Ruslan Salei festeggia la “doppietta” in gara 7 contro Calgary. Anaheim spera in una nuova impresa.
Colorado e Anaheim approdano a questa semifinale di Conference dopo aver eliminato rispettivamente i vincitori della Pacific Division (Dallas per 4-1) e i vincitori della Northwest Division (Calgary per 4-3).
Le due partite risparmiate avranno sicuramente dato modo alla franchigia di Denver di ricaricare le pile e di prepararsi al meglio per questa seconda serie di playoff. Allo stesso tempo, i Ducks arrivano da due vittorie consecutive che gli hanno permesso di rimontare e superare la più quotata Calgary, quindi sulle ali dell'entusiasmo sono pronti a continuare la loro striscia positiva.
Serie incerta dunque, anche in visione dei risultati ottenuti durante la regular season, dove Anaheim supera di un gradino Colorado in classifica e guadagna il fattore campo per soli 3 punti; 98 quelli dei californiani (frutto di un record di 43W 27L 12OTL) e 95 quelli dei Bigfoot (grazie ad un record di 43W 30L 9OTL).
Nonostante le 7 partite giocate nel primo turno, la squadra di Los Angeles ha messo in evidenza giovani promesse come Andy McDonald (1G 4A) e ha decretato a ruolo di leader il duo Teemu Selenne-Scott Niedermayer. Il finlandese (3G 3A) vecchia bandiera della franchigia approdato nuovamente in quel di Anaheim dopo la parentesi a San Josè e a Colorado, ha riscoperto una seconda giovinezza e dopo aver chiuso la stagione regolare con 90 punti (40G 50A) ha dettato i ritmi giusti anche nelle partite decisive di questi playoff.
Anche l'ex NJ Devils è sbarcato sulla costa ovest quest'anno (raggiungendo il fratello Rob) e ha subito dimostrato che i veri campioni si vedono anche nella velocità di integrazione in una nuova squadra, dirigendo il reparto arretrato e facendo male anche in attacco (in questi PO già 5 punti, frutto di 2G e 3A).
Gli unici dubbi arrivano dalla gabbia: coach Randy Carlyle darà fiducia al buon Giguere, MVP dei playoff del 2003 che ha visto i Mighty Ducks arrivare fino a gara7 della Stanley Cup, oppure al russo Ilya Bryzgalov, che ha infilato due vittorie (di cui uno shutout) nelle ultime due partite decisive della scorsa serie?
In casa Avalanche tiene banco il possibile recupero del rookie slovacco Marek Svatos, fuori da ben 3 mesi per un infortunio alla spalla destra durante le Olimpiadi di Torino 2006. Tanto per dare un'idea dell'importanza di questo giocatore possiamo dire che, al momento dell'infortunio, guidava la classifica dei goal vincenti (9) ed era il leader della squadra in goal (32) e punti (50). Nonostante abbia giocato solo 61 partite, alla fine della stagione è risultato il terzo miglior marcatore tra i rookie dietro a Ovechkin e Crosby.
Benché le possibilità di vedere sul ghiaccio la giovane ala siano remote, i tifosi di Colorado rivedranno sul ghiaccio Steve Konowalchuk, fuori squadra dal lontano novembre per essersi fratturato il polso contro Calgary. Steve si sente al 100% e il suo rientro darà a Colorado un contributo offensivo, in fase di power play, da non sottovalutare.
La prima linea d'attacco Joe Sakic (3G 4A), Milan Hejduk (2G 5A) e Andrew Brunette (3G 4A) è confermata e dimostrerà che gli Avs ci sono e che vogliono andare fino i fondo, cercando di ribadire a tutti che il miglior attacco rimasto della Western Conference è sempre quello di Colorado.
In porta verrà sicuramente confermato Josè Theodore (4W) che dopo le 50 parate di gara5 contro Dallas sembra essere tornato il muro che nel 2002 gli valse il Vezina Trophy e l'Hart Memorial Trophy. In ogni caso, Peter Budaj quest'anno si è sempre dimostrato pronto a prendere in mano la situazione in caso di emergenza.
Ennesima serie equilibrata quindi, su cui fare un pronostico logico è quasi impossibile, soprattutto dopo i colpi di scena che hanno visto eliminare le prime 4 teste di serie della Western nel primo turno di playoff. Come già detto per i quarti di finale, mi lascio guidare ancora dal cuore e continuo a dire Colorado. Se in 4, 5, 6 o 7 gare proprio non lo so…e francamente non me ne importa.