Lamar Hunt: con lui i Wizards hanno conosciuto la gloria, ma ora è tempo di smantellare tutto…
La stagione dei Kansas City Wizards è decisamente al di sotto delle aspettative.
Beninteso, se qualcuno si aspettava una squadra capace di dominare in lungo e in largo la Eastern Conference si vada a rileggere la nostra preview e vedrà che noi non eravamo dello stesso avviso: ma è altrettanto vero che mai avremmo pensato ad un rendimento così deludente.
6 vittorie (di cui solo 3 in casa), 3 pareggi e 11 sconfitte in 20 gare: è un ruolino di marcia che non autorizza sogni di gloria. Mancano ancora 12 gare, è vero, ma difficilmente i Wizards riusciranno a cambiare passo e a issarsi nelle zone alte della classifica.
In realtà niente è ancora perduto: lasciando da parte gli spaventosi DC United, le altre 5 squadre sono racchiuse in 6 punti, quindi se guardiamo ai freddi numeri le speranze per Kansas City sono ancora intatte.
Ma è tutta la situazione in generale a farci dubitare delle possibilità di vedere una post-season a Kansas City.
Finora sono state segnate 22 reti in 20 gare, e i gol subiti sono 28; anche qui il confronto con le altre squadre rincuora un po' i Wizards. A Est nessuno ha un saldo reti positivo (sempre senza considerare i United") e in generale nella Lega solo altre 3 compagini segnano più di quanto subiscono (FC Dallas, Houston Dynamo e CD Chivas.
A Kansas City, però, manca un elemento fondamentale, che invece posseggono le altre squadre della Eastern Conference che stanno lottando per un posto nei play-off; questo elemento si chiama "voglia di lottare".
Sulla carta una squadra come i New York Red Bulls è palesemente più debole dei Wizards: c'è un nuovo assetto societario, la squadra viene rivoluzionata di anno in anno e non riesce mai a concludere una stagione con lo stesso allenatore con cui l'ha iniziata.
Ma in questo momento è davanti ai Wizards. Ci sono solo 3 punti tra le 2 squadre e la differenza reti è di poco superiore (-3 contro -6), ma quello che si nota nei Red Bulls, dopo molte partite e dopo molti tentativi di mettere in campo una squadra competitiva, è la voglia di esserci, di sentirsi protagonisti e soprattutto di dare un taglio netto col passato; a New York nessuno vuole perpetuare la tradizione di fallimenti propria dei Metrostars e si stanno impegnando per far sì che le cose cambino.
I Columbus Crew sono addirittura dietro ai Wizards, a 1 solo punto di distacco, ed è facile prevedere che nonostante gli infortuni che falcidiano la squadra (e nonostante che il roster non sia di primissimo ordine) i Crew venderanno cara la pelle per tornare a giocare la postseason.
Bene. A Kansas City tutto questo non c'è, o meglio non c'è più. La squadra che a novembre 2004 si giocava la MLS Cup si è sfaldata come neve al sole.
No, non stiamo parlando di un roster rivoluzionato o di elementi che non hanno mantenuto quanto promettevano. I vari Wolff, Conrad, Zotinca, Oshoniyi, Zavagnin, Victorine e Arnaud sono rimasti. Ma sembrano l'ombra di se stessi quando vanno in campo.
E allora qual è il problema? Tutto si può far ricondurre al mese di dicembre 2004: giusto un mese dopo aver disputato la MLS Cup contro i DC United, il proprietario dei Wizards Lamar Hunt (cui è anche intitolato il trofeo della U.S. Open Cup, ndr) ha annunciato che da quel momento la società e la squadra erano in vendita, ma che non avrebbe venduto al primo offerente senza precise garanzie.
Inoltre i lavori per rinnovare l'Arrowhead Stadium per il football hanno reso impossibile alla squadra giocare nell'impianto e questo ovviamente causa notevoli svantaggi tecnici.
Così facendo la situazione si è trascinata: è passata la stagione 2005 (con i Wizards fuori dai play-off), sta passando anche la stagione 2006 e i Wizards sono attualmente ancora fuori dai play-off, ma soprattutto sono senza un padrone e senza un assetto societario che prenda in mano tutta la situazione.
Ecco, il motivo principale di questa brutta annata dei Wizards si può far risalire a questo avvenimento. Naturalmente non siamo così ingenui da non pensare (e non sapere) che una squadra che non ottiene risultati positivi si svaluta velocemente, in modo da renderne più facile l'acquisto da parte dei nuovi investitori" ma esistono?
Qui entra in gioco il commissioner Don Garber, che in una riunione tenutasi la settimana scorsa di fronte a tutta la squadra (altro segno che l'organigramma societario si è sfilacciato, ma essendo la MLS proprietaria dei cartellini e non le società la cosa ha un suo senso, ndr)ha detto ai giocatori dei Kansas City Wizards che la squadra è in procinto di spostarsi e che Philadelphia sarà la location più probabile.
"Philadelphia è pronta ad entrare, e sarebbe il posto più logico dove installare la prossima squadra di espansione“, ha detto un giocatore dei Wizards che però ha preferito restare anonimo.
In Marzo, la MLS aveva annunciato che era in trattative con la Rowan University per costruire un SSS (soccer-specific stadium) a Glassboro. La Rowan ha mancato la scadenza del 1° luglio per presentare un progetto per uno stadio, ma" “Le trattative per portare un team di espansione [a Rowan] per il 2009 sono ancora aperte” ha detto Will Kuhns, direttore delle comunicazioni della MLS.
Il 1° luglio era l'ultimo giorno in cui la Rowan deteneva i diritti in esclusiva per trattare con la lega. Un altro investitore può ora avvicinare la MLS e presentare un progetto per un team a Philadelphia. Una voce di corridoio, peraltro subito smentita, vuole che la Wachovia Bank sarà l'investitore di maggioranza della squadra di calcio che sorgerà nella Città dell'Amore Fraterno.
Ora, qualunque sia la nuova location che ospiterà i Wizards, sembra che molto presto dovremo abituarci all'idea di dire addio ad un altro team che aveva salutato la nascita della MLS nel 1996.
Forse i Kansas City Wizards torneranno un giorno (chissà però perché Garber non ne ha ancora fatto parola, come invece aveva fatto in occasione del trasferimento dei San José Earthquakes"), ma intanto escono di scena, e nella maniera più mesta"
alla prossima!!