie squadre. Ma non è neppure di questo che vogliamo parlare.
Lo scopo di questo articolo è far sapere, a chi si avvicina al mondo del soccer USA, che la stagione del calcio in America non si ferma mai: infatti, all'inizio di Novembre (pochissimi giorni prima che si svolga la MLS Cup, dunque) prenderà il via la regular season 2006/07 della Major Indoor Soccer League, altrimenti detta MISL.
Facciamo un salto indietro di una quindicina d'anni: probabilmente qualcuno tra voi ricorda (almeno, io me lo ricordo) che, a cavallo tra anni '80 e '90, l'allora TeleMonteCarlo trasmetteva alcune partite di uno strano sport, inequivocabilmente imparentato col calcio, ma che si giocava all'interno di una arena, e il terreno di gioco aveva le dimensioni approssimative di un campo di hockey su ghiaccio.
La peculiarità di questo gioco (denominato Indoor Soccer) era (è) che il muro in plexiglass che circonda il terreno (sarebbe meglio dire il turf) è utilizzabile per giocare di sponda, evitando così l'intervento dell'avversario; la possibilità di utilizzare questo accorgimento rende il gioco vorticoso (e a tratti confuso), ma non c'è dubbio che per giocare in questa maniera i calciatori devono essere in possesso di un'ottima tecnica di base e di una preparazione atletica notevole; le sostituzioni sono volanti ed esistono le espulsioni temporanee.
Quelle partite che TMC trasmetteva erano le Finali '89 e '90 della MISL, una Lega nata nel 1978 da una costola della North American Soccer League, che voleva occupare in maniera costruttiva l'offseason del calcio outdoor; più avanti però, grazie al seguito inaspettato che le squadre della MISL ottennero (le medie spettatori si aggiravano sempre tra le 7.000 e le 9.000 persone), la MISL divenne una lega indipendente, che anzi scavalcò la stessa NASL sia in termini di spettacolarità sia in termini di gradimento: probabilmente le ragioni di ciò stanno nel fatto che (stabilite le debite differenze) l'Indoor soccer e l'hockey su ghiaccio hanno molti aspetti comuni e quindi incontrano il favore di quella parte di pubblico americano che pensa al calcio come una cosa da europei.
Come dicevamo la MISL nacque nel 1978 e all'inizio le squadre erano davvero poche (6); dopo pochi anni, visto il successo, le franchigie si moltiplicarono fino ad arrivare a 14 e si arrivò ad avere il classico sistema americano basato su conference e division. Le proprietà però non erano molto stabili e così le squadre nascevano e morivano nel giro di un anno o due: l'esempio più classico è dato dai New York Arrows: essi vinsero 4 titoli MISL consecutivi, i primi 4 ('79, '80, '81, '82); ma già nel 1982, di fronte a problemi economici, dovettero cedere il loro miglior giocatore, Steve Zungul, vera leggenda del soccer statunitense e punta da 80 gol a stagione. La mossa servì a poco e a partire dal 1983 i NY Arrows fallirono per non ritornare mai più.
Le squadre più stabili erano dunque: Baltimore Blast, San Diego Sockers, St. Louis Steamers, Cleveland Force, Kansas City Comets, Dallas Sidekicks e Wichita Wings. Ma la creazione di un'altra lega indoor, la AISA (American Indoor Soccer Association), condusse ad una guerra fratricida, a seguito della quale la stessa AISA fallì, ma la MISL fu parecchio indebolita (gli ingaggi erano cresciuti a dismisura) e le franchigie iniziarono a chiudere una dopo l'altra. Alla fine del 1992, con sole 5 squadre e senza una reale prospettiva di prosecuzione, la MISL chiuse i battenti; Cleveland e Wichita si affiliarono alla NPSL (National Professional Soccer League), San Diego e Dallas finirono nella CISL (Continental Indoor Soccer League), mentre Baltimore cessò le operazioni.
Nessuna di queste leghe, però, ebbe mai il successo né la risonanza di pubblico che la MISL aveva avuto lungo tutti gli anni '80: quella lega fu davvero rivoluzionaria perché dava a tutti gli aficionados del soccer la possibilità di identificarsi e soprattutto manteneva viva la presenza del calcio negli USA, dopo la sparizione della NASL nel 1985.
Il già citato Steve Zungul, il portiere Victor Nogueira, la punta brasiliana Tatu (vero nome Carlos Antonio Pecorai), il centrale Steve Mokalis rappresentarono in pratica il calcio in quegli anni. Accanto a loro nacquero figure che poi sono diventate autentiche istituzioni del soccer USA: tanto per citare 2 esempi, Jeff Agoos e Preki (al secolo Predrag Radosavljevic).
In ognuna di queste nuove leghe le squadre erano poche, poco stabili e sempre a rischio di estinzione: esistevano al massimo 6 franchigie per lega, un numero talmente esiguo che l'interrogativo più frequente era: "la prossima stagione dovremo chiudere i battenti?". La questione venne risolta (per modo di dire) nel 2001, quando le varie leghe esistenti (nello specifico, la NPSL, la CISL e la WISL: sembrano sigle dei sindacati, più che leghe sportive") si fusero in una sola: la nuova MISL, che poi è quella di cui ci occupiamo in questo articolo. Sono tornate alla ribalta squadre come i San Diego Sockers e i Baltimore Blast (questi ultimi hanno vinto 3 degli ultimi 4 titoli) e se ne sono aggiunte di nuove, come i Philadelphia Kixx e i Milwaukee Wave.
Piacerebbe poter dire che la MISL II gode di ottima salute e che fa seriamente concorrenza al calcio outdoor, ma non è così. La media spettatori è costantemente in calo (dai 5.000 del 2001/02 ai 4.700 della scorsa stagione), e lo spettacolo, pur se piuttosto buono sotto il profilo squisitamente tecnico, non appassiona più i fans come 20 anni fa.
C'è inoltre da dire che le scelte del commissioner Steve Ryan lasciano abbastanza a desiderare: ogni anno viene creata una franchigia di espansione, ma puntualmente ogni anno bisogna fare i conti col fallimento o con la "messa in attesa" di una o più franchigie storiche. La scorsa stagione i San Diego Sockers e i Monterrey Fury sospesero le operazioni nel bel mezzo della stagione, quest'anno i Kansas City Comets e i St. Louis Steamers sono ufficialmente inattivi, pur con la speranza di poter rientrare a partire dalla prossima stagione.
La realtà è che Ryan sta cercando di portare la MISL a livelli di competitività (più di visibilità che altro) molto alti, quasi sul piano della MLS; ma per far questo è alla continua ricerca di investitori che non abbiano paura del rischio di rimetterci parecchi soldi. Così si creano nuove squadre come i California Cougars o i Chicago Storm o ancora, da quest'anno, i Detroit Ignition. Per contro, però, i vecchi proprietari presto o tardi abbandonano la nave, perché non riescono a sostenere i costi. Così quest'anno la stagione 2006/07 verrà giocata solo da 6 squadre:
– Baltimore Blast (campioni in carica)
– Philadelphia Kixx
– Detroit Ignition
– California Cougars
– Chicago Storm
– Milwaukee Wave
È palese che una situazione del genere non può andare avanti per molto; e infatti i tifosi americani sono molto preoccupati, perché pur non avendo più il clamore di pubblico di 20 anni fa la MISL fa parte del costume del soccer americano, e un eventuale ennesimo fallimento ne decreterebbe la fine definitiva.
Ma finché esiste, la MISL continua ad appassionare anche noi, "malati" del calcio americano; e pur se non con assiduità vi terremo informati sui prossimi sviluppi e, perché no, anche sullo svolgimento della stagione.
Alla prossima!!