Sepp Blatter: sembra pensieroso, ne avrà architettata un'altra?
Nelle settimane passate, grazie al tourbillon prodotto dal Mondiale e dallo scandalo-intercettazioni (con tutto quanto ne è seguito) è passata quasi inosservata la notizia che la FIFA, organismo che controlla tutto il calcio del pianeta Terra, ha tenuto un congresso (prima del Mondiale stesso).
In questo congresso sono state approvate alcune nuove regole, che potrebbero avere un impatto non indifferente sulla Major League Soccer.
Quella che più ha suscitato proteste (e che il Congresso ha approvato per 194 voti favorevoli contro 5 contrari) prevede che i campionati nazionali di massima serie (in tutto il mondo, si badi bene) debbano avere al massimo 18 squadre.
A dire la verità , questo è un punto sul quale l'ineffabile Sepp Blatter, colonnello svizzero capo indiscusso della FIFA (e personaggio quantomeno discutibile, visto che le sue "innovazioni" hanno ridotto il calcio nello stato che conosciamo oggi), si batte da anni.
Limitando i campionati a un tetto di 18 squadre, ci potrebbero essere al massimo 34 partite di campionato a stagione (insomma il classico girone all'italiana: qualcuno un giorno ci spiegherà perché lo chiamano così), lasciando quindi più tempo per le partite delle coppe internazionali, uniformando le leghe calcistiche in ogni angolo del globo.
“È una decisione presa dal Congresso, e ci adegueremo“, dice Blatter. “I club saranno felici; tornando a 18 squadre avranno più giorni per programmare partite internazionali e i giocatori saranno più disponibili per le loro nazionali“.
Ma, a meno di non avere gli occhi foderati di mortadella, è chiaro che si tratta di un espediente per creare lo spazio destinato alla famosa SuperLega Europea; e questo sarebbe il primo passo verso un ridimensionamento del sistema-calcio?
A parte che Blatter parla come se lui non fosse responsabile della decisione (quando invece tutto il mondo sa che quello che lui decide si fa, punto e basta), sembra che alcuni dei club più importanti, appartenenti alle leghe più in vista, abbiano fatto resistenza principalmente per questioni finanziarie; in Serie A, ad esempio (ma anche in Premier League e nella Liga), da 20 squadre si dovrà tornare a 18 e questo significherà avere meno soldi provenienti dai diritti televisivi.
Blatter ammette che “il tutto ciò non potrà avvenire immediatamente“, come a lasciar intendere che si dovrà operare in ogni caso a partire dall'estate 2007.
Ma cosa c'entra la MLS con tutto questo? La nuova regola in realtà limita parecchio i piani d'espansione a lungo termine della Lega. La MLS (attualmente a 12 squadre) passerà a 13 già dalla prossima stagione e progetta di aggiungere Philadelphia e una nuova squadra a San Francisco (e forse anche Cleveland o St. Louis) per raggiungere le 15 o 16 squadre nel 2008.
Il commissioner Don Garber ha detto che la Lega si prenderà poi “una pausa” per un paio di stagioni prima di espandersi ulteriormente, ma a questo punto l'intera strategia è da ripianificare; cosa peraltro confermata da Dan Courtemanche, vicepresidente delle comunicazioni: "Il progetto della MLS era di arrivare a 16 squadre nel 2010. A questo punto dovremo rivederlo prima di quella scadenza“.
Poiché è certo che la United States Soccer Federation ratificherà la nuova regola FIFA, se la MLS si espanderà a 16 squadre entro il 2010 avrà solo 2 posti da riempire prima di arrivare al limite, rimanendo indietro rispetto alle 4 leghe maggiori (la NBA, la NHL e la MLB hanno 30 squadre ognuna, la NFL ne ha 32) con le quali tenta di competere.
Questo è vissuto dai dirigenti MLS come un grave ostacolo sulla strada del miglioramento e della competitività della Lega; allora sarà forse bene ricordare che la defunta NASL, nei suoi anni migliori (tra il 1977 e il 1980) aveva ben 24 squadre ma fu proprio l'espansione indiscriminata uno dei motivi più importanti del suo fallimento nel 1984; ragion per cui, prima di sfidare le altre 4 leghe sul loro terreno, è cosa buona e giusta tenere in considerazione questo fattore.
Il congresso ha anche approvato un'iniziativa che prevede che le squadre sviluppino programmi giovanili per salvaguardare i giovani talenti e adoperarsi per la loro educazione; inoltre i club dovranno presentare alla FIFA un report finanziario su base annuale per stabilire il grado di salute di ogni campionato.
La cosa potrebbe rivelarsi molto positiva per la MLS (che si pone come singola struttura e non come associazione di squadre e persegue una costante e vantaggiosa politica di contenimento dei costi), perché le altre federazioni potrebbero prendere a modello alcune caratteristiche (gestionali, non sportive o organizzative) proprie della Lega americana.
Insomma, quello che per tutto il mondo calcistico sembra una limitazione, per la MLS potrebbe rivelarsi un grande vantaggio, da sfruttare nella maniera giusta, sperando che per una volta Blatter non abbia "blaterato" a casaccio"
alla prossima!!