Rapids: momento in chiaroscuro

Clint Mathis: sembra avere imboccato inesorabilmente il viale del tramonto

Colorado Rapids: un nome che dovrebbe ispirare velocità  e potenza, proprio come le rapide dei fiumi, che si portano via tutto quello che incontrano sulla loro strada ad una velocità  inaudita.

Nella nostra analisi di oggi vediamo come i ragazzi di Denver possano contribuire ad accrescere la credibilità  della MLS (certo, la maglia a strisce verticali nerazzurre non aiuta in questo senso…).

Velocità ? Mah, di velocità  pura a Denver non se n'è mai vista granché, ma in realtà  questo è un problema più generale che investe tutta la Lega, che è notoriamente uno dei campionati più lenti: ci riferiamo ovviamente soprattutto al ritmo di gioco e alla velocità  del pallone, ma anche sul piano del puro scatto non ci sono centometristi.

Nell'organico dei Rapids, poi, di giocatori veloci nel vero senso della parola non ce n'è uno; anzi no, uno a dir la verità  ci sarebbe: si tratta del centravanti Clint Mathis, il più classico esempio di giocatore promettente mai esploso definitivamente e anzi involuto su se stesso.

Nelle stagioni 2001/2002 aveva messo in mostra cose molto interessanti e sembrava poter diventare un punto di riferimento per il soccer USA; poi qualcosa si è inceppato e Mathis ha perso fiducia in se stesso, risultando molto più di peso per le proprie squadre che non di reale utilità .

Il dubbio è: Mathis è il giocatore che ammirammo 5 anni fa e che si è perso strada facendo o era quello un momento particolare in cui gli riusciva tutto bene?

Nel 2004, dopo un'ottima stagione a New York, andò all'Hannover 96 nella Bundesliga dove, dopo un brillante inizio, finì nelle retrovie e da allora non è più tornato a quei livelli.

Negli ultimi 2 anni, fra Real Salt Lake e Colorado Rapids, sta facendo una fatica immane (3 gol lo scorso anno e 2 quest'anno) e l'immagine che rimane negli occhi è quella di un giocatore stanco, imbolsito, che a neanche 30 anni (li compirà  il 25 novembre) ha già  imboccato il viale del tramonto.

E quindi, cosa resta ai Rapids nell'organico? La potenza? Beh, Mastroeni è senz'altro un giocatore potente: la sua maestria nel fare diga a centrocampo ha suscitato anche l'interesse del Brescia, e di questo bisogna tenere conto. Che poi con la palla tra i piedi non sia un fenomeno poco importa, non è certo lui che deve cucire il gioco.

Ma qui arrivano le domande:
1 - Non ci sono altri giocatori potenti nel roster di Colorado?
2 - Chi è il cervello pensante di centrocampo?

Rispondiamo per ordine:
1 - In difesa certamente: abbiamo Gargan, Petke, Karanka e Wingert. Peccato che nessuno di questi sia lontanamente proponibile come centrale di difesa, ruolo dove le caratteristiche principali devono essere la velocità  e il senso della posizione. È il motivo per cui i Rapids non hanno ancora trovato un assetto difensivo decente.

A centrocampo (escluso Mastroeni) c'è scarsità  di materiale: solo Beckerman, Cooke, Crawford e Nkong che però è un rookie. Mancano le alternative sulla linea mediana, ma a livello di potenza i Rapids sono messi bene.

In attacco c'è talmente tanta abbondanza di uomini che" in tutto hanno segnato 31 gol: peggio hanno fatto solo Boston e Los Angeles.

È un dato di fatto che tra Gonzalez (0 gol e 0 assist), Martins (1 gol e 3 assist), Noel (1 gol), Kirovski (5 gol e 1 assist) e lo stesso Mathis (2 gol e 1 assist) i Rapids non siano riusciti a trovare una coppia d'attacco sufficientemente prolifica, e quindi significa che non c'è assortimento tra gli attaccanti: si tratta di punte centrali (e quindi massicce per definizione) o di seconde punte, che però non attaccano gli spazi sfruttando la velocità  (che non hanno), bensì fanno movimento attirando su di sé i difensori avversari.

2 - In realtà  un cervello pensante non c'è: manca il regista, quello che detta i tempi alla squadra e che le fa cambiare i ritmi a seconda dello sviluppo della gara.

Ecco perché si vedono partite dei Rapids in cui i nerazzurri avanzano come panzer: con grande potenza (appunto), ma senza una reale strategia. A quel punto bastano dei contropiedi ficcanti da parte degli avversari per trovarsi a mal partito, perché (come detto sopra) i difensori non hanno nella velocità  la loro arma migliore.

Ecco come mai la differenza reti ha un passivo così pesante (-10), migliore solo di quella di Columbus.

Però dalla loro i Rapids hanno un'ottima chimica di squadra, che permette loro di andare al di là  dei limiti strutturali e di gioco che li caratterizzano.

I Rapids hanno ancora delle speranze di fare un campionato soddisfacente: al momento sono appaiati con i Chivas (39 punti) al 3° posto (che diventa 4° per via della differenza reti) e sono incalzati da Salt Lake e Galaxy, che inseguono a pochi punti di distanza.

Hanno dunque ragionevoli speranze di agguantare i play-off e una volta laggiù tutto è possibile: ricordiamo lo scorso anno come, con una squadra peggiore di questa, gli stessi Rapids conquistarono la Finale di Conference. Non poterono nulla contro i Galaxy, ma quel risultato andava comunque oltre le aspettative.

Il miglior piazzamento dei Rapids rimane la Finale MLS del 1997; difficile che si possa eguagliare quest'anno, ma è il momento di approfittare della stagione-no dei Galaxy: un'occasione così potrebbe non ripetersi più…

alla prossima!!

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