Riallocazioni e nuovi stadi

Robert Kraft: dopo i Patriots vuole vincere con i Revolution

In questo scorcio di settimana, senza risultati eclatanti ad animare l'analisi tecnica, ci focalizziamo su 2 notizie che potranno in futuro cambiare più o meno profondamente il panorama della MLS: stiamo parlando di Boston e Salt Lake City.

I Revolution vengono da tutti considerati la squadra di Boston; noi stessi, nei nostri articoli, ci riferiamo ai Revs come ai "bostoniani".

In realtà  (esattamente come accade per i Patriots della NFL) la squadra biancorossoblu è espressione di quella parte di Stati Uniti che corrisponde appunto al New England e che comprende, oltre al Massachussetts, anche il Maine, il Rhode Island, il New Hampshire, il Vermont e il Connecticut, anche se poi la metropoli di riferimento rimane Boston.

I Revs e i Patriots giocano le loro partite casalinghe nel Gillette Stadium a Foxboro, ma la proprietà  (ossia Robert Kraft, che controlla anche i Patriots) ha intrapreso la strada della separazione delle 2 realtà  sportive: gli investitori vogliono costruire un SSS (soccer-specific stadium) da qualche parte a Boston o nelle immediate vicinanze.

Per chi non lo sapesse, i dirigenti della MLS vogliono che siano le città  a fare direttamente proposte per ospitare eventuali squadre, e gli investimenti per i progetti generalmente arrivano dai governi locali.

In passato, sia i Red Sox sia i Patriots avevano chiesto allo stato dei fondi per finanziare stadi e miglioramenti delle infrastrutture relative, ma alla fine Kraft era stato costretto a pagare di tasca propria una consistente fetta delle spese per il Gillette Stadium; solo il TD Banknorth Garden (casa dei Celtics e dei Bruins) è stato costruito grazie ad un considerevole contributo statale.

Certamente i Revs beneficerebbero di uno stadio tutto per loro, perché così non dovrebbero giocare su un campo dal fondo sabbioso (in inverno San Siro sembra il Camp Nou al confronto!) e probabilmente migliorerebbero ancora di più la qualità  del loro gioco, ma è palese la volontà  di dare a tutto il movimento calcistico un'identità  forte e condivisa da tutti, anche da chi questa Lega l'ha fondata (Kraft è uno degli investitori della MLS fin dal 1996).

Negli uffici della MLS sono arrivate parecchie lettere dai funzionari statali di diverse città , incluso il sindaco di Boston Thomas M. Menino. Menino all'inizio del mese di luglio ha detto che avrebbe nominato una commissione di "persone influenti" della città  (in ambito finanziario e sportivo) per individuare le aree adatte, e ha definito Boston "lo scenario ideale" per un nuovo stadio per il calcio.

Scenario non ideale pare invece essere quello di Salt Lake City; come scritto in una breve notizia la settimana scorsa, il proprietario Dave Checketts (ex proprietario dei Utah Jazz della NBA, tra l'altro) aveva in progetto di costruire un SSS nella città  di Sandy, a poche miglia da Salt Lake City.

Per far ciò, però, aveva proposto al Comune di istituire una tassa sui soggiorni alberghieri: si trattava di una somma risibile per i clienti, ma il totale avrebbe generato un introito di 30 milioni di dollari, sufficienti a finanziare i lavori.

Il Comune ha però risposto picche, perché generare una nuova tassa avrebbe potuto creare il malcontento tra i cittadini (e qui la domanda sorge spontanea: ma ai cittadini cosa importa di una tassa sui soggiorni in albergo se in un albergo della loro città  non ci dovrebbero, teoricamente, mettere piede? Inoltre non la pagherebbero loro ma i clienti degli alberghi. Mah…), e ha lasciato Checketts ai suoi affari.

Checketts ha dichiarato che farà  di tutto per trovare un altro modo di procurarsi i soldi necessari (sempre nel limite della legalità , ovviamente") a costruire uno stadio a Sandy: sarebbe importante che il progetto riuscisse, per portare nelle vicinanze di Salt Lake City un indotto notevole derivante dalla costruzione di locali, ristoranti e negozi che inevitabilmente sorgono in una zona commercialmente riqualificata.

Sempre Checketts ha affermato che l'ultimo dei suoi pensieri è spostare la squadra e che non vuole neppure pensare a quest'eventualità . Ma in realtà  è più che probabile un'evenienza del genere (forse già  alla fine di questa stagione, con destinazione St. Louis o San José), perché comunque la squadra non viene seguita in maniera costante e partecipe dai tifosi, e questa è una conseguenza dei magri risultati che sta ottenendo.

Ci sembra di poter dire che mai come in questo caso la fretta è una cattiva consigliera: i Real Salt Lake sono una squadra neonata, alle spalle hanno solo 1 anno di regular season in quanto franchigia di espansione; per raggiungere i risultati ci vuole tempo.

Probabilmente (anzi, quasi certamente) RSL non riuscirà  a raggiungere i play-off nemmeno quest'anno, ma essere in grado di rimanere in corsa fino all'ultimo è già  un miglioramento rispetto alla scorsa stagione; e se l'anno prossimo si confermano i miglioramenti e si raggiunge la postseason anche i tifosi torneranno a seguire la squadra.

La sensazione è però che Checketts abbia già  in cuor suo deciso cosa fare: e probabilmente anche la Lega gradisce lo spostamento della squadra, magari a San José, area dove peraltro si potrebbe costruire quello stadio la cui mancanza è costata la riallocazione della squadra a Houston.

Comunque vadano le cose, la MLS procede a grandi passi verso il proprio obiettivo principale: la costruzione di stadi specifici per il calcio e di proprietà  delle squadre stesse.

È un dato di fatto, del resto, che chi ha uno stadio di proprietà  ha i bilanci in attivo, chi non ce l'ha è in passivo, e questa è una cosa che pesa spaventosamente in una Lega pro dove però non girano milioni e milioni di dollari"

Alla prossima!

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