Josh wolff, uno dei migliori prodotti nel Nike Project-40
Un'iniziativa con la quale la United States Soccer Federation , ha letteralmente dato il via al futuro del calcio negli USA.
Di cosa parliamo? Nel 1997, tre anni dopo che la Nazionale USA era riuscita, sorprendentemente, ad avanzare al secondo turno dei Mondiali organizzati in casa, la USSF e una ancor barcollante Major League Soccer svilupparono un programma comune denominato Nike Project-40. L'obiettivo era quello di identificare i migliori giovani calciatori americani, dando loro la possibilità di allenarsi e di sviluppare le loro qualità a un livello tale da poter consentire agli USA di competere nel calcio con l'élite del calcio mondiale. Nel recuperare ragazzi per il programma da scuole superiori, alcuni quindi persino sedicenni, e college, e nell'allocarli presso i vari team della MLS, Project-40 divenne la risposta americana al sistema di sviluppo dei giovani calciatori delle nazioni europee e sudamericane.
All'inizio il progetto suscitò numerose critiche. Prendere ragazzi, alcuni persino al secondo anno di scuola superiore, ed in pratica incoraggiarli a non andare al college per inseguire il sogno del di giocare a calcio professionalmente, sembrava un'eresia nel panorama dello sport americano. Ma i dirigenti USA decisero di assumersi il rischio dei cosiddetti "danni collaterali", visto che al momento quello sembrava essere l'unico modo per portare gli USA dall'essere gli ultimi arrivati nel calcio mondiale a diventare una potenza dello stesso. Entrare nel programma infatti, comporta automaticamente per un calciatore la qualifica di "professionista" (anche se gli ingaggi sono al minimo, intorno ai $1.000 al mese), di conseguenza impedendo ogni possibilità di entrare rientrare nel college soccer. Attualmente però, ai giocatori del Generation Adidas program, sono garantite delle borse di studio per il college nel caso non riescano a sfondare nel calcio.
Nel periodo 1998 – 2000, ì addirittura un team composto interamente da giocatori del Project-40, cui si aggiunsero alcuni altri della MLS che non riuscivano a trovare spazio nelle rispettive squadre, e la fece partecipare alla USL First Division. In seguito la collaborazione con la USL è stata interrotta, anche a causa di un certo spirito di "competizione" tra leghe che sta iniziando a venir fuori, e quindi la MLS decise di dar via ad un Developmental Program che ha visto nascere un campionato riserve, che consente ai giovani di scendere in campo con regolarità e allo stesso di allenarsi con la prima squadra.
Analizzando il progetto a posteriori da un punto di vista prettamente calcistico, I risultati sono stati strabilianti. A meno di dieci anni dall'avvio del progetto, la Nazionale USA è passata nel ranking FIFA da un posto intorno al 50° fino a salire, recentemente, al 4°, davanti a Nazionali di ben più antica tradizione e struttura quale Spagna (5°), Francia (7°), Argentina (8°), Inghilterra (10°), Italia (14°) e Germania (19°). È certo che nessuno, nemmeno negli USA, crede che la Nazionale a stelle e strisce sia la quarta più forte del mondo (il ranking FIFA si basa su un meccanismo alquanto astruso, che comunque vede il Brasile al primo posto), ma certo i risultati degli scorsi Mondiali (semifinali sfiorate per un soffio) e l'affermarsi di molti giocatori americani anche nei campionati europei (DaMarcus Beasley, Steve Cherundolo, Claudio Reyna, Oguchi Onyewu, Corey Gibbs, ecc.) sono un fatto.
La lista dei 23 prescelti per andare ai Mondiali in Germania, ufficializzata ieri sera dal CT Bruce Arena, ha mostrato quanto profondo è stato l'impatto del Nike Project 40 sul soccer USA. Dei 23 in lista infatti, ben otto - incluso il centrocampista del Reading F.C. Bobby Convey - hanno fatto parte del Project-40. Oltre a Convey, che è stato con il portiere Marcus Hahnemann, probabile secondo di Kasey Keller in Germania, uno degli alfieri della promozione del Reading F.C. in Premier League per la prima volta in 135 anni di storia, i vari DaMarcus Beasley, Clint Dempsey, Landon Donovan, gli attaccanti Eddie Johnson e Josh Wolff, il difensore Carlos Bocanegra (Fulham f.C.) e il portiere Tim Howard (Manchester United), sono prodotti del Project-40. Convey aveva solo 16 anni quando iniziò a giocare con i D.C. United nel 2000. È tutt'oggi il secondo più giovane esordiente della storia della MLS dopo Freddy Adu (a 14 anni!). Nel gruppo c'era anche Jamar Beasley, fratello di DaMarcus, che per un po' nel 1998 andò persino in prova al Milan, ma che poi si perse a causa di una passione eccessiva per alcol e vita notturna. Oggi è tornato a buoni livelli e fa faville nella MISL (Major Indoor Soccer League) con i Kansas City Comets.
Quello che il Project-40, oggi chiamato Generation Adidas (che ha sostituito la Nike nel “vestire” la MLS), e la MLS hanno provato, è che gli Stati Uniti sono perfettamente in grado di formare giovane calciatori di talento se adeguati investimenti, managerialità e impegno vengono riversati sul calcio.
Nel 1990, quando gli USA riapparirono ai Mondiali dopo un'assenza di ben 40 anni, e anche nel 1994, negli Stati Uniti non esisteva una lega professionistica in grado di fornire alla Nazionale la giusta quantità di talenti che le consentissero di competere a certi livelli. E nonostante non sia ancora in grado di sfidare NFL, NBA, NHL e Major League Baseball in popolarità , la MLS, partita nel 1996, si è dimostrata fondamentale nella crescita continua della Nazionale USA. Essa ha infatti consentito a molti giovani calciatori di intraprendere una carriera professionistica, laddove in precedenza le uniche alternative erano l'abbandono o l'emigrazione, il che ha portato il team Nazionale, passato negli anni dalle mani di Steve Sampson a quelle di Bruce Arena (a lungo allenatore a livello di college, Virginia, e quindi molto capace con i giovani), a migliorare anno dopo anno grazie alla continua emersione di nuovi talenti locali.
E così, mentre il gruppo scelto da Arena per i Mondiali è composto quasi alla pari da giocatori della MLS (11) e di campionati esteri (12), i soli della lista a non aver mai giocato nella MLS sono Claudio Reyna, il portiere Kasey Keller e i difensori Steve Cherundolo e Oguchi Onyewu.
“Non è un segreto che questo gruppo porti con sè una notevole esperienza acquisita nella MLS", ha dichiarato Arena. “Ho sempre ripetuto che il successo della Nazionale dipenderà sempre dalla Major League Soccer e dalla sua continua crescita. È grazie ad essa che le possibilità di scelta vanno aumentando anno dopo anno".
Dopo gli storici quarti di finali ai Mondiali di Giappone / Corea del Sud, le aspettative per la Nazionale USA sono oggi a livelli senza precedenti. Ma nonostante l'ascesa nel ranking, agli USA non è stato concesso dalla FIFA il rango di testa di serie. La conseguenza è stato un sorteggio che vede la Nazionale del talento Donovan nel Gruppo E con Italia, Repubblica Ceka (2° nel ranking FIFA) e il Ghana (50°). Difficile. Nel 2002 gli USA riuscirono a passare ottenendo uno score di 1-1-1, lasciandosi alle spalle il Portogallo di Luis Figo e Manuel Rui Costa e la Polonia. Ma forse stavolta non basterà per superare quello che molti definiscono uno dei "gruppi della morte". "Preferisco avere a che fare con grandi nazionali come Italia e Repubblica Ceka che con alre di secondo piano", ha dichiarato ieri sera Area ala ESPN. "Il vantaggio che abbiamo è che tutti ci considerano già fuori. Ma, come in passato, ancora una volta sorprenderemo i critici".
L'avventura per i convocati comincerà mercoledì prossimo, 10 maggio, quando a Cary (NC), sede dell'ultima amichevole contro la Giamaica (1-1) e recente nuova franchigia della USL, prenderà il via il ritiro premondiale. Prossime amichevoli di preparazione: il 23 maggio contro il Marocco al Coliseum di Nashville (Tennessee); il 26 maggio contro il Venezuela al Brown Stadium di Cleveland (Ohio), e il 28 maggio contro la Lettonia al Renstschler Field di East Hartford (Connecticut).
Per la cronaca, ecco la classe 2006 del programma Adidas Generation, annunciata lo scorso 11 gennaio. Magari in questa lista tra qualche anno troveremo i nuovi Donovan e Convey.
Difensori: Blake Wagner, Marvell Wynne, Jed Zayner, Patrick Ianni
Centrocampisti: Sacha Kljestan, Dax McCarty, Nathan Sturgis
Attaccanti: Josmer Altidore, Kei Kamara, Jacob Peterson, Willie Simms.