Il coach dei Galaxy, Frank Yallop, cerca di indicare la via per i playoff
Week 26 della MLS 2006. Un'altra sconfitta per i Los Angeles Galaxy che vedono sempre più lontano l'obiettivo playoff. Della situazione dei Los Angeles Galaxy Play.It USA ha parlato con il suo coach, il canadese Frank Yallop.
I Galaxy, vincitori della MLS Cup nel 2005, sono attualmente ultimi nella Western Conference con 33 punti, a 6 punti dal quarto posto, attualmente occupato dai Rapids, l'ultimo buono per accedere ai playoff. E mancano solo tre giornate alla fine, e i Galaxy dovranno affrontare i Chivas USA nel clasico della MLS e per due volte consecutive F.C. Dallas, già qualificato.
Nato a Watford (Inghilterra) il 4 aprile 1963, Yallop da giocatore ha speso quasi 20 anni in Premier League con la maglia dell'Ipswich Town di John Wark, maglia con la quale ha giocato 376 e segnato 8 gol. Nel 1996 si trasferisce in America con la nascita della MLS e viene scelto dai Tampa Bay Mutiny, ritirandosi dal calcio giocato nel 1998. Inizia la carriera da coach allenando lo US Project-40 team, per poi diventare assistant coach per Tampa Bay Mutiny e D.C. United nel 2000. Nel 2001 viene nominato head coach dei San Jose Earthquakes, a soli due giorni dal MLS SuperDraft. È lui a scegliere i vari Jeff Agoos, Landon Donovan, Dwayne DeRosario, Manny Lagos, Ramiro Corrales e Ronnie Ekelund, e va a vincere con San Jose la MLS Cup, successo ripetuto nel 2003. Nel 2004 diventa CT della Nazionale canadese, che lascia il 7 giugno 2006, quando Alexi Lalas, presidente dei Galaxy, lo chiama a guidare L.A.
Con l'arrivo di Yallop, quello che fino a giugno è stato il peggior team della MLS ha quantomeno iniziato a far vedere dei miglioramenti. La speranza di tutti è (era) che potesse risuccedere quello che successe l'anno scorso quando, guidati da Steve Sampson, dopo una pessima regular season i Galaxy trovarono la giusta strada per vincere la MLS Cup 2005, per la sorpresa di tutti. Ma quest'anno le cose sembrano avviate ad una conclusione ben diversa.
Mr. Yallop, i Los Angeles Galaxy continuano a combattere per arrivare ai playoff per l'undcesimo anno consecutive, ma la situazione inizia a farsi difficile.
Beh, negli ultimi due mesi abbiamo iniziato a far vedere a sprazzi il gioco che dovremmo fare, ma se perdi tutti quei punti all'inizio poi è difficile recuperare, specialmente con il sistema delle Conferences sul quale è basata la MLS.
Che tipo di problemi ha trovato nel subentrare a Steve Sampson?
Non è mai bello parlare di chi c'era prima. Posso dire che quando sono arrivato ho notato che il livello delle prestazioni non era quello che questi giocatori possono dare. Mancava la fiducia in loro stessi. Quello che ho cercato di fare è dare una scossa, e infatti abbiamo iniziato a fare punti quando abbiamo iniziato a giocare come sappiamo. Certo arrivati a questo punto è dura.
Che voto darebbe alla stagione dei Galaxy e perché?
Per quanto riguarda l'impegno messo in campo il voto è sicuramente 9. Forse il problema è che la squadra semplicemente non è abbastanza forte. A questo però penseremo, e cercheremo di recuperare, nella offseason, sia con l'acquisto di nuovi giocatori, sia con una preparazione tecnica che miri all'elaborazione di nuovi schemi e al miglioramento della fase di possesso palla.
L'impegno è il punto principale per Yallop, ed è su questo che molti della rosa di quest'anno verranno valutati. Conferma Landon Donovan, che con Yallop ha vinto due MLS Cup a San Jose: "Frank' è arrivato e ci ha spiegato chiaramente come voleva che ci comportassimo in campo e fuori. Questo è quello che vuole da te, e tu lo fai. Non devi per forza giocare alla grande, ma devi dimostrare che ha i dato tutto, e questo per lui è abbastanza".
Il nuovo acquisto, Stefani Miglioranzi, ha esordito la scorsa settimana contro Houston. Brasiliano, che ci può dire di lui?
Stefano Miglioranzi mi è stato segnalato da uno dei miei contatti in Inghilterra, dove giocava nel Swindon Town (Coca Cola Championship, la seconda divisione). È un buon giocatore, dai piedi buoni, ma ultimamente aveva avuto qualche problema fisico. È stato in prova da noi per un po' e si è comportato molto bene, dimostrando che potrà tornarci molto utile, specie nella prossima stagione.
La Sua La squadra favorita per la vittoria finale della MLS?
Sicuramente una tra D.C. United e Dallas, che hanno dimostrato di essere nettamente superiori a tutte le alre, ma attenzione agli Houston Dynamo e all'attaccante hawaiano Brian Ching. E comunque nei playoff può succedere di tutto, lo abbiamo visto lo scorso anno. Per questo penso che i New england Revolution potrebbero essere la sorpresa.
Lei che ha passato tanti anni nel campionato inglese, ma che conosce la MLS sin dall'iniziono, che giudizio dà della MLS in generale? e mi riferisco a livello e qualità del gioco, al grado di preparazione di giocatori e allenatori ecc.
Credo che la qualità della MLS, considerando anche i soli dieci anni di vita, sia decisamente alta. Il problema gira in realtà tutto intorno al salary cap, che è di soli $2 milioni. Con quella cifra è possibile avere 11 giocatori buoni, ma è impossibile averne 18 dello stesso livello. E tra infortuni, Nazionali e cali di forma, quando entrano le seconde schiere si vede la differenza.
Pare che la MLS sia pronta a dare il via alla regola del "Marquee Player", che consentirebbe ad ogni franchigia di acquistare un giocatore straniero e di non imputare il suo ingaggio al salary cap. Che ne pensa? E quale sarebbe la Sua scelta?
L'arrivo di giocatori forti e famosi non può che dare lustro alla MLS. Certo i miei sogni sono Thierry Henry e Ronaldinho, ma non credo che, almeno a breve, potremo vederli qui se non in amichevole. Il marquee player della mia squadra dovrà essere il "giocatore giusto", quello in grado di far fare al mio gruppo il salto di qualità . In generale, credo che le squadre americane dovrebbero orientarsi su giocatori che segnino molto e che diano spettacolo.
Parlando della Sua carriera di calciatore, che differenze ha trovato nel 1996 nel passare dalla Premier League alla neonata MLS?
Il gioco in Inghilterra è più veloce rispetto a qui, ma la ragione è principalmente legata al clima torrido in cui molte partite vengono giocate. Pensate cosa vuol dire giocare in questo periodo a Dallas, a New York, a Los Angeles. Dal punto di vista tecnico la differenza all'epoca non era enorme, basti pensare ad alcuni nomi che c'erano nella MLS in quegli anni, quali Carlos Valderrama, Marco Etcheverry, Roberto Donadoni, Hugo Sanchez e Lothar Matthà¤us. Qui il gioco è molto aggressivo, portato continuamente all'attacco, anche perché altrimenti il pubblico non apprezzerebbe.
Mister Yallop, sono molti a speculare sul futuro di Landon Donovan. Deciderà mai di tornare in Europa per dimostrare di essere un campione vero e non uno adatto solo al "giardino di casa"?
C'è un equivoco di base sull'esperienza di Landon Donovan in Europa. Innanzitutto era molto giovane. E poi la Germania proprio non gli piaceva, non è mai riuscito ad integrarsi. Anche tecnicamente la Bundesliga non è il campionato adatto per il suo stile. La Spagna, magari al real Madrid, sarebbe il posto perfetto per lui. Landon però vuole stare qui ancora per un po', ma è un ambizioso, e quindi presto prendera delle decisioni al riguardo. Certo, noi ce ne priveremmo solo in caso di un'offerta folle.
Che ci può dire di Freddy Adu? E' veramente un fuoriclasse?
Sta facendo molto bene. È uno come gli altri, non si è montato la testa, e poi migliora continuamente. Non giudichiamolo, in fondo è ancora un ragazzino con tanta strada davanti. Comunque dipende da lui. Certo dovrà andarsene in Europa per dimostrare di essere veramente forte, come prima di lui hanno fatto i vari Bobby Convey e Brian McBride.
Ci sono rischi che la MLS possa finire come la NASL nell'85, magaria seguito dell'arrivo di tanti calciatori costosi?
Assolutamente no. Questa lega è qui per restare. Il suo modello di business è completamente diverso da quello della NASL. Non c'è nessun eccesso nelle spese, e anche nell'acquisto di calciatori stranieri, a parte i primissimi tempi, si è evitato di orientarsi su vecchi calciatori al tramonto. Inoltre ci sono molti investitori di alto livelli e tanti pronti ad entrare. Infine, i recenti accordi con le televisioni non possono che far crescere il sistema.
Lei segue la USL e la MISL, la lega indoor? Cosa ne pensa?
Sono due ottime leghe, sia dal punto di vista tecnico che organizzativo. Specie la USL, mi sembra un ottimo serbatoio per la MLS.
Un serbatoio cui probabilmente i Galaxy dovranno attingere, scegliendo il meglio, per poter ripartire il prossimo anno e puntare a qualcosa in più degli squallidi risultati di quest'anno. Ma mancano tre giornate, e la speranza è l'ultima a morire, e poi mercoledì c'è la finale della Lamar Hunt US Open Cup contro i Chicago Fire. In bocca al lupo a Mr. Frank Yallop.
Per l'intervista si ringrazia il Manager of Communications dei Los Angeles Galaxy, Seth Burton