Big Ten Report – weeks 3 & 4

Chad Henne guida i Wolverines di Michigan in vetta alla conference: la sfida a OSU è definitivamente lanciata.

Difesa solida, attacco ordinato e pungente, i Michigan Wolverines sono diventati la squadra più accreditata ad insidiare a Ohio State il primato interno alla Big Ten; la grande impresa compiuta da Chad Henne e compagni in week 3, quando i suoi Wolverines in trasferta in casa di Notre Dame, hanno strapazzato i Fighting Irish chiudendo la gara 47-21. Una partita che ha risollevato i titoli di Michigan e mandato l'università  al sesto posto del ranking AP, rilanciando simultaneamente ambizioni e progetti per la stagione 2006. La vittoria ottenuta su Notre Dame ha evidenziato come il gioco offensivo sia funzionale e produttivo sia grazie alle corse di Mike Hart sia sulle connessioni aeree che Henne completa in particolare su Mario Manningham e Steve Breaston. E' stata però la difesa a confezionare il colpaccio di South Bend, fermando a 21 punti l'attacco degli Irish grazie anche ai tre intercetti rifilati a Brady Quinn. Un impianto difensivo solido che confida nelle giocate dei linebackers LaMarr Woodley e David Harris, protagonisti di una 3-4 efficacissima e supportata da secondarie concrete guidate dal leader Leon Hall, cornerback in grado di coprire ogni receiver di Division I. La grande differenza tra la vittoria contro Notre Dame e le sconfitte subite nel 2004 e nel 2005 dagli stessi Fighting Irish è dovuta in particolare alla partita del RB Hart, che nelle due precedenti gare aveva totalizzato otto corse per 21 yards. In quelle due partite gli Irish si erano imposti di otto e sette punti, ma domenica scorsa il running game creato dal junior da 5 piedi e 9 è stato devastante (124 yards, TD) ed ha aperto il campo alla combo Henne-Manningham che ha chiuso definitivamente le speranze di Quinn e compagni.

Ohio State si trova quindi di fronte un problema non indifferente in quella che sembrava essere una passeggiata interna alla conference, ma l'attacco solido e competitivo di Michigan, una difesa ordinata e capace di mettere in campo tanta sostanza con una certa continuità . I Buckeyes non si fanno ovviamente intimorire e la loro marcia verso il National Championship continua con la prima vittoria interna alla division contro Penn State che ha importanza per due fattori principali. Il primo, quello di mantenere salda la leadership e confermare la forza a 360 gradi di una squadra già  ritrovatasi con la nuova difesa e sempre devastante in attacco. Il secondo punto vale invece per i rivali, i Nittany Lions di Joe Paterno che, con questa seconda sconfitta stagionale, scivoleranno fuori dalla top 25 del rankings e non costituiscono più un pericolo per le ambizioni dei Buckeyes. Solo Northern Illinois in gara uno ha segnato più di dieci punti contro OSU (12), la quale è attualmente dotata di una difesa che non patisce le perdite subite con la promozione in NFL di molti dei suoi punti forti, reparto capace di concedere solo due mete nelle ultime tre gare forzando Penn State a due soli field goals. Contro i Nittany Lions una vittoria ottenuta nonostante i numeri di Troy Smith, più bassi rispetto al solito e con i primi due intercetti subiti in stagione. La differenza, questa volta, è stata fatta proprio dalla difesa, capace di limitare al massimo gli avversari e permettendo, nonostante le difficoltà , all'attacco di avere molti palloni giocabili grazie ai vari turnover creati. La corsa all'Heisman Trophy per Smith subisce quindi un piccolo intoppo, ma non è certo stata fermata. Insieme ad Antonio Pittman, Anthony Gonzales e Ted Ginn, il quarterback afroamericano continua a formare l'ossatura di uno dei migliori attacchi della Division I-A, se non il migliore in assoluto, con una linea a protezione della tasca di grande spessore e che ha scovato nei sophomore Alex Boone e Steve Rehring un lato sinistro di grande integrità .

La sfida è lanciata dunque, di questo passo il rivarly game dell'ultima di campionato tra Ohio State e Michigan potrebbe valere tantissimo, anche molto di più del singolo titolo divisionale. La Big Ten continua però a tenere alto il proprio nome, grazie ad altre due squadre imbattute, come la sorprendente Purdue, che a fronte di una difesa colabrodo schiera un attacco a tratti devastante e migliorare il totale di 5-6 del 2005 non sembra più una meta così lontana. Sorprendente il quarterback Curtis Painter, junior da 6-4 per 228 libbre, perfetto per il sistema dei Boilermakers, e già  a quota 1140 yards. Il gioco aereo lo spinge a forzare molto sul profondo con il problema di aver già  subito 5 intercetti (con otto TD) ma di aver a sua volta garantito grandi guadagni per il tris di targets formato da Dustin Keller (359 yards), Dorien Bryant (351) e Greg Orton (175). Splendida soprattutto la stagione di Keller, senior TE dalle mani fatate e ottimo per giocate in ogni parte del campo; di questo passo Purdue potrebbe portare il proprio TE a superare ampiamente le 1000 yards a fine stagione. Parallelamente alla spread offense di Purdue troviamo Iowa, quarta ed ultima Università  ancora imbattuta nella conference. Coach Kirk Ferentz avanza nel segno della continuità , poggiando le basi del successo su una grande difesa e guidando la squadra verso il sesto bowl consecutivo e, perché no, puntando al terzo titolo di Big Ten dopo quelli del 2002 e del 2004. Difesa solida che, domenica prossima, verrà  messa a dura prova dalla forza di Ohio State. Impressionate la stagione di Ken Iwebema, junior che sta facendo veramente la differenza come end della linea difensiva. Nonostante le squadre affrontate l'attacco non ha alzato numeri spaventosi, concedendo davvero pochi errori, ma mostrando limiti negli spazi stretti, difetto che peserà  quando il livello degli avversari crescerà .

Tagliata fuori Michigan State, che dopo una striscia di tre vittorie è incappata in una big L proprio ieri contro Notre Dame dopo aver largamente dominato i primi due quarti e mantenuto lo scarto di sedici punti alla fine del terzo. Il 19-0 patito negli ultimi quindici minuti di gioco ha permesso a Notre Dame di evitare una sconfitta che sarebbe stata devastante per le ambizioni degli Irish e tolto buone possibilità  agli Spartans di competere quantomeno per il titolo di conference. Sta peggio, come detto, Penn State, caduta come previsto anche contro i Buckeyes, scivolata sul 2-2 e ormai lontana da interessanti posizioni del ranking nazionale. Una disfatta per la squadra di Paterno, che punta ora a recuperare in classifica ma si troverà  ad affrontare altre squadre piuttosto forti all'interno della conference. Il record di 11-1 dello scorso anno con la sola sconfitta contro Purdue sembrano fatti lontanissimi e probabilmente ci si trova di fronte alla più grossa sorpresa della Big Ten, ovviamente in termini negativi.

Indiana, Northwestern e Minnesota accompagnano i Nittany Lions sul 2-2, mentre il fanalino di coda è la solita University of Illinois, ferma ad una vittoria contro tre sconfitte. Finisce invece il sogno di Wisconsin che cade, ma era prevedibile, al primo incontro interno alla conference perdendo con la numero 6 del ranking, Michigan. I Badgers sono in piena corsa per guadagnare un bowl di fine anno e la loro striscia di tre vittorie (Bowling Green, Western Illinois e San Diego State) aveva messo in evidenza una squadra di livello medio, capace di sbarazzarsi agevolmente di programmi nettamente inferiori ma assolutamente lontana dalla possibilità  di giocarsela con squadre più quotate. Nella gara contro Michigan, Wisconsin ha resistito per due quarti andando due volte in vantaggio e chiudendo all'half time sul 14 pari. Il gioco difensivo (tre intercetti e3d innumerevoli blitz nei pressi di Henne) ha garantito alla squadra un buon equilibrio per mezz'ora, ma uno scarso gioco di corse e il calo di pressione sulla tasca nel secondo tempo hanno permesso ai più quotati Wolverines di volare sul finale di 27-13. La prossima settimana Wisconsin volerà  nell'Indiana per un altro scontro diretto, ma gli occhi saranno certamente tutti puntati su Ohio State, impegnata nella difficile trasferta contro Iowa, e Michigan, ospite di Minnesota.

Big Ten Overall Standings.

Ohio State 4-0
Michigan 4-0
Purdue 4-0
Iowa 4-0
Michigan St. 3-1
Wisconsin 3-1
Penn State 2-2
Indiana 2-2
Northwestern 2-2
Minnesota 2-2
Illinois 1-3

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