Gli americani di Scandinavia

Heath Pearce, terzino sinistro del FC Nordsjà¦lland e prossimamente della Nazionale USA

Quando si parla di americani che vengono a giocare in Europa, a pochi viene in mente la Scandinavia quale destinazione preferita. Mentre invece se si va a fare una piccola ricerca, si scopre che nelle divisioni professionistiche di Svezia, Norvegia e Danimarca c'è addirittura una dozzina di giocatori americani che scende in campo ogni settimana.

Le ragioni della loro presenza sono varie: l'oppportunità  di sbarcare nel calcio d'Europa e forse anche di guadagnare più soldi di quanto potrebbero fare nella Major League Soccer; è poi daz sottolineare la stretta connessione fra alcuni procuratori e i club scandinavi; e infine la possibilità , seppur remota di farsi notare da qualche talent scout, magari proveniente dalla Premier League.

"Sono molto felice di essermi trasferito qui, e lo rifarei ancora e ancora", dichiara Adin Brown, portiere che ha lasciato la MLS e i New England Revolution a paramentro zero ed è andato a firmare un contratto di tre anni con i norvegesi dell'Aalesund FK nel gennaio 2005. "Sono venuto qui perché volevo giocare in Europa. Il mio ingaggio è persino minore di quello che avevo negli USA, quindi non è solo una questione di soldi". Jan Schiefloe, l'agente di Brown e di una manciata di altri giocatori (americani, canadesi, costaricani e sudafricani) sottolinea che un giocatore in arrivo a parametro zero dalla MLS può ritrovarsi con un'offerta tra i $100,000 e i $300,000.

Schiefloe, norvegese, ha procurato contratti a Brown in Norvegia, come visto, e Wade Barrett in Danimarca con l'AGF Aarhus. Barrett che perà³ attualmente è rientrato nella MLS e gioca con gli Houston Dynamo. "C'è più passione e interesse per il calcio in Scandinavia che negli Sati Uniti, e lì i giocatori diventano celebrità ", dice Schiefloe. "I giocatori americani e canadesi si sono sempre comportati bene in Norvegiaa negli ultimi tre anni, e questo apre le porte ad altri arrivi dagli USA. Che gli USA battano la Norvegia 5-0 in un match giocato a gennaio non è importante. Alle squadre scandinave piaccioni i giocatori americani perché sono bravi, disciplinati, lavorano duro e parlano inglese".

Da quando Brown si è trasferito in Norvegia il suo club è stato relegate in first division, ma rimane tutt'ora uno dei portieri più apprezzati della lega. "Il mio contratto scadrà  alla fine del prossimo anno", dice Brown. "Penso che mi offriranno un rinnovo e restare mi farebbe molto piacere, ma il mio sogno rimangono Premiership e Liga".

Un altro americano che si sta facendo onore, stavolta nella Superligaen danese, è Heath Pearce. Pearce, 21 anni, ha impressionato il coaching staff americano prima dei Mondiali con la sua velocità  e il suo atletismo, la sua abilità  in attacco e l'intelligenza in campo. Pearce è passato direttamente dal college, University of Portland, alla Superliga danese, al club FC Nordsjà¦lland. "È un buon atleta, " dice lo U.S. assistant coach Glenn “Mooch” Myernick. "Avere mancini come lui in squadra è importantissimo. È un buon attaccante, crossa bene, ed è in grado di fare degli ottimi lanci lunghi, serveno sempre bene gli attaccanti. E poi è uno che migliora molto velocemente".

Aiuta il fatto che, dai tempi di Jeff Agoos, che ha abbandonato la Nazionale dopo i Mondiali 2002, nessuno è riuscito a imporsi continuità  sulla fascia sinistra. Arena ha provato su quella fascia una miriade di giocatori, inclusi Frankie Hejduk, Greg Vanney, Carlos Bocanegra, Bobby Convey e, recentemente, Eddie Lewis e Jonathan Spector. E mentre molti di quei giocatori hanno più esperienza di Pearce, pochi sono i sinistri naturali che possono competere. Bocanegra, per esempio, preferisce giocare in mezzo. Lewis e Convey hano giocato a sinistra per la maggior parte della propria carriera. Spector e Hejduk infine, sembrano più a loro agio sulla destra.

Myernick dice che lo U.S. coaching staff conosceva e seguiva Pearce sin dai tempi della U.S. U-17 e della U-20. Una gamba rotta ha bloccato l'esperienza di Pearce nella U-17, e invece di finire direttamente nella Major League Soccer come i suoi compagni di squadra Eddie Johnson e Santino Quaranta, Pearce scelse la University of Portland. Nonostante tre anni ai massimi livelli del college soccer, la MLS non è certamente andato a cercarlo quando nel 2004 ha mollato l'università . “Quelli della MLS mi dicevano che sarei stato uno dei primi tre o quattro del draft, ma mi sono ritrovato fuori", racconta Pearce.
Dispiaciutosi, Pearce decise di rivolgere il proprio sguardo all'Europa, che comunque è sempre stata calcisticamente nella sua testa. Ironicamente, l'essere stato snobbato dalla MLS lo ha fatto finire direttamente sul block notes di Bruce Arena. Pearce divenne poco tempo dopo titolare fisso sulla linea di difesa, a sinistra, del FC Nordsjà¦lland, dove dimostrò le sue qualità  in fase di attacco, aiutando il club a salvarsi nella stagione nel 2004-05.

"Penso che sia stato l'aver ottenuto un contratto in Europa, l'esser finito tra i titolari dopo poco, dove quindi non potevamo fare a meno di seguirlo, anche perché non ci sono molte alternative. Ci sono pochi dubbi che gli U.S. coaches stiano cercando Pearce, ma quello che lui vuole è riuscire a convince il nuovo tecnico della Nazionale. DaMarcus Beasley è passato anche lui per U-17 prima e Under-20 maschile. Health è un po' più oscuro e non ha l'esperienza di uomini come Cory Gibbs e Bocanegra, Eddie Lewis, Gregg Berhalter, ma saprà  sicuramente rendersi disponibile e utile alla causa della Nazionale".

Un altro americano che si sta facendo notare è Brian West (Fredrikstad FK), un tipo che si sente a suo agio su tartan come sull'erba, dato che era uno dei giocatori più veloci della Major League Soccer. Era la stella nascente dei Columbus Crew, arrivando sino alle soglie della Nazionale. Ha lasciato Columbus (OH) per la Norvegia nel 2004, a parametro zero. Sempre in Norvegia c'è il 25enne difensore Nat Borchers, centrale dell'Odd Grenland. Borchers ha giocato quattro anni con la University of Denver, dal 1999 al 2002, e si è fatto poi notare nella squadra affiliata ai Colorado Rapids, i Boulder Rapids Reserves. Non certo il top. Inoltre, alcune incertezze sul suo stato fisico gli hanno fatto saltare il 2003 MLS SuperDraft. Passò quindi al Rapids' developmental roster, dove perà³ dimostrò le sue qualità , arrivando a conquistarsi il posto di titolare nella difesa di Colorado, dimostrandosi uno dei migliori rookie dell'anno. Confermatosi nella stagione 2005, esordendo anche in Nazionale il 9 marzo 2005 contro la Colombia, lo scorso inverno si è trasferito in Norvegia.

Ricordiamo anche Ramiro Corrales (Ham-Kam), anche lui in Norvegia, nella Tippenligaen (la prima divisione). Veterano della MLS, dove venne scelto nel 1996 MLS Inaugural Player Draft, a 18 anni, all' 81° chiamata, dai Columbus Crew, venendo presto ceduto ai San Jose Clash (poi “Earthquakes“, oggi chiusi). Nel novembre 1997 viene scelto alla 16° chiamata dai Miami Fusion, passando poi, nel giugno 1998, ai MetroStars, e quindi, nel 2001 di nuovo a San José. Laterale di sinistra a tutto campo, 28enne, nel 2004 si trasferisce in Norvegia, dove gioca titolare da terzino sinistro. Per lui anche 4 partite con la Nazionale maggiore USA e la semifinale a Sidney 2000 con l'olimpica.

Altro Yank in Norvegia è il 28enne centrocampista Brian Waltrip, del Sandefjord .
In Svezia, nelle divisioni inferiori, ci sono il centrocampista Kyle Zenoni (Falu Falu BS) e il difensore Tighe Dombrowsky (IK Sirius).
In Danimarca, infine, giocano Danny Califf (Aalborg BK), ex Galaxy ed Earthquakes, che vanta 13 partite in Nazionale; Jamil Fearrington, difensore del FC Copenaghen; il terzino destro Robbie Russell, al Viborg dopo essere passato per i norvegesi del Rosenborg rinunciando ai Galaxy, e l'attaccante Joe Zewe, ex Penn State e Beadling F.C., uno dei club più vecchi degli USA.

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