Chris in azione con la maglia di Los Angeles, la squadra che lo ha rilanciato.
Christopher "Chris" Albright è nato il 14 Gennaio 1979 a Philadelphia, Pennsylvania, dove risiede tuttora e dove cominciò a muovere i suoi primi passi da sportivo, eccellendo nel soccer, nell'atletica e nel football, giocando come wide receiver e kicker. Considerato fin dalla High School uno dei migliori giocatori della nazione venne catalogato nel "Soccer America's Super 11", una sorta di Top 11 che raggruppa i più forti giocatori liceali, nel suo ultimo anno alla William Penn Charter H.S.
Passato a difendere i colori dei Cavaliers di University of Virginia con la nomea di promettente attaccante, Chris confermò tutte le ottime impressioni destate e i positivi "report" sul suo conto conquistando la nomina nel "Soccer America's All-Freshman Team" al suo primo anno di college, il 1997. Dopo 11 goal realizzati nel suo anno da matricola Albright accresce ulteriormente il suo fiuto per il goal nel 1998, segnandone 20, tanto da decidere di passare professionista alla fine dello stesso anno, interrompendo la sua carriera universitaria. Dopo solo due stagioni giocate in Virginia il giovane attaccante prende la via della Major League Soccer con un bottino NCAA di tutto rispetto, che "parla" di 31 reti in 48 partite disputate.
Selezionato per far parte del Nike Project-40 Albright firma un contratto con la Lega professionistica americana e viene allocato ai Miami Fusion. Con la franchigia della Florida però il promettente attaccante non scenderà mai in campo e su pressione dei vertici della Lega verrà scambiato, durante la pausa per l' "All-Stars" weekend, con i D.C. United, dove dovrebbe formare una delle più grandi coppie d'attacco mai viste nella MLS insieme a Roy Lassiter.
Dopo aver cambiato due franchigie in brevissimo tempo Albright si appresta a muovere i primi passi nella MLS, dove esordisce nel weekend immediatamente successivo al cambio di maglia, ma viene "fermato" dopo solo otto apparizioni, quattro da titolare, a causa di un infortunio ai legamenti del ginocchio, risultando inutile, al pari di Lassiter, nella conquista della MLS Cup 1999 da parte dei suoi D.C..
Tornato con rinnovato vigore nella stagione 2000 Chris è ansioso di dimostrare il suo valore e nonostante i postumi dell'infortunio guida gli United alla conquista del Preseason Championship a Fort Lauderdale, in Florida. Nel corso della stagione il giovane attaccante statunitense riesce anche a rompere il ghiaccio nella MLS, segnando i suoi primi 3 goal da professionista nell'arco delle 25 partite che lo vedono scendere in campo. Le qualità di ottimo realizzatore che Albright aveva fatto intravedere al college sembrano però essersi completamente smarrite a livello professionistico e a maggior prova anche la stagione 2001 lo vede annoverato tra gli attaccanti meno prolifici della MLS, con un solo goal in 23 presenze, di cui ben 14 da titolare.
La dirigenza dei D.C. United delusa dalle prestazioni incolori di Albright nei suoi tre anni passati a Washington decide quindi di cederlo ad inizio 2002, accordandosi con i Los Angeles Galaxy in cambio di un draft pick. L'aria dell'Oceano Pacifico sembra far bene a Chris che con la franchigia californiana e anche se continua ad essere poco prolifico in zona goal riesce a confezionare 8 assist nell'arco di 14 partite, nonostante un nuovo infortunio che lo costringe a saltare 12 match di regular season. Nel 2003 con i Galaxy Albright continua nella sua rinascita cominciando ad arretrare il suo raggio d'azione e, alternandosi nei ruoli di attaccante e centrocampista, conclude una buonissima stagione con 3 goal e 4 assist all'attivo nell'arco di 27 partite. Archiviata quella che fino ad allora risultava la sua migliore stagione da professionista, Chris cambia completamente, nonché definitivamente, ruolo nella preseason 2004, trasformandosi in difensore di fascia destra.
Il nuovo ruolo proietta Albright a livelli insperati, tanto che l'ex attaccante prodigio conquista per la prima volta in carriera la convocazione all' All-Star game in una stagione che lo vede finalmente come protagonista. Dopo una spettacolare prestazione nell'All-Stars weekend sul lato destro del campo Chris inanella una serie di ottime partite anche con i Los Angeles aiutandoli a raggiungere i vertici della Major League. Nel 2005 la striscia di prestazioni stellari fornite da Albright continua inarrestabile e lo porta ad essere parte integrante nelle grandi vittorie stagionali dei Galaxy, che conquistano in rapida successione la MLS Cup e la Open Cup.
Dopo aver superato il traguardo dei 10.000 minuti giocati nella Major League Soccer nel 2005 Chris ha raggiunto le 150 presenze nella Lega nel corso di questa stagione che lo vede nuovamente protagonista con i gialloverdi di Los Angeles. Il cambio di ruolo che ne ha rilanciato la carriera ha consentito oltremodo ad Albright di riconquistare la Nazionale USA dopo diversi anni. Dopo essere stato parte delle selezioni statunitensi giovanili grazie alle qualità di ragazzino prodigio mostrate più volte Chris conobbe la nazionale maggiore prestissimo, durante il suo anno da rookie, nel 1999, salvo ritornarci in pianta stabile solo nel 2005.
Ripercorrendo tutte le tappe della carriera internazionale di Albright scopriamo però che l'ex attaccante ha cominciato la sua avventura in nazionale già con la Under-18 che prese parte al Trofeo Giovanile Paolo Valenti 1997, in Italia, dove realizzò una doppietta in una partita vinta per 3-2 contro i pari età norvegesi. Passato a far parte della nazionale Under-20 Chris si afferma subito come trascinatore della stessa risultando il miglior marcatore nel 1998, con 10 goal in 18 apparizioni, e guidandola alla fase finale dei Mondiali di categoria nel 1999, in Nigeria. Dopo l'esordio con tanto di goal nella nazionale maggiore statunitense l'8 Settembre 1999, contro la Giamaica, il giovane attaccante continua la sua trafila nelle squadre giovanili diventando parte integrante della Under-23 che si appresta ad affrontare le Olimpiadi di Sidney 2000. Nel torneo olimpico in Australia Albright segna 2 reti in 6 partite che le consentono di risultare il miglior marcatore della Nazionale under a fine stagione, totalizzando 4 goal e 3 assist.
Nello stesso anno Chris continua ad alternarsi nella nazionale maggiore e a cavallo tra le stagioni 2000 e 2001 incamera 6 presenze con la stessa non riuscendo a realizzare alcuna rete. Confermando sempre più la perdita di prolificità sotto porta Albright perde il posto in nazionale per diversi anni riconquistandolo solo nel 2004, anno in cui inizia a giocare come difensore, quando gioca 78 minuti nell'amichevole del 10 Gennaio contro la Danimarca. Il ritorno definitivo nella rosa della selezione statunitense avviene nell'arco della scorsa stagione in cui l'ex attaccante prodigio, trasformatosi ora in uno splendido difensore, gioca 7 partite valide pe la qualificazione ai mondiali. Inserito tra le riserve a diposizione per Germania 2006, Albright è entrato a far parte della rosa dei 23 all'indomani dell'infortunio occorso a Frankie Hejduk, quando il C.T. Bruce Arena lo ha chiamato in sostituzione dello stesso.
Dopo aver accumulato 18 presenze con la nazionale maggiore statunitense Chris si troverà , a sorpresa, a vestire la maglia della stessa nei prossimi mondiali, dopo aver impressionato per la sua dinamicità nel ricoprire il ruolo di esterno difensivo. Albright dovrebbe essere uno degli uomini di fiducia di Arena che lo ha allenato ad University of Virginia e nei D.C. United prima di divenire C.T. della nazionale e convocarlo con una certa continuità . La passata vocazione di bomber di Chris si intravede nella scelta del suo modello calcistico, l'attaccante dell'Arsenal, ed ex della nazionale olandese, Dennis Bergkamp.