Nick Besagno (al centro della foto): il futuro della nuova franchigia del Lago Salato
La stagione MLS 2005 si apre con 2 grandi novità e con un paio di punti di domanda piuttosto inquietanti. Partiamo dalle novità : le 2 squadre di espansione hanno ora un nome ufficiale e una location ben precisa. La squadra basata a Salt Lake City si chiama Real, da pronunciarsi come è scritto, quindi alla spagnola e non all'inglese: si tratta di un dichiarato omaggio al Real Madrid, a giudizio dei dirigenti di Salt Lake City la squadra più famosa e importante del mondo.
La 2ª squadra sono i CD Chivas USA, emanazione della squadra messicana CD Chivas Guadalajara, di proprietà dell'imprenditore Jorge Vergara; viene deciso di stabilire la squadra in quel di Los Angeles, in modo da creare una rivalità con i Galaxy, basandosi sul fatto che la popolazione ispanofona e calciofila di L.A. che non tifa per i verdeoro avrà ora un team in cui identificarsi.
I 2 punti di domanda riguardano invece 2 squadre che fanno parte della MLS fin dall'inizio, ossia San José (prima come Clash, poi come Earthquakes) e Kansas City Wizards. in entrambi i casi si paventa la possibilità che le rispettive proprietà decidano di spostare altrove la squadra o, peggio ancora, chiudere i battenti privando la Lega di almeno un team, a causa delle ingenti spese da affrontare, quasi mai rimpinguate dagli introiti derivanti dalla vendita dei biglietti.
Per fortuna, grazie ai buoni uffici di Don Garber e alla lungimiranza dei proprietari, sia San José che Kansas City decidono di rimandare al termine della stagione ogni proposito di cambiare aria. Così la stagione può prendere il via.
In più Dallas cambia nome: da un battagliero "Dallas Burn" i biancorossi si tramutano in semplici e agonistici "FC Dallas".
Il SuperDraft vive un momento quasi di sordina: dopo quello del 2004 con la superstar Adu, il SuperDraft 2005 vede la chiamata, quale 1ª scelta assoluta da parte di Real Salt Lake, del centrocampista Nicholas Besagno, 16 anni appena compiuti, grande scelta in prospettiva futura, ma inadatto a prendere subito in mano le redini della squadra, e in ogni caso non si tratta di un personaggio sul quale vengono puntati da subito i riflettori.
Il baby-fenomeno, Adu appunto, invece vive una stagione inizialmente sottotono: colpa di alcuni suoi atteggiamenti da primadonna viziata, che lo portano a pretendere costantemente l'inclusione nell'11 di partenza, e che inducono il suo allenatore Peter Nowak, coach dei DC United, a spedirlo in panchina spesso e volentieri; il ragazzo capisce la lezione abbastanza in fretta e torna nel roster dei titolari (anche perché, con tutta la pubblicità che porta alla MLS, tenerlo troppo in panchina sarebbe controproducente per tutti).
Alla fine del campionato, comunque, Freddy colleziona 25 presenze (di cui 16 dall'inizio) e segna solo 4 reti, ma riesce a servire 6 assist, dimostrando che, più che un uomo d'area, è probabilmente un attaccante di movimento, aiutato in questo da una tecnica sopraffina che alla sua età ben pochi possono dire di aver avuto; in ogni caso Freddy lascia intendere che nel suo caso si tratta di aspettare che maturi, ma il futuro non può che essere suo.
La regular season 2005 si conclude così:
Eastern Conference G W T L PTS GM GA
New England Revolution 32 17 8 7 59 55 37
DC United 32 16 6 10 54 58 37
Chicago Fire 32 15 4 13 49 49 50
NY Metrostars 32 12 11 9 47 53 49
KC Wizards 32 11 12 9 45 52 44
Columbus Crew 32 11 5 16 38 34 45
Western Conference G W T L PTS GM GA
San José Earthquakes 32 18 10 4 64 53 31
FC Dallas 32 13 9 10 48 52 44
Colorado Rapids 32 13 6 13 45 40 37
LA Galaxy 32 13 6 13 45 44 45
RSL 32 5 5 22 20 30 65
CD Chivas 32 4 6 22 18 31 67
Alla fine della regular season, come anche lo scorso anno, il Rookie dell'Anno non è la scelta n. 1 (ossia Besagno, spedito a farsi le ossa nella squadra riserve), ma un difensore scelto (ancora!) dai New England Revolution: il suo nome è Michael Parkhurst e si inserisce a meraviglia nel tessuto difensivo della squadra di Boston, tanto da aiutare ampiamente la squadra a conquistare il 1° posto della Eastern Conference: il risultato viene raggiunto grazie anche ai 17 gol di Taylor Twellman, capocannoniere ed MVP 2005.
Dietro di loro i campioni in carica DC United che dopo un inizio difficoltoso risalgono posizioni e conquistano la piazza d'onore: ma appare chiaro che riconfermarsi campioni va al di là delle loro possibilità .
Al 3° posto c'è Chicago, che riconquista i play-off dopo l'esclusione nel 2004; riesce ad eliminare Washington nelle semifinali di Conference, ma non può nulla contro Boston.
I Metrostars raggiungono i play-off per il rotto della cuffia, ma rendono la vita difficile ai Revs in semifinale di Conference, anche se poi vengono eliminati.
Eliminati i finalisti del 2004, i KC Wizards, su cui pesa l'incertezza legata al fattore societario (ma Jimmy Conrad viene eletto Difensore dell'Anno), e i Columbus Crew, autori di una stagione disgraziata, ma anche bersagliata dalla sfortuna (parecchi gli infortunati nei momenti caldi).
A Ovest troviamo l'affermazione dei San José Earthquakes, conquistatori del Supporters' Shiled, riservato a chi compila il miglior record della regular season; tra di loro, De Rosario è autore del Gol Più Bello, Pat Onstad è il Miglior Portiere e Dominic Kinnear vince il premio per l'Allenatore dell'Anno. Nessuno potrebbe aspettarsi che questa corazzata (che tale però non sembrava a inizio stagione) potesse sbriciolarsi nelle semifinali di Conference di fronte ai LA Galaxy, qualificatisi al 4° posto a Ovest ma capaci di divorare, grazie a Landon Donovan, tutte le certezze che i Quakes si erano costruiti.
Al 2° posto troviamo Dallas, che ad un certo punto sembrava poter recitare da protagonista, ma cede ai rigori nelle semifinali di Conference davanti a degli appena decenti Colorado Rapids, che per tutta la stagione si sono guardati le spalle da un temuto quanto improbabile inseguimento di una matricola, poi piazzano lo scatto finale e si issano fino alla Finale di Conference, dove i Galaxy e Donovan ristabiliscono i giusti valori.
Fanalini di coda sono le 2 matricole (come era logico ipotizzare), RSL e CD Chivas, alle prese con una stagione da esordienti totali. Non era certo questa la stagione per parlare di loro come protagoniste: il futuro però potrà essere brillante.
Western Conference semifinals game-1:
LA Galaxy - SJ Earthquakes 3-1
Colorado Rapids - FC Dallas 0-0
Eastern Conference semifinals game-1:
Chicago Fire - DC United 0-0
NY Metrostars - NE Revolution 1-0
Western Conference semifinals game-2:
SJ Earthquakes - LA Galaxy 1-1
FC Dallas - Colorado Rapids 2-2 (4-5 d.c.r.)
Eastern Conference semifinals game-2:
NE Revolution - NY Metrostars 3-1
DC United - Chicago Fire 0-4
Western Conference Finals:
Colorado Rapids - LA Galaxy 0-2
Eastern Conference Finals:
NE Revolution - Chicago Fire 1-0
E finalmente arriva il momento tanto atteso: la MLS Cup 2005 viene assegnata il 13/11/2005 al Pizza Hut Park di Frisco, vicino a Dallas. Come nel 2002, la partita vede di fronte LA Galaxy e NE Revolution. E come nel 2002, si tratta di una brutta partita: atteggiamento attendista di entrambe le squadre, molto gioco a centrocampo (più che altro confuso), anche molti falli e poche le occasioni da gol. Come nel 2002, i tempi regolamentari terminano a reti bianche. Si deve procedere alla disputa dei tempi supplementari: e a una manciata di minuti dalla fine del 1° overtime, come nel 2002, sono i verdeoro a trovare lo spiraglio giusto per battere a rete: è Guillermo "El Pando" Ramàrez a superare con un pallonetto il portiere di Boston Reis dopo che questi ha respinto in uscita il pallone. E dire che Boston giusto un minuto prima aveva colpito una traversa con Joseph. La festa di Los Angeles esplode, il rammarico di Boston si rende visibile sui volti dei giocatori. Alcuni di loro avevano già giocato questa partita, nel 2002; e come nel 2002, a festeggiare sono "gli altri". È proprio il caso di dire che la storia si ripete"
alla prossima!!