Clint Dempsey: l'Europa lo attende, ma Boston non può privarsene a cuor leggero
Dover rinnovare una squadra che per 4 anni è arrivata vicina (o vicinissima) alla vittoria ma che non ha mai portato a casa nulla (a parte 2 titoli della Eastern Conference) ha il sapore di una sconfitta molto più bruciante di quelle che arrivano sul campo.
I New England Revolution negli ultimi anni non hanno dovuto rimpiazzare molti giocatori-chiave, ma nei prossimi mesi potrebbe rendersi necessario un brusco rinnovamento.
Clint Dempsey non giocherà ancora molte partite con i Revolution se avrà offerte significative dall'Europa; Taylor Twellman è in una posizione simile; il contratto di Pat Noonan scade alla fine di questa stagione.
Dempsey è la (probabile) perdita più importante. Si è inserito stabilmente nel giro della nazionale (è stato l'unico americano a segnare un gol al Mondiale in Germania), ma più in generale è apparso come l'elemento giovane tecnicamente e caratterialmente più dotato e aspira a giocare in Europa. Un'offerta importante (come quella da 5 milioni di dollari che il Benfica offrì per Eddie Johnson l'anno scorso) convincerebbe subito la MLS a lasciar partire Dempsey.
Dal canto suo il giocatore, che nel 2004 ha firmato un contratto di 4 anni per circa 40.000 dollari all'anno, ha affermato la sua intenzione di giocare in Europa e come per incanto sembra frustrato dalla sua situazione con la MLS, frustrazione che ultimamente si esplica in comportamenti sopra le righe, con risse e insulti che gli sono costati 2 giornate di squalifica.
Twellman era soddisfatto quando la MLS rinegoziò il suo contratto 2 anni fa. Ma crede che il suo valore di mercato sia aumentato da allora. "Io amo la famiglia Kraft e voglio finire la mia carriera qui nel New England“, ha detto ieri Twellman. "L'ho detto dopo l'ultima stagione e l'ho ribadito in gennaio. Ho segnato parecchi gol e ho svolto un buon lavoro con la nazionale. Ma non ho avuto alcun riscontro da allora“.
Twellman ha segnato 73 gol in 120 partite, più di qualunque altro giocatore MLS, e l'anno scorso ha vinto il titolo di MVP della regular season; inoltre ha giocato in Germania per il Monaco 1860 prima di essere chiamato dai Revolution al n. 2 del Superdraft 2002. Ha firmato un contratto quadriennale al minimo salariale annuo di 24.000 dollari, dopodichè il contratto è stato rinegoziato a circa 120.000 dollari annui.
"Quando vedi i salari dei giocatori e scopri di non essere tra i più pagati, diventa frustrante. Per me, la parte più spiacevole è la maniera in cui tutto l'affare è stato condotto. Altri giocatori nella lega sono pagati molto bene e i contratti sono stati rinegoziati durante la stagione. Questo condiziona la squadra, in tutta onestà , perché i giocatori come possono sapere che saranno compensati per quello che hanno fatto?", dice Twellman.
Basterebbe ricordare che segnare gol o evitarne è il lavoro dei calciatori, lavoro per cui sono profumatamente pagati, e non dovrebbe venire in mente a nessuno di chiedere delle "ricompense" aggiuntive per fare quello che viene loro richiesto dal contratto; la MLS offre indiscutibilmente ingaggi con 2 zeri in meno rispetto all'Europa, ma in ogni caso difficilmente si potrà paragonare un calciatore con uno che lavora in fabbrica, per cui ogni tanto sarebbe bello sentire qualche pretesa in meno…
La politica della Lega, in ogni caso, è non fare commenti su situazioni singole. "La Lega e Sunil (Gulati, presidente/GM dei Revs) sanno come si sentono i giocatori dei Revolution, ma non so se la situazione si può risolvere“, ha detto Twellman. "Non sono io ad avere un cattivo atteggiamento. Mi sono fatto il mazzo per 4 anni e non vedo alcun segno di disponibilità . Gioco perché sono un professionista e il mio lavoro è giocare per i Revolution e voglio aiutare la squadra a vincere perché voglio bene ai ragazzi e a coach Steve Nicol“.
Dempsey e Twellman hanno un contratto con la MLS fino a dicembre 2007, cosa che può favorirli (la Lega riceverebbe una contropartita in denaro vendendoli prima della scadenza dei contratti) ma anche danneggiarli (non saranno disponibili a parametro-zero fino a metà della stagione europea 2007-08).
Per ciò che riguarda Noonan, sebbene possa uscire dal suo contratto il suo "potere d'acquisto" è diminuito a causa di una serie di infortuni. Noonan rimane tra le stelle nascenti della MLS e della Nazionale, ma non insegue smaniosamente l'idea di mettersi alla prova al di fuori degli USA, e questo da un lato è una situazione che favorisce i Revs, che potrebbero faticare di meno per trattenerlo, ma d'altro canto è un campanello d'allarme inquietante, che la dice lunga sulle ambizioni del giocatore.
"I giocatori a volte esprimono il desiderio di giocare da qualche altra parte“, dice Sunil Gulati, apparentemente per nulla preoccupato dalle dichiarazioni di Twellman. "Abbiamo un certo numero di giocatori con cui dobbiamo parlare. Ma generalmente non parliamo mai di contratti durante la stagione. È una cosa normale, una situazione fluida. Noi cerchiamo di negoziare i contratti in maniera di non avere quelli di tanti giocatori-chiave tutti in ballo allo stesso momento“.
Dempsey è stato il più esplicito nel suo desiderio di andarsene. "Dipende da Clint e dal club“, dice Gulati. "Possiamo sederci ad un tavolo e parlarne alla fine della stagione e capire quello che vuole fare. Speriamo di poterci incontrare nella seconda metà di novembre, perché vogliamo giocare la MLS Cup, e parlare con lui da vincitori del titolo. Se la squadra fa bene, ci sono richieste per aumenti di salari e trasferimenti. I giocatori si aspettano di ricevere più denaro. È naturale“.
"Questa squadra è stata costruita attraverso i Draft (in effetti, 7 attuali titolari sono stati chiamati negli ultimi 4 drafts). Quando Joe-Max Moore ha abbandonato, è venuto fuori Taylor. Abbiamo perso Adin Brown (all'Aalesund in Norvegia, ndr) ed è entrato Matt Reis. Danny Hernandez si è fatto male, e Andy Dorman ha preso il suo posto. È ovvio che dietro c'è una pianificazione; bisogna andare là fuori e scovare i giocatori. Abbiamo appena preso Miguel Gonzalez, che è stato chiamato nella Nazionale USA Under-20“.
Più che altro, il rinnovamento dei Revolution sta avvenendo lentamente. Il coach Steve Nicol ha scelto con saggezza al draft e raramente è dovuto ricorrere ai transfer internazionali. "Abbiamo un po' di spazio sotto il salary cap e possiamo ancora muoverci. Abbiamo dato un'occhiata a un paio di giocatori ma, alla fine, abbiamo deciso di non prenderne uno e per quanto riguarda l'altro il suo club non gli ha permesso di venire a giocare per noi. Steve generalmente è soddisfatto della rosa, e di solito non prendiamo un giocatore solo per il gusto di farlo“.
I Revolution, che per anni hanno vivacchiato nelle zone basse della classifica della Eastern Conference (fecero i play-off solo quando a difendere la loro porta c'era un certo Walter Zenga…), da 4 stagioni a questa parte si sono issati nell'élite della Lega: sono arrivati alla Finale di Conference per 4 anni consecutivi (dal 2002 al 2005) e hanno giocato 2 Finali MLS (2002 e 2005), e di questo sono protagonisti prima di tutto i giocatori.
Ma finora è sempre mancato quel quid in più che gli permettesse di superare l'ultimo ostacolo e portare a casa la MLS Cup; in quei momenti topici è stato chiaro che a Boston manca ancora l'ultimo elemento, e forse non si tratta di un giocatore; potrebbe trattarsi di "mentalità vincente" o magari di preparazione tattica; o ancora, in maniera più "romantica" e fatalista, di pura e semplice sfortuna.
Ma si pone ora il dubbio di non facile soluzione: se bisogna iniziare a rinnovare da ora, c'è la possibilità che questa benedetta MLS Cup non la si porti a casa né subito né in un futuro prossimo; e se invece si vuole vincere subito, è imperativo trattenere questi giocatori che sono il motore e l'anima della squadra, col rischio però che giochino scontenti, condizionando prestazioni e risultati…
alla prossima!!