Pablo Mastroeni: se c'è da recuperare un pallone chiedete a lui…
Ruolo: Centrocampista difensivo
Altezza: 1.76 m
Peso: 68 kg
Nato il: 29 Agosto 1976
A: Mendoza (Arg)
Ultima Squadra: Colorado Rapids
Pablo Mastroeni è considerato da molti analyst MLS come il centrocampista difensivo più importante nel giro della Nazionale USA. Il centrocampista nato in Argentina ha fornito una copertura difensiva, a partire dal 2001, considerata una delle migliori della Major League Soccer. Dopo una performance gladiatoria al Mondiale 2002 in Corea, Mastroeni è emerso come una roccia nella metà campo arretrata della Nazionale e dei Colorado Rapids.
Mastroeni è nato in Argentina (anche se il cognome tradisce una chiara origine italiana) ma si è trasferito negli States (ovviamente al seguito dei genitori) all'età di 4 anni. Il calcio entra prestissimo nella sua vita grazie alla Arizona Youth Soccer Association, a cui i genitori lo iscrivono all'età di 5 anni. Fin da subito dimostra la sua attitudine a ruoli prettamente difensivi e di contenimento, anche nella squadra della scuola, la Thunderbird High School.
Quando giunge il momento di andare al college, però, il ragazzo sceglie North Carolina State, dove si laurea in "sports communication", oltre ovviamente ad emergere come uno dei migliori giovani proposti dal calcio NSCAA: in 4 anni agli ordini di coach Tarantini è sempre partito titolare, data l'energia che ha sempre profuso negli allenamenti ed in partita; nel 1994, il suo anno da freshman, aiuta la squadra a raggiungere il Torneo NSCAA.
Quella stagione però lo vede soccombere anche al 1° serio infortunio della sua carriera: la sua caviglia rimane "girata" e questo gli causa uno stop, che non gli impedisce comunque di disputare 12 partite (da titolare) e segnare 2 gol. Nel suo anno da junior viene inserito nella 2ª squadra All-ACC, con 15 partite giocate da titolare; nella sua stagione da senior riesce invece a segnare 3 gol e servire 8 assist, oltre ad essere nominato nella 1ª squadra All-ACC e All-Region.
È ovvio che con questo pedigree Pablo si attenda una chiamata alta al SuperDraft del 1998: e invece viene scelto dai Miami Fusion solo al 2° giro (13ª scelta assoluta), ma si dimostra un apprezzabile professionista e in breve tempo conquista lo spot di titolare, visto che al 1° anno gioca 23 partite con 19 partenze nell'11 di base, con ben 4 assist serviti.
La stagione seguente per lui è una conferma (23 partite tutte da titolare), che ci mostra appieno quanto il giocatore sia un interprete moderno del ruolo di centrocampista: non si impegna solo nel distruggere il gioco avversario e recuperare palla, ma all'occorrenza si destreggia bene anche in fase propositiva. I 3 assist serviti nel '99 stanno a testimoniarlo, come d'altro canto gli 8 cartellini gialli testimoniano della sua "presenza" in mezzo al campo.
Nel 2000 Pablo gioca 29 partite tutte da titolare, ma il suo gioco tende a specializzarsi di più in fase difensiva, tant'è che serve 1 solo assist, ma rimedia i primi 2 cartellini rossi della sua carriera (contro Columbus e Los Angeles).
Ma è il 2001 la stagione della consacrazione di Mastroeni: segna i primi 2 gol della sua carriera MLS e serve 2 assist, ma soprattutto viene inserito per la 1ª volta nel Best XI di fine stagione e gioca 4 delle 6 partite dei Fusion nella post season. Inoltre viene chiamato per la 1ª volta in Nazionale (proprio quell'anno ha preso definitivamente la cittadinanza statunitense) il 7 giugno in amichevole contro l'Ecuador.
Alla fine del 2001, però, i Fusion chiudono i battenti e, come sempre succede in questi casi, i giocatori vengono messi a disposizione delle altre squadre, nel MLS Allocation Draft; Pablo finisce ai Colorado Rapids e dal 2002 diventa un pilastro di Denver, arretrando leggermente il suo raggio d'azione ma giocando sempre come un guerriero della pampa argentina da cui proviene.
Sempre nel 2002 Bruce Arena lo chiama in Nazionale per partecipare ai Mondiali di Corea e Giappone (pur non avendolo mai chiamato per le partite di qualificazione), e la sua prestazione al Mondiale è uno dei motivi per cui gli USA sono arrivati ai quarti di finale: sempre animato dalla voglia di lottare, di arrivare per primo sul pallone e di non arrendersi mai, infonde ai suoi compagni lo spirito giusto per una manifestazione come questa.
Nella MLS 2002 gioca solo 15 partite, ma riesce comunque a smazzare 3 assist; nel 2003, invece, gioca solo 18 partite (tutte da titolare) a causa della concomitanza con la Confederations Cup e con la CONCACAF Gold Cup, che servono al Team USA per fare esperienza, ma d'altro canto privano i Rapids del loro collante difensivo"
Nel 2004 ottiene un'altra soddisfazione personale: viene nominato capitano dei Rapids, dopo che John Spencer abbandona la fascia di capitano. In quella stagione gioca solo 17 gare, a causa delle qualificazioni al Mondiale e di un infortunio al ginocchio sinistro.
La scorsa stagione ha giocato ancora meno nella MLS, 14 partite ed 1 gol, ancora per il fatto che Arena non rinuncia mai a lui, tantomeno in occasioni importanti come le partite di qualificazione al Mondiale di Germania.
Il suo spirito guerriero ne fa un elemento insostituibile nell'11 di Arena: per indole e formazione la sua posizione naturale sarebbe in mezzo al campo a recuperare palloni, un po' come Gattuso (a proposito, chissà che duello verrà fuori quando quei due si troveranno di fronte!). In realtà Fernando Clavijo, coach dei Rapids, lo utilizza come difensore.
Arena però lo ha convocato come centrocampista, segno evidente che lo vuole utilizzare nella sua collocazione più naturale, e a nostro modo di vedere è la scelta giusta. Ma l'11 di Arena è abbastanza duttile sotto questo punto di vista, parecchi sono i giocatori che possono occupare diversi ruoli, e questo è anche il caso di Mastroeni, che in difesa torna sicuramente utile se si dovesse presentare la necessità .
Tra le curiosità che accompagnano il nome di Pablo Mastroeni c'è sicuramente la sua "carriera" di rockstar: suonava infatti la chitarra nel gruppo “Chicken Head Killas” con il suo ex compagno a Miami Tim Sahaydak (si potrebbe unire anche Alexi Lalas, pure lui apprezzato chitarrista, chissà che band verrebbe fuori").
Insomma, tra i giocatori USA che ci aspettiamo come sicuri protagonisti al Mondiale Mastroeni c'è: siamo fiduciosi che non ci deluderà .